Come Diventare Dietista: Quale Percorso da Seguire?

Sempre più l’educazione alle buone abitudini alimentari è una priorità per gli italiani, è per questo che in tempi relativamente recenti è nata la professione del dietista, ( da non confondersi con il dietologo o il nutrizionista ) una figura che segue il paziente verso la corretta gestione della nutrizione, attraverso cura, riabilitazione ed elaborazioni di soluzioni  differenti in funzione delle esigenze personali.

Per diventare dietista è necessario frequentare un corso di laurea triennale, a numero chiuso e abilitante alla professione, al fine di svolgerla presso strutture convenzionate col Servizio Sanitario Nazionale e in enti locali, sempre nel rispetto delle normative vigenti. Come si diventa dietista nel dettaglio e quali saranno le opportunità lavorative?

Le differenze tra Dietista, dietologo e nutrizionista: 

Prima di tutto, facciamo un po’ di chiarezza tra queste 3 figure professionali sanitarie che molti confondono, ma che sono molto differenti sia per preparazione che per gli anni di studio, anche se rimangono professioni molto ricercate. Diventare un Dietista infatti è la cosa più semplice.

  • Il dietologo è una specializzazione medica che si prende dopo essersi llaureati presso una Facoltà di medicina e chirurgia ( di solito ci vogliono 6 anni solo per questa laurea ) .
  • Quella del dietista è un corso di laurea breve che dura 3 anni.
  • Il biologo nutrizionista, o più semplicemente nutrizionista invece è un laureato in biologia che dopo prende una specializzazione in nutrizione ed alimentazione.
Come Diventare Dietista: Quale Percorso da Seguire?
Foto sopra: Una dietista che fa una ricetta ad una paziente

Chi è e cosa fa il dietista?

Figura professionale disciplinata dal d.m. 744/1994 del Ministero della Salute, secondo l’Atlante delle Professioni dell’Università degli Studi di Torino il dietista è un operatore sanitario competente in tutte le attività relative alla corretta alimentazione e nutrizione, in funzione dei bisogni dell’individuo e della collettività.

Operando in modo indipendente o in collaborazione con altri professionisti sanitari, il dietista elabora e attua le diete prescritte da un medico con un’attività strettamente legata alle buone abitudini alimentari con:

  • Promozione della salute
  • Prevenzione
  • Cura
  • Riabilitazione

Tenendo conto delle caratteristiche dei pazienti, con le sue competenze multidisciplinari collabora al trattamento dei disturbi del comportamento nutrizionale, trattando inoltre aspetti educativi sempre nel rispetto delle politiche alimentari.

Sebbene presente anche precedentemente, in Italia la figura del dietista è ufficialmente riconosciuta solo dal 1985 con l’istituzione dell’ANDID (Associazione Nazionale Dietisti), che la regola sia a livello sanitario che formale. I professionisti del settore sono conformi alle direttive CEE e alla definizione dell’EFAD (European Federation of the Associations of Dietitians).

Quale percorso di studi occorre seguire per diventare dietista?

Per diventare dietista abilitato all’esercizio occorre avere una laurea triennale in dietistica, che fa parte della Classe in professioni sanitarie tecniche. Come stabilito dal d.l. 264/1999, analogamente a tutti i corsi universitari inerenti all’ambiente sanitario, anche questo è a numero chiuso e prevede un test d’ingresso.

Secondo il d.m. 241/2020 del MIUR, sui 25.602 posti per le professioni sanitarie a settembre 2020, per il corso di laurea in dietistica ne sono disponibili circa 400, per questo è uno dei più selettivi. La prova d’ammissione viene organizzata dalle singole università e si svolge in una sola data in tutta Italia, con 60 domande a risposta multipla su:

  • Fisica
  • Biologia
  • Clinica
  • Matematica
  • Logica
  • Cultura generale

La preparazione può avvenire attraverso libri di testo e corsi dedicati, piattaforme e-learning o società che offrono assistenza di studio personalizzata.

Una volta iniziato il percorso universitario triennale, lo studente avrà una formazione teorico-pratica con un numero d’esami variabile in funzione dell’ateneo scelto. Il numero di crediti formativi richiesto per conseguire la laurea è 180 e argomenti d’esame saranno:

  • Scienze propedeutiche
  • Scienze biomediche
  • Primo soccorso
  • Scienze della dietistica
  • Scienze medico-chirurgiche
  • Scienze della prevenzione e servizi sanitari
  • Scienze umane e psico-pedagogiche
  • Scienze interdisciplinari cliniche
  • Management sanitario

Le nozioni teoriche apprese verranno poi applicate in tirocini durante tutto il triennio, dalla durata totale di 1.375 ore e che daranno allo studente fino a 60 crediti. Essendo un corso autoabilitante, la laurea in dietistica non richiede il superamento di un esame di stato bensì ne ha lo stesso valore.

Terminati gli studi triennali, infine, è poi possibile specializzarsi con un master, un corso di perfezionamento o una laurea magistrale in Biologia o Scienze della Nutrizione, così da diventare nutrizionista: in questo caso sarà però necessario superare un esame di stato per esercitare la professione.

Quali opportunità lavorative per il dietista?

Dopo aver conseguito la laurea, il dietista sarà tenuto ad iscriversi all’Albo dei Dietisti ai sensi del d.l. 3/2018 (Legge Lorenzin). Tale albo è presente negli Ordini delle professioni sanitarie TSRM e PSTRP. Inoltre, può iscriversi all’ANDID al fine di avere maggiori tutele. Qualora voglia esercitare come libero professionista, dovrà possedere Partita IVA.

In modo totalmente autonomo o sotto dipendenza e collaborazione di medici e responsabili della dietetica, il professionista lavorerà nelle strutture pubbliche e private convenzionate col Servizio Sanitario Nazionale ed enti locali come:

  • Ospedali
  • Ambulatori
  • Mense
  • Istituti di ricerca

All’interno di queste strutture il suo impiego sarà mirato a prevenzione e cura di disturbi alimentari, con annesse attività di formazione e aggiornamento per il personale socio-sanitario che con lui collabora. In alternativa, se specializzato in medicina sportiva può trovare impiego in palestre e società agonistiche, per seguire le abitudini alimentari legate all’attività motoria. La sua clientela può essere di singoli individui o collettività, a cui può trasmettere l’educazione a stili di vita più salubri.

Per un posto di lavoro, il professionista può inviare curricula ad aziende private che ricerchino la sua posizione, oppure partecipare a concorsi pubblici in Gazzetta Ufficiale per lavorare in strutture pubbliche.

Quanto guadagna un dietista?

Lo stipendio di un dietista è variabile in base alla sua posizione professionale:

  • Il dipendente in struttura pubblica o privata/convenzionata può guadagnare fino a 1.750 euro mensili, che diventano 2.100 se si hanno più di 3 anni d’esperienza
  • Il libero professionista può percepire uno stipendio mensile dai 2.380 ai 2.800 euro, che al netto di oneri fiscali diventa analogo a quello del dipendente

Lo stipendio di un dipendente sarà già al netto di IVA e posizione contributiva. Il minimo che un dietista neolaureato può percepire è di circa 800 euro mensili, mentre uno stipendio medio per entrambe le categorie è di 30.600 euro annuali lordi o 1.650 euro mensili netti.

Diventare dietista, la situazione italiana

Secondo ANDID, a dicembre 2019 sono circa 4.000 i dietisti abilitati sul territorio nazionale, che operano principalmente in servizi di dietetica o nutrizione clinica negli ospedali pubblici. Al 2020 circa il 32% di essi sceglie la libera professione, registrando un +11% rispetto all’anno precedente.

L’Ordine ha un ruolo fondamentale di tutela non tanto professionale quanto piuttosto del cittadino, dell’etica dei professionisti e delle competenze tecnico professionali che possiamo esprimere.

Queste le parole di Susanna Agostini, dietista e consigliera ANDID che, a conti fatti, sottolinea come questa categoria abbia un ruolo cruciale nella cultura alimentare italiana, specie in epoca di CoViD-19 e relativa quarantena, verso cura e prevenzione di patologie e stili di vita poco salutari.

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