Investimenti Sicuri con l’Inflazione, Come Proteggere i Risparmi

Fare investimenti sicuri in tempo di inflazione è molto complicato, specialmente oggi. L’inflazione è un mostro che mangia il valore dei Nostri soldi che se teniamo “fermi” su un investimento che da interessi bassi, si svalutano con il tempo. Ancora il tesoro Italiano non ha emesso BOT o Buoni Postali con alti rendimenti tanto da azzerare l’effetto inflazione, quindi bisognerà cercare dei prodotti finanziari che diano un rendimento di almeno il 10% all’anno. Oggi scopriremo però come investire denaro in modo sicuro, scegliendo prodotti che offrano rendimenti con minime percentuali di rischio.

Non esiste il rischio zero, ma strumenti che lo riducano drasticamente, senza dover tentare la sorte investendo su prodotti che non si conoscono. Anche con basse tolleranze ai pericoli di perdita è possibile farlo evidenziando le proprie esigenze personali, come fare investimenti sicuri e quali sono i prodotti più validi?

Una considerazione: quando c’è un’inflazione che supera il 2-3% di solito il Tesoro emana titoli che sono indicizzati all’inflazione o che comunque riescono a compensarla, se escludiamo i BTPEi.

Lo Stato italiano aveva dei prodotti indicizzati all’inflazione come BTP e Buoni Postali o BOT ad alto rendimento ma è da tempo che non li emana più e ancora il Tesoro non si è deciso a emanare nuovi strumenti finanziari indicizzati all’inflazione; speriamo prendano provvedimenti al più presto.

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Fare investimenti sicuri in tempo di inflazione è molto difficile

5 prodotti per fare investimenti sicuri

Chiunque vorrebbe puntare a investimenti sicuri, ma è fondamentale capire che l’esposizione nei mercati è di per se un rischio di perdere il proprio capitale. Non esistono opportunità poco rischiose e molto redditizie: i rendimenti sono direttamente proporzionali ai rischi d’investimento.

Per investimento sicuro si può considerare quello presentato da intermediari affidabili e certificati, che sappiano fornire le migliori soluzioni in base alla propria tolleranza al rischio, oppure uno opportunamente diversificato per massimizzare i guadagni e ridurre le perdite, ma spesso per forza di cose si ricorre a prodotti che proteggano da rischi eccessivi, semplici nella loro gestione passiva ma dai rendimenti spesso risibili, adatti più a custodire le proprie ricchezze che ad accrescerle.

Leggi anche:  Investimenti a basso rischio, approfondimento. 

Conti deposito

Simile ad un conto corrente, il conto deposito consente di depositare denaro destinato a maturare interessi, variabili in funzione della banca scelta. Online o tradizionale, può essere di due tipologie:

  • Vincolato, richiede che la somma sia sul conto per un tempo prestabilito, da 1 a 48 mesi, a interessi crescenti che possono raggiungere l’1,50% lordo/anno; può essere svincolabile, che restituirà gli interessi maturati fino al momento dello svincolo, o non svincolabile, richiedendo la liquidità fino alla scadenza, pena la perdita degli interessi
  • Non vincolato/deposito libero, non ha vincoli temporali precisi e permette di prelevare e depositare nuovamente il denaro; contempla interessi minori rispetto al conto vincolato, solitamente fino a 0,30% lordo/anno

Investimento estremamente sicuro, vede come unico rischio il fallimento della propria banca, opzione remota davanti a realtà solide e affidabili. Ogni istituto che presenta conti deposito aderisce inoltre al Fondo Interbancario Tutela Depositi, che garantisce copertura assicurativa fino a 100.000 euro.

Titoli di Stato

Questo potrebbe essere il migliore metodo per proteggersi dall’inflazione ma ancora il Tesoro italiano non ha emesso BOT con un interesse così alto da compensare l’inflazione e le attuali cedole dei BOT non compensano assolutamente l’inflazione di questo 2022.

Emessi dal MEF tramite Dipartimento del Tesoro, i Titoli di Stato sono obbligazioni che danno diritto di credito alla sottoscrizione per i cittadini italiani, realizzate con l’obiettivo di finanziare manovre statali, attività istituzionali e coprire il debito pubblico. Il credito sarà ceduto in due modalità:

  • Scarto d’emissione, differenza tra valore nominale e prezzo d’emissione
  • Cedole periodiche, rimborsate durante la vita del titolo con interessi fissi o variabili

Acquistabili all’asta alla loro immissione sul mercato, periodica in base ai titoli, o con sottoscrizione libera, nel collocamento annunciato annualmente dal MEF, alla loro scadenza vedono il rimborso per i sottoscrittori del capitale versato con gli interessi maturati nel tempo. Dopo la loro scadenza diventano infruttiferi.

Dalla durata variabile, i più importanti in Italia sono:

  • BOT (Buoni Tesoro Ordinari), da 3 a 12 mesi
  • BTP (Buoni Tesoro Poliennali), da 3 a 50 anni, fino a 30 anni se indicizzati all’inflazione europea
  • BTP Italia, da 4 a 8 anni
  • BTP Futura, da 8 a 10 anni

Facilmente rivendibili su Piazza Affari o altri mercati regolamentati prima della scadenza, godono di aliquota agevolata al 12,5%.

 

BTP indicizzati all’inflazione europea. Questi secondo Noi sono i migliori investimenti sicuri in questo periodo di inflazione.

 

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Sopra i Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione europea

Buoni Fruttiferi Postali

Chiamati anche con l’acronimo BFP, i Buoni Fruttiferi Postali sono titoli di credito emessi da Cassa Depositi e Prestiti e garantiti da Stato Italiano e Poste Italiane, che rappresentano investimenti rivolti a basse tolleranze al rischio. Disponibili in forma cartacea, con documento fisico, o dematerializzata, con scrittura contabile e non prescrivibili, sono emessi in tagli minimi da 50,00 euro.

A medio-lungo termine, ne sono disponibili sette versioni:

  • 3×4, dalla durata fino a 12 anni con scadenze triennali, a interessi lordi crescenti dallo 0,10% allo 0,50%
  • 4×4, dalla durata fino a 16 anni con scadenze quadriennali, a interessi lordi crescenti dallo 0,20% allo 0,75%
  • 5×5, dalla durata fino a 25 anni con scadenze quinquennali, a interessi lordi crescenti dallo 0,10% all’1,50%
  • Ordinari, dalla durata fissa 20 anni con scadenze annuali, a interessi lordi crescenti dallo 0,05% allo 0,30%
  • Risparmio Semplice, dalla durata fino a 4 anni con scadenze annuali, a interessi lordi fissi allo 0,25% a regime standard o 0,50% a regime premiale con almeno 24 sottoscrizioni/anno
  • Dedicati ai minori, per giovani dai 0 ai 18 anni, a interessi lordi crescenti dallo 0,50% al 2,50%
  • Obiettivo 65, per soggetti fino ai 54 anni, per rendite fino a 180 rate mensili dai 65 agli 80 anni

Come i Titoli di Stato, anche i BFP godono di tassazione agevolata al 12,5% e imposta di bollo allo 0,2%.

Fondi comuni

Strumenti d’investimento collettivo, i fondi comuni sono emessi da società di gestione risparmio o intermediazione mobiliare, con l’obiettivo di reinvestire la liquidità dei sottoscrittori sui mercati finanziari. Caratterizzati da gestione passiva e semplificata, sono altamente diversificati e si dividono in tre categorie principali a seconda dei loro rischi:

  • Azionari, investono almeno il 70% del portafoglio sul mercato azionario, hanno rischio medio-alto
  • Obbligazionari, investono almeno il 60% del portafoglio sul mercato obbligazionario e Titoli di Stato, hanno rischio medio-basso
  • Bilanciati, investono sia su mercato azionario che obbligazionario, hanno rischio medio

Caratteristica cruciale dei fondi comuni d’investimento è la compensazione del rischio con le crescite potenziali, con combinazioni di stili che consentono di massimizzarne i rendimenti. Da ricordare tra i prodotti simili anche gli ETF, quotati in borsa e che replicano gli indici di interi comparti commerciali, riducendone la volatilità.

Beni rifugio

Da sempre considerati investimenti sicuri, i beni rifugio hanno la caratteristica di non perdere valore neanche nelle crisi di mercato o all’aumento dell’inflazione, per questo vengono largamente acquistati per affrontare forti turbolenze e per proteggere investimenti. Dotati di valori intrinseci reali e senza scopo speculativo, maggiori esempi sono:

  • Oro
  • Argento
  • Platino
  • Palladio
  • Diamante
  • Titoli di Stato di nazioni finanziariamente solide

Anche se non ufficialmente, tra i beni rifugio si può inserire anche il collezionismo d’epoca e/o di nicchia, come giocattoli, preziosi, oggettistica varia ecc…. Sebbene offrano rendimenti rilevanti sul lungo-lunghissimo periodo, possono essere inseriti in strategie d’investimento diversificate per ridurre i rischi e mantenere le proprie ricchezze in fasi di volatilità.

Si possono davvero fare investimenti sicuri?

Concludendo quest’analisi, si può dire che investire in modo sicuro è possibile, sebbene sia importante ricordare che la sicurezza sistematica non esiste, in quanto ci sarà sempre una minima percentuale di rischio anche negli asset più stabili, come ad esempio remote possibilità di fallimento di società d’intermediazione o banche o default di stato.

A conti fatti, l’investimento sicuro per sua natura non restituirà mai rendimenti come quelli di prodotti più redditizi, che richiedono maggiore attenzione e responsabilità. Tuttavia, nonostante la gestione passiva, anche gli asset sicuri necessitano opportuna conoscenza, per non trovarsi sorprese indesiderate durante il possesso.

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Guida di Sopravvivenza all’inflazione per il piccolo risparmiatore

L’aumento dell’inflazione rappresenta un rischio per qualsiasi investitore. Denaro contante e obbligazioni / Conti Deposito / Buoni Postali sono le classi di attività più vulnerabili quando si tratta di erosione dell’inflazione: contanti perché i rendimenti sono generalmente piuttosto bassi e obbligazioni perché pagano un interesse fisso. Al contrario, i redditi da locazione e i guadagni aziendali tendono a crescere in linea con l’inflazione. I fondi a reddito azionario, che investono in società, mirano a pagare e aumentare i dividendi al di sopra del tasso di inflazione.

Se detieni uno spread di diverse classi di attività dovresti essere ragionevolmente ben protetto dal ritorno dell’inflazione. Se le pressioni inflazionistiche iniziano a crescere, dovrai essere consapevole degli effetti che ciò potrebbe avere sui tuoi asset. L’aumento dell’inflazione per i risparmiatori può ridurre il valore reale della loro liquidità e per quelli a reddito fisso il loro potere d’acquisto potrebbe diminuire.

Per i risparmiatori, l’aumento dell’inflazione è una vera preoccupazione. L’erosione inflazionistica può avere un impatto sul denaro rimasto in un conto di risparmio, in particolare perché pochi prodotti di risparmio ora sul mercato pagano un buon livello di interesse. La maggior parte delle persone guarda solo ai tassi di interesse che stanno guadagnando e dimentica l’effetto di un aumento del costo della vita. Se l’inflazione aumenta, potrebbe diminuire il potere di spesa dei tuoi fondi.

È importante sfruttare al meglio i tuoi risparmi esentasse. Il tuo assegno di risparmio individuale in contanti (ISA) è aumentato a £ 5.100 quest’anno. I certificati di risparmio National Savings & Investments (NS&I) sono un altro modo per battere l’inflazione e offrono un rendimento esentasse.
Investire in azioni è un’altra strategia efficace per proteggere i tuoi soldi dall’inflazione per periodi più lunghi, poiché hanno il potenziale per apprezzarsi più velocemente del tasso di inflazione. I fondi a reddito azionario, che investono in società, possono pagare e aumentare i dividendi al di sopra del tasso di inflazione. Gli utili aziendali hanno una buona esperienza nel tenere il passo con l’inflazione poiché le aziende possono aumentare i loro prezzi. L’effetto combinato del reinvestimento dei dividendi dovrebbe anche aiutare i tuoi soldi a crescere prima dell’inflazione.

I BTP indicizzati sono titoli di Stato che pagano interessi calcolati con riferimento alle variazioni dell’indice dei prezzi al dettaglio (RPI). Il valore del capitale dell’investimento cambia anche in base ai movimenti dell’inflazione RPI. Tuttavia, se l’inflazione risulta essere inferiore al previsto, il valore del tuo investimento potrebbe diminuire e il tuo reddito potrebbe essere inferiore al previsto.

La proprietà è un altro investimento da considerare durante un ambiente inflazionistico. Una piccola esposizione a immobili commerciali può essere utile per contribuire a compensare le pressioni inflazionistiche. Siamo all’inizio della ripresa, ma i rendimenti potrebbero iniziare a sembrare più ragionevoli e vi è la prospettiva di una crescita del capitale a lungo termine.
L’oro ha anche la capacità di mantenere il valore nel tempo. Può essere acquistato tramite un fondo negoziato in borsa (ETF), ma ci saranno spese di gestione da considerare.

Storicamente, l’oro ha mantenuto il suo potere di spesa per periodi di tempo molto lunghi, mentre le valute cartacee sono state gradualmente erose dall’inflazione. Un ETF traccia il prezzo investendo in oro fisico. Si compra e si vende proprio come le azioni ordinarie.

L’impatto sulle pensioni dipenderà dal prolungamento del periodo di inflazione. Gli effetti dell’inflazione su una pensione possono essere considerevoli nel lungo periodo. Inoltre, se sei in pensione o ti avvicini, il tasso di inflazione principale è sempre solo una parte della storia e il tasso di inflazione effettivo per coloro che sono in pensione è solitamente molto più alto delle cifre ufficiali.

Se sei un pensionato con un reddito fisso, l’inflazione dei prezzi sarà una preoccupazione particolare. È importante prendersi del tempo per rivedere la performance del proprio portafoglio in termini di rendimenti effettivi. Tuttavia, se una rendita è già stata selezionata ed è fissata, potrebbe esserci poco da fare per proteggersi dall’inflazione.

Se ti stai avvicinando alla pensione hai qualche opzione in più, come una rendita indicizzata che aumenta a un tasso fisso o in linea con l’inflazione dei prezzi. Tuttavia, questi sono più costosi delle rendite di livello e significheranno iniziare con un livello di reddito più basso, ma mentre il potere di spesa della tua rendita di livello diminuirà, la rendita legata all’inflazione dovrebbe rimanere la stessa.
Un’altra alternativa è una pensione non garantita, che mantiene il fondo pensione investito mentre trae un reddito. Ciò potrebbe significare che si beneficia di una crescita del capitale in linea con l’inflazione e si potrebbe mantenere il proprio potere d’acquisto.

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Autore

  • Economia-italia.com

    Amministratore e CEO del portale www.economia-italia.com Massy Biagio è anche analista finanziario, trader, si avvicina al mondo della finanza dopo aver frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Collaboratore di varie testate online dal 2007, in cui scrive di economia, mercati, politica ed economia internazionale, lavoro, fare impresa, marketing, dal 2014 è CEO di www.economia-italia.com.

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