Nuovi Droni Militari Italiani: caratteristiche e validità militare

Nel garantire piena sicurezza al territorio nazionale e non solo, il Ministero della Difesa ha sempre dimostrato di saper ottimizzare mezzi e risorse. Tra i mezzi impiegati nel farlo vi sono i droni, velivoli controllati da remoto impiegati nella sorveglianza aerea di zone precise o nel contrasto a crimine e terrorismo, con massima affidabilità e precisione.

Raccogliendo, trasmettendo ed elaborando i dati, questi mezzi offrono supporto a sicurezza e protezione alle tipiche minacce delle missioni internazionali, lungo i tragitti e in aree urbane, prevenendo quindi attacchi improvvisi. Prodotti d’eccellenza tecnologica, quali sono i nuovi droni militari italiani in dotazione all’Esercito?

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Cosa sono i droni militari e quanto spende l’Italia nella loro gestione?

Chiamati anche UAV (Unmanned Aerial Vehicle), i droni militari sono velivoli senza pilota comandati a distanza, solitamente da satellite, che vengono impiegati in aree particolarmente pericolose o dove il volo con equipaggio sia a rischio. Forniscono all’esercito immagini e informazioni dettagliate in tempo reale su determinati territori, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Possono essere piccole unità di ricognizione o velivoli armati di dimensioni variabili.

Divenuti progressivamente invisibili ai radar nel corso degli anni, cambiano drasticamente lo scenario di operazioni e tattiche militari. Anche di notte o con scarsa visibilità, i loro utilizzi principali sono:

  • Sorveglianza e riconoscimento
  • Rilevamento bombe lungo i tragitti
  • Ascolto telefonia mobile
  • Osservazione comportamenti civili/militari abituali di determinate aree
  • Supporto aereo
  • Inseguimento sospetti ribelli
  • Protezione obiettivi sensibili
  • Attacco obiettivi potenzialmente pericolosi
  • Contrasto crimine organizzato o immigrazione clandestina

Al mondo esistono più di 30.000 droni militari e, se in passato venivano utilizzati principalmente da Stati Uniti e Regno Unito, dai primi anni 2000 sono prerogativa anche dell’Esercito Italiano, sempre più all’avanguardia nella Guerra dei Droni.

Secondo l’osservatorio sulle spese militari italiane MIL€X, al 2020 l’Italia ha una spesa di 16,9 miliardi di euro (al netto di Guardia Forestale, Carabinieri e corpi locali), con possibile stanziamento di ulteriori 6 miliardi con la Legge di Bilancio 2021: di questi, circa 700 milioni sono investiti in droni. Entro il 2023, l’Italia rientrerà tra le nazioni che avranno droni da combattimento a pieno regime, con altri 20 milioni di euro investiti in armamenti e una previsione di spesa totale per tali programmi di 1,4 miliardi.

Nuovi Droni Militari Italiani
Immagine sopra: il drone militare italiano di Leonardo XPlorer

Quali sono i nuovi droni militari italiani?

Al 2021 la flotta di droni dell’Esercito si espande con nuovi modelli, di dimensioni variabili, dai mini-velivoli portatili e a semplice scopo di ricognizione agli aerei armati. Principale produttore dei nuovi droni militari italiani è Leonardo ( LDO.MI ex Finmeccanica), assieme alla sua controllata Selex Es.

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Sopra: ASIO un minidrone italiano che può pesare dai 2 ai 20 Kg e serve per la ricognizioni di piccoli luoghi anche al chiuso

Asio-B

Minidrone realizzato da Selex Es, di forma tonda e con decollo e atterraggio verticale, presenta un’elica intubata che permette di volare in sicurezza sia in ambienti chiusi che aperti, anche in presenza di persone. E’ alimentato elettricamente e ha un’autonomia fino a 30 minuti.

Sebbene sia datato 2014, è tuttora impiegato in operazioni di ricognizione, sorveglianza e monitoraggio, con portata massima di 10 chilometri. Si può manovrare anche da veicoli in movimento e monta una videocamera con stabilizzatore meccanico e digitale.

  • Tipologia: unità portatile
  • Ruolo: ricognizione, sorveglianza
  • Comando: radiocomando a terra
  • Peso: 30 kg
  • Capacità di carico: nessuna
  • Portata: fino a 10 km
  • Autonomia: fino a 30 minuti
  • Equipaggiamento: videocamera a colori o infrarossi

Droni per bambini

Spyball-B

Velivolo di piccole dimensioni e peso leggero realizzato da Selex Es, a elica intubata con decollo e atterraggio verticale autonomo e alimentato elettricamente. E’ appositamente progettato per evitare ostacoli e persone sia all’aperto che al chiuso.

Operativo dal 2014, è uno dei migliori droni militari italiani per operazioni di ricognizione e sorveglianza, specialmente in zone urbane, manovrabile fino a 5 chilometri di distanza. Monta una videocamera stabilizzata meccanicamente e digitalmente, che garantisce massima precisione.

  • Tipologia: unità portatile
  • Ruolo: ricognizione, sorveglianza
  • Comando: radiocomando a terra
  • Peso: 2 kg
  • Capacità di carico: nessuna
  • Portata: fino a 5 km
  • Autonomia: fino a 25 minuti
  • Equipaggiamento: videocamera a colori o infrarossi

Droni economici

Crex-B

Mini UAV ad alimentazione elettrica realizzato da Leonardo, ha la forma di un piccolo aliante ad ala fissa ed è estremamente leggero, in grado di decollare con semplice rilascio a mano senza manovre particolari. Adatto ad aree aperte o chiuse, resiste anche alle raffiche di vento.

Pilotabile da comando a distanza fino a 15 chilometri, è uno dei migliori strumenti di ricognizione, monitoraggio e sorveglianza, grazie anche alla lunga autonomia. Monta una videocamera a colori o infrarossi con stabilizzatore meccanico e digitale.

  • Tipologia: unità portatile
  • Ruolo: ricognizione, sorveglianza
  • Comando: radiocomando a terra
  • Peso: 2 kg
  • Capacità di carico: nessuna
  • Portata: fino a 15 km
  • Autonomia: oltre 75 minuti
  • Equipaggiamento: videocamera a colori o infrarossi

Droni con telecamera 4K

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Sopra: l’aereomobile Mirach 40 che serve come bersaglio mobile per le esercitazioni di marina, aeronautica ed esercito.

Mirach 40

Aeromobile costruito da Leonardo basato sull’aspetto del precedente Mirach 100/5, garantisce efficienza a costi ridotti mostrando un’aerodinamica simile a quella degli aerei bimotore, riducendo le spese di manutenzione. Non richiede dispositivi esplosivi per il decollo.

E’ impiegato come aero-bersaglio e principalmente per simulazioni e addestramenti, replicando fedelmente e verosimilmente attacchi aerei e missilistici aria-aria e terra-aria. Può volare ad altezze fino a 8.000 metri ma anche a bassa quota, può essere recuperato a terra o in mare.

  • Tipologia: aeromobile portatile
  • Ruolo: addestramento, simulazione, validazione armi
  • Comando: stazione controllo satellitare a terra
  • Peso: 70 kg
  • Capacità di carico: fino a 15 kg
  • Portata: fino a 10 km
  • Autonomia: oltre 60 minuti
  • Equipaggiamento: convertitori radar, sensori infrarossi, generatori di fumo
ucav italiano astore di leonardo
ucav italiano astore di leonardo

ASTORE

L’Astore è un drone da combattimento a pilotaggio remoto (UCAV) sviluppato dall’italiana Leonardo. È il primo UCAV italiano in grado di trasportare armi.

Caratteristiche

L’Astore è un velivolo a turboelica con un’apertura alare di 12 metri e una lunghezza di 7,5 metri. Ha un peso massimo al decollo di 650 kg e può trasportare fino a 120 kg di carico utile.

Il drone è dotato di un sistema di controllo remoto a terra che consente all’operatore di pilotare il velivolo e di controllare le sue armi. L’Astore è anche dotato di un sistema di navigazione autonoma che gli consente di volare senza intervento umano.

Armi

L’Astore è in grado di trasportare fino a quattro armi leggere, come razzi o missili. Il drone può essere equipaggiato con una varietà di armi, tra cui:

  • Razzi Cirit da 70 mm prodotti dalla ROKETSAN turca
  • Missili aria-terra Spike NLOS prodotti dalla Rafael israeliana
  • Bombe a guida laser GBU-12 Paveway II prodotte dalla Raytheon statunitense

Operatività

L’Astore può essere utilizzato per una varietà di missioni, tra cui:

  • Sorveglianza
  • Ricognizione
  • Attacco

Il drone è in grado di operare a quote comprese tra 1.000 e 7.000 metri e può rimanere in volo per un massimo di 12 ore.

Stato attuale

L’Astore è ancora in fase di sviluppo, l’aeronautica militare italiana ne ha ordinati 4 nel 2024, per sopperire al fatto che non abbiamo droni armati di fabbricazione italiana. Il drone è stato testato con successo in diverse occasioni, tra cui un’esercitazione dell’Aeronautica Militare Italiana nel 2023.

Astore è già operativo, funzionante e provato sul campo di battaglia in : Pakistan. Bangladesh, Turkmenistan.

L’Astore è un importante passo avanti per l’industria aerospaziale italiana. Il drone rappresenta la prima capacità di combattimento aereo a pilotaggio remoto dell’Italia e rafforza la posizione del paese nel mercato globale degli UCAV.

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Sopra: il Leonardo Xplorer E’ il drone italiano più promettente anche se ancora va implementato con le armi, per ora è solo di sorveglianza.

Leonardo Falco Xplorer

Aeromobile a pilotaggio remoto, realizzato da Leonardo sulla base di sistemi tattici precedenti, è l’evoluzione del Falco. Lungo 9 metri e con apertura alare di 19, fusoliere cilindriche e motore con elica spingente, replica aspetto e aerodinamicità degli aerei militari con piloti a bordo. E’ sicuramente il miglior UAV italiano, ma ancora c’è molto da fare, visto che finora non si hanno notizie del suo armamento, anche se ha un carico utile di 350 kg.

Fa parte della classe MALE (Medium Altitude Long Endurance) e viene principalmente impiegato per missioni di ricognizione in spazi aperti, ma è destinato anche ad ambienti civili. Le sue dimensioni lo rendono uno dei droni militari italiani più grandi di sempre.

  • Tipologia: aeromobile
  • Ruolo: ricognizione, sorveglianza, monitoraggio
  • Comando: stazione controllo satellitare a terra
  • Peso: 1,3 tonnellate
  • Capacità di carico: fino a 350 kg
  • Portata: fino a 46 km
  • Autonomia: oltre 24 ore
  • Equipaggiamento: radar, torretta elettro-ottica, collegamento satellitare, sensori infrarossi, protezione interferenze, sistema identificazione applicazioni marittime
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Sopra: il drone italiano Piaggio P.1HH HammerHead acquistato in 3 esemplari dall’aeronautica militare

P.1HH HammerHead

Aeromobile pesante realizzato da Piaggio Aerospace in collaborazione con Leonardo e Selex Es, basato sull’aspetto del Piaggio P180. Presenta una configurazione altamente aerodinamica, che gli permette di raggiungere altezze massime fino a 13.700 metri. Alcuni modelli sono predisposti a ospitare armi.

Dalle dimensioni imponenti, è progettato per missioni di pattugliamento, spionaggio e attacco, rispondendo a minacce come attentati terroristici o immigrazione clandestina. Il suo equipaggiamento lo rende adatto a sorvegliare grandi spazi aperti e confini nazionali.

  • Tipologia: aeromobile pesante
  • Ruolo: ricognizione, sorveglianza, monitoraggio, attacco
  • Comando: stazione controllo satellitare a terra
  • Peso: 6,1 tonnellate
  • Capacità di carico: fino a 250 kg
  • Portata: fino a 1.500 km
  • Autonomia: fino a 16 ore
  • Equipaggiamento: radar, collegamento satellitare, sensori infrarossi, protezione interferenze, sistema identificazione mezzi marittimi e terrestri, sistema intercettazione comunicazioni telefoniche, mitragliatrice e lanciamissili aria-terra (su modelli predisposti)

C’è da dire che ancora siamo ad una fase di sviluppo di questo UAV made in Italy, sviluppo che va a rilento per i soliti problemi di budget, ma forse con l’invasione del paese europeo Ucraina può darsi che tutti questi progetti vengano portati a termine.

ConclusioniI droni militari italiani ( non importati ) sono validi?

Esaminando i nuovi droni militari italiani, si nota che questi velivoli rappresentano l’avanguardia dell’Esercito al drastico cambiamento dello scenario difensivo/bellico internazionale, sempre più orientato verso l’utilizzo di mezzi comandati a distanza.

Bisogna sottolineare che la politica sui Droni in Italia è stata molto particolare, in teoria l’Italia fino a qualche mese fa non poteva avere droni da combattimento , ma solo di osservazione. Questo limitava molto anche la produzione. Quelli attualmente costruiti da ditte italiane sono solo di osservazione e quindi di scarso valore militare ed economico, in quanto ormai i droni da osservazione ce li hanno tutti e quasi tutti i paesi sono in grado di costruirli.

Questa poca lungimiranza da parte di tutti i responsabili cioè Ministero della Difesa e i vari Capi di Stato Maggiore che si sono susseguiti negli anni, ricalca bene il conservatorismo tipico italiano. Si preferisce andare sul sicuro, ma quello della mancanza di droni italiani di guerra validi a tutti gli effetti è forse uno degli errori di previsioni più grandi di tutto il Nostro sistema difesa.

Non serve essere dei grandi esperti militari per capire quanto i droni da guerra siano validi: basta guardare le ultime guerre moderne fatte sia contro terroristi in Medio Oriente, sia tra eserciti validi come in Nogorno Karaback sia tra eserciti moderni, in Ucraina tra Droni Turchi validissimi e carri armati e blindati russi di ultima generazione, continuamente distrutti da questi UAV che non sono nemmeno così costosi come un moderno caccia bombardiere.

Eurodrone MALE RPSA il drone da guerra europeo e italiano

Tutto cambia nel 2022, un progetto che era da anni che stava sul tavolo dei governi europei e sulle penne degli ingegneri delle più importanti aziende militari europei si è finalmente concretizzato.

Si chiama Eurodrone MALE RPSA ed è un drone grande il doppil il Reaper americano. 11.000 Kg per un carico utile di quasi 2.500 kg; l’Italia ne ha ordinati 15, 60 in tutta Europa divisi tra Italia, Germania, Francia e Spagna, una piccola rivoluzione industriale che coinvolgerà aziende italiane, tedesche e francesi nella realizzazione.

Il costo sarà di 7 miliardi per tutti i 60 veivoli più le relative piattaforme, addestramenti e 15 anni di manutenzione.

 

Tecnologia per la difesa:

Autore

  • Economia-italia.com

    Amministratore e CEO del portale www.economia-italia.com Massy Biagio è anche analista finanziario, trader, si avvicina al mondo della finanza dopo aver frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Collaboratore di varie testate online dal 2007, in cui scrive di economia, mercati, politica ed economia internazionale, lavoro, fare impresa, marketing, dal 2014 è CEO di www.economia-italia.com.

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