Quanto Guadagna un Edicolante, Come Aprire un’Edicola

Aprire un’edicola, o rilevarla, in questo momento storico e a seguito delle vicissitudini della crisi economica, può essere un’idea di business particolarmente rischiosa. Il passaggio evolutivo dal cartaceo al digitale ha contribuito all’attuale difficoltà finanziaria delle edicole. Questo da 10 anni a questa parte. Quindi una domanda del tutto lecita è: Vale ancora la pena aprire un’edicola? Soprattutto, quanto guadagna un edicolante?

 

Dal cartaceo al digitale, un lavoro che si trasforma: quando guadagna un edicolante?

 

Fino all’ormai lontano 2008, quello dell’edicolante era un lavoro particolarmente redditizio, specialmente se l’attività era gestita in due o più persone che potevano darsi il cambio. Oggi, nel 2018, le cose sono cambiate: questo non solo a causa della pesante crisi finanziaria degli ultimi anni, bensì anche della crisi della carta stampata. La digitalizzazione ha infatti inferto un duro colpo al cartaceo. Proprio per questo, sebbene la vendita di libri, gadget e articoli vari resista ancora, quella dei giornali è in netto calo a causa dei quotidiani online e la facile fruibilità delle notizie su internet.

Mentre nel 2003 un’edicola in un posto strategico fronte strada, in un classico paese di 50000 abitanti, poteva registrare un guadagno netto di 37000 euro annui tra giornali, riviste, videogiochi, libri e gadget, nel 2016 l’introito netto annuo della medesima edicola scende a 8000 euro.

Quindi, per fronteggiare queste vicissitudini, è opportuno valutare in modo particolarmente oculato l’idea di aprire un’edicola. Il mestiere dell’edicolante si evolve. Personalizzazione e settorializzazione possono essere delle ottime tattiche, offrendo qualcosa che la concorrenza non presenta, ad esempio l’apertura durante la pausa pranzo o il servizio di consegna a domicilio dei giornali o, cosa che avviene frequentemente, espandersi alla vendita di prodotti non propriamente editoriali. Tuttavia, nulla va preso per scontato, anche qualora venisse rilevata un’edicola già avviata con la sua clientela fissa.

Quanto Guadagna un Edicolante, Come Aprire un'Edicola

Come aprire un edicola: il piano di business e l’iter burocratico

 

Non esiste un percorso formativo specifico per diventare edicolante. Terminati gli obblighi scolastici, infatti, possono essere utili studi di contabilità e di gestione arrivi e resi, grandi capacità organizzative nonché conoscenze informatiche base. Requisito imprescindibile per un edicolante è, a conti fatti, la predisposizione ai rapporti interpersonali.

Come per ogni altra attività commerciale, specialmente basata su un immobile e sulla vendita di persona, prima di aprire o rilevare un’edicola è necessario mettere a punto un piano di business dettagliato. E’ difatti di fondamentale importanza conteggiare ogni possibile spesa precedente e successiva all’apertura stilando un budget iniziale, per poi valutare i punti di forza e di debolezza di suddetta attività. Domande fondamentali da farsi saranno:

  • In che zona aprire?
  • C’è concorrenza? Se si, a che distanza?
  • Che tipi di negozi ci sono nelle vicinanze?
  • Meglio un immobile o un chiosco?
  • Sede da acquistare o prendere in affitto?
  • Tipologia di clientela? Età ed interessi?
  • Categorie merceologiche da mettere in vendita?
  • Orari di apertura regolari e orari speciali?
  • Servizi straordinari?

 

Esempi di edicole funzionali possono essere in luoghi come nei pressi di una stazione ferroviaria o all’interno di un centro commerciale, dove l’afflusso di persone può essere particolarmente elevato. A ogni modo, la giusta ubicazione non basta ed è necessaria una differenziazione, a meno che non si punti al solo settore giornalistico, tra quotidiani e riviste che, malgrado la digitalizzazione e l’approdo degli anziani online, trova in ogni caso il suo bacino di utenza.
Qualora un’edicola venga rilevata e presa sotto nuova gestione, ci saranno un iter burocratico e una gestione semplificati: dopo aver appurato la regolarità della precedente gestione, con concessioni a norma di legge, è possibile trattare sul prezzo di acquisto. Anche per quanto concerne gli accordi coi fornitori, sarà discrezione del nuovo proprietario mantenerli o scinderli. Anche la clientela fidelizzata, fattore umano permettendo, può rimanere la medesima.

Sul lato finanziario, invece, l’anzianità del locale commerciale può influenzare il prezzo di vendita degli articoli disponibili, di qualsivoglia natura essi siano. L’esercizio già avviato può costare in media 100000 euro, in base alle licenze e alla grandezza del locale. Il tutto indipendentemente da spese per fornitori, eventuali dipendenti e imposte. Alle medesime condizioni, la presa in gestione di un chiosco può costare oltre i 50000 euro annui. Più conveniente può essere l’affitto di un’attività avviata, la cui spesa può aggirarsi intorno ai 25000 euro all’anno.

Qualora invece un’edicola venga aperta come nuova attività, l’iter burocratico sarà decisamente più articolato: dopo aver trovato un’ubicazione adatta sondando il territorio, si dovrà procedere alla ricerca dei fornitori e alla regolamentazione delle licenze comunali. Con l’entrata in vigore del decreto Bersani dell’aprile 2001, che snellisce le pratiche burocratiche per le attività commerciali, ciò che verrà richiesto al fine di regolamentare il proprio esercizio sarà:

  • Autorizzazione per occupazione di suolo pubblico e permessi comunali (con visione e approvazione da parte della commissione comunale entro 60 giorni);
  • Accordo con la Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG) per trovare fornitori autorizzati;
  • Dati anagrafici di terzi da portare in comune qualora l’attività sia gestita da altre persone;
  • Apertura partita IVA;
  • Iscrizione al Registro delle Imprese;
  • Iscrizione al Registro degli Esercenti di commercio presso la Camera di Commercio della provincia in cui si aprirà l’esercizio;
  • Apertura posizioni INPS e INAIL;
  • Allestimento del luogo;
  • Certificazione di agibilità del locale.

 

Aprire un’edicola: conclusioni

 

Proprio come ogni altra attività che parte da zero, anche quello dell’edicola è un percorso fatto di burocrazia e di business che va studiato senza lasciare nulla in incognito. L’ostacolo da aggirare non sarà solo quello della crisi finanziaria che da anni affligge il mercato, bensì anche quello della digitalizzazione del settore giornalistico.

Puntare sulle nicchie e differenziarsi, a seconda della zona di apertura, sono modi per fronteggiare la concorrenza che gode spesso di maggiore anzianità e favore della clientela, spesso fidelizzata nel corso degli anni.

In un mercato ormai estremamente settorializzato per ogni attività, così come per il mondo del lavoro, l’obiettivo è una fetta della clientela. Occorre quindi puntare alle particolarità che difficilmente possono essere trovate altrove. Ciò può essere seguito studiando e analizzando il pubblico, in base alla sua età (prima infanzia, adolescenza, età adulta e terza età), e ai suoi bisogni in base alla stessa.

La crisi delle edicole ed alcune soluzioni per avere più clienti

E’ innegabile che da quando internet è diventato di uso comune, le notizie le persone vanno a cercarle sul web, magari sui social e questo ha portato ad una crisi del settore editoriale.

Un modo per poter riuscire a far sopravvivere un’edicola è quella di offrire cose che gli altri non hanno. Ad esempio aprendo all’interno una ricevitoria Sisal, o vendendo anche prodotti che possono essere utili, come i biglietti del tram, o del pulmann,

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Fondatore di Economia Italia nel 2014, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Collaboratore di varie testate, blog e siti in cui scrive approfondimenti di economia italiana, finanza, trading, politica ed economia internazionale, lavoro, fare impresa, marketing, rinnovabili, motori.

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