Come Diventare Assistente Tecnico Veterinario Senza Laurea

Come abbiamo visto precedentemente, diventare veterinario non è molto semplice, però c’è un altro modo per lavorare con gli animali. A esso infatti si aggiunge anche il ruolo di assistente tecnico veterinario, che in quest’articolo andremo a scoprire comprendendone mansioni, studi, formazione e stipendio.

Sebbene non necessiti esplicitamente una laurea, essere assistente veterinario richiede grande determinatezza, versatilità e dinamismo per collaborare al meglio col medico di riferimento. Un soggetto ausiliario qualificato, divenuto elemento cardine di cliniche e ambulatori. Occorre quindi capire, chi è e come diventare assistente veterinario?

Come Diventare Assistente Tecnico Veterinario senza Laurea
Sopra: un cane ed un gatto alla visita veterinaria.

Chi è e cosa fa l’assistente veterinario?

Chiamato anche assistente tecnico veterinario, l’assistente veterinario è un operatore ausiliario qualificato che segue il medico veterinario nella sua attività, paragonabile all’infermiere professionista nella medicina umana. Parte integrante dell’equipe, rende la clinica più funzionale per i clienti. Le sue principali mansioni sono differenti a seconda della branca veterinaria, tra tutte:

  • Ricezione e assistenza clienti, mantenendo rapporto diretto e fornendo informazioni, con aiuto al proprietario dell’animale sotto tensione
  • Esecuzione esami ematochimici e citologici, con somministrazione di terapie
  • Affiancamento al veterinario, allestendo l’area operatoria, con assistenza tecnica e passaggio di strumenti durante interventi vari, curando anche l’igiene dell’ambiente di lavoro
  • Assistenza post-operatoria, collaborando a controllo e contenimento dell’animale, anche nel post-anestesia, fornendo bendaggi e medicazioni qualora servano
  • Organizzazione e svolgimento pratiche amministrative, quali presa appuntamenti, compilazione cartelle e completamento fatture

Sul piano nazionale, la sua figura nasce nel 2006 grazie ad ATAV (Associazione Tecnici Ausiliari Veterinari). Sebbene essenziale nel settore, al contrario di molte nazioni estere in cui si ha un riconoscimento legislativo, in Italia la figura dell’assistente veterinario non ha ancora un vero e proprio riferimento normativo, trovando però una forma legittima solo grazie alla Direttiva Europea 95/43/CE.

Quale percorso di studi senza laurea per diventare assistente veterinario?

Oltre a dinamismo, assoluta versatilità, empatia e ottime capacità relazionali, il soggetto che vuole diventare assistente veterinario ha davanti a se due strade:

  • Conseguire una laurea triennale in Scienze Zootecniche e Tecnologie delle Produzioni AnimaliL38
  • Seguire un corso professionale specializzante

Ciò fa capire che è possibile diventare assistente tecnico veterinario anche senza laurea: non essendovi uno standard definito sui percorsi di studi, in Italia non esistono scuole pubbliche che offrano questo tipo di formazione gratuitamente, sarà quindi necessario affidarsi a strutture private.

Online o in sede, hanno un costo medio di 2.000 euro per durate dai 6 mesi ai 3 anni e i loro maggiori argomenti sono:

  • Principali attività dell’assistente veterinario
  • Ambulatori e cliniche
  • Allevamenti
  • Comportamenti degli animali
  • Imprinting e relazione uomo-animale
  • Diversi tipi di gestione
  • Esposizioni e concorsi
  • Animali da compagnia
  • Razze varie
  • Zootecnia
  • Anatomia e fisiologia degli animali
  • Parassiti e patologie
  • Malattie trasmissibili all’uomo
  • Anagrafe animale
  • Passaporto europeo
  • Vaccinazioni obbligatorie e facoltative
  • Prescrizione medicinali
  • Ricetta veterinaria elettronica
  • Sanificazione ambiente di lavoro
  • Sterilizzazione strumenti
  • Trasporto e contenimento dell’animale
  • Inserimento microchip
  • Raccolta campioni analisi
  • Anestesia
  • Monitoraggio parametri vitali
  • Gestazione e parto
  • Eutanasia e morte
  • Toelettatura e igiene
  • Consenso informativo
  • Cartelle cliniche e libretti sanitari
  • Fatturazione
  • Accoglienza del paziente
  • Gestione telefonate
  • Prenotazioni e appuntamenti
  • Tutela degli animali d’affezione
  • Contrasto al randagismo
  • Igiene urbana

Dando formazione completa su ogni aspetto del futuro lavoro, il corso offre riconoscimento da parte di ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) e la possibilità facoltativa di eseguire un tirocinio dai 6 ai 12 mesi presso strutture accreditate dalla scuola di formazione, per svolgere da subito esperienza sul campo e prendere contatti per eventuali collaborazioni future.

Al termine del corso sarà previsto un esame finale, differente a seconda della scuola di formazione, che permetterà di esercitare la professione se superato positivamente. Non sono previsti patentini abilitativi né l’iscrizione a ordini professionali.

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Quali prospettive lavorative per l’assistente veterinario?

Una volta conseguita la laurea triennale, meglio ancora se seguita da master dedicati, o superato con esito favorevole un corso con tirocinio, il neo-assistente veterinario potrà iniziare la sua attività lavorativa. Luoghi in cui potrà lavorare come dipendente saranno:

  • Piccoli ambulatori locali, in cui si svolgono attività principalmente ordinarie
  • Cliniche associate, con grandi serie di servizi offerti e maggiore mole di lavoro
  • Ospedali veterinari con pronto soccorso 24/7, attrezzati per medicina d’emergenza
  • Cliniche per animali d’allevamento, per affiancamenti a veterinari specializzati

Sarà fondamentale per il candidato avere idee chiare sul suo lavoro futuro, informandosi attentamente su mansioni e impegno quantitativo richiesto dalle varie cliniche: specialmente all’inizio si consigliano luoghi dalla grande mole di lavoro per maturare notevole esperienza anche in periodi brevi e, qualora non soddisfino, cercare in seguito altre opportunità con un consistente bagaglio professionale. La settimana lavorativa sarà dalle 28 alle 40 ore.

In alternativa, nel caso dei corsi professionalizzanti, si avrà spesso possibilità di lavorare nelle stesse strutture in cui si è effettuato il tirocinio, mentre interessanti posizioni lavorative si possono trovare anche su canali come LinkedIn, Indeed o il più settoriale Vet-job. Infine, qualora si desideri è possibile scegliere la libera professione con apertura di Partita IVA: si potrà comunque affiancare il medico veterinario ma non sostituirsi a lui.

Quanto guadagna un assistente veterinario?

Sul lato economico, lo stipendio medio di un assistente tecnico veterinario in Italia si aggira sui 21.200 euro/anno lordi, corrispondenti a circa 1.200 euro/mese netti, -44,21% rispetto alla media dei colleghi veterinari. I compensi possono variare a seconda dell’esperienza:

  • 6.000 euro/anno lordi nel periodo di stage, -71,70% sulla media
  • 9.600 euro/anno lordi nei primi 3 anni d’esperienza, -54,71% sulla media
  • 23.400 euro/anno lordi in esperienza decennale, +10,37% sulla media

Conclusioni

Secondo ANMVI, in Italia sono circa 5.000 i tecnici veterinari operanti in strutture dedicate, di cui 1.500 in cliniche private. Nonostante l’affermazione, il Belpaese è ancora notevolmente indietro su queste figure professionali: talvolta vengono chiamati tecnici generici, talaltra infermieri, ciò che è certo è che non esiste ancora una disciplina nazionale specifica che regoli il loro operato, come avviene invece in altri paesi UE, cosa che li porta spesso a lavorare anche senza certificazioni né inquadramenti.

A conti fatti, questo non deve pregiudicare la loro importanza cruciale: diventare assistente veterinario significherà diventare componente essenziale della clinica, con attività perfettamente integrate con quelle del medico, migliorando notevolmente il rendimento totale della struttura. Sarà poi scelta del candidato scegliere quale obiettivo porsi, così come in quale luogo prestare servizio.

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