Come Diventare Ingegnere Edile: Formazione, Sbocchi Professionali, Guadagni

Quanto guadagna un ingegnere? E’ una delle figure più richieste e redditizie nel panorama professionale italiano. E’ soprattutto una di quelle proveniente da un percorso di studi che maggiormente porta risultati costruttivi. Per diventare ingegnere edile sono richiesti grande impegno, buona attitudine ai calcoli matematici e competenze tecniche che verranno apprese durante il percorso universitario. E’ un lavoro specifico, settorializzato e particolarmente complesso, ma pronto a portare i suoi frutti già a breve termine.

Cosa fa l’ingegnere edile? Mansioni e responsabilità

L’ingegnere edile è un professionista che si occupa della realizzazione di edifici residenziali, commerciali e industriali. La sua attività è quella di seguire la creazione, la gestione, la direzione e la sostenibilità, ambientale e urbana, di un processo edilizio privato o pubblico, prima progettando la struttura e poi dirigendone i lavori, con particolare cura alla manutenzione impiantistica e strutturale. I principali compiti sono:

  • Progettare edifici con disegno tecnico, cartaceo o con CAD, elaborando struttura e impiantistica
  • Fare visita all’area di cantiere per individuare eventuali problematiche
  • Valutare fattibilità tecnica e pratica del progetto
  • Strutturare preventivi in linea con le tempistiche di conclusione del progetto
  • Scrivere documentazione tecnica e burocratica
  • Supervisionare i lavori in corso
  • Stilare un budget
  • Creare contatti con aziende di appalto e/o subappalto
  • Noleggiare e/o acquistare attrezzature e macchinari per i lavori in cantiere
  • Redigere piani di manutenzione
  • Rendere il proprio lavoro a norma di sicurezza e di legge

L’ingegnere edile, inoltre, non si occupa solo di nuove costruzioni bensì anche di lavori su edifici già esistenti, attraverso piani di recupero urbano, di riqualificazione o restauro: analizzando lo stato dell’edificio attuale si studiano modi per restituirgli funzionalità e valore.

Come Diventare Ingegnere Edile: Formazione, Sbocchi Professionali, Guadagni

Come diventare ingegnere edile, il percorso di studi

Il percorso di studi in ingegneria edile ha l’obiettivo di formare professionisti nei settori di costruzione edilizia, urbanistica e recupero urbano. E’ rivolto principalmente a chi ambisce a lavorare in un settore non solo in grande ascesa, ma anche estremamente promettente a livello economico.

L’abilitazione alla professione dell’ingegnere edile rientra, di conseguenza, in un piano di studi universitario triennale o magistrale, nel secondo caso con specializzazioni in ingegneria civile, ambientale ed edile. In alcuni atenei il percorso è una laurea quinquennale magistrale a ciclo unico. La struttura dei corsi si basa al primo impatto su:

  • Matematica
  • Geometria
  • Fisica
  • Disegno tecnico
  • Nozioni e storia dell’architettura

Più nello specifico, si approfondiscono le materie che porteranno a lavorare sul campo:

  • Scienza e tecnologia dei materiali
  • Scienza e tecnica delle costruzioni
  • Geotecnica
  • Idraulica
  • Topografia
  • Sismica
  • Energetica
  • Impiantistica elettrica, idraulica e di riscaldamento
  • Illuminotecnica
  • Tipologie di edilizia
  • Rilievo urbano
  • Valutazioni estimative
  • Progettazione strutturale

Data l’elevata richiesta di personale sul campo, la maggior parte delle attività didattiche sono incentrate su esercitazioni pratiche o in laboratorio. Le materie affrontate, in forma sia teorica che pratica, sono indispensabili per il lavoro del futuro ingegnere edile, per valutare e utilizzare le tecniche e gli strumenti più idonei alla progettazione in base alla richiesta e ai vari agenti esterni.

Le facoltà di ingegneria edile sono a numero chiuso, è pertanto previsto un test di ammissione prima dell’inizio del percorso universitario.

La specializzazione in ingegneria edile

Il corso di laurea magistrale in ingegneria edile è adatto a completare la formazione acquisita dal neolaureato del percorso triennale. Nello specifico si mira ad una formazione rivolta all’inserimento nel mondo del lavoro, dando un bagaglio di conoscenza teorica e pratica particolarmente elevato, che rende il laureato in grado di partecipare come protagonista attivo ai processi di progettazione e costruzione di un immobile.

Il laureato magistrale sarà infatti capace di gestire con assoluta padronanza tutte le fasi della realizzazione di strutture pubbliche e private di grande dimensione e complessità, partendo dalla scelta dei materiali, aspetti tecnici e organizzativi, progettazione, proseguendo poi con l’effettiva costruzione.

Il laureato in ingegneria edile termina gli studi specialistici in media a 26,5 anni. Al termine del biennio specialistico, o nel quinquennio qualora si scelga un percorso a ciclo unico, sarà possibile proseguire gli studi attraverso un master o una scuola di dottorato. Qualora si lavori già, inoltre, eventuali specializzazioni come in edilizia civile, commerciale o a ridotto impatto ambientale, possono determinare avanzamenti di carriera o cambi di mansione.

Sbocchi professionali come ingegnere edile

I laureati in ingegneria civile trovano in media una prima occupazione entro i primi 4 mesi dalla laurea, tempistica che si riduce qualora ci siano percorsi di studio e specializzazioni successive. L’occupazione come dipendente può essere in diverse sedi:

  • Imprese di costruzione
  • Aziende legate al settore edile
  • Compagnie di ingegneria e progettazione edile
  • Uffici tecnici urbanistici della pubblica amministrazione

Altrimenti, l’ingegnere edile può lavorare come libero professionista, previa iscrizione all’albo degli ingegneri e apertura di una partita iva per esercitare la professione. La sua attività può essere svolta su tutto il territorio nazionale, ciò può richiedere di conseguenza trasferte di durata variabile, così come una certa disponibilità oraria.

Il 94% dei laureati di questa facoltà punta a lavorare nel settore privato. Lo stipendio percepito è, nei primi 5 anni di attività, nella media dei 1,300 euro mensili.

Anche qualora il professionista svolga un’attività prettamente di consulenza, è inoltre cruciale la predisposizione all’aggiornamento continuo, per essere sempre al corrente sull’evoluzione tecnologica del settore così come sulle normative vigenti in merito a edilizia, urbanistica e ambiente.

Conclusioni

La professione nell’ingegneria edile è, a conti fatti, un percorso formativo e lavorativo estremamente gratificante sia dal punto di vista economico che di soddisfazione personale. Le opportunità di crescita professionale, così come economica, sono svariate e si può in molti casi raccogliere i primi risultati positivi nel breve periodo.

Che si eserciti in un’azienda privata, presso uno studio pubblico di edilizia o urbanistica o come libero professionista, ciò che conta maggiormente è la predisposizione allo studio continuo e all’aggiornamento, tanto importante da determinare eventuali avanzamenti di carriera, nonché una certa propensione all’essere realistici e convenzionali, ma anche sicuri delle proprie capacità, intraprendenti e ambiziosi.

 

Quanto si guadagna con i lavori da professionista?

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