Quanto Guadagna un Ragioniere e come diventare ragioniere

Il panorama nazionale del lavoro muta velocemente e si creano nuove professioni, ma nel contempo ce ne sono molte che dopo lunga storia sono ancora fondamentali, una di questa è il ragioniere. Una figura professionale particolarmente ambita, che si basa sulle principali nozioni di matematica e capacità di calcolo.

Interfacciandosi direttamente con l’azienda, il ragioniere ne gestisce le questioni finanziarie, differenti in funzione delle strutture. Un mestiere popolare, che vanta numerose offerte di lavoro ma anche agguerrita concorrenza. Esperienza e dimensioni dell’azienda fanno lo stipendio, ma prima di capire quanto guadagna un ragioniere c’è da chiedersi, chi è, cosa fa e come diventarlo?

Chi è e cosa fa il ragioniere?

Per ragioniere, si intende una figura professionale con determinate competenze tecniche mirate a operare nel settore pubblico e privato, grazie ad una formazione tecnico-commerciale acquisita durante l’esperienza scolastica. Il suo obiettivo è seguire le aziende aiutandole a conservare e analizzare dati economico-finanziari, supportandone la parte amministrativa e le decisioni in merito, adempiendo ai regolamenti fiscali.

Chiamato erroneamente anche contabile, il ragioniere può integrare questo ruolo, regolando le questioni finanziarie delle società. Cruciale per qualsiasi attività del campo, è una delle figure più popolari all’interno dell’azienda e, grazie a numerose aree di riferimento, può specializzarsi in diversi campi, come ad esempio analisi finanziaria, consulenza fiscale e contabilità pubblica.

In alternativa, può scegliere la libera professione operando come ragioniere commercialista, figura disciplinata da d.p.r. 1068/1953 e in seguito da d.l. 139/2005; secondo la Fondazione Nazionale Commercialisti, al 2020 vi sono 118.775 commercialisti ed esperti contabili iscritti all’Albo, +10,5% rispetto al 2008.

Quanto Guadagna un Ragioniere e come diventare ragioniere

Quali sono mansioni e responsabilità del ragioniere?

Professionista esperto della gestione aziendale, il ragioniere svolge mansioni rivolte a registrazione e documentazione di ogni movimento contabile, tra tutte:

  • Monitoraggio flussi di cassa, con gestione entrate, uscite e pagamenti
  • Corrispondenza, con comunicazioni esterne e contatto con revisori esterni
  • Gestione redditi, con relativo calcolo di oneri tributari
  • Controllo spese e fatturazione, con tenuta della prima nota cassa
  • Svolgimento attività catastali, con gestione pratiche su unità immobiliari
  • Gestione contributi previdenziali, con predisposizione adempimenti INPS e altri piani

Maggiori responsabilità del ragioniere sono invece:

  • Amministrazione, con principali adempimenti civili e fiscali
  • Contabilità, con redazione scritture contabili aziendali di base e relativi registri
  • Finanze, con redazione bilancio societario ai sensi degli artt. 2423, 2424, 2425 e 2427 c.c.
  • Analisi, con valutazione finanziaria, patrimoniale ed economica dell’azienda
  • Piano aziendale, con attenzione ai bisogni finanziari
  • Gestione costi, con analisi costi aziendali, impostazione budget ed eventuali scostamenti
  • Relazione con banche, con principali operazioni e gestione rapporti

Ciò può comportare un’elevata mole di lavoro, specialmente a ridosso di scadenze fiscali, che può causare forte stress e problemi di salute mentali e/o fisici, legati specialmente al prolungato utilizzo del computer.

Dove lavora il ragioniere?

Figura professionale versatile su tutti gli aspetti economici, il ragioniere può lavorare in società private e statali e in tutti i contesti di stampo finanziario e che richiedano formazione tecnico-commerciale. Principali aree di riferimento sono:

  • PMI e grandi aziende private
  • Banche
  • Assicurazioni
  • Studi professionali finanziari-amministrativi
  • Strutture turistiche
  • CAF

Può inoltre lavorare in aziende pubbliche, ministeri e partecipate, alle quali si accede partecipando ai vari concorsi pubblici banditi in Gazzetta Ufficiale, disponibili periodicamente in tutte le regioni italiane.

Può infine lavorare come libero professionista, condizione che richiederà:

  • Iscrizione all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili
  • Partita IVA con uno dei Codici ATECO 69.20 (contabilità, controllo e revisione contabile, consulenza in materia fiscale e del lavoro)

Con la libera professione, potrà offrire servizio anche a privati cittadini per attività come contratti d’affitto, compilazione Modello Redditi, pagamento imposte ecc…, anche all’interno dei vari CAF.

Quali requisiti per diventare ragioniere?

Dopo la licenza media, il passo per entrare nella professione è conseguire un diploma di scuola media superiore preferibilmente in istituto commerciale come Ragioniere e Perito Industriale. E’ un titolo utile ad apprendere conoscenze dei processi di gestione aziendale sul lato economico, giuridico, organizzativo e contabile. Nel percorso quinquennale è obbligatorio lo studio di due lingue straniere, utili specialmente in attività d’accoglienza turistica.

Sebbene non sia necessaria, una formazione universitaria può essere ideale per approfondire le proprie competenze. Specialmente per diventare ragioniere commercialista, si consigliano lauree in:

  • Economia
  • Matematica/statistica
  • Giurisprudenza

Oltre alle competenze accademiche, è richiesta una serie di soft skill come:

  • Orientamento al cliente, con ottime capacità d’ascolto e comunicazione
  • Pensiero analitico, per identificare tendenze e problemi nella revisione finanziaria
  • Problem solving, per aiutare i clienti a risolvere criticità specifiche
  • Conoscenze informatiche, per utilizzare i principali software come Excel, SAP o Zucchetti
  • Organizzazione, per gestire al meglio tempo, mansioni e responsabilità
  • Continui aggiornamenti di leggi e regolamenti inerenti alle materie che deve svolgere ( in particolare su tasse e tributi, che cambiano in modo quasi continuativo)

Gli ambienti lavorativi possono essere differenti, prevedendo nella maggior parte dei casi elevati livelli di stress, cosa che riguarda specialmente grandi imprese. Per aggirare il problema, molti professionisti operano in smart working fuori dagli uffici.

Quanto guadagna un ragioniere in Italia?

Essendo una figura caratterizzata dall’elevata flessibilità, un ragioniere italiano percepisce compensi altamente variabili in funzione di:

  • Settore di riferimento
  • Mansioni svolte
  • Inquadramento contrattuale
  • Esperienza

Lo stipendio medio di un ragioniere è di circa 18.000 euro lordi annuali, traducibili in 1.125 euro/mese netti, che può ridursi a 625,00 euro/mese in caso di prime esperienze e stage o salire a 1.825 euro/mese per figure più esperte. Considerando i vari campi d’applicazione, esempi di variazioni di stipendio possono essere:

  • Contabile, 1.788 euro/mese
  • Impiegato amministrativo, 1.687 euro/mese
  • Tecnico contabile, 1.530 euro/mese
  • Assistente amministrativo, 1.138 euro/mese
  • Contabile junior, 1.050 euro/mese

Discorso differente per un ragioniere libero professionista, che percepisce stipendio medio di 43.372 euro annuali lordi, raggiungendo gli 87.269 euro/anno qualora sia un profilo senior.

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Conclusioni

Il ruolo di ragioniere in Italia è particolarmente ambito e gettonato tanto che, secondo Istat, dei 65.124 diplomati in istituti commerciali dal 2015 circa il 53,3% ha un lavoro. A questi si uniscono i 118.775 ragionieri commercialisti iscritti all’Albo.

A conti fatti, quello del ragioniere è un mestiere dal forte senso di responsabilità, avendo a che fare con tutti i lati finanziari di un’azienda o di privati cittadini, ma che vede spesso stipendi che non rendono giustizia al suo operato: basti pensare che un professionista svizzero può percepire compensi fino al +250% di un collega italiano. In ogni caso, una lunga storia nazionale conferma e rafforza l’importanza fondamentale di tale figura.

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