Economia italiana previsioni e stime di crescita per il PIL 2021.
Il coronavirus arrivato a metà febbraio 2020 è una cosa inaspettata e mai successa prima in una moderna economia; la “Spagnola” di 100 anni fa difficilmente si può prendere come paragone, in quanto l’economia globale non era così strettamente velocemente interconnessa . L’impatto economico a livello mondiale sarà enorme, alcune stime parlano del taglio del – 10% del PIL a livello mondiale, ma sono previsioni che hanno il tempo che trovano, perchè la crisi è globale e si muove come un dòmino , una nazione influisce sull’altra, in modo negativo.
La politica iniziale di voler fare dei lockdown totali ( specialmente in Italia ) si è rilevata fallimentare a livello economico e poco efficace sul piano sanitario. Se è vero che c’è stato un calo dei contagiati, poco dopo che si è aperto i contagi sono tornati repentinamente a salire e si è dovuto “richiudere” stavolta però lasciando più attività imprenditoriali aperte e molta più libertà di movimento per i cittadini. Possiamo dire che almeno nel Nostro paese se il primo lockdown di Marzo è stato fallimentare per vari motivi ( principalmente per una colposa impreparazione ) , quello autunnale fatto a “regioni colorate” si è rivelato molto più efficace sia a livello sanitario che economico.
Quello che è certo è che finora il valore dei titoli azionari è sceso quasi del – 50% in pochissimo tempo e che questo influirà in modo considerevole su tutte le economie del mondo, economia italiana compresa.
La crisi e il lockdown di fabbriche e negozi dovrebbe durare IN TEORIA 2 mesi (in Italia quindi i primi di Maggio ) ma negli Stati Uniti si parla dei primi di Giugno, ma a preoccupare sono settori come il Turismo internazionale che non saranno più gli stessi per anni, perchè la gente avrà paura di viaggiare. Ad esempio in Italia il settore turistico avrà un calo enorme, sicuramente superiore al 50%, il che significa tante aziende che dovranno chiudere, per prima quelle più piccole e quelle con meno liquidità, anche perchè lo Stato darà si una mano, come si è visto con il Decreto Cura Italia, ma si tratta di aiuti che serviranno ad andare avanti per poco, perchè lo Stato dovrà indebitarsi per un centinaio di miliardi di euro, un 5% del PIL normale, ma più di tanto non potrà fare che dare soldi ai cassa integrati, ai propri dipendenti, alle pensioni, il tutto senza incassare tasse per almeno 2 mesi. Le 600 euro a partita IVA consentiranno a piccolissimi imprenditori a fare spesa per 1 mese, ma poi? I soldi per gli affitti, le bollette, ecc?
Nuove previsioni dell’Unione Europea sul PIL dei vari stati per il 2020 ( a luglio 2020 )
Il dopo coronavirus come sarà per la Nostra economia?
Precedenti previsioni:
Secondo tutte le stime, la Nostra economia rimarrà ferma in questo anno e anche nel prossimo non si avranno grandi cambiamenti. Le previsioni – dalle più pessimistiche a quelle più ottimistiche – riportano una crescita che si attesta sullo 0% e l’1%, in pratica una sostanziale stagnazione. Quello che più preoccupa però non è solo che siamo in un periodo di stagnazione, è che non si vedono prospettive positive nel futuro, non ci sono grandi progetti politici per far cambiare questo stato di cose. Dopo che si è visto il sostanziale fallimento a livelli macroeconomici del Reddito di Cittadinanza e Quota 100, che dovevano portare un aumento del PIL dell’1% il primo e un ricambio generazionale nei posti di lavoro l’altro, il nuovo Governo Conte 2 non ha in cantiere nessun tipo di iniziativa che possa provocare uno strappo nel piatto andamento macro economico. L’unica nota positiva a livello economico di questo governo, il quale sta portando avanti sostanzialmente le politiche del Governo Conte 1, è quello che è un Governo più vicino all’Unione Europea, mentre quello precedente veniva percepito come anti europeo e questo aveva portato ad una sostanziale sfiducia a livello finanziario facendo aumentare lo spread a livelli preoccupanti.
Precedenti previsioni
Il 2019 sarà un anno di diminuzione della crescita per l’economia mondiale, su questo ci sono pochi dubbi e anche l’economia italiana non farà eccezioni, le stime di crescita sono ( per il momento ) sullo 0,6%. Queste previsioni che dicono che la crescita diminuirà vanno a sbattere contro il DEF presentato dal Governo Gialloverde di Conte e stanno creando non pochi problemi con l’Unione Europea , problemi di cui abbiamo ampiamente parlato Qui, Qui e Qui.
Aggiornamento 1 Febbraio 2019
Lo avevamo ampiamente previsto e puntualmente ci siamo; l’Italia è entrata ufficialmente in Recessione, dopo che per 2 trimestri di fila il PIL è sceso sotto allo 0%, cioè – 0,1% nel 3° trimestre dello scorso anno e – 0,2% nell’ultimo trimestre dell’anno appena passato.
Come abbiamo scritto, il problema non è la recessione, ma il problema è che questo Governo ha fatto una manovra finanziaria che si basa su una crescita dell’1,5% in tutto il 2019, cosa evidentemente impossibile , visti i dati di previsione: Banca d’Italia e Fondo Monetario internazionale hanno previsto una crescita dello + 0,6% nel 2019. Questo significa che la Manovra dovrà essere corretta, ma come al solito il Governo Populista , sembra più preoccupato del consenso e, per bocca di Conte , ha già fatto sapere che non ci sarà una revisione della manovra ( cosa che invece dovrà avvenire per forza di cose, se non si vuole buttare altra sfiducia nei mercati).
Cercando di essere ottimisti comunque, bisogna dire che il Reddito di Cittadinanza, almeno nei primi mesi porterà un beneficio al PIL, di quanto è impossibile dirlo, sicuramente molto al disotto delle previsioni del Governo Gialloverde che faceva solo 1 anno fa, visto che il numero di persone che ne ha diritto è molto più esiguo di quello iniziale, si parla in tutto di circa 1,5 milioni di persone invece di 5 milioni.
Come risolvere i problemi dell’economia italiana?
Riassumendo, il Governo Conte ha presentato un DEF che ha aumentato la spesa pubblica . Fino a Giugno Conte aveva assicurato che avrebbe continuato a far scendere il debito pubblico dall’1,8%, mentre il DEF dice che il debito pubblico arriverà al 2,4%. Questo in sè non avrebbe portato le pesanti critiche di Bruxelles se quella spesa non fosse calcolata su una crescita dell’economia italiana per il 2019 del +1,5% che è praticamente impossibile dai dati che tutti possono trovare.
Purtroppo sembra che l’economia italiana sia destinata ad un rallentamento, ma i Gialloverdi continuano a sostenere proprio grazie alla loro manovra ci sarà una crescita. Cosa molto improbabile perchè quel deficit viene fatto non per creare nuovi posti di lavoro ma assistenza, cioè soldi spesi per Quota 100 e Reddito di Cittadinanza. Non ci resta che sperare nello “stellone italico“.
I reali problemi dell’economia italiana.
I veri problemi dell’economia italiana, li possiamo riassumere con 3 o 4 punti facilmente comprensibili da tutti, problemi che poi ne causano altri.
- Numero di lavoratori rispetto a chi non lavora. In Italia lavorano ( in modo spesso saltuario) circa 23 milioni di persone su 60 milioni di abitanti. Tra i 37 milioni di persone tra pensionati, studenti e disoccupati c’è una piccola percentuale di lavoratori in nero, ma anche questi lavorano in modo saltuario.
- Produttività : è in continuo calo, l’economia italiana che ha avuto la sua massima espansione ormai 60 anni fa non si è più rinnovata. Ha perso il treno della digitalizzazione, della robotica, del turismo. I paesi emergenti ci hanno battuto sul piano industriale. Rimangono sacche di eccellenza manufatturiera, surclassate da tasse e burocrazia.
- Demografia: In Italia ogni anno nascono 50.000 bambini di meno. Siamo circa 60 milioni di persone , una popolazione che invecchia sempre di più ma che non sostituisce questi anziani con i giovani. Questo significa dover pagare più pensioni e spendere più soldi per la sanità pubblica. Si è anche deciso di bloccare l’afflusso dei migranti, che non era regolato e nessuno ancora ha pensato di creare un flusso migratorio regolato e di persone che servono allo sviluppo della Nostra società come si sta facendo in Giappone ( paese che ha gli stessi Nostri problemi demografici).
Purtroppo i politici italiani negli ultimi 30-40 anni hanno deciso di fare come gli struzzi: mettere la testa sotto la sabbia, non parlare di questi enormi problemi di base e invece si concentrano su argomenti di scontro sociale ma che non hanno nessuna attinenza con l’economia italiana, o che ne hanno solo marginale. Si parla di migranti, di criminalità ( sta continuamente diminuendo) , di diritti LGTB, di religioni.
Tutti argomenti molto interessanti, ma che non risolvono i veri problemi di fondo, i quali creano gli altri. Se tutti avessero un lavoro ben retribuito, nessuno andrebbe a delinquere, nessuno si lamenterebbe del vicino o se due persone dello stesso sesso si vogliono sposare.
E’ la povertà e l’inoccupazione che creano tensioni sociali, insicurezza e la richiesta di “persone forti” al potere, che finora però non hanno fatto alltro che peggiorare la situazione, perchè puntano la loro attenzione su problemi secondari.
Prospettive economiche dell’economia italiana fino al 2020
Aggiornamento Novembre 2018: le stime di crescita dell’economia italiana si sono abbassate. Dal +1,5% si avrà un +1,2% nel 2019 secondo FMI, ancora meno secondo altre agenzie. pesante il 3° trimestre 2018 che ha visto una crescita pari allo 0,0%. Rimanete in contatto, seguiteci sulla Nostra Pagina Facebook.
Aggiornamento Novembre 2017: le stime di crescita dell’economia italiana sono state riviste proprio oggi dai dati dell’ISTAT che portano da un 0,7% di inizio anno fino ad un all’1,5% la crescita del PIL italiano, ancora non come la previsione sulla crescita media del PIL europeo che si attesta a 1,7% ma un dato sicuramente positivo per la Nostra economia.
Bilancio dello Stato a vaglio di Bruxelles
La Commissione europea sta vagliando proprio in queste ore il Bilancio presentato dal Governo italiano.
Nel caso in cui il Bilancio non rispetti i parametri richiesti , ( in effetti i parametri non sono rispettati, ma di poco, come è uso fare dal Nostro Governo) ci sarà una lettera di richiamo per indicare la Governo che dovrà fare delle correzioni. Va detto però che queste correzioni ( o tagli alla spesa o più tasse) verranno fatte solo DOPO le elezioni, quindi il nuovo Governo che si eleggerà, qualunque esso sia partirà facendo una manovrina economica.
Le indispensabili riforme da fare per aiutare l’economia italiana, secondo la UE
- le nuove regole sulla concorrenza ( ci sono delle lobby di fatto in Italia, si pensi al mercato dell’energia);
- le nuove norme sulla contrattazione dei salari;
- la riforma del processo penale;
- più obblighi di fatturazione;
- incentivare i pagamenti elettronici;
- la reintroduzione della tassa sulla prima casa;
- le nuove privatizzazioni ( vedi la vendita delle Ferrovie dello Stato, in sospeso ormai da più di un anno)
- la riforma del catasto;
- la lotta alla povertà;
Le previsioni per il 2018 erano oltre il 1,5%, ma l’economia italiana ha iniziato a diminuire la crescita con il nuovo Governo
Per ora siamo ad un PIL di + 1,5%, ma le previsioni di crescita economica per il 2018, sono ancora più ottimistiche.
Va detto però, che non tutto il PIL PRO CAPITE è in aumento, c’è una fascia di persone che si attesta intorno al 5% della popolazione, che viene definita ‘in povertà e per povertà si intende sotto alla soglia di povertà assoluta, che varia da regione a regione.
Ad esempio viene considerato povero chi al nord abita solo e guadagna meno di 800 euro al mese. Al Sud viene considerato povero chi guadagna meno di questa cifra, intorno ai 650, nelle regioni più depresse economicamente.
Il costo del denaro in America non è cresciuto quello che si sperava, l’economia cinese ha abbassato le stime di crescita, il prezzo del petrolio non accenna a salire.
La richiesta di questa materia basilare dell’economia capitalistica, non accenna a decollare.
Questo significa che le fabbriche non hanno richiesta di beni di consumo, non chè di ordini, quindi non ci sarà quella crescita in cui tutti speravano, tanto meno quella dell’economia italiana, che non ha nemmeno le basi di materie prime e di industrie manifatturiere o di agricoltura paragonabili ad altre grandi potenze occidentali.
Anche le altre economie europee non stanno crescendo molto
Economia Italiana ha una popolazione di 60,789,000 abitanti e 1.636 biliardi* di PIL **
Stati Uniti sarà molto influenzata dalle elezioni Presidenziali Trump è un liberista, mentre la Clinton è una keynesiana.
Germania che ha una popolazione di 80.970.000 abitanti, con 3.025 biliardi di euro di PIL.
Economia della Francia che ha una popolazione di 66.217.000 abitanti, con 2.183 biliardi di euro di PIL.
Gran Bretagna che ha una popolazione di 64.559.000 abitanti, con 2.568 biliardi di euro di PIL e che ricordiamo che ha la spada di Damocle di un possibile Brexit a Giugno, quando ci saranno le votazioni se rimanere o no nell’Unione Europea ( al link gli approfondimenti).
Ragionare e fare previsioni sull’economia globale a lungo termine è praticamente impossibile, resta il fatto però che molti esperti di finanza hanno consigliato i propri clienti di vendere tutto e buttarsi su investimenti sicuri.
2016 l’anno dello STOP alla crisi
Bèni rifugio come oro, diamanti, obbligazioni di Stato, Buoni Postali ( in Italia), mercato immobiliare, sono queste le voci che quest’anno ripartiranno, in particolare si spera che il mercato immobiliare possa, grazie a questa mezza crisi internazionale, avere dei benefici notevoli, anche se in verità bisognerebbe ripensare anche al modello di sviluppo in sè, visto che questo sembra che non stia più portando da nessuna parte.
Il PIL degli stati non cresce più come prima, i paese emergenti hanno perso la loro grande propulsione, Cina in testa, i paesi occidentali stentano, insieme agli altri paesi asiatici, storici alleati degli occidentali.
Ma le questioni economiche che interessano a Noi e cioé: il lavoro per i giovani, l’età pensionabile, le pensioni reversibili, il livello di tassazione, i Nostri risparmi, la Nostra ricchezza, ci saranno dei cambiamenti in tutto questo?
Dati Disoccupazione in Italia, previsioni e stime:
Finalmente qualche buona novità in campo occupazionale, a marzo 2016 la disoccupazione è all’ 11,4% della popolazione.
Come dicevamo prima non c’è una gran ripresa, è una crescita minima che potremo più qualificare come stagnazione positiva, cioè un’economia sostanzialmente ferma, ma che ha qualche segnale positivo.
In tutta Europa, la disoccupazione sta lentamente scendendo, cioè ci sono più occupati, specialmente tra gli over 50 anni, ebbene sì, anche questa categoria di persone sta iniziando a trovare dei lavori e questa è un’ottima notizia. La notizia negativa invece è che i giovani tra i 25 e i 35 anni aumentano di numero tra i disoccupati. Va segnalato infine che l’aumento di occupazione è forse dovuto ai contratti brevi di lavoro.
Legenda:
*Biliardo= 1 biliardo corrisponde a 1.000 miliardi.
** PIL Italia ed altri paesi era per l’anno 2015 fonte: Eurostat
I fattori che potrebbero influenzare l’economia italiana nei prossimi mesi.
Sicuramente le elezioni politiche 2018 sono un bel punto di svolta. Staremo a vedere che succederà con il programma economico del centrodestra ed il programma economico del Movimento 5 Stelle che hanno fatto tantissimi promesse le quali, se dovessero essere realizzate significherebbero un grande aumento della spesa pubblica con un relativo aumento delle tasse.
Il punto di vista condiviso tra gli economisti è che l’economia globale produrrà una forte performance nel 2018, portando avanti il suo forte impulso dal 2017.
Tuttavia, ciò non significa che ogni settore e ogni azienda avranno un anno senza problemi. La riforma fiscale di Trump sembra dare un buono stimolo alle aziende americane, ma la Brexit rimane ancora un punto interrogativo, l’economia italiana è in ripresa, ma rimangono alcuni problemi strutturali, cioè l’alta spesa pubblica che incide sul debito pubblico, la produzione in Cina è ripresa, ma la crescita economica cinese non è più quella di 5 o 6 anni fa’.
Prospettive economiche 2019 – 2020
L’economia globale era stabile nella prima metà del 2018.
Per vari motivi ( fine del ciclo economico, guerre commerciali) a partire dalla seconda metà del 2018 , le stime di crescita sono state riviste al ribasso.
La crescita della produzione è stata ferma nel 2014, poiché la Cina ha arginato il flusso di esportazioni a basso costo non redditizie e la zona euro ha lottato con la crisi del debito greco.
Quest’anno appena passato, si è dimostrato più vivace. Un forte aumento del commercio globale ha spinto le fabbriche di tutto il mondo alla loro massima produzione per decenni nel mese di novembre. È una tendenza che gli esperti prevedono di continuare fino al 2018.
I tagli alle tasse di Donald Trump, che sono stati spinti dal Congresso, sono un altro colpo al braccio – anche se l’unico effetto per ora, è stato di aumentare il livello di fiducia delle imprese e dei consumatori per il prossimo anno.
I prezzi del petrolio sono saliti bruscamente a più di $ 60 al barile da un punto basso sotto i $ 40 dello scorso anno, ma gli analisti si aspettano che siano ulteriormente attenuati gli aumenti, consentendo alla crescita di continuare senza un aumento dei costi del carburante.
Il Fondo monetario internazionale ha messo in evidenza la Brexit come possibile freno alle prospettive di crescita, insieme ad alti livelli di debito globale. Ma con i mercati azionari che raggiungono nuovi massimi alla fine dell’anno, il quadro rimane abbastanza roseo.
… ma le azioni potrebbero frenare la loro crescita
Dopo un anno di mercati azionari in forte espansione in tutto il mondo, i commentatori sono virtualmente unanimi nel predire che i rendimenti delle azioni nel 2018 non corrisponderanno a quelli del 2017. L’S & P 500 è salito del 20% quest’anno a un nuovo massimo storico, l’indice Dax in Germania è salito 13 % e, a Parigi, il mercato ha guadagnato il 10%.
Anche il FTSE 100 ha raggiunto il territorio record, superando per la prima volta il livello di 7.600 poco prima di Natale. Ma il suo guadagno anno su anno è solo del 7%, riflettendo le preoccupazioni diffuse sulla Brexit, l’economia e la debole crescita dei salari. Rimane solo di pochi punti percentuali rispetto al suo precedente massimo di quasi 7.000 negli ultimi giorni del boom tecnologico del 1999-00. Wall Street, al contrario, è aumentato del 75% da allora.
Potrebbe essere il 2018 l’anno in cui la sottoperformance relativa del FTSE migliora? Se i negoziati Brexit vanno più agevolmente del previsto, i tassi di interesse rimangono bassi e le retribuzioni aumentano, quindi i titoli britannici focalizzati sul mercato interno potrebbero essere i vincitori a sorpresa (con i compratori stranieri che sfruttano la debolezza della sterlina).
Come si investe? Dopo il suo annus horribilis, il fading fund manager Neil Woodford potrebbe vedere recuperare le sue fortune, ma è ancora molto preoccupato per i mercati sopravvalutati a livello globale. ( di: Patrik Collison)
Cosa accadrà il prossimo anno a livello economico?
Entro la fine del prossimo anno, servizi come Netflix e Amazon diventeranno popolari tra gli spettatori della televisione europea come società “tradizionali” di pay-TV come Sky e BT.
Il numero di clienti di TV a pagamento registrati ai principali provider d – Sky, Virgin Media, BT e TalkTalk – dovrebbe raggiungere quasi 16,8 milioni entro la fine del prossimo anno. A quel punto, il numero di persone che pagano per i servizi di video-on-demand in abbonamento (SVOD) – Netflix e il primo video di Amazon è di gran lunga il più popolare – si prevede che raggiungerà circa 16,7 milioni.
Quando si tiene conto del margine di errore nelle previsioni, è possibile che i servizi SVOD, che includono Sky’s Now TV e le tariffe più piccole come DisneyLife incentrato sulla famiglia, potrebbero rivelarsi ancora più popolari della pay-TV. “In pochi anni, i britannici sono accorsi a questi nuovi servizi di streaming, che sono diventati un punto fermo della famiglia”, afferma Richard Broughton di Ampere Analysis. “Il Regno Unito è uno dei pochi mercati in tutto il mondo a guidare la carica, abbracciando la visione online”.
Tuttavia, Sky e gli amici non temono ancora per il futuro dei loro modelli di business. In gran parte, i consumatori stanno prendendo servizi come Netflix insieme a pacchetti di pay-TV di aziende come Sky, con solo il 29% che dichiara di scegliere SVOD in particolare rispetto alla pay-TV. ( di Mark Sweney)
Aumenterà il divario tra super-ricchi e super-poveri
Il divario tra i super-ricchi e tutti gli altri – che è già il più ampio sin dalla fine del 20 ° secolo – continuerà ad ampliarsi nel 2018 quando gli americani ricchi beneficeranno dei tagli fiscali “grandi, belli di Natale” di Donald Trump . Questo mese, il presidente degli Stati Uniti ha celebrato l’approvazione del Congresso per “la più grande riduzione delle tasse nella nostra storia”.
Le imposte sulle società saranno ridotte dal 35% al 21% e l’aliquota fiscale massima sarà ridotta dal 39,6% al 37%.
Il centro di politica fiscale calcola che il 62% dei benefici delle modifiche fiscali andrebbe al più ricco 1% degli americani. Gli americani più poveri, che non guadagnano abbastanza per beneficiare dei tagli fiscali, beneficeranno di circa $ 60 all’anno – una spinta del reddito dello 0,4%. Il primo 0,1% può aumentare i loro redditi annuali di circa $ 190.000 in media – o un aumento del 2,7%.
Gli Stati Uniti sono già la società più ingiusta del mondo, con quattro su cinque delle persone più ricche del globo e 41 milioni ufficialmente in condizioni di povertà, secondo l’US Census Bureau.
Il rapporto World Inequality, prodotto dall’economista francese Thomas Piketty, ha avvertito questo mese che, a meno che non ci sia un’azione politica coordinata a livello globale per aumentare le tasse sui super ricchi, i più ricchi continueranno a “catturare” sempre più il reddito del mondo a spese dei poveri.
“La quota di reddito globale superiore all’1% potrebbe aumentare da circa il 20% a oggi a oltre il 24% entro il 2050”, afferma il rapporto. “In tal caso, la quota globale inferiore del 50% potrebbe scendere dal 10% a meno del 9%.” (di Rupert Neate)
Cosa succederà in Italia
Secondo tutte le stime, cioè dalla Banca d’Italia al FMI Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale, l’economia italiana dovrebbe continuare a crescere di un + 1,5% che non è molto di per sè, ma considerando le altre economie, è un ottimo risultato.
Va infatti considerato che economie come quella statunitense fino a 10 anni fa crescevano molto di più del suo 3,50% come previsto per il 2018, stessa cosa dicasi per i maggiori paesi europei.
Conclusioni
Una delle cose che sta cambiando sia a livello culturale e speriamo accademico è la visione di una crescita economica che non sia più legata a certi fattori ma che ne includa altri. Lontano dalla Nostra opinione quella di avere una decrescita felice, crediamo invece in una possibile crescita economica responsabile, cioè in una crescita più equa socialmente, in cui i super-ricchi guadagnino sì, ma non in modo troppo sproporzionato rispetto ai super-poveri come avviene oggi, che si guarda solo ad una crescita economica di per sè, che in realtà non vuol dire tanto, a parte che si producono più beni e servizi.
Ma CHI produce questi beni, uomini o macchine e a chi vanno i profitti, esclusivamente ai padroni o si cerca di contribuire alla crescita economica, intellettiva e di qualità della vita, nonchè della felicità di tutti i cittadini?
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Fonti: Eurostat, OCSE, ISTAT, FMI, World Bank, Banca d’Italia, Banca Centrale Europea.
BASTA RENZI DEVE ANDARE A CASAAAAAAAAA
VOGLIAMO IL REDDITO DI CITTADINANZA
BASTAAAAAAAAAA