Oro Bene Rifugio da Sempre. Proprietà e Caratteristiche che lo rendono unico

L’oro è il bene rifugio per eccellenza, il cui valore non accenna a diminuire anche di fronte a crisi e situazioni geo-politiche particolarmente difficili. Con una crescita esponenziale di oltre il 40% del suo valore durante il 2019, nonostante l’epidemia di Coronavirus l’oro riesce a mantenere alto il suo prezzo, contenendo le perdite.

Ciò avviene indipendentemente dall’approdo sul mercato di criptovalute e circuiti di pagamento digitale, poiché l’oro è ancora strettamente legato alla circolazione di denaro contante da oltre 3,000 anni.

E’ un metallo raro quanto estremamente versatile, utilizzato nella maggior parte dei casi con la lega di altri metalli, che permettono di creare le sue varianti e determinare i suoi tanti utilizzi. Comprendere le proprietà dell’oro sarà importante non solo per scoprire la sua lunga storia, ma anche il suo reale valore nella situazione economica internazionale in continua evoluzione.

Cos’è e come è fatto l’oro? Le principali caratteristiche

Essendo uno dei metalli più rari al mondo, l’oro presenta caratteristiche che lo distinguono dalla gran parte dei metalli presenti sul pianeta, nonché da altri preziosi come argento o diamante, con cui condivide però grande importanza economica. E’ ritenuto il bene rifugio per eccellenza, in quanto non perde il suo valore neanche di fronte a difficili situazioni geo-politiche o crisi economiche o, nei casi più difficili, è in grado di ridurre le sue perdite.

Estremamente duttile e utilizzabile in varie forme, allo stato puro non arrugginisce, non si ossida né perde il suo valore: è proprio questo il motivo per cui rappresenta la riserva aurea di una nazione, nonché un’importante fonte d’investimento. I suoi utilizzi maggiori sono:

  • Settore industriale, per la costruzione di componenti o apparecchiature elettroniche anche di tipo biomedicale
  • Industria orafa, per la creazione di gioielli, accessori e preziosi vari come gli orologi.
  • Riserva fisica, composta da placche, lingotti o monete storiche, opportunamente custodita nelle cassette di sicurezza o nei caveau delle banche

La purezza dell’oro si misura in carati, unità che corrisponde a 41,6 millesimi di grammo all’interno della lega. Eccetto che per la sua forma originale prelevata dalle miniere, inutilizzabile se non trattata, la forma più pura utilizzabile è quella da 24 carati, che corrisponde al 99,9% d’oro nella sua composizione, destinata principalmente agli investimenti poiché troppo morbida; l’oro utilizzato nella creazione di gioielli e preziosi è solitamente da 18 carati, legandosi ad altri metalli più rigidi, e rappresenta l’80% dell’oro estratto annualmente.

Il limite internazionale sulla purezza dell’oro è sui 10 carati, al 41,7%. In Italia, invece, tale limite scende a 8 carati, ossia il 33,3%.

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Dei lingotti di oro puro a 999,9 millesimi

 

Le caratteristiche e le proprietà che hanno reso l’oro un bene rifugio nella storia dell’uomo

 

Secondo studi storici, l’oro rappresenta sin dall’antichità il primo metallo utilizzato dall’uomo, che lo adoperava per costruire manufatti o strumenti rudimentali. La maggiore diffusione si ricorda nell’Antico Egitto, dove si poteva notare nelle ricchezze dei faraoni e nelle loro tombe. E’ inoltre un metallo particolarmente legato a concetti e figure religiose: molti testi sacri presentano rifiniture in oro, così come molti dettagli di chiese e cattedrali.

Dall’anno 1,000 a.C. circa, le distintive proprietà dell’oro permettono di identificare quest’ultimo come prima moneta di scambio, per poi evolversi in seguito a strumento di supporto alle valute delle nazioni: dopo quasi 3,000 anni di storia, è nel 1815 che in Gran Bretagna viene sviluppato il sistema aureo, detto anche gold standard, che si diffonderà negli anni seguenti in tutto il resto del mondo. A questo si associa la presenza nelle riserve auree delle banche centrali nazionali, che tengono garanzia del denaro emesso.

Anche le regole standard di misurazione risalgono al XIX secolo, quando negli Stati Uniti iniziò una frenetica corsa all’oro in California, Yukon e Klondike, intrapresa anche da cittadini di ceto medio-basso. E’ questo che richiese una base per stabilire i reali valori dell’oro: l’unità di misura è l’oncia troy, equivalente a circa 31 grammi, e la valuta ufficiale è il dollaro americano. Tali regole sono state successivamente legate all’immissione progressiva dell’oro nei mercati borsistici.

Nel corso dei secoli, le proprietà dell’oro hanno permesso di rendere questo metallo un efficace bene rifugio: seppur soggetto a oscillazioni continue, equilibri diversi e variabili geo-politiche in grado di destabilizzare lo scenario economico internazionale, è in grado di mantenere il suo valore nel tempo minimizzando le perdite.

La sua importanza e il suo valore resistono anche negli anni 2000: nonostante la progressiva riduzione dei contanti e l’impiego crescente di pagamenti digitali e criptovalute, l’oro continua ad avere il suo valore simbolico, diventando un bene sempre meno materiale ma che mantiene la sua importanza a livello sia finanziario che psicologico.

Infatti, ad agosto 2019 il prezzo dell’oro ha raggiunto un massimo storico di oltre 1,920 dollari l’oncia, facendo registrare un +40% sulla quotazione annuale. A questo sono seguiti poi ulteriori andamenti positivi a causa della situazione mediorientale, in particolare dopo l’uccisione del generale Soleimani in Iraq. L’oro ha avuto effetti positivi anche dall’epidemia Coronavirus 2020, trainati dalla seria difficoltà del petrolio nonché dei rendimenti dei titoli di stato.

Miniere e aziende aurifere, quali le più importanti?

A differenza dei più famosi luoghi della corsa all’oro americana del XIX secolo, le miniere d’oro più importanti sono tuttora sconosciute ai più. Terra ricca di petrolio, il Medio Oriente ospita anche la più grande miniera d’oro al mondo, Muruntau, in Uzbekistan, controllata dalla società statale Navoi Mining and Metallurgical Combinat. Entrata in funzione nel 1967, la produzione annuale è di circa 2,6 milioni d’once troy, ossia un valore economico di oltre 4 miliardi di dollari.

Tra le società aurifere più influenti vi è poi la statunitense Freeport-McRoRan, che detiene il controllo della miniera indonesiana Grasberg e garantisce una produzione annuale di circa 1,2 milioni d’once troy, dando lavoro a oltre 20,000 persone e contendendosi il primato di produttività d’oro con Muruntau; ciò sebbene sia considerata altamente inquinante da associazioni ambientaliste nazionali e internazionali.

Al 2020, l’azienda aurifera più importante è la statunitense Newmont Goldcorp Corporation, che produce annualmente oltre 7,5 milioni d’once troy da miniere in Colorado, Nevada, Canada, Messico e altre nazioni dell’America Latina. Newmont è l’unica società aurifera nell’indice S&P 500.

A questa segue la canadese Barrick Gold Corporation, con una produzione di circa 5,5 milioni d’once troy l’anno proveniente per il 75% da Argentina, Perù, Repubblica Dominicana e America Latina in generale. Barrick Gold gestisce anche la miniera Cortez, nel Nevada, che produce circa 805,000 once troy all’anno.

Conclusioni

Dopo aver approfondito su proprietà dell’oro, caratteristiche e storia, si può facilmente comprendere che questo metallo sia estremamente affidabile e redditizio, a livello economico così come d’utilizzo: si presenta come uno dei principali beni rifugio, che non perde valore neanche in caso di serie criticità geo-politiche, e altamente duttile, quindi utilizzabile per più scopi.

A conti fatti, che sia esso in forma di gioielli o in lingotti custoditi in un caveau bancario, con oltre 3,000 anni di storia l’oro rappresenta a livello internazionale un importante valore psicologico: guardando l’aspetto estetico, il suo colore è associato subito alla ricchezza, indipendentemente dall’attuale scenario economico-finanziario, dove pagamenti digitali e investimenti sulle criptovalute acquisiscono un’importanza sempre crescente in proporzione inversa alla moneta fisica.

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