Matrimonio Religioso, Civile, Unione Civile: Quale Scegliere?

Per tanti italiani è ancora considerato uno dei passi più importanti nella vita di coppia, il giorno del matrimonio. Indipendentemente dalle spese, si può scegliere tra diverse categorie: matrimonio religioso, civile o unione civile.

Per la coppia non cambierà il rapporto di fiducia e rispetto che si ha sempre avuto, ma in termini di cerimonia, spese, e ancor di più di fronte alla legge, esistono delle differenze sostanziali che rendono più consona una funzione anziché un’altra.

Significato e differenze giuridiche tra matrimoni

Ogni coppia può organizzare le proprie nozze a sua discrezione, dal dettaglio estetico al luogo passando per la valenza civile. Tutto è soggettivo, così come le proprie convinzioni, le posizioni nei confronti di un eventuale credo religioso o il proprio orientamento sessuale.

Matrimonio Religioso, Civile, Unione Civile: Quale Scegliere?
Sopra: due sposi durante un matrimonio con rito religioso si sposano in Chiesa

Rito religioso

Scegliendo il matrimonio religioso, una coppia si sposa per una questione di credo, unendosi in una struttura religiosa consacrata. In Italia il rito religioso in se non ha alcuna valenza giuridica, è infatti unito in parte a quello civile divenendo concordatario, in questo modo sarà legalmente riconosciuto dallo Stato e avrà effetto di natura civile. Questo grazie ad un accordo del 1929 tra Stato Italiano e Santa Sede.

La cerimonia, che ha solitamente durata di un’ora circa, viene celebrata da un sacerdote o da un parroco, che svolge la funzione religiosa come in una messa tradizionale. Dopo quest’ultima, legge ai futuri sposi gli articoli 143, 144 e 174 del Codice Civile in merito a diritti ed obblighi dei coniugi: così facendo farà firmare i registri ecclesiastico e comunale rendendo il matrimonio valido e riconosciuto anche davanti alla legge.

A livello burocratico, per questa tipologia di matrimonio è obbligatorio un corso prematrimoniale e, successivamente alla cerimonia, verranno redatti due documenti originali dell’atto matrimoniale, da ufficializzare trascrivendoli nel registro dello Stato Civile. In seguito, entro 5 giorni dalla celebrazione, tale documentazione diventerà ufficiale a tutti gli effetti quando viene trascritta negli atti di matrimoni.

Secondo l’articolo 147 del Codice Civile, anche il legame di eventuali figli è ufficialmente riconosciuto con entrambi i coniugi. A differenza del matrimonio civile, che può essere sciolto con le pratiche di separazione e poi di divorzio (o solo divorzio), il matrimonio prettamente religioso risulta indissolubile, in quanto la coppia viene unita e benedetta da un ufficiale religioso in una struttura consacrata. Tuttavia è possibile ottenere il riconoscimento di nullità dalla Sacra Rota, che attesta la non-validità del matrimonio in merito al diritto canonico.

Matrimonio Religioso, Civile, Unione Civile: Quale Scegliere?
Sopra: un matrimonio con rito civile celebrato da un Sindaco.

Rito civile

Il matrimonio civile viene spesso scelto dalle coppie laiche, non praticanti o atee. Secondo l’articolo 106 del Codice Civile deve essere celebrato nel municipio della propria città. In Italia è l’unico matrimonio ad avere validità secondo lo Stato (con quello religioso avviene lo stesso in quanto spesso concordatario) nonché legalmente riconosciuto e con valenza civile. E’ infatti regolato esclusivamente dal Codice Civile e dalle leggi speciali.

La cerimonia, più breve rispetto a quella religiosa e dalla durata di 20 minuti circa, viene celebrata dal sindaco della città o da un consigliere, che in veste formale legge gli articoli 143, 144 e 174 del Codice Civile su diritti e obblighi dei coniugi e fa firmare il registro comunale come un vero e proprio contratto, rendendo il matrimonio valido e riconosciuto a livello legale.

Il contratto di matrimonio viene reso ufficiale e valido per il registro dello Stato Civile direttamente nel municipio di riferimento. Più breve, sobrio e formale, prevede anche un costo economico minore.

Anche e soprattutto con il rito civile, il legame di eventuali figli con entrambi i coniugi è ufficialmente riconosciuto dall’articolo 147 del Codice Civile, che siano essi nati prima o dopo la celebrazione. A differenza di quello religioso, indissolubile grazie alla benedizione religiosa, il vincolo di matrimonio civile può essere sciolto con le pratiche di separazione e successivamente quelle di divorzio, o direttamente divorzio aggirando la separazione.

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unione civile o matrimonio
Sopra: la prima unione civile in Italia

Unione civile

Introdotta con il Decreto Legge n.76/2016 del 20 maggio 2016 (chiamato anche Legge Cirinnà dalla parlamentare che lo presentò) l’unione civile è un istituto giuridico che regola e tutela la convivenza di coppie non sposate, garantendo ad entrambe le parti alcuni diritti e obblighi previsti dal contratto matrimoniale.

Prerogativa di persone dello stesso sesso, in Italia attualmente impossibilitate ad avere vincolo di matrimonio, queste ultime costituiscono l’unione civile con dichiarazione del sindaco della propria città o altro ufficiale di stato civile e la presenza di due testimoni, in una cerimonia breve e formale, simile a quella di un matrimonio civile.

Nell’unione civile la coppia può scegliere il cognome di famiglia e l’ubicazione di residenza comune con dichiarazione dell’ufficiale di stato civile. Sebbene entrambe le parti siano tenute a contribuire ai bisogni comuni morali, materiali ed economici che la convivenza prevede acquisendo medesimi diritti e doveri, la legge non menziona esplicitamente obblighi di fedeltà e collaborazione.

In questa tipologia di vincolo civile, il legame con eventuali figli viene riconosciuto solo per il genitore biologico, mentre non è possibile adottare o ricorrere alla procreazione assistita. Contrariamente al matrimonio, inoltre, lo scioglimento dell’unione civile ha effetto immediato e non sono previste pratiche di separazione.

Anche in questo caso sono previsti dalla legge ordini di protezione contro gli abusi familiari, quali mancato contributo a bisogno morale, materiale o economico o violenza domestica psicologica e/o fisica.

Conclusioni

Dopo aver compreso le differenze pratiche e giuridiche tra matrimonio religioso, civile o unione civile, si può dedurre a conti fatti che tutti i suddetti istituti siano formalità necessarie per ufficializzare a titolo di legge il legame tra la coppia, in termini di diritti e obblighi, così come quello con eventuali figli. In Italia la legge del 2016 sulle unione civili aiuta persone dello stesso sesso in questo, in quanto attualmente senza possibilità di sposarsi.

Indipendentemente dalla scelta della tipologia di matrimonio, arbitraria e soggettiva in base al proprio retaggio e credo religioso, sebbene il rapporto tra le due parti non abbia differenze sul piano sociale e domestico ne ha però sul piano giuridico: queste hanno luogo attraverso un vero e proprio contratto che stabilisce le principali responsabilità della coppia, al fine di garantire aiuto reciproco e contributo davanti ai bisogni basilari di una convivenza.

Oggi ci si sposa di meno anche perchè viene considerato un lusso, ma non è così, se veramente due persone vogliono, possono sposarsi anche con pochi soldi.

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Autore

  • massy biagio

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.