Come investire in Borsa, le regole di Benjamin Graham

Benjamin Graham viene considerato uno degli esempi da seguire tra i migliori investitori.    Come investire in Borsa è un’operazione che non può essere fatta a cuor leggero: bisogna essere preparati e studiare il mercato, comprendere l’andamento delle diverse azioni e delle quotazioni di materie prime e servizi per poi puntare sulle azioni migliori.
Leggere libri per capire come fare ad investire in Borsa è sicuramente un primo passo importante per studiare l’argomento, ma anche seguire i consigli di alcuni investitori che in passato hanno avuto fortuna può essere una strategia per comprendere quali siano le basi su cui questi uomini hanno costruito interi imperi economici.
Ecco tutti i consigli per gli investimenti secondo Benjamin Graham.

 Come investire in Borsa, chi è Benjamin Graham

Benjamin Graham è ritenuto uno degli economisti più influenti del XX secolo, una figura che ha influenzato tutto il Novecento e il suo modo di pensare l’economia. Nato in Inghilterra nel 1894, insegnò anche alla Columbia University, dove fu maestro di Warren Buffett.
È importante sottolineare come Graham fu uno dei padri fondatori del concetto di investimento razionale, ossia della differenziazione degli investimenti e dello studio della domanda e dell’offerta per garantire introiti sempre soddisfacenti e perdite molto contenute, una linea di ‘politica di investimenti’, molto seguita da Finanza Economia Italia, dove approfondiamo l’aspetto finanziario delle notizie di economia.

Investire in Borsa, le regole di Benjamin Graham
The intelligent Investor di Benjamin Graham
pietra miliare per un buon investitore

La teoria del value investing

Graham è considerato anche l’inventore della teoria del value investing, fondamentale quando si investe in pacchetti azionari in Borsa.
In sostanza Graham sostiene che per massimizzare i guadagni per l’azionista è bene sempre acquistare le azioni che sono a prezzo basso in quel preciso momento storico. Il prezzo basso, infatti, è sintomo non di scarsa qualità, quanto di scarsa quotazione sul mercato.
Le azioni che fanno riferimento ad aziende i cui prodotti e servizi sono sempre molto ricercati, tuttavia, possono attraversare fasi critiche per cui il loro prezzo è molto basso, ma la ripresa è molto probabile. Se non si indugia e si acquistano queste azioni nel momento di ribasso del prezzo, è quasi sicuro che esse potranno crescere di valore nel tempo e fruttare molti utili agli investitori.
Illustrata in questo modo la teoria sembra semplice, ma bisogna sempre tenere in considerazione che non si ha la certezza matematica del motivo per cui un’azione ha un prezzo basso: come fare a sapere se essa lo ha perché sta vivendo un momento critico a cui seguirà una fase di ripesa oppure lo ha perché è davvero poco ricercata sul mercato? Graham propone la tecnica di analisi dell’utile, ossia di studio di quanti siano gli utili dell’azienda maturati in un range temporale (ad esempio nell’ultimo anno o negli ultimi tre anni). Se l’azienda ha comunque avuto un fatturato interessante e una stabilità abbastanza buona si possono comprare le azioni senza paura.
La concentrazione sugli utili presenti o al massimo facenti riferimento ad un immediato passato toglie importanza allo spasmodico tentativo di comprendere gli utili futuri. Secondo Benjamin Graham, infatti, gli investitori che si concentrano troppo sul futuro rischiano di fallire perché il futuro è imprevedibile, e nessuno può permettersi di investire troppo dando una cosa completamente per sicura.

Il fattore sicurezza

Proprio per seguire la teoria del value investing Benjamin Graham ha guadagnato la fama di investitore difensivo, ossia di imprenditore concentrato a difendere il proprio capitale piuttosto che ad accrescerlo a tutti i costi. Come in una partita di calcio, infatti, ci possono essere svariate strategie: l’attacco disperato o la difesa chiusa a catenaccio sono le più comuni.
Gli investitori amanti del rischio si sbilanciano nella parte avversaria di campo cercando di piazzare la palla in goal ogni volta che possono. Al contrario, le partite giocate tutte in difesa prevedono un mantenimento della palla nella propria metà campo con pochissimi attacchi. Graham ha sempre preferito investire poco alla volta e in modo oculato, difendendo a tutti i costi il capitale accumulato fino a quel momento, piuttosto che fare esborsi importanti che avrebbero potuto causare perdite ingenti.
The memories of the Dean of Wall Street, è un altro
importante libro di Benjamin Graham
che Vi consigliamo di leggere, per poter capire in pieno il suo pensiero

Come investire in Borsa i consigli di Benjamin Graham

Benjamin Graham ha anche dato importantissimi consigli per investire i propri capitali in Borsa senza sbagliare un colpo. Ecco quali sono i diktat comportamentali da seguire per ottenere profitti dai propri investimenti in Borsa tamponando al massimo le perdite:

 

  •           Dimensione. L’azienda nella quale si sceglie di investire deve avere una dimensione adeguata ai propri capitali e alla propria esperienza. Se si sceglie un’azienda troppo vasta, con centinaia o migliaia di dipendenti e un capitale frazionato in centinaia di migliaia di azioni, quando si è investitori inesperti alle prime armi, si rischia di perdere tempo e denaro perché non si riesce a stare dietro alle logiche dell’azienda. Secondo Benjamin Graham l’azienda non dovrebbe comunque avere un capitale inferiore ai 100 milioni di dollari e almeno 50 milioni di utile. La parola d’ordine, dunque, è media: non aziende sterminate, ma nemmeno piccolissime. Con quest’ultime, infatti, si rischia instabilità e collassi finanziari frequenti;
  •           Solidità. Sembra un consiglio inutile e superfluo, ma alcune aziende a forte instabilità tendono a comportarsi come specchietti per le allodole, invogliando gli investitori ad acquistare dei loro pacchetti azionari promettendo dividendi molto ghiotti e vantaggi di ogni tipo. Si può essere attratti e sperare nella fortuna, che protegga queste aziende dal fallimento. Tuttavia secondo Graham è sempre meglio investire in aziende che hanno almeno il doppio di utili rispetto ai debiti.
  •          Guadagni. Gli utili non devono essere sempre brillanti, perché è possibile che un’azienda si mantenga a galla per qualche anno. È tuttavia preferibile scegliere un’azienda che abbia guadagnato cifre almeno decenti negli ultimi dieci anni, al netto dei possibili rovesci di fortuna del mercato o della crisi;
  •           Serietà di pagamenti. Quando un’azienda guadagna molto sono tutti contenti, ma quello che accade all’interno delle sue mura nessuno può saperlo. Bisogna, secondo Graham, cercare di informarsi sui comportamenti manageriali nei confronti degli investitori e dei loro dividendi. Pagano seriamente e con continuità? Sono sempre puntuali e trasparenti nel comunicare i guadagni e nel pianificare una strategia di rimborso per gli investitori? Sono tutte informazioni da raccogliere in qualche modo prima di decidere di investire in una determinata azienda;
  •          Valore delle azioni. La stabilità e i guadagni sono importanti, ma anche la singola azione o il pacchetto azionario devono essere cresciuti negli ultimi anni. Come soglia da tenere sotto controllo Graham stabilisce che bisogna valutare la crescita di un’azione: se le azioni si sono innalzate di almeno un terzo del loro valore originale nell’ultimo triennio, allora vale la pena prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di investire in quell’azienda;
  •           Prospetto prezzo/utili. Questo discorso sembra complicato ma è semplice: il prezzo delle azioni non dev’essere di troppo superiore a quello degli utili che si possono ricavare dal loro acquisto e dalla loro detenzione. In caso contrario significa che le azioni sono sopravvalutate, e che quindi non vale la pena accollarsi la loro manutenzione per poi rivenderle a prezzi che saranno fisiologicamente inferiori a quelli di acquisto.

I comportamenti da evitare per non far precipitare le proprie finanze

Quando si investe in Borsa bisogna anche cercare di evitare comportamenti dannosi, oltre che metterne in atto alcuni fruttuosi. Tra i comportamenti da evitare il più possibile, secondo Graham, c’è la vendita spasmodica delle azioni. Quando si ha bisogno di liquidità a tutti i costi si rischia di impiantare una campagna vendite che somiglia molto a quella fatta dai negozi che stanno per chiudere e devono liquidare tutto il posseduto per alleggerirsi il più possibile nel trasloco e nello smantellamento dell’ambiente. Le azioni verrebbero dunque vendute a prezzi inferiori al proprio valore intrinseco, causando una perdita enorme per l’investitore. Al contrario, secondo Graham, bisogna vendere le azioni solo quando esse non hanno più un valore che corrisponda a quello intrinseco dell’azienda, sia in positivo che in negativo. Se, infatti, un’azione di un’azienda piccolissima e quasi insignificante raggiunge una quotazione elevatissima ed ingiustificabile per il peso che quell’azione ha sul mercato è arrivato il momento di sbarazzarsi del titolo, perché probabilmente quell’azienda sta compiendo dei movimenti strani che le stanno portando fortuna senza avere le spalle abbastanza larghe per gestire un successo così grande: presto il conto verrà presentato e c’è il forte rischio di un tracollo finanziario. Il discorso vale anche al contrario: se un’azienda il cui valore è elevatissimo sta perdendo sempre più terreno, è bene vendere i titoli e rivolgere il proprio sguardo altrove.

Opinioni: è possibile guadagnare investendo in Borsa con i consigli di Benjamin Graham?

Guadagnare investendo in Borsa è sempre possibile, se si adottano i giusti comportamenti, che devono avere a che fare con i momenti storici e con gli andamenti del mercato ma anche, è inutile negarlo, con il carattere personale. Ci sono alcune persone che sono naturalmente portate al rischio e agli investimenti azzardati, consce di poter guadagnare cifre da capogiro ma allo stesso tempo di rischiare perdite devastanti. Altre persone, invece, sono più propense a difendere fino alla fine il proprio capitale evitando tutti gli investimenti che non sono sicuri. Proprio a queste figure si rivolgono i consigli di Benjamin Graham.

Uno studio capillare del comportamento dell’azienda è già sintomo di investitore che non lascia nulla al caso e che non se la sente di rischiare: tutto ciò unito alle teorie di cui Graham si fece portatore è sicuramente un modello di investimento razionale che fa al caso di chi si comporta da formica (seguendo il paragone della famosa fiaba) e mette da parte un’ingente scorta per l’inverno ma non vuole dissiparla inutilmente.

La Berkeshire Hathaway di Buffett fonda i suoi principi di investimento proprio sul value investing

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