COSMO-SkyMed Satelliti militari italiani che controllano il Mediterraneo e Libia

L’Italia spese oltre 1 miliardo di euro per compare dei satelliti spia militari per controllare il mare Mediterraneo: i COSMO-SkyMed.

I satelliti militari italiani COSMO-SkyMed rappresentano una componente fondamentale del sistema di osservazione terrestre dell’Italia, con importanti applicazioni sia civili che militari.

Caratteristiche principali:

  • Costellazione: La costellazione COSMO-SkyMed è composta da quattro satelliti ad alta orbita polare, che garantiscono una copertura globale del pianeta.
  • Tecnologia: I satelliti utilizzano un radar ad apertura sintetica (SAR) che opera in banda X, consentendo loro di acquisire immagini ad alta risoluzione (anche fino a 30 cm) indipendentemente dalle condizioni meteorologiche e dall’illuminazione.
  • Capacità: I satelliti COSMO-SkyMed possono acquisire immagini diurne e notturne, fornendo informazioni preziose per un’ampia gamma di applicazioni.

Applicazioni militari:

  • Sorveglianza e sicurezza: Monitoraggio del territorio nazionale e di aree di interesse strategico per la difesa, identificazione di potenziali minacce e attività ostili.
  • Intelligence: Raccolta di informazioni per l’analisi strategica e tattica, supporto alle operazioni militari.
  • Protezione delle infrastrutture critiche: Monitoraggio di infrastrutture critiche come centrali elettriche, porti e aeroporti per prevenire e contrastare sabotaggi o attacchi.
  • Gestione delle crisi: Supporto alle operazioni di soccorso in caso di calamità naturali o incidenti ambientali.

Applicazioni civili:

  • Monitoraggio del territorio: Controllo del territorio per la prevenzione e gestione di dissesto idrogeologico, incendi boschivi e altre criticità ambientali.
  • Gestione delle risorse idriche: Monitoraggio delle risorse idriche per ottimizzare la gestione e prevenire fenomeni di siccità o inondazioni.
  • Agricoltura: Monitoraggio delle colture per ottimizzare le pratiche agricole e la gestione delle risorse.
  • Pianificazione urbanistica: Supporto alla pianificazione urbanistica e al controllo dello sviluppo del territorio.
  • Protezione dell’ambiente: Monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e marino, tutela delle aree protette e lotta all’abusivismo edilizio.

Importanza per l’Italia:

  • I satelliti COSMO-SkyMed rappresentano uno strumento strategico per la sicurezza e la difesa dell’Italia.
  • Consentono di acquisire informazioni preziose per la tutela del territorio, la gestione delle risorse e la pianificazione di interventi in caso di emergenze.
  • L’Italia è uno dei pochi paesi al mondo ad avere una propria costellazione di satelliti per l’osservazione terrestre ad alta risoluzione, confermando il suo ruolo di leader nel settore spaziale.

Futuro del programma:

  • È in corso lo sviluppo di una seconda generazione di satelliti COSMO-SkyMed, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente le prestazioni e le capacità del sistema.
  • L’Italia è inoltre impegnata in iniziative di cooperazione internazionale per lo sviluppo di nuovi sistemi di osservazione terrestre.

Oggi approfondiamo quello che sta accadendo a sud dell’Italia, nelle acque che portano alla Libia, é da lì che partono profughi e persone che vogliono entrare in Europa, il continente più ricco del mondo, per cercare di avere una nuova vita.

Da quando il dittatore Gheddafi é stato spodestato, anche grazie all’intervento di nazioni alleata all’Italia, nonché con il riottoso consenso del Nostro governo, la situazione in Libia è diventata incontrollabile.
In pratica vige una sorta di ‘divisione del potere per fazioni’.

Ogni fazione controlla un determinato territorio, naturalmente la fazione che a Noi più interessa é quella dei jihadisti, che si sono alleati con ISIS, che si trova ad ovest della Libia.

In realtà però, i profughi si stanno imbarcando da Est, dalle parti di Tripoli e dal Golfo della Sirte ( al centro), mentre la parte controllata dai Jihadisti è quella ad est (Benghazi).
COSMO-SkiMed Satelliti militari italiani che controllano il Mediterraneo

Cosmo Sky Med: i satelliti spia italiani e il problema migranti nel 2016

Dopo la tragedia che ha visto affondare una nave con oltre 700 profughi a bordo e la morte di circa 700 di questi, c’é stato un gran clamore in tutto il mondo, ma questa vicenda, cioé di persone che dall’Africa vogliono venire in Europa per trovare una nuova vita, c’é praticamente da sempre.
Finchè ci sono stati dei Governi che in qualche modo hanno arginato questo vero e proprio fiume in piena di persone, le cose sono state più gestibili, finito questo, gli interessi di tanti piccoli rais locali hanno prevalso e ora c’é un continuo imbarcarsi su mezzi che sono molto pericolosi, in quanto comprati a 4 soldi dagli ‘scafisti’, mezzi che arrivano ormai da tutta l’Africa, delle vere e proprie ‘bare galleggianti’, pericolosissime per chi ci sale sopra.

Tante le soluzioni proposte, poche realmente fattibili:

L’ipotesi corridoio umanitario: prospettata da molte parti, cioé andare a prendere direttamente in Libia chi vuole venire in Italia. Questo é facile a dirsi, complicatissimo a farsi, non tanto per l’ingente spesa, quanto perché poi le navi che vanno in Libia devono avere una garanzia di sicurezza, che oggi come oggi nessuno può dargli. Bisognerebbe mobilitare la marina italiana, tutti i marò, e potrebbero non bastare, per garantire la sicurezza di chi opera.

Ipotesi di affondare i barconi: ( ovviamente vuoti dopo che sono stati sequestrati )

La proposta del Governo Renzi, fatta stamattina sembra quella più fattibile, cioé di cercare di ‘tirare dentro’ l’Europa, in questo grave problema umanitario, nonché cercare di indirizzare i profughi del centro Africa, verso altre destinazioni che non siano l’Italia e l’Europa, destinazioni più vicine alla casa degli stessi rifugiati politici, cioè altre nazioni africane.

Risorse Utili:

Autore

  • Economia-italia.com

    Amministratore e CEO del portale www.economia-italia.com Massy Biagio è anche analista finanziario, trader, si avvicina al mondo della finanza dopo aver frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Collaboratore di varie testate online dal 2007, in cui scrive di economia, mercati, politica ed economia internazionale, lavoro, fare impresa, marketing, dal 2014 è CEO di www.economia-italia.com.

    Visualizza tutti gli articoli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *