Partita IVA, Ditta Individuale, Società: Cosa Scegliere per Aprire una Ditta?

Prendiamo in esame alcune possibilità per chi decida di aprire un’ attività professionale/imprenditoriale. Difficile scegliere se aprire una ditta individuale, una società o cosa fare? In primis, puntualizziamo il concetto di partita Iva.

Come aprire una partita Iva

Dato basilare, per l’ apertura di una partita Iva, (ed il termine richiama il concetto di Imposta sul valore aggiunto – IVA) è il carattere di abitualità, o meno, dell’ attività professionale che si andrà ad esercitare. Se consideriamo i riferimenti di legge, chi esercita un’ attività economica, continuativa ed abituale (d’ impresa) è tenuto all’ apertura di una partita Iva.

Parliamo di una stringa numerica di 11 cifre, dove le prime 7 riguardano il titolare, 3 riguardano l’ Agenzia delle Entrate, e l’ ultima come cifra di controllo (molto simile al codice fiscale delle persone fisiche).

La legge precisa come vi siano degli aspetti fondamentali da considerare, nel caso non si intenda aprire partita Iva: prestazione con durata non eccedente i 30 giorni, e compenso complessivo non oltre Eur 5000,00. Qualora uno di tali ultimi requisiti non sia rispettato, scatta l’ obbligo di aprire partita Iva, per un’ attività da considerarsi abituale.

L’ apertura di una partita Iva, a fronte dei requisiti sopra richiesti, va fatta con una richiesta all’ Agenzia delle Entrate, dove si comunica l’ avvio dell’ attività come lavoratore autonomo. Entro il termine massimo di 30 giorni dall’ inizio dell’ attività, la richiesta va fatta, utilizzando moduli appositi, o anche online.

La modulistica, e le relative modalità, sono differenti a seconda si tratti di impresa individuale, associazioni, società etc. Come accennato, l’ avvio di internet ha reso possibile facilitare le modalità di apertura, con modulistica scaricabile dal sito dell’ Agenzia delle Entrate, e/o Ministero dell’ Economia e delle Finanze.

La richiesta di apertura di partita Iva può essere fatta con Comunicazione Unica se si è tenuti a registrarsi presso il Registro delle Imprese (d.l. 7/2007), assolvendo tutti gli adempimenti amministrativi e fiscali. Dal 2010, quest’ ultima è la prassi obbligatoria per le imprese.

Adempimento collegato all’ apertura della partita Iva è l’ obbligo di comunicare il codice ATECO (codice che identifica la branca di attività economica che si andrà a svolgere).

Ogni titolare di partita Iva ha l’ obbligo di aprire la propria posizione Inps per il pagamento dei contributi, e Inail per l’ assicurazione obbligatoria contro gli infortuni. Tale adempimento non riguarda chi apre partita Iva è sarà titolare di ditta individuale senza dipendenti nel settore commercio, ed i professionisti sempre senza dipendenti.

Collegato alla partita Iva è il regime fiscale.

Senza approfondire, possiamo dire come esista un regime forfettario, ordinario o semplificato.

La scelta del regime non è arbitraria, ma collegata a valutazioni economiche che riguardano il tipo di attività svolta, il volume di affari, ed alcuni vincoli giuridici per poter scegliere.

L’ ultima legge di Bilancio (legge 145/2018) ha ampliato la possibilità di aderire al regime forfettario (tassa fissa al 15%, con riduzione al 5% per le persone fisiche che decidono di avviare una nuova attività, con il limite massimo di fruizione di 5 anni).

Sempre la legge di Bilancio sopra richiamata prevede che dal 2020 entri in vigore un’ imposta sostitutiva del 20% per coloro che avranno un volume di affari compreso tra Eur 65000,00 ed Eur 100000,00 (lordi).

Il regime contabile ordinario è, per legge, obbligatorio a prescindere del volume di affari per le spa, le srl, le srls, le sapa, cooperative, enti pubblici, associazioni e consorzi che hanno come oggetto primario l’ esercizio di una attività commerciale.

Partita IVA, Ditta Individuale, Società: Cosa Scegliere per Aprire una Ditta?

Ditta individuale

Una ditta individuale rappresenta un’ impresa personale: il titolare è l’ unico responsabile dell’ attività imprenditoriale. Dal punto di vista giuridico, vi è una commistione tra patrimonio personale e patrimonio dell’ azienda. Il titolare è responsabile per i rapporti economici della propria ditta anche con il proprio patrimonio.

A fronte di tale forte particolarità, sorge spontaneo il quesito del perché scegliere tale forma giuridica per la propria attività.

Andando a controllare, troviamo delle agevolazioni che lo Stato concede sia dal punto di vista burocratico, sia fiscale. Anche a fronte di tali agevolazioni, la scelta di aprire una ditta individuale è ideale per gli artigiani, liberi professionisti, ma non è, forse, il caso qualora l’ attività imprenditoriale sia di certe dimensioni, optando, magari, per una srl (si veda paragrafo successivo).

Anche l’ apertura di una ditta individuale comporta la richiesta di apertura di una partita Iva con le modalità sopra richiamate.

Aprire una società

Nel considerare il tema società, è bene differenziare due tipologie di società.

Vi sono quelle che sono prive di personalità giuridica, e quelle invece che la possiedono.

Nell’ ambito delle società prive di personalità giuridica, troviamo le società di persone: sono i socie a rispondere delle obbligazioni societarie in via diretta, salvo le precisazioni di legge.

In tale gruppo troviamo, in primis, la società semplice ex articolo 2251 del Codice civile. L’ apertura di tale società non è ammessa per lo svolgimento di un’ attività commerciale, ma solo agricola.

Troviamo poi le società in nome collettivo, o Snc, che è la forma societaria maggiormente utilizzata per le piccole attività artigiane e commerciali. Essendo società di persone, ogni socio risponde in maniera illimitata e solidale per le obbligazioni della società. I costi di gestione di una Snc sono contenuti, cosi come quelli di avvio. La tassazione Irap è prevista, ed ogni socio versa i propri contributi previdenziali (fissi per ogni socio).

La società in accomandita semplice (Sas) prevede l’ esistenza di due figure di soci: un socio accomandatario che è anche amministratore della società (responsabile in maniera solidale ed illimitata), ed un accomandante (responsabile solo per la quota capitale conferita). Anche per tale forma di società viene applicata l’ Irap, e similmente alla Snc i costi di avvio, gestione e chiusura della società sono abbastanza contenuti.

In maniera differente, con l’ apertura di una società di capitali, vi è la personalità giuridica propria della società, e delle obbligazioni societarie ne risponde solo la società (salvo eccezioni di legge).

L’ acquisizione della personalità giuridica scatta dal momento in cui il notaio (necessità di atto pubblico costitutivo) registra la società presso il Registro delle Imprese.

Parliamo di Spa, Sapa, e Srl. Quest’ ultima è forse la forma societaria maggiormente utilizzata, dove  la separazione dei patrimoni (personali e societari) si abbina ad una gestione snella, rispetto alle altre due forme. I versamenti dei contributi Inps riguardano solo i soci lavoratori, e gli amministratori con compenso. Oggi è possibile costituire una Srl anche con un solo socio (Srls).

I costi di gestione, e gli adempimenti relativi alla gestione, non sono particolarmente ottimali, ma come detto, è la forma societaria che va per la maggiore.

Tralasciamo ogni approfondimento su Spa, e Sapa: la prima riguardante l’ avvio di società medio grandi dimensioni, e la secondo poco utilizzata.

Tutte le società di capitali possono creare consorzi (sorta di associazionismo operativo tra imprese).

Conclusioni: che tipo di azienda aprire? 

Quando si decide di aprire un’ attività, qualunque sia la forma si decida di utilizzare, è bene valutare un con consulente commercialista, o anche notaio ogni aspetto tecnico/costi, al fine di reperire tutte quelle informazioni ed agevolazioni sia fiscali, sia operative che possano al meglio soddisfare le nostre esigenze.

In tema di cosa scegliere, rispondiamo allora come non esista una risposta univoca nella fase di scelta, in quanto ogni scelta è personale, e pur a fronte di agevolazioni di rilievo, ed interessanti per molti, non si può rispondere in maniera univoca.

Mettersi in Proprio: idee imprenditoriali per crearsi un reddito  

Autore

  • Massimiliano Biagetti

    Fondatore di Economia-italia.com e Finanza.Economia-italia.com è analista finanziario e trader.