Investimento Produttivo di Stato: cosa significa; il PNRR spiegato bene

I soldi del PNRR sono soldi che l’Europa da in prestito all’Italia per aiutarla a rialzarsi dalla crisi economica prodotta dal Covid. Sono soldi a tassi di interesse agevolati e vicini allo 0%, inoltre una parte di questi soldi non sono un prestito, ma sono delle “donazioni” fatte dalla UE proprio per rilanciare la Nostra economia.

L’unico vincolo che hanno i prestiti del PNRR ( o PNNR o Next Generation UE , già Recovery fund ) sono che questi soldi devono essere spesi per fare degli INVESTIMENTI PRODUTTIVI, ma su questo termine si parla molto, ma sia normali cittadini che tanti politici o tanti giornalisti non hanno la più pallida idea di cosa si tratti, questo lo abbiamo visto in tanti talk show o in tanti articoli e commenti sui social, ecco allora che andiamo a fare un po’ di chiarezza.

Investimento Produttivo di Stato: cosa significa
Sopra: l’investimento produttivo fatto dallo Stato italiano e più conosciuto da tutti gli italiani: l’Autostrada A1. Quante merci, quante persone, quanto ha fatto crescere l’Italia questo investimento che va avanti dagli anni ’50?

Cosa si intende per “investimento produttivo” quando lo fa uno Stato

Quando uno Stato fa un “investimento produttivo”, si riferisce a una spesa che viene effettuata per promuovere lo sviluppo economico e aumentare la produzione e la ricchezza nel paese. L’obiettivo di tali investimenti è stimolare la crescita economica, creare nuovi posti di lavoro, migliorare l’infrastruttura e promuovere l’innovazione.

Gli investimenti produttivi effettuati dagli Stati possono assumere diverse forme. Ecco alcuni esempi:

  1. Infrastrutture: Gli Stati possono investire nella costruzione e nel miglioramento di infrastrutture come strade, ponti, ferrovie, aeroporti, porti e reti di comunicazione. Questi investimenti migliorano la connettività interna ed esterna del paese, facilitando il trasporto delle merci e delle persone e stimolando l’attività economica.
  2. Settori strategici: Gli Stati possono investire in settori ritenuti strategici per lo sviluppo del paese, come l’energia, l’agricoltura, l’industria manifatturiera, la tecnologia e l’istruzione. Questi investimenti mirano a promuovere la competitività e la diversificazione dell’economia nazionale.
  3. Ricerca e sviluppo: Gli Stati possono destinare risorse finanziarie alla ricerca scientifica e all’innovazione tecnologica. Questi investimenti favoriscono la scoperta e lo sviluppo di nuove tecnologie, che possono poi essere utilizzate per creare nuove imprese, migliorare i processi produttivi esistenti e stimolare la crescita economica.
  4. Supporto alle imprese: Gli Stati possono offrire incentivi finanziari, agevolazioni fiscali o finanziamenti agevolati alle imprese per incoraggiare gli investimenti e la creazione di posti di lavoro. Questi strumenti possono includere sussidi per l’apertura di nuove aziende, programmi di formazione per gli imprenditori e sostegno finanziario per l’espansione delle imprese esistenti.

L’obiettivo di tali investimenti produttivi è quello di creare un ambiente economico favorevole alla crescita e all’innovazione, stimolando l’attività economica e creando opportunità occupazionali per la popolazione.

1. Investimento produttivo in infrastrutture

Le infrastrutture sono considerate un investimento produttivo perché svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo economico di un paese. Esse rappresentano la base fisica su cui si svolgono le attività produttive e favoriscono la mobilità delle persone, delle merci e delle informazioni.

Ci sono diverse ragioni per cui le infrastrutture sono considerate un investimento produttivo:

  1. Stimolo all’attività economica: Le infrastrutture, come strade, ponti, reti ferroviarie e aeroporti, agevolano il movimento delle merci e delle persone, facilitando il commercio e la circolazione dei beni. Ciò favorisce lo sviluppo di settori come l’industria, l’agricoltura e i servizi, generando un impatto positivo sull’economia nazionale.
  2. Aumento della produttività: Le infrastrutture efficienti consentono un flusso più rapido e agevole delle attività produttive. Ad esempio, una rete stradale ben sviluppata riduce i tempi di trasporto, migliorando la logistica e riducendo i costi di distribuzione. Ciò si traduce in un aumento della produttività delle imprese e della competitività economica.
  3. Attrattività per gli investimenti: La presenza di infrastrutture ben sviluppate può rendere un paese più attraente per gli investitori stranieri. Le imprese tendono a stabilirsi in luoghi con buone infrastrutture in quanto ciò facilita l’accesso ai mercati, riduce i costi di produzione e migliora le prospettive di successo delle attività commerciali.
  4. Generazione di posti di lavoro: La costruzione e la manutenzione delle infrastrutture richiedono un’ampia forza lavoro, creando così opportunità di impiego per la popolazione locale. Ciò contribuisce a ridurre la disoccupazione e a migliorare le condizioni socioeconomiche della comunità.
  5. Sostenibilità a lungo termine: Gli investimenti nelle infrastrutture possono essere considerati a lungo termine in quanto gli effetti positivi si estendono per diversi anni. Le infrastrutture ben costruite e gestite possono sostenere la crescita economica a lungo termine e fornire benefici duraturi alla società.

In sintesi, le infrastrutture sono considerate un investimento produttivo perché creano un ambiente favorevole per lo sviluppo economico, migliorano la produttività delle imprese, attirano investimenti, generano posti di lavoro e contribuiscono al progresso socioeconomico di un paese.

2. Investimenti produttivi in settori strategici 

Quando uno Stato investe in settori strategici, viene considerato un investimento produttivo perché mira a promuovere lo sviluppo economico e a creare valore a lungo termine per il paese. I settori strategici sono quelli che sono ritenuti cruciali per la competitività e la sostenibilità dell’economia nazionale. Di solito, questi settori includono l’energia, l’agricoltura, l’industria manifatturiera, la tecnologia e l’istruzione.

Ecco alcune ragioni per cui gli investimenti negli settori strategici sono considerati produttivi:

  1. Diversificazione dell’economia: Gli investimenti negli settori strategici mirano a diversificare l’economia di uno Stato, riducendo la dipendenza da settori specifici e promuovendo una maggiore varietà di attività economiche. Ciò può ridurre il rischio di instabilità economica e favorire una crescita sostenibile.
  2. Creazione di posti di lavoro: Gli investimenti nei settori strategici possono generare nuovi posti di lavoro, fornendo opportunità occupazionali alla popolazione. Ciò contribuisce a ridurre la disoccupazione, a migliorare il tenore di vita delle persone e a promuovere l’inclusione sociale ed economica.
  3. Innovazione e sviluppo tecnologico: Gli investimenti nei settori strategici promuovono l’innovazione e lo sviluppo tecnologico. Ciò può portare a nuove scoperte scientifiche, all’introduzione di tecnologie avanzate e all’adozione di processi produttivi più efficienti. L’innovazione può migliorare la competitività delle imprese e favorire lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi.
  4. Sicurezza e sovranità nazionale: Gli investimenti nei settori strategici possono contribuire a garantire la sicurezza e la sovranità nazionale. Ad esempio, gli investimenti nell’energia possono ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, garantendo una fornitura energetica stabile e sostenibile. Gli investimenti nell’industria manifatturiera possono contribuire a preservare e sviluppare le capacità produttive interne, riducendo la dipendenza dalle importazioni di beni critici.
  5. Competitività economica: Gli investimenti nei settori strategici possono aumentare la competitività economica di uno Stato. Ad esempio, gli investimenti nell’istruzione possono promuovere lo sviluppo di risorse umane qualificate e competenti, fornendo alle imprese una forza lavoro altamente qualificata. Gli investimenti nella tecnologia possono migliorare l’efficienza produttiva e consentire alle imprese di competere a livello internazionale.

In conclusione, gli investimenti negli settori strategici vengono considerati produttivi perché mirano a stimolare lo sviluppo economico, a creare posti di lavoro, a promuovere l’innovazione e a migliorare la competitività economica di uno Stato.

3. Investimenti produttivi in ricerca e sviluppo

Quando uno Stato investe in ricerca e sviluppo (R&S), viene considerato un investimento produttivo perché mira a promuovere l’innovazione, a migliorare la competitività e a generare benefici economici a lungo termine per il paese. La ricerca e lo sviluppo sono fondamentali per l’avanzamento scientifico, tecnologico e industriale di una nazione. Ecco alcune ragioni per cui gli investimenti in ricerca e sviluppo sono considerati produttivi:

  1. Innovazione tecnologica: Gli investimenti in R&S favoriscono l’innovazione e il progresso tecnologico. Attraverso la ricerca scientifica e l’applicazione di nuove conoscenze, si possono sviluppare nuovi prodotti, servizi e processi che migliorano l’efficienza, la qualità e la sostenibilità delle attività produttive. L’innovazione tecnologica può contribuire alla crescita economica, stimolare nuove opportunità imprenditoriali e migliorare la competitività a livello internazionale.
  2. Miglioramento della produttività: Gli investimenti in R&S possono portare a miglioramenti significativi nella produttività delle imprese e dell’intero sistema economico. L’implementazione di nuove tecnologie e metodologie di produzione più avanzate può ottimizzare i processi, ridurre i costi di produzione, aumentare la qualità dei prodotti e favorire la creazione di nuovi mercati. Ciò può generare un aumento della produzione e dei profitti aziendali, contribuendo alla crescita economica complessiva.
  3. Creazione di conoscenza: Gli investimenti in R&S contribuiscono alla creazione di nuove conoscenze scientifiche e tecnologiche. Le scoperte e le innovazioni derivanti dalla ricerca possono essere messe a disposizione delle imprese, delle istituzioni accademiche e del settore pubblico, generando un bagaglio di conoscenze che può essere applicato per affrontare sfide complesse, sviluppare nuove soluzioni e stimolare la competitività economica a lungo termine.
  4. Formazione di risorse umane qualificate: Gli investimenti in R&S includono anche la formazione di ricercatori, scienziati e tecnici altamente qualificati. Queste risorse umane specializzate svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo e nell’applicazione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche. La presenza di una forza lavoro qualificata stimola l’innovazione, favorisce la creazione di imprese ad alta intensità di conoscenza e attrazione di investimenti esteri.
  5. Competitività internazionale: Gli investimenti in R&S contribuiscono alla competitività internazionale di uno Stato. Le economie basate sulla conoscenza e sull’innovazione tendono ad essere più competitive a livello globale. L’attrazione di investimenti stranieri, la crescita delle esportazioni di prodotti ad alto valore aggiunto e la capacità di competere in settori ad alta tecnologia sono spesso correlati agli investimenti in R&S.

In sintesi, gli investimenti in ricerca e sviluppo vengono considerati produttivi perché promuovono l’innovazione, migliorano la cultura media di una nazione e infine creano lavoro.

4. Investimento produttivo di uno Stato: il supporto alle imprese 

Quando uno Stato investe nel supporto alle imprese, viene considerato un investimento produttivo perché mira a promuovere lo sviluppo economico e a favorire la crescita e la competitività del settore privato. Il supporto alle imprese può assumere diverse forme, tra cui incentivi finanziari, agevolazioni fiscali, finanziamenti agevolati e programmi di formazione imprenditoriale. Ecco alcune ragioni per cui gli investimenti nel supporto alle imprese sono considerati produttivi:

  1. Creazione di posti di lavoro: Gli investimenti nel supporto alle imprese possono generare nuovi posti di lavoro, fornendo opportunità di impiego alla popolazione. Il sostegno finanziario o gli incentivi possono incoraggiare le imprese ad aumentare la propria capacità produttiva, espandersi o investire in nuovi progetti. Ciò può favorire la creazione di posti di lavoro e ridurre la disoccupazione.
  2. Crescita economica: Il supporto alle imprese può stimolare la crescita economica attraverso l’espansione delle attività produttive. Gli incentivi finanziari o le agevolazioni fiscali possono incoraggiare gli imprenditori ad avviare nuove imprese, investire in nuove tecnologie o espandersi in nuovi mercati. Ciò può portare a un aumento della produzione, delle entrate fiscali e del PIL del paese.
  3. Innovazione e competitività: Gli investimenti nel supporto alle imprese possono favorire l’innovazione e migliorare la competitività delle imprese. Ad esempio, programmi di finanziamento agevolato o di ricerca e sviluppo possono incoraggiare le imprese a investire in nuove tecnologie, processi produttivi più efficienti o nuovi prodotti e servizi. Ciò può migliorare la loro competitività sul mercato nazionale e internazionale.
  4. Sviluppo del settore privato: Il supporto alle imprese contribuisce allo sviluppo del settore privato, che svolge un ruolo importante nell’economia di un paese. Gli investimenti nel supporto alle imprese possono favorire la creazione di un ambiente imprenditoriale sano e sostenibile, promuovendo l’avvio di nuove imprese, la crescita delle PMI (piccole e medie imprese) e l’attrazione di investimenti esteri diretti.
  5. Sostenibilità economica a lungo termine: Gli investimenti nel supporto alle imprese possono contribuire alla sostenibilità economica a lungo termine di un paese. Sostenere lo sviluppo delle imprese locali può ridurre la dipendenza da importazioni, promuovere la produzione interna e migliorare la bilancia commerciale. Inoltre, una base solida di imprese competitive può garantire una crescita economica stabile e sostenibile nel tempo.

In sintesi, gli investimenti nel supporto alle imprese vengono considerati produttivi perché promuovono la creazione di posti di lavoro, stimolano la crescita economica, favoriscono l’innovazione e la competitività delle imprese, contribuiscono allo sviluppo del settore

Cosa sono gli investimenti NON produttivi che potrebbe fare uno Stato

Ecco un elenco di alcuni investimenti che potrebbero essere considerati non produttivi quando fatti da uno Stato:

  1. Investimenti in progetti o settori obsoleti: Se uno Stato investe in settori o progetti che sono considerati obsoleti o in declino, potrebbe non ottenere un ritorno significativo sull’investimento. Ad esempio, investire in tecnologie superate o in industrie che non sono più competitive sul mercato potrebbe non generare benefici economici a lungo termine.
  2. Investimenti in infrastrutture non necessarie o sovradimensionate: Se uno Stato investe in infrastrutture che non sono necessarie o che superano le effettive esigenze della popolazione o dell’economia, potrebbe verificarsi uno spreco di risorse finanziarie. Costruire infrastrutture sovradimensionate o non adeguatamente pianificate potrebbe comportare costi di manutenzione elevati e un basso utilizzo delle strutture.
  3. Investimenti in progetti di prestigio senza una base economica solida: Se uno Stato investe in progetti di prestigio, come grandi eventi sportivi o infrastrutture costose, senza una solida base economica o senza un’analisi accurata dei benefici economici, potrebbe incorrere in una spesa eccessiva senza un ritorno economico adeguato.
  4. Investimenti in società o imprese non redditizie: Se uno Stato investe in società o imprese che sono intrinsecamente non redditizie o che richiedono un sostegno finanziario costante per operare, potrebbe non ottenere benefici economici significativi dall’investimento. Questi investimenti potrebbero diventare un peso per le finanze pubbliche e non contribuire alla crescita economica.
  5. Investimenti basati su motivazioni politiche anziché economiche: Se uno Stato effettua investimenti basati principalmente su motivazioni politiche anziché su considerazioni economiche, potrebbe verificarsi un uso inefficace delle risorse pubbliche. Gli investimenti dovrebbero essere guidati da una valutazione accurata dei benefici economici e del potenziale impatto sulla crescita e sulla competitività del paese.
  6. Investimenti in settori ad alto rischio senza un’adeguata valutazione dei rischi: Se uno Stato investe in settori ad alto rischio senza una valutazione adeguata dei rischi e delle probabilità di successo, potrebbe incorrere in perdite finanziarie significative. Investire in settori ad alto rischio senza un’adeguata mitigazione dei rischi potrebbe comportare conseguenze negative per le finanze pubbliche.

È importante sottolineare che l’elenco sopra riportato non esaurisce tutte le possibili situazioni in cui gli investimenti dello Stato potrebbero essere considerati non produttivi. La valutazione dell’efficacia e della produttività di un investimento dipende da molti fattori, tra cui l’analisi dei costi e dei benefici, l’efficienza nell’uso delle risorse, l’impatto sull’economia e altri fattori specifici a ciascun caso.

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Autore

  • massy biagio

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.