Differenze tra Promotore e Consulente Finanziario, quali sono?

Nel panorama della gestione capitali che cambia continuamente negli anni, risparmio e investimenti sono diventati grandi priorità per gli italiani, specialmente in momenti di crisi finanziaria come quello del CoViD-19. E’ in tempi come questi che la presenza di promotori e consulenti finanziari diventano cruciali.

Ruoli imprescindibili nel settore, aiutano i risparmiatori a raggiungere i loro obiettivi economici attraverso strategie precise. Sebbene siano spesso confusi a causa della loro somiglianza, sono due figure professionali distinte. C’è quindi da comprendere, quali sono le differenze tra promotore finanziario e consulente finanziario?

Promotore Finanziario: Quanto Guadagna e Come diventare Promotore
Immagine sopra: Un Promotore Finanziario

Chi è il promotore finanziario?

Chiamato anche personal financial advisor o family advisor, il promotore finanziario è un professionista che promuove prodotti e servizi per conto di una società, che può essere bancaria, d’intermediazione mobiliare, di gestione risparmio o gestione patrimoniale, da cui agisce esternamente alle sedi.

Creando un rapporto di rispetto e mutua fiducia, questa figura professionale organizza colloqui col cliente per presentare offerte commerciali principalmente su investimenti su:

  • Azioni
  • Obbligazioni
  • Fondi comuni
  • Polizze vita
  • Risparmio gestito

Fornendo assistenza e sviluppando strategie in funzione al profilo di rischio dell’investitore, espone dettagliatamente ogni punto di forza e debolezza dei prodotti presentati, rispondendo prontamente a ogni possibile domanda, chiarendo quindi eventuali dubbi. Segue inoltre le pratiche burocratiche di prodotti e servizi stessi, assicurandosi la corretta comprensione e conclusione dei contratti, fornisce infine assistenza post-vendita, informando i clienti su tendenze di mercato, oscillazioni e modifiche alle strategie adottate.

E’ spesso un agente monomandatario, il cui obiettivo è mettere in risalto autorevolezza e prestigio della società che rappresenta: con questa ha un contratto di lavoro subordinato ed è parte integrante di una rete commerciale.

Per svolgere la professione non è vincolante un titolo di studio accademico, ma una laurea in Economia Aziendale e Management o Amministrazione Aziendale può esservi propedeutica. All’operatore sarà richiesto di iscriversi all’Albo unico dei promotori finanziari, per cui sarà necessario superare un Esame d’accesso, composto da 60 quesiti e dalla durata di 85 minuti.

La normativa di riferimento sul promotore finanziario in Italia è nell’art. 5 del d.l. 1/1991 e successive modifiche e nell’art. 31 del TUF (Testo Unico della Finanza, d.l. 58/1998), che lo definisce persona fisica che esercita professionalmente per legge l’offerta fuori sede di strumenti finanziari. Lo stesso TUF obbliga le società creditizie ad avvalersi di tali soggetti per l’attività fuorisede. Infine, la Direttiva Comunitaria 2004/39/CE lo riconosce come unico operatore autorizzato.

Consulente Finanziario: Quanto Guadagna, come diventarlo?
Immagine sopra: un Consulente Finanziario

Chi è il consulente finanziario?

Chiamato anche financial advisor, il consulente finanziario è un professionista esperto di mercati e investimenti che promuove prodotti e servizi di società con cui collabora, che siano esse banche, d’intermediazione o gestione capitali, sia internamente che esternamente alle sedi.

Organizzando colloqui coi clienti, crea con questi duraturi rapporti di fiducia, presentando offerte commerciali principalmente su:

  • Prestiti e mutui
  • Investimenti a rischio variabile
  • Risparmio gestito
  • Piani pensionistici integrativi
  • Polizze vita

Il suo ruolo si basa sullo sviluppo di strategie funzionali agli obiettivi economico-finanziari dell’assistito, che siano essi d’investimento o risparmio, svolgendo analisi accurate sulla sua situazione, esaminando i prodotti più adeguati alle esigenze e svolgendo pianificazione personalizzata. In questo non mancano supporto e aggiornamenti continui, nonché la gestione di ogni pratica burocratica.

Libero professionista con Partita IVA, senza vincoli di subordinazione con le società da cui fruisce di servizi, è spesso un agente plurimandatario.

Sebbene non abbia requisiti accademici ma solo un titolo non inferiore al diploma di scuola superiore, il consulente finanziario può essere laureato in Economia e Finanza o Scienze della Statistica. Per svolgere la professione dovrà iscriversi all’Albo unico dei consulenti finanziari, sostenendo un Esame d’accesso, composto da 60 quesiti teorico/pratici e indetto ogni 4 mesi da Consob.

Riconosciuto con l’attuale denominazione da novembre 2007 con la Direttiva Comunitaria MiFID 2004/39/CE, il consulente finanziario è disciplinato da Testo Unico Bancario e Testo Unico della Finanza, così come da d.m. 472/1998 del Ministero del Tesoro e delibere Consob 11745/1998, 16190/2007 e 16737/2008.

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Quali differenze tra promotore finanziario e consulente finanziario?

Malgrado siano estremamente simili e vengano spesso confusi per la loro natura, i ruoli di promotore e consulente finanziario presentano sostanziali differenze legate specialmente alle posizioni contrattuali e clientelari:

  • Il promotore è un agente di vendita dipendente della società creditizia per cui opera, il consulente è un libero professionista senza vincoli che fa da intermediario tra società e clientela
  • Il promotore può svolgere attività per la società solamente fuori dalla sua sede, il consulente può collaborare con più società sia dentro che fuori le loro sedi
  • Il promotore è un agente monomandatario e si lega a una sola società, presentando solo i prodotti/servizi di quest’ultima, il consulente è un agente plurimandatario che può presentare prodotti terzi e alternativi
  • Il promotore può avere conflitto d’interessi qualora non tuteli unicamente gli interessi della società, il consulente non ha tale problema
  • Il promotore si concentra su investimenti finanziari, il consulente può suggerire anche soluzioni di conservazione liquidità
  • Il promotore non ha clienti propri, il consulente ne sviluppa un database personale
  • Il promotore percepisce uno stipendio dalla società composto da fisso e provvigioni, il consulente è un soggetto fee-only e costruisce un guadagno sulle dimensioni dell’attività
  • Il promotore fruisce di formazione e aggiornamento offerti dalla società di cui è dipendente, il consulente si forma e aggiorna in totale autonomia
  • Il promotore è disciplinato da d.l. 1/1991 e relative modifiche e TUF, il consulente da TUB, TUF e d.m. 472/1998 MEF

Nonostante tali differenze, entrambe le figure necessitano di iscrizione ad albo professionale previo superamento di esame d’accesso (con esonero per comprovate esperienze almeno triennali), oltre a essere tenuti a rispettare i requisiti d’onorabilità previsti dal d.m. 472/1998, senza riportare interdizioni, inabilitazioni o condanne irrevocabili.

A conti fatti, le principali differenze tra promotore e consulente finanziario riguardano l’aspetto formale/burocratico, mentre si notano grandi somiglianze nel loro operato. A entrambi i ruoli, di forte responsabilità e buonsenso, sono infatti richiesti:

  • Rispetto dell’etica professionale
  • Conoscenza di tecniche di vendita e dinamiche di mercato
  • Doti comunicative e d’ascolto
  • Capacità di negoziazione
  • Capacità d’analisi e valutazione rischi e opportunità
  • Propensione a essere multitasking
  • Conoscenza della relativa normativa

Infine, in queste caratteristiche va sempre ricordata una funzionale gestione dello stress e delle situazioni d’emergenza, sempre con risolutezza, specialmente in ambienti altamente frenetici.

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