Come Guadagnare facendo il Reseller Sneakers

Il mercato del collezionismo di lusso è in continua crescita, non solo grazie ai vari punti vendita ma anche con le numerose piattaforme e-commerce dedicate. Questo riguarda anche le scarpe sportive e nell’articolo di oggi scopriremo come si guadagna facendo il reseller di sneakers, raggiungendo cifre importanti grazie alla maggiorazione dei prezzi.

Calzature di grandi marche sportive come beni d’investimento, incontrando l’interesse di appassionati e collezionisti che non si farebbero sfuggire certe occasioni, mentre per il venditore si avranno interessanti guadagni. Per questo c’è da capire, cos’è e come si guadagna con lo sneaker reselling?

Cos’è lo sneaker reselling?

Direttamente dall’inglese resell, rivendere, lo sneaker reselling è una pratica basata sull’acquistare scarpe da ginnastica particolarmente ricercate, solitamente in tiratura limitata, per poi rivendere a prezzi maggiorati a collezionisti, appassionati e chiunque sia interessato all’acquisto, chiamato nel gergo moderno sneakerhead.

Rientrante nel mercato di seconda mano, è una tendenza nata negli Stati Uniti negli anni ’90 per poi arrivare in Europa negli anni ‘2000, specialmente nel Regno Unito, Francia e infine Italia, un business potenziato anche grazie alle varie piattaforme e-commerce dedicate all’usato come:

  • Vinted
  • Wallapop
  • Depop
  • Subito.it
  • Ebay
  • Facebook Marketplace
  • Zalando Second Hand

Con prezzi che possono raggiungere addirittura il +1000% rispetto a quelli di partenza, esempi di marchi di sneakers particolarmente ricercati sono Nike, Adidas o Supreme, tuttavia uno dei casi più eclatanti è stato quello di Lidl di novembre 2020: la nota catena di supermercati aveva messo a disposizione nei suoi punti vendita scarpe da ginnastica in edizione limitata a soli 13,00 euro, esaurendole completamente in pochi giorni; nei giorni successivi le stesse calzature iniziavano a comparire sui vari e-commerce con privati che le mettevano a prezzi dai 100,00 ai 1.000 euro.

La rivendita di sneaker rientra di diritto nella crescita del reselling a livello mondiale, un’economia circolare che secondo GlobalData raggiungerà un valore di mercato di 64 miliardi di dollari entro il 2024, con aumento del +39%/anno, mentre stando a stime Economia-italia.com sono circa 23 milioni gli italiani che scelgono il mercato della seconda mano.

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Come Guadagnare facendo il Reseller Sneakers
Sopra: un felice Reseller Sneakers

Come fare il reseller sneaker

Dagli anni ‘2010 in poi il mercato delle sneaker usate ha visto l’abbattimento di numerosi ostacoli legati alla vendita tradizionale grazie all’evoluzione dell’e-commerce di seconda mano, senza contare i vari gruppi Facebook e Telegram nati per favorire le compravendite. Quindi, grazie ai canali web acquistare e vendere si è semplificato drasticamente, per soddisfare al meglio le esigenze degli sneakerhead di stili, colori, forme, marchi ed epoche.

Tuttavia, il business dello sneaker reselling si basa fortemente sul principio di scarsità: più il prodotto è scarso più aumenterà la domanda, che di conseguenza farà aumentare il prezzo. Per aggiudicarsi i modelli appena usciti, il venditore/investitore dovrà anticipare il mercato attraverso:

  • Ruffle, lotterie di lancio su siti o app che estraggono a sorte i vincitori per nuovi modelli, tra tutte Nike SNKRS
  • Campout, registrandosi anticipatamente e facendo lunghe file fuori dai negozi fisici per aggiudicarsi i modelli in uscita a prezzi permissivi
  • Ricerca approfondita siti attendibili, che diano certificati di garanzia e autenticità dei prodotti come
    • Outpump
    • Hypebeast
    • StockX
    • Grailed
    • Flight Club
    • Klekt
    • Off-white
    • Stadium Goods

Una volta aggiudicate le sneaker, si potranno rimettere in vendita su tutti i canali online disponibili, decidendo prezzi che siano più vantaggiosi rispetto a quelli di altre persone che desiderano guadagnare nello stesso modo.

In alternativa, se si hanno conoscenze SEO ed e-commerce si può creare il proprio sito di vendita con un’attività di personal branding e promozione continua, sarà però uno sviluppo sul lungo-lunghissimo periodo che richiederà investimenti economici e di energie, con apertura di Partita IVA qualora sia un’attività regolare e continuativa (Codice ATECO 47.91.10).

Sneaker reselling, cosa succede coi falsi

Come avviene anche con metalli nobili e opere d’arte, l’eterno dramma di un investitore è incappare in un prodotto fallato o ancor peggio falso, che può valere decisamente meno rispetto al suo prezzo di mercato. Per quanto esteticamente perfette, le sneaker false possono presentare imperfezioni quasi invisibili a occhi che non siano esperti.

In molte community sneakerhead è in corso una vera e propria guerra contro il falso, affrontato con forte severità (ad esempio impossibilità di comprare o vendere, ban permanenti e altre penalizzazioni), poiché possono sminuire il pregio dei modelli originali riducendone i prezzi, distogliendo ovviamente l’attenzione di appassionati che intendono acquistarne.

Tuttavia, negli ultimi anni si è sviluppato anche il mercato parallelo delle fake sneakers: dedicate a chi non interessa la fattura del prodotto ma solo comodità ed estetica, questi modelli sono copie perfette delle originali differenziandosi solo per alcuni impercettibili dettagli, con prezzi addirittura fino al -90% perciò adatti anche a tutte le tasche.

Canali di riferimento per sneaker false o non-autorizzate possono essere DhGate o Ebay.

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Quale significato hanno le scarpe da ginnastica / sneaker nella cultura odierna

Chiudendo quest’esame, emerge che il mercato delle sneaker di seconda mano è in continua crescita, in linea con le tendenze internazionali del riuso, occorre dire però che ha creato una vera e propria divisione sociale, tra chi può permettersi un paio di scarpe a costi molto elevati e chi, non potendo, ripiega su imitazioni di fattura spesso scadente o modelli fake.

Le dinamiche di mercato sono ormai divenute simili a quelle di prodotti d’investimento come oro, vino, quadri, giocattoli e altri: se gli originali possono rappresentare interessanti rendite, i falsi si limitano a valere poche decine di euro.

Come avviene con altri capi d’abbigliamento, oggi le sneaker non sono più semplici scarpe da ginnastica ma acquisiscono un valore intrinseco che va ben oltre estetica, funzionalità e comodità, averle diventa uno status symbol sociale a cui specialmente la Generazione Z desidera appartenere. E’ questo che, in particolare su Nike e Adidas, ha scatenato un fattore psicologico che ha portato all’aumento esponenziale della domanda.

A conti fatti, a semplificare le dinamiche sono stati i numerosi canali online disponibili, che hanno permesso anche ad adolescenti col denaro ricevuto da piccoli lavori o in regalo per le festività di acquistare le loro scarpe preferite in totale autonomia senza doversi recare nei negozi fisici e, quindi, senza insospettire i genitori. Del resto, anche un adolescente può fare il reseller acquistando e vendendo, gli basterà conoscere le dinamiche di questo mercato e scegliere canali affidabili.

5 rivenditori di sneaker condividono suggerimenti sul questo lavoro

“Non sono un rivenditore. Sono un tossicodipendente riformato.

Sappiamo tutti che la rivendita è un elemento controverso della cultura delle sneaker. È un argomento così tabù, infatti, che molti rivenditori sono riluttanti ad adottare il titolo. Ma è una parte necessaria e inevitabile di un gioco in continua evoluzione. Man mano che la comunità degli sneakerhead è cresciuta, è cresciuto anche il numero di versioni limitate; combina questi due fattori con versioni solo online (per prevenire accampamenti e rivolte) e progressi tecnologici come i robot, e non c’è da meravigliarsi che la rivendita abbia raggiunto un picco negli ultimi anni. Alla fine della giornata, però, i rivenditori sono, per la maggior parte, proprio come il resto di noi – appassionati e collezionisti – tranne per il fatto che fanno soldi con la loro capacità di acquistare (e talvolta vendere) i calci più caldi che tutti vogliono ma molto pochi possono ottenere.

Sin dal suo inizio nel 2009, Crepe City si è affermata come il principale festival delle calzature del Regno Unito. È uno dei pochi eventi nella regione che funge da forum in cui i collezionisti di calzature possono incontrarsi e socializzare, nonché acquistare, scambiare e vendere scarpe da ginnastica. Ci siamo fermati alla convention qualche mese fa e abbiamo parlato con alcuni dei partecipanti di come sono entrati nell’inafferrabile mondo della rivendita, nonché dei loro consigli per gli altri nel gioco.

Reseller di sneakers @Gerard_OG_VI

Di dove sei ?

Nato a Belfast, cresciuto ad Amsterdam e vivo a Londra con la mia famiglia.

Come sei arrivato alla rivendita?

Non proprio un rivenditore. Sono più un collezionista.

Calci preferiti nella tua collezione?

Dunk Sole 1 indossate da Michael Jordan.

Qual è l’importo massimo che hai pagato per un paio di scarpe da ginnastica?

Oltre  5.000 dollari americani facili.

Qual è un consiglio che puoi condividere con altri rivenditori?

Non molto rilevante per me in quanto non sono un rivenditore. Come collezionista, l’unico consiglio che posso dare è raccogliere gli oggetti che significano qualcosa per te o che ti fanno sorridere. Semplice come quella. Sicuramente non copiare gli altri o seguire l’hype. Sii originale e fai le tue cose!

Reseller di sneakers @joshcole49

Di dove sei?

Vengo da Lewes, nell’East Sussex.

Come sei arrivato alla rivendita?

Non sono un rivenditore. Sono un drogato riformato. Dopo essermi ripulito dalla droga alla fine degli anni ’90 sono diventato un fotografo e un maniaco del lavoro. Dopo un certo grado di successo commerciale sono diventato invece uno spendaccione. Ho collezionato scarpe da ginnastica per circa 15 anni e ho costruito una collezione di oltre 800 paia di Nike principalmente vintage che sono diventate famose in tutto il mondo. Mi sono reso conto che stavo spendendo tutti i soldi guadagnati e anche di più in scarpe, al mio picco di spesa superiore a £ 2.000 GBP (circa $ 2.660 USD) al mese. Ho provato a rinunciare due o tre volte e ho fallito. Questo mi ha quasi fatto fallire, ha quasi distrutto il mio matrimonio e la mia carriera. Poi ho visto la follia dei miei modi e ho deciso di vendere circa due anni fa. Queste sono le ultime 50 paia rimaste da quella collezione che dovrebbe anche sparire presto.

Calci preferiti nella tua collezione?

Sono tutti venduti ora, ma probabilmente saranno gli Opium Limited Edition Windrunner risuolati e indossabili dal 1988.

Qual è l’importo massimo che hai pagato per un paio di scarpe da ginnastica?

Il mio DS, Air Safari in scatola del 1986, mi è costato circa £ 300, credo.

Qual è un consiglio che puoi condividere con altri rivenditori?

Fermati ora e dedica il tuo tempo ad avviare un’impresa o una vera e propria carriera. Inoltre, se decidi di fermarti e vendere, vendi prima le tue coppie più preziose. Rende la vendita di tutto il resto molto più semplice.

rivenditore di scarpe da ginnastica di lusso @jonnymeenagh

Di dove sei?

Irlanda del Nord

Come sei arrivato alla rivendita?

Mi considero un rivenditore riluttante. Non ho mai comprato un paio di scarpe da ginnastica con l’intenzione di rivenderle. Tuttavia, ho da tempo esaurito lo spazio e mi sembra di essere in un processo perpetuo di raffinamento della mia collezione, comprando e vendendo in misura relativamente uguale. Purtroppo, molte delle mie scarpe non sono mai state indossate. Sono stato praticamente in ogni Crepe City da quando è iniziato a Notting Hill.

Calci preferiti nella tua collezione?

Amo particolarmente le varie adidas AZX Torsions che sono uscite qualche anno fa. Inoltre, le NB1500 Hanon, le Nike Dunk SB e le Original Red Nike Terra Sertig.

Qual è l’importo massimo che hai pagato per un paio di scarpe da ginnastica?

Non sono particolarmente stravagante: il massimo che ho sborsato è stato per un paio di Nike Yeezy 1, che costavano circa £ 250 GBP (circa $ 330 USD) , quando nessuno era interessato a loro. Da allora sono aumentati di prezzo, ma li indosso troppo per scaricarli.

Qual è un consiglio che puoi condividere con altri rivenditori?

Acquista ciò che ti piace e ignora l’hype: in questo modo avrai una collezione che indosserai e ti divertirai. Sto ancora trovando scarpe da ginnastica di anni fa che non ho idea del motivo per cui ho premuto il grilletto.

Reseller @papàdav

Di dove sei?

Londra

Come sei arrivato alla rivendita?

In un certo senso mi sono imbattuto in esso come fonte di finanziamento di coppie e ho anche ridotto la mia collezione personale.

Scarpe preferite nella tua collezione?

La mia scarpa preferita di tutti i tempi è la Jordan 4 Bred. In termini di silhouette, adoro Air Force 1, Air Max 1, Jordan IV, Jordan XI, Adidas Equipment Top Ten 2000, Nike Air Penny 1 e Nike Air Trainer 1.

Qual è l’importo massimo che hai pagato per un paio di scarpe da ginnastica?

2.000 GBP (circa $ 2.660 USD) ; Lascerò che le persone provino a indovinare la coppia.

Qual è un consiglio che puoi condividere con altri rivenditori?

Acquista ciò che ti piace personalmente e nel tempo le coppie GR (rilascio generale) sono altrettanto preziose delle versioni limitate e collaborative.

Rivenditore @ Prime030

Di dove sei?

Suriname

Come sei arrivato alla rivendita?

È una cosa in corso che è iniziata nei primi anni ’90 quando stavo cercando cose diverse da acquistare in più in modo da poter ottenere le mie paia gratuitamente.

Scarpe preferite nella tua collezione?

Le mie preferite sono le Air Max 1 Storm e le OG Structures. Alcuni vecchi anni ’90 come i San Valentino. Anche le Jordan 5 Black Metallic, che sono state molto cestinate mentre giocavano a basket.

Qual è l’importo massimo che hai pagato per un paio di scarpe da ginnastica?

Penso che mai molto di più della vendita al dettaglio.

Qual è un consiglio che puoi condividere con altri rivenditori?

Non credere all’hype; rimani sulla tua strategia.

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Autore

  • Economia-italia.com

    Amministratore e CEO del portale www.economia-italia.com Massy Biagio è anche analista finanziario, trader, si avvicina al mondo della finanza dopo aver frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Collaboratore di varie testate online dal 2007, in cui scrive di economia, mercati, politica ed economia internazionale, lavoro, fare impresa, marketing, dal 2014 è CEO di www.economia-italia.com.

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