Famiglia Agnelli: Eredità, Patrimonio, Storia, Proprietà, Segreti

Tra i più grandi esponenti dell’industria italiana spicca la famiglia Agnelli, nota sul piano internazionale per aver fondato la FIAT nel 1899 e per aver acquisito la Juventus F.C. (BIT:  JUVE ) nel 1923, quindi la più prestigiosa marca di auto sportive del mondo: la Ferrari.

Ruoli indiscutibilmente di spicco, che fanno pensare immediatamente alla figura di Gianni Agnelli, che col suo stile inimitabile ha cambiato per sempre il concetto di classe e successo in Italia, ma la storia di questa famiglia inizia ancor prima.

Dalle prime coltivazioni alla fama internazionale, la storia degli Agnelli è ricca e antica ma prosegue nelle sue nuove incarnazioni, come quella di FIAT, che dal 2014 fa parte di FCA dal 2021 Stellantis ( BIT:  STLA ). E in questo ha un ruolo fondamentale Exor (BIT:  EXO ) , la holding controllata dalla famiglia e che include tutte le sue proprietà, tra cui le più note oltre a quelle citate sono sicuramente la Ferrari (BIT:  RACE ), il Gruppo editoriale Gedi e il giornale economico inglese The Economist  . La famiglia Agnelli è un vero e proprio impero, che ha segnato e segnerà ancora la storia nazionale.

famiglia agnelli albero genealogico
Sopra: l’ albero genealogico della famiglia Agnelli

Albero Genealogico della famiglia Agnelli

Originaria delle campagne di Cuneo, la famiglia Agnelli si sposta a Racconigi nella prima metà del Settecento, dove da’ inizio ad attività di coltivazione di bachi da seta con tanto di filande dedicate. Gli Agnelli si dividono in 2 rami:

  • Uno si dedica alle libere professioni facendo emergere medici e giuristi nell’Ottocento
  • Uno si dedica alle attività imprenditoriali

E’ proprio il secondo il ramo che acquisisce maggiore importanza, grazie a Giuseppe Francesco Agnelli, che dopo la Restaurazione iniziata nel novembre 1814 diviene uno dei più influenti banchieri di Torino: oltre alle comuni attività bancarie, il suo ruolo era quello di intermediario, favorendo negoziazione e commercio, in particolare quello di sete grezze provenienti dalle coltivazioni familiari. A questa seguono numerose altre attività immobiliari e fondiarie.

Giuseppe Francesco ha avuto un figlio, Edoardo, scomparso prematuramente nel 1871, che a sua volta ha avuto un figlio nel 1866, Giovanni, che nel 1899 fonda la FIAT, la più importante casa italiana di un primitivo settore automotive.

Nascita della FIAT

La Società Anonima Fabbrica Italiana Automobili Torino, meglio conosciuta come FIAT, nasce a Torino l’11 luglio 1899 dalla mente di Giovanni Agnelli, figlio di Edoardo, con un gruppo di soci e un capitale di 890,000 lire. La scelta è avvenuta dopo una breve carriera militare, con la quale Giovanni inizia a interessarsi di meccanica e motori.

Sin dalle origini la FIAT ha un rapido sviluppo incrementando la produzione automotive in pochi anni: le auto prodotte in Italia segnano un incremento del 72% attestandosi a 1,097 tra 1902 e 1906. Proprio nel 1906 viene liquidata e ricostituita con un capitale di 9 milioni di lire, evolvendosi anche ad altri business come i vari trasporti:

  • Ferroviario
  • Aereo
  • Nautico

E’ però allo scoppio della Prima Guerra Mondiale che diventa il terzo gruppo economico italiano grazie all’accordo stipulato con il Regio Esercito: FIAT produce componenti e mezzi bellici.

Il nome di Giovanni Agnelli diviene celebre in tutta Italia, prima come presidente e amministratore delegato FIAT, poi con la nomina a senatore del Regno d’Italia e l’acquisizione del 20% de La Stampa. Ispirandosi al sistema di produzione ideato da Henry Ford, FIAT inaugura lo stabilimento Lingotto, mentre nel 1923 esporta anche in Europa.

Anche negli anni successivi la società resta proprietà della famiglia Agnelli: Giovanni passa il testimone prima a suo figlio Edoardo, proprietario anche della Juventus F.C., poi a suo nipote Giovanni che, dopo l’estromissione del nonno con l’accusa di collaborazionismo, a soli 24 anni firmerà un accordo per normalizzare la posizione di FIAT e rifondare il consiglio d’amministrazione, dopo complesse trattative tra forze alleate e governo provvisorio. Nel 1945 gli Agnelli lasciano la presidenza della società.

Famiglia Agnelli, FIAT, FCA una storia italiana
La famiglia Agnelli oggi

Epoca Gianni Agnelli

Classe 1921, Giovanni Agnelli è il secondo dei 7 figli di Edoardo. Detto Gianni, diventerà negli anni uno dei più grandi imprenditori d’Italia, venendo soprannominato affettuosamente l’Avvocato.

A soli 25 anni è azionista di maggioranza FIAT sotto la presidenza di Vittorio Valletta, mentre diventa presidente della Juventus F.C., squadra che suo padre Edoardo aveva rilevato nel 1923 e reso la più importante del calcio italiano.

Dopo 20 anni di gestione esterna, il presidente Valletta lo propone suo successore: Gianni Agnelli diventa amministratore delegato FIAT nel 1966 restituendo la società alla sua famiglia. Sarà un incarico estremamente difficile ma durante il quale mostrerà forte spirito imprenditoriale, nonché una visione aziendale a lungo termine, qualità acquisite dagli insegnamenti del nonno.

Forza, determinatezza e comprensione sono i punti di forza di Agnelli, che specialmente durante la crisi del petrolio del 1973 riesce a fare da mediatore tra le parti sociali, trovando il favore di governo, sindacati e Confindustria, di cui è presidente dal 1974 al 1976. Aggirando i licenziamenti, mette 23,000 dipendenti FIAT in cassa integrazione.

Con gli anni ’80 inizia un ventennio di successi e gratificazione per l’Avvocato: mentre FIAT si internazionalizza ulteriormente, dando maggiore importanza anche alla sua linea di veicoli commerciali, la Juventus F.C. raggiunge le vette più alte del calcio europeo collezionando una lunga serie di trofei.

Il suo diviene uno stile inimitabile e inconfondibile, a partire dall’orologio sul polsino e una particolare erre moscia, che lo rendono un nuovo re italiano. Caratterizzato da classe e successo, Gianni Agnelli lascia un segno indelebile nell’industria nazionale ancor più dopo la sua scomparsa, avvenuta a Torino il 24 gennaio 2003 all’età di 81 anni dopo una lunga malattia.

Prima della sua uscita di scena a causa dello statuto FIAT e dopo la morte prematura del suo unico figlio maschio Edoardo, Gianni Agnelli nomina come legittimo erede suo nipote John Elkann, classe 1976, figlio della sorella Margherita.

Elkann diventerà vicepresidente FIAT nel 2004 a soli 28 anni, mentre l’imprenditore italo-canadese Sergio Marchionne assume la carica di amministratore delegato dopo Umberto Agnelli, scomparso nel 2004, e Luca Cordero di Montezemolo.

eredi agnelli
Sopra: l’Avvocato Gianni Agnelli e il nipote, Giovannino Agnelli che avrebbe dovuto fare le sue veci.

Le morti premature degli eredi nella famiglia Agnelli

Qui ora potreste confondervi, ma il nonno di Gianni Agnelli, cioè Giovanni Agnelli ( quello che fondò la Fiat) ebbe un figlio che si chiamava Edoardo e che morì nel 1945 in un incidente con io suo idrovolante. A sua volta Gianni Agnelli mise al mondo il primogenito che chiamò come suo padre, cioè Edoardo Agnelli ( quindi nipote di quell’Edoardo Agnelli che nel ’45 morì in un incidente). Edoardo Agnelli jr. morì a sua volta suicida nel 2000, dopo una vita tormentata tra crisi di depressione e droghe pesanti.

Giovannino Agnelli è morto negli anni ’90 a soli 33 anni per una rara forma di tumore. Bello, colto, figlio di Umberto Agnelli – cioè il fratello di Gianni Agnelli – era considerato da tutti l’erede naturale dell’avvocato alla guida della Fiat, ma purtroppo questo non accadde mai.

la storia della famiglia agnelli e della FCA
Marchionne e John Elkann

Novità importanti nella Famiglia Agnelli e nelle sue società

A Gennaio 2023 Andrea Agnelli e tutto il Cda della Juventus si dimettono  per lo scandalo plusvalenze sui giocatori.

Per poter riuscire a far quadrare i conti la Juventus vendeva dei giocatori di poco valore ad un valore molto alto, in modo da potersi permettere di continuare a pagare lo stipendio a giocatori come Ronaldo, anche dopo i 2 anni di chiusura degli stadi a causa Covid. Andrea Agnelli per il momento è stato estromesso da tutti posti manageriali di tutte le aziende di famiglia.

Fusione con Chrysler e nascita di FCA 

Nel 2008, sotto la gestione Elkann-Marchionne per FIAT inizia un importante processo di trasformazione, legato ai cambiamenti dei mercati di riferimento e alla crisi economica globale. L’obiettivo è rafforzare la propria attività garantendo maggiore forza competitiva nell’intero settore dell’automotive, attraverso la fusione col colosso statunitense Chrysler. Mentre nel 2009 ottiene una quota del 20% di Chrysler Group, a inizio 2014 prende il via il processo di fusione tra le 2 realtà: è l’ottobre 2014 quando nasce ufficialmente FCA (Fiat Chrysler Automobiles).

Un’unione che rappresenta il settimo gruppo automotive al mondo, comprendendo 15 marchi, sedi industriali in 40 paesi, 84 centri di ricerca e sviluppo e intrattenendo rapporti commerciali in più di 150 nazioni. Rivolgendosi principalmente al mercato di massa, FCA include marchi come:

  • Abarth
  • Alfa Romeo
  • Fiat
  • Fiat Professional
  • Chrysler
  • Dodge
  • Jeep
  • Lancia
  • RAM

Tra questi vi è poi Mopar, impegnato in customer care e assistenza post-vendita, e Magneti Marelli, specializzato nella componentistica. FCA include anche Ferrari e Maserati, tra i più influenti marchi dell’auto di lusso e maggiori esponenti del Made in Italy nel mondo. In seguito, Ferrari sarà oggetto di uno spin-off da FCA, che avviene ufficialmente a gennaio 2016.

John Elkann assume la carica di presidente Ferrari il 21 luglio 2018 dopo l’aggravarsi delle condizioni di salute di Sergio Marchionne, che morirà 4 giorni dopo. Dallo stesso giorno amministratore delegato FCA sarà invece l’inglese Mike Manley. Tra i principali azionisti FCA resta Exor, società della famiglia Agnelli, per il 28,98%.

FCA si fonde con Peugeot e nasce Stellantis

Sempre più grandi e sempre più competitivi: Nel 2021 arriva la fusione con Peugeot e nasce Stellantis, 50% italiana e 50% francese.

Dopo il 2020 anche il 2021 sarà una grande sfida a causa del Covid-19 e delle restrizioni, ma il titolo sale e le auto si vendono.

Cos’è Exor?

Fondata nel 1927 come Istituto Finanziario Industriale da Giovanni Agnelli (nonno del celebre Gianni), Exor N.V. è una holding olandese che racchiude la storia imprenditoriale e degli investimenti della famiglia Agnelli, da cui è controllata. Assume l’attuale nome dopo la fusione con l’italiana IFIL, realizzando investimenti a lungo termine su società globali, specialmente in Europa e Stati Uniti.

Prima società italiana per fatturato, Exor è azionista di maggioranza di società come:

  • FCA
  • Ferrari N.V.
  • Juventus F.C.
  • Gruppo editoriale The Economist
  • Gruppo editoriale GEDI

Presidente del consiglio d’amministrazione è John Elkann, mentre tra gli amministratori figurano sua sorella minore Ginevra e Andrea Agnelli, secondogenito di Umberto e presidente della Juventus F.C.. Exor riunisce tutti gli asset della famiglia Agnelli, risultando in un capitale di 24 miliardi di dollari.

Famiglia Agnelli, una storia imprenditoriale italiana

Con oltre 2 secoli di storia, quella degli Agnelli rappresenta una delle famiglie più longeve e influenti della cultura e dell’industria italiana, capace di cambiare questi aspetti in modo radicale, un vero e proprio impero che prosegue tuttora con le nuove generazioni.

A conti fatti, se Gianni Agnelli ha rappresentato per l’immaginario collettivo italiano e non solo un’icona di stile, professionalità e coraggio, non sono da meno gli esponenti della famiglia che si sono susseguiti e che hanno saputo legittimare il suo operato sempre con la diligenza prerogativa del loro cognome, specialmente John Elkann per FCA e Andrea Agnelli per Juventus F.C..

In tutto questo il ruolo chiave dell’intera famiglia è sempre stato quello di Exor, che con un capitale di 24 miliardi di dollari costituisce il tesoro d’investimento da generazioni: gli Agnelli sono legati alla storia d’Italia, e continueranno a farla nel futuro.

Patrimonio della famiglia Agnelli

Difficile quantificare tutto il patrimonio della famiglia Agnelli che può variare – anche di molto – di anno in anno.

L’ultima stima fatta parla di un patrimonio di 150 miliardi di euro

Le cause giudiziarie sull’eredità 

La famiglia Agnelli è divisa sull’eredità per diverse ragioni, che si intrecciano in una complessa vicenda legale e affettiva. Ecco i punti salienti:

1. Accordo del 2004:

  • Nel 2004, Margherita Agnelli, figlia di Gianni Agnelli, rinunciò alla sua quota di eredità paterna in cambio di un vitalizio.
  • I figli di Margherita, nati dal suo secondo matrimonio con Serge de Pahlen, non sono stati inclusi nell’accordo.

2. Contestazione di Margherita:

  • Nel 2015, Margherita contestò l’accordo del 2004, sostenendo che era stato viziato da pressioni psicologiche e che la firma di sua madre Marella Caracciolo su alcuni documenti era apocrifa.
  • La Cassazione ha respinto la sua richiesta nel 2017, ma Margherita ha riaperto la causa nel 2020.

3. Nuovo capitolo:

  • A febbraio 2024, la Procura di Torino ha aperto un’inchiesta su presunte violazioni fiscali legate al vitalizio di Margherita.
  • L’inchiesta coinvolge John Elkann, figlio di Margherita e presidente di Exor, e altri membri della famiglia.

4. Divisioni familiari:

  • La complessa vicenda legale ha creato tensioni e divisioni all’interno della famiglia Agnelli.
  • Da un lato ci sono Margherita e i suoi figli de Pahlen, che si sentono ingiustamente esclusi dall’eredità.
  • Dall’altro lato ci sono John Elkann e i suoi fratelli Lapo e Ginevra, che difendono la validità dell’accordo del 2004.

5. Eredità di Marella:

  • La questione si complica ulteriormente con l’eredità di Marella Caracciolo, deceduta nel 2019.
  • La sua quota di Dicembre, la holding della famiglia, è passata ai nipoti Elkann, escludendo Margherita e i figli de Pahlen.

In sintesi:

  • La famiglia Agnelli è divisa sull’eredità di Gianni Agnelli e Marella Caracciolo.
  • Margherita Agnelli contesta l’accordo del 2004 e la validità di alcune firme.
  • La Procura di Torino indaga su presunte violazioni fiscali.
  • La vicenda ha creato tensioni e divisioni all’interno della famiglia.

Cosa succederà?

  • È difficile prevedere l’esito della vicenda legale.
  • Le indagini della Procura potrebbero portare a nuovi sviluppi.
  • Le divisioni familiari potrebbero avere un impatto sulle future decisioni strategiche del gruppo Exor.

Cosa potrebbe accadere se la causa fosse vinta da Margherita Agnelli?

Se Margherita Agnelli vincesse la causa sull’eredità, le possibili conseguenze potrebbero essere diverse e di grande impatto:

1. Ripartizione dell’eredità:

  • Margherita Agnelli e i suoi figli de Pahlen potrebbero ricevere una parte consistente dell’eredità di Gianni Agnelli, stimata in miliardi di euro.
  • Ciò comporterebbe una ridistribuzione della ricchezza all’interno della famiglia Agnelli, con possibili ripercussioni sugli equilibri di potere.

2. Impatto su Exor:

  • La vittoria di Margherita potrebbe avere un impatto sulla governance di Exor, la holding della famiglia che controlla aziende come Fiat Chrysler Automobiles e Ferrari.
  • Potrebbero emergere nuove richieste di partecipazione al controllo del gruppo da parte di Margherita e dei suoi figli.

3. Danni reputazionali:

  • Una vittoria di Margherita potrebbe danneggiare la reputazione della famiglia Agnelli, alimentando l’idea di divisioni interne e conflitti familiari.
  • L’immagine pubblica di John Elkann e degli altri membri della famiglia potrebbe essere indebolita.

4. Precedente legale:

  • La sentenza potrebbe creare un precedente legale importante per altri casi di contestazione di eredità, soprattutto in presenza di accordi transattivi controversi.

5. Ricorso in appello:

  • È probabile che la famiglia Elkann ricorra in appello contro una eventuale vittoria di Margherita, prolungando la battaglia legale.

6. Accordo extragiudiziale:

  • Non è escluso che le parti possano trovare un accordo extragiudiziale per evitare un’ulteriore escalation del conflitto.

In definitiva, l’esito della causa è incerto e le sue conseguenze potrebbero essere di vasta portata, con implicazioni finanziarie, legali e reputazionali per la famiglia Agnelli.

Oltre a queste considerazioni, è importante ricordare che:

  • La vicenda è complessa e delicata, con aspetti legali e umani che si intrecciano.
  • Le emozioni e i risentimenti personali possono giocare un ruolo importante nelle decisioni e nelle strategie delle parti coinvolte.
  • La famiglia Agnelli è una delle più importanti d’Italia e il suo destino è seguito con attenzione da media e opinione pubblica.

Qualunque sia l’esito della causa, la famiglia Agnelli ne uscirà probabilmente indebolita e l’eredità di Gianni Agnelli sarà segnata da questa lunga e dolorosa battaglia.

LA GESTIONE DELL’EREDITA’ TRA TRIBUNALI E SCANDALI

Un capitolo a parte su questa grande famiglia italiana andrebbe aperto per quanto riguarda l’eredità lasciata dall’Avvocato GIOVANNI Agnelli.

L’eredità della famiglia Agnelli è una delle più rilevanti e complesse d’Italia, sia per il suo valore economico che per l’importanza simbolica nel contesto imprenditoriale e culturale del Paese. La famiglia Agnelli è strettamente legata alla Fiat (oggi Stellantis) e ha accumulato un vasto patrimonio nel corso del XX e XXI secolo, gestito attraverso società finanziarie come Exor.

Elementi principali dell’eredità Agnelli:

  1. Giovanni Agnelli (“L’Avvocato”): Il principale artefice dell’espansione della Fiat e della costruzione dell’impero familiare. Alla sua morte nel 2003, la gestione della sua eredità è passata ai membri della famiglia, soprattutto il nipote John Elkann.
  2. John Elkann: È oggi l’erede principale e presidente di Exor, la holding che controlla Stellantis (nata dalla fusione tra FCA e PSA), Ferrari, Juventus, The Economist e altre attività. Ha ereditato la leadership della famiglia dopo la morte del nonno Giovanni e dello zio Umberto Agnelli.
  3. Exor: La società di investimento controllata dalla famiglia Agnelli che gestisce un portafoglio diversificato in settori come l’automotive, i media, l’editoria e le assicurazioni. Exor rappresenta il cuore dell’eredità economica della famiglia.
  4. Immobili e arte: La famiglia Agnelli possiede anche una vasta collezione di beni immobili, inclusi residenze storiche e una delle più importanti collezioni d’arte italiane, tra cui opere di artisti come Picasso e Canaletto.
  5. Gianni Agnelli Trust: Alla morte di Giovanni Agnelli, una parte della sua ricchezza è stata gestita attraverso un trust, che ha il compito di garantire la continuità e la protezione degli interessi familiari. Il trust ha anche un ruolo nella gestione della successione.
  6. Divisioni interne: Nel corso degli anni ci sono stati alcuni dissapori all’interno della famiglia in merito all’eredità, soprattutto tra la vedova di Giovanni Agnelli, Marella Agnelli, e la figlia Margherita Agnelli, madre di John Elkann. Margherita ha intrapreso azioni legali contro il trust familiare per ottenere una parte maggiore dell’eredità, anche se alla fine le dispute sono state parzialmente risolte.
  7. Altri membri influenti: Andrea Agnelli, ex presidente della Juventus, è stato una figura di spicco della famiglia fino alle sue dimissioni nel 2023. La Juventus, una delle principali squadre di calcio italiane, è stata storicamente di proprietà degli Agnelli.

L’eredità degli Agnelli continua a evolversi, influenzando non solo l’economia italiana ma anche la cultura e la politica del Paese.

Giovanni Agnelli, noto come “L’Avvocato”, fu molto attento nella pianificazione della propria eredità, consapevole dell’importanza della sua figura e del ruolo della famiglia Agnelli nell’economia e nella cultura italiane. La sua scomparsa nel 2003 rappresentò un momento delicato per la famiglia, poiché la gestione del vasto impero industriale e finanziario doveva essere trasferita alla generazione successiva. Ecco come si è sviluppata la divisione dell’eredità:

Pianificazione della Successione:

  1. John Elkann, l’erede designato: Già durante la sua vita, Giovanni Agnelli preparò suo nipote John Elkann, figlio di Margherita Agnelli (sua unica figlia) e Alain Elkann, a prendere in mano le redini della famiglia. John fu scelto come successore e fu progressivamente introdotto nel mondo degli affari, diventando il volto di riferimento del gruppo Agnelli. L’Avvocato gli trasmise la responsabilità della gestione del patrimonio di famiglia, comprese le partecipazioni industriali e finanziarie, assicurando così una continuità.
  2. Exor e la centralizzazione del patrimonio: Il principale strumento di gestione dell’eredità fu la holding Exor, attraverso la quale la famiglia controllava Fiat e altri asset importanti. La struttura di Exor consentiva di mantenere coesa la gestione dell’impero, evitando dispersioni e frammentazioni. L’eredità aziendale venne dunque centralizzata in Exor, sotto la guida di John Elkann.
  3. Gianni Agnelli Trust: Una parte significativa del patrimonio personale di Giovanni Agnelli venne collocata in un trust, denominato appunto Gianni Agnelli Trust, per assicurare la gestione ordinata della ricchezza familiare dopo la sua morte. Il trust aveva il compito di proteggere gli interessi economici della famiglia e garantire una solida continuità generazionale.
  4. Marella Agnelli: La moglie di Giovanni, Marella Agnelli, eredito una parte consistente del patrimonio personale di suo marito, compreso l’uso di proprietà immobiliari di grande valore, come la storica residenza di Villa Agnelli e varie opere d’arte. Marella visse fino al 2019 e mantenne una posizione di grande rispetto all’interno della famiglia.

La disputa con Margherita Agnelli:

Dopo la morte di Giovanni Agnelli, emerse una controversia legale tra Margherita Agnelli e gli altri membri della famiglia, in particolare Marella e John Elkann. Margherita contestava il modo in cui era stata suddivisa l’eredità e il ruolo del Gianni Agnelli Trust, sostenendo di non aver ricevuto una quota adeguata del patrimonio. Chiedeva maggiore trasparenza e una revisione della distribuzione dell’eredità.

Il dissidio fu legato al fatto che Margherita, pur essendo la figlia diretta di Giovanni, non partecipò alla gestione del gruppo imprenditoriale e si sentì esclusa dalle decisioni familiari. La disputa si trascinò per diversi anni nei tribunali svizzeri e italiani, ma alla fine non cambiò sostanzialmente la struttura della successione. John Elkann restò l’erede principale e il fiduciario delle attività della famiglia.

Immobili e Collezioni d’Arte:

Oltre al controllo delle attività aziendali, l’eredità di Giovanni Agnelli comprendeva una preziosa collezione di opere d’arte e proprietà immobiliari di lusso. Questi beni furono distribuiti tra Marella e altri membri della famiglia, in particolare i discendenti diretti. La collezione d’arte, che include opere di maestri come Picasso, Matisse e Canaletto, ha continuato a essere gestita come parte del patrimonio culturale della famiglia.

Giovanni Agnelli cercò di garantire la continuità del suo impero industriale concentrando le responsabilità su un erede principale, John Elkann, e utilizzando strumenti legali come i trust per proteggere la famiglia e le sue ricchezze. Tuttavia, nonostante questa pianificazione, alcune tensioni interne emersero, soprattutto con la figlia Margherita, creando qualche frattura che non ha però compromesso la stabilità generale del patrimonio Agnelli.

L’inchiesta e i 78 Milioni di euro Sequestrati nel 2024:

L’inchiesta si intensifica

L’indagine sull’eredità della famiglia Agnelli compie un passo significativo. I pm di Torino hanno disposto il sequestro di beni per un valore di 74,8 milioni di euro, distribuiti tra beni mobili e immobili. I destinatari del provvedimento sono i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, insieme al commercialista Gianluca Ferrero e al notaio svizzero Urs Robert Von Grunigen. Secondo la Procura di Torino, i reati ipotizzati a loro carico includono dichiarazione fraudolenta e truffa aggravata ai danni dello Stato.

Le controversie della successione

L’operazione è stata condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Torino, che ha ricostruito i flussi finanziari legati alla successione ereditaria di Marella Caracciolo e alle vicende conflittuali tra Margherita Agnelli e i suoi figli, John, Lapo e Ginevra. La Guardia di Finanza ha acquisito una considerevole documentazione, tra cui registrazioni contabili e informatiche, che corroborano l’ipotesi accusatoria: la fittizia residenza estera della Caracciolo sarebbe parte di un piano elaborato per sottrarre il suo patrimonio alle leggi fiscali e successorie italiane.

CaIl memorandum e i tributi evasi

Durante le indagini, è stato trovato un memorandum che dettagliava le strategie per sostenere la residenza fittizia di Marella Caracciolo in Svizzera. Testimonianze e dichiarazioni di ex collaboratori della donna hanno confermato la tesi. Secondo la Guardia di Finanza, Marella avrebbe omesso di dichiarare al fisco italiano redditi per un totale di 42,8 milioni di euro, derivanti da una rendita vitalizia di oltre 29 milioni e da redditi di capitale per circa 116,7 milioni, gestiti da trust con sede alle Bahamas. Inoltre, sono state evase imposte sulle successioni per oltre 32 milioni di euro, relative a un patrimonio ricostruito di circa 800 milioni.

La difesa degli Elkann

Gli avvocati dei fratelli Elkann hanno dichiarato che il sequestro disposto dalla Procura è un atto procedurale che non implica alcuna responsabilità accertata. Secondo la difesa, il sequestro non risponde ai requisiti di legge, poiché non c’è stato alcun rischio di dispersione dei beni. Gli avvocati sottolineano inoltre che Marella Caracciolo risiedeva in Svizzera dagli anni ’70 e che tale residenza non è mai stata messa in discussione. Pertanto, ritengono che le circostanze ricostruite dalla Procura siano infondate e si dichiarano fiduciosi di poter dimostrare l’innocenza dei loro assistiti.

IL LIBRO L’ULTIMA DINASTIA DI JENNIFER CLARK USCITO NEL 2024

Il libro di Jennifer Clark sulla famiglia Agnelli, intitolato “L’ultima dinastia”, offre un ritratto inedito e approfondito delle complesse dinamiche familiari e finanziarie che hanno caratterizzato la storia di questa celebre dinastia italiana.

Attraverso un’attenta ricostruzione degli eventi e l’analisi di documenti inediti, l’autrice svela retroscena e dettagli privati che gettano nuova luce sui rapporti tra i membri della famiglia, in particolare sul rapporto conflittuale tra Margherita Agnelli e il figlio John Elkann.

Il libro rivela, ad esempio, il desiderio dell’Avvocato Gianni Agnelli di adottare John Elkann, creando una frattura insanabile con Margherita e alimentando una lunga disputa legale per l’eredità. Nonostante ciò, Clark sottolinea che il controllo della holding Dicembre, cuore dell’impero Agnelli, rimane saldamente nelle mani di John Elkann.

Jennifer Clark, autrice del libro “L’ultima dinastia” sulla storia della famiglia Agnelli, rivela un dettaglio inedito riguardo al rapporto tra Gianni Agnelli (l’Avvocato) e il nipote John Elkann. Secondo la giornalista, l’Avvocato avrebbe voluto adottare John, creando una frattura insanabile con la madre di lui, Margherita Agnelli.

Questa rivelazione getta nuova luce sulla complessa dinamica familiare e sulle ragioni dietro la disputa legale tra Margherita e John per l’eredità dell’Avvocato. Nonostante ciò, Clark sottolinea che il controllo della holding Dicembre, fulcro dell’impero Agnelli, rimane saldamente nelle mani di John Elkann, indipendentemente da questa nuova informazione.

Il libro di Jennifer Clark promette di svelare ulteriori retroscena e dettagli inediti sulla storia della famiglia Agnelli, offrendo un’analisi approfondita delle loro vicende personali e finanziarie.

“L’ultima dinastia” esplora anche il ruolo cruciale di figure chiave come Sergio Marchionne nella gestione dell’azienda e nella sua trasformazione in un player globale dell’industria automobilistica. Il libro offre inoltre un’analisi dettagliata delle sfide e delle opportunità affrontate dalla famiglia Agnelli nel corso degli anni, evidenziando la loro capacità di adattamento e resilienza.

In sintesi, il libro di Jennifer Clark rappresenta un contributo significativo alla comprensione della storia della famiglia Agnelli, offrendo un ritratto sfaccettato e completo di una delle dinastie più influenti e affascinanti d’Italia.

Le persone più ricche nella storia 

Autore

  • Massimiliano Biagetti

    Fondatore di Economia-italia.com e Finanza.Economia-italia.com è analista finanziario e trader.