Libretto famiglia INPS: il nuovo voucher per lavori occasionali

Cos’è il libretto famiglia INPS? Come funzionano i nuovi Voucher INPS? Come funzionano nel 2017, cosa sono, cos’è la tracciabilità? I voucher sono uno strumento per combattere il lavoro nero, quindi atti a pagare tutti quei lavori che non hanno un contratto a tempo determinato a contratti di lavoro stabili, come i lavori occasionali. Il Job Act ha cercato di migliorarli, anche se in questi ultimi mesi ci si è resi conto che sempre più datori di lavoro utilizzano i voucher invece di fare contratti a tempo determinato, in modo da pagare meno tasse sul lavoro: oggi un lavoratore pagato con voucher ne può prendere per un massimo di 9.333 euro in un anno solare.

Aggiornamento Marzo 2017: il Governo Gentiloni cede ai sindacati ed abolisce i Voucher. Dal 2018 non sarà più possibile pagare con i voucher chi lavora e le aziende non ne potranno più comprare: la Commissione Lavoro della Camera ha decretato con il voto l’abrogazione degli articoli dal 48 al 50 del Job Act, lasciando però fino al 31 dicembre 2017 la possibilità di usare i voucher ma che succede ora ai lavoratori e alle aziende?

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Cosa succede a lavoratori ed aziende che non possono più usare i Voucher dal 2018

Fino al 31 dicembre 2017 niente, come dicevamo infatti i voucher saranno inutilizzabili dal 1° Gennaio 2018.
In teoria, le intenzioni del sindacato e di chi ha spinto per abolire i voucher ( Movimento 5 Stelle) le aziende e i privati che prima usavano i voucher per pagare i lavoratori, dal 1° Gennaio 2018 dovrebbero mettere in regola questi lavoratori con contratti a tempo determinato o indeterminato.

Questo, in teoria. Nella realtà però, l’abolizione dei voucher potrebbe portare a 2 logiche conseguenze:

  1. Il ritorno del lavoro nero per quei lavoratori saltuari per cui i voucher erano stati creati
  2. L’assunzione di alcuni lavoratori di grandi aziende dove l’uso dei voucher è stato improprio.

Il problema Voucher è iniziato quando imprenditori di aziende hanno iniziato ad usarli in modo massiccio per lavoratori stagionali o part time. I voucher erano una bella idea per far affiorare il lavoro nero, ma molti se ne sono approfittati. Con i voucher un datore di lavoro ha molti meno problemi burocratici e paga meno tasse sul lavoro, cosa che va benissimo in un momento di crisi come c’è stato dal 2008 ad oggi, ma non si può pensare di pagare un lavoratore che lavora mesi e mesi in un’azienda con i voucher, il voucher è stato concepito per una situazione di lavoro saltuario, come ad esempio un giardiniere pensionato che lavora 1 settimana presso una famiglia, oppure una studentessa che fa la baby sitter per 15 giorni presso un’altra famiglia.
I voucher erano un ottimo metodo per dare diritti a queste persone, lavoratori che di solito lavoravano in nero, diritto come pagargli i contributi pensionistici e l’assicurazione sul lavoro, ora cosa accadrà?
Secondo il Nostro modesto parere, i Voucher andavano rivisti e migliorati, in modo da non farli utilizzare dalle grandi aziende, ma i sindacati, premendo sul Referendum hanno messo il sale sulla coda al Governo, che messo alle corde ha preso l’unica decisione possibile, cioè cancellarli.
Il Governo Gentiloni infatti non poteva rimettersi a discutere tutto il  Job Act , non ha nè il tempo nè la solidità politica, quindi ha fatto la cosa più semplice e meno rischiosa, tanto poi alla fine chi ci rimette sono i più deboli, cioè i lavoratori saltuari.

Fino al 31 dicembre 2017 comunque, i voucher sono validi e seguono queste regole:

Voucher 2017 come cambiano

Se è vero che trovare lavoro è sempre più difficile non è neanche giusto che un normale lavoro di settimane che potrebbe essere fatto con un contratto part time o un contratto a tempo determinato, debba essere pagato con i Voucher, ecco quindi la proposta per limitarli.

  • Non si potranno fare più di 100 ore con i Voucher
  • Non si potranno pagare più di 10 giorni di lavoro in 1 mese ( anche se questi non sono uno dietro all’altro, cioè sono spezzati durante il mese stesso).
  • Non si può pagare più di 1.500 euro all’anno ad una persona in voucher ( oggi siamo a 2.000)

Queste sono proposte che starebbero pure bene sia a Governo che sindacati ( che in questo modo non punterebbero più al referendum), ma i commercianti non ne vogliono sapere di questi nuovi limiti, quindi bisognerà aspettare per dire quali saranno le nuove norme sui voucer 2017.

Voucher: DL n. 185 del 24 settembre 2016

Si tratta del decreto che corregge il Jobs Act recante sostanziali modifiche sul fronte dell’apprendistato, lavoro occasionale  e ammortizzatori sociali.

Voucher: tracciabilità

In materia di lavoro occasionale o accessorio, il decreto spinge sulla tracciabilità dei voucher usati per remunerare le prestazioni a carattere occasionale. I datori di lavoro devono dare informazioni del lavoratore al locale ispettorato del lavoro , prima di 1h dall’inizio della prestazione lavorativa:

  • Nome
  • Cognome
  • Codice fiscale
  • Tipo di lavoro svolto
  • Orario di lavoro
  • Luogo dove si svolge i lavoro.
Se i committenti rientrano nella categoria degli imprenditori agricoli, il tempo disponibile per la comunicazione dei dati è di 3 giorni. Vengono stabilite multe fino a 2400 euro a carico dei datori di lavoro che violano la legge. Sanzioni aggiuntive vengono introdotte per chi commette illeciti fino a 30 giorni lavorativi.

Apprendistato: i cambiamenti

Cambiano anche i contratti di apprendistato, questo tipo di contratti che servono sia ai ragazzi per imparare un mestiere che per le aziende per formare nuovi lavoratori, potranno essere prorogati di un anno se ancora il ragazzo non si è diplomato.

Voucher e contributi per la pensione

I voucher INPS prevedono anche il versamento dei contributi per la pensione. Si può essere pagati per lavori occasionali anche se si percepisce l’indennità di disoccupazione. I voucher lavoro (per pagare lavori occasionali) non vanno confusi con l’assegno di ricollocamento, detto anche voucher di ricollocazione professionale.

Voucher INPS 2017 novità: cosa succede ora che sono stati aboliti

I buoni lavoro INPS

I voucher sono sia materiali che informatici, quelli materiali sono fisicamente comprati dal datore di lavoro presso tabaccherie o Poste italiane e vengono dati al lavoratore, quelli non fisici, vengono comprati dal datore di lavoro e dati al lavoratore tramite la INPS Card (una sorta di PostePay ricaricabile) che è del lavoratore e che a lui è intestata.
Un altro modo per intascare un voucher è un bonifico domiciliato, uno strumento di pagamento di Poste italiane. 

Cos’è il lavoro accessorio, secondo l’INPS?

buoni lavoro inps

L’INPS specifica anche che un normale lavoratore a tempo determinato o a tempo indeterminato, non può passare da questo tipo di contratto con l’azienda ad essere pagato con i voucher dalla stessa azienda.
Resta il fatto però, che molte aziende che potrebbero fare un contratto a tempo determinato di poche settimane, ora preferiscono pagare con i voucher sia perchè è più facile a livello burocratico, sia meno oneroso a livello fiscale.

I tagli dei buoni lavoro

  • 10 euro, (7,50 euro netti per il lavoratore)
  • 20 euro, (15 euro netti per il lavoratore)
  • 50 euro,  (35 euro netti per il lavoratore)

A chi vanno i soldi dei voucher pagati dal datore di lavoro

  • 75% al lavoratore
  • 13% vanno per contributi INPS
  • 7% per l’assicurazione dell’INAIL
  • 5% all’INPS per la gestione del servizio
I soldi dei Voucher non si conteggiano ai fini IRPEF, e si può fare il cumulo con altri tipi di contributi versati durante la propria vita lavorativa, quello che però importa è che non vanno messi nella dichiarazione dei redditi.

Chi può essere pagato con i voucher lavoro

Praticamente TUTTI possono essere pagati co i voucher, fermo restando che in 1 anno non si possono prendere più di 9.333 euro lordi, quindi:

  • studenti
  • pensionati
  • lavoratori a tempo determinato
  • lavoratori a tempo indeterminato
  • lavoratori part time
  • extracomunitari con regolare permesso di soggiorno

Quale datore di lavoro può pagare con i voucher:

  • ONLUS,
  • Committenti pubblici,
  • Imprenditori in generale,
  • famiglie,
  • imprese di tipo familiare,
  • imprenditori agricoli ( qui si possono usare i voucher solo per i lavori stagionali e per lavoratori studenti sotto i 25 anni e pensionati).

Voucher lavoro INPS e indennità di disoccupazione

Si può prendere la Naspi , ovviamente il tutto rispettando le leggi ed i regolamente per quanto riguarda le somme massime che si possono guadagnare.
Per esempio se si guadagna più di 3000 euro, bisogna avvertire l’INPS.

Tracciabilità dei voucher per lavoro occasionale

Introdotta la tracciabilità piena dei buoni lavoro INPS. Una nuova norma introdotta al Job Acts è la tracciabilità dei voucher. Entro 1 ora dall’inizio del lavoro, bisogna fare una email ( o un SMS) all’ufficio della Direzione Provinciale del Lavoro, specificando il luogo, l’ora e la data e il Codice Fiscale sia del lavoratore che del datore di lavoro, in cui si svolge il lavoro pagato con il voucher.
Sono esentati da questo fardello le famiglie che pagano con Voucher INPS le baby sitter.

Naspi 2017: modifiche

Anche il sussidio di disoccupazione Naspi 2017 ha avuto qualche cambiamento: coloro che hanno lavorato nel 2016 in stabilimenti termali oppure nel settore turistico, hanno diritto ad un altro mese di disoccupazione rispetto l’anno precedente.

Voucher: un sms per evitare il lavoro in nero

Tornado al tema dei voucher, tutti i datori di lavoro (ad eccezione del comparto agricolo) devono almeno un’ora prima che il lavoratore si metta fisicamente a fare dei lavori, farlo sapere tramite una email o un sms all’Ispettorato nazionale del lavoro, inserendo tutti i dati riguardanti il lavoratore e la prestazione lavorativa ( luogo, ora, data)
Sono le disposizioni integrative e correttive del Jobs act che contengono questo obbligo tempestivo (in precedenza era di 30 giorni)
 Sanzioni che partono da 400 euro ed arrivano fino a 2.400 euro, sanzione da considerare per ogni singolo lavoratore.

Lavoro accessorio

Doveva essere uno strumento di emersione dal lavoro nero ma è diventata una fetta consistente della forza lavoro con oltre 115 milioni di buoni-lavoro nel 2015, purtroppo però i Voucher si sono rivelati un’arma a doppio taglio, in quanto sono fatti sì per far emergere il nero, ma sono usati spesso e volentieri per non mettere i lavoratori con un contratto a tempo indeterminato, per questo motivo si è accesa una discussione politica su questa forma di stipendio, una retribuzione che i sindacati non vogliono e sui cui addirittura hanno chiesto un referendum per abrogarli.

Altre idee imprenditoriali

Fondatore di Economia Italia nel 2014, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Collaboratore di varie testate, blog e siti in cui scrive approfondimenti di economia italiana, finanza, trading, politica ed economia internazionale, lavoro, fare impresa, marketing, rinnovabili, motori.

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