Diamanti Bene Rifugio: Caratteristiche e Valore di un Diamante

Da sempre simbolo del pregio e della ricchezza, i diamanti sono  considerati il minerale più prezioso al mondo. Composto totalmente da carbonio, è il materiale più duro che si conosca e, proprio per questo, può essere lavorato solo con strumenti della stessa consistenza. Il suo impiego principale è quello del gioiello, nel quale si creano preziosi con diamanti incastonati.

In una storia millenaria, le proprietà del diamante determinano il suo effettivo valore, che si basa su carato, colore, purezza e taglio, mentre i certificati accompagnano gli investimenti borsistici. Un carato di pietra naturale ha un valore tra i 6,000 e i 9,000 dollari, mentre il prodotto sintetico, creato in laboratorio e difficilmente riconoscibile, viene venduto a circa 800 euro.

Proprio l’avvento dei diamanti sintetici e dei minerali di minor valore hanno reso più difficile la commercializzazione, portato le vendite a una flessione del 13% dal 2018. Capire le proprietà del diamante aiuta a percepire non solo il suo valore, ma anche il suo ruolo nell’economia e negli investimenti.

Cos’è e come è fatto un diamante? Le principali caratteristiche

Il diamante è universalmente riconosciuto come la pietra più dura al mondo, che può essere lavorata solamente con strumenti di diamante stesso: la sua durezza è pari a 10 sulla scala Mohs. Con una struttura cristallina compatta ha alta conducibilità termica, presenta però la stessa composizione chimica della grafite.

E’ estremamente raro in natura e può essere estratto da 2 tipi di giacimenti:

  • Primari, nella pietra kimberlite
  • Secondari, nella sabbia o nei letti dei fiumi

Il suo utilizzo è dedicato principalmente alla creazione di gioielli e preziosi, che vedono diamanti incastonati in strutture in lega d’oro, argento o platino, che aumentano di valore più quanto il diamante è presente al loro interno. Le proprietà del diamante prese in considerazione per la sua valutazione, e quindi anche per quella dei preziosi in cui viene incastonato, sono le 4C:

  • Carato, unità di misura delle gemme, che equivale a 0,2 grammi, divisi in centesimi; i diamanti puri hanno una caratura da 0,50 in su
  • Colore, con tonalità dal bianco ad altre sfumature classificate dal Gemological Institute of America; le pietre bianche trasparenti sono le più rare e quindi di maggior valore
  • Clarity – Purezza, definita dalla presenza di fratture o segni sulla superficie del diamante, visibili solo con lenti d’ingrandimento; i diamanti privi d’imperfezioni sono i più rari
  • Cut – Taglio, che dipende dalla mano dell’uomo e fa riferimento alla forma della pietra; un diamante perfettamente tagliato rifletterà la luce tra le sue sfaccettature

A queste caratteristiche si unisce poi quella dei certificati, documentazioni che accompagnano i diamanti d’investimento: tali diamanti non si possederanno fisicamente ma si speculerà sul loro valore sul mercato.

Oltre al diamante puro da gioiello è inoltre presente il diamante sintetico fabbricato in laboratorio, esteticamente simile all’originale e difficilmente riconoscibile: viene utilizzato principalmente per la costruzione di macchine utensili, conduttori termici e materiali ottici, è poi largamente utilizzato nell’industria elettronica.

Il prezzo del diamante puro può oscillare dai 6,000 ai 9,000 dollari al carato, mentre quello della sua variante sintetica può raggiungere gli 800 dollari. Tuttavia, l’avvento dei diamanti sintetici ha causato una riduzione della domanda delle pietre pure e, quindi, queste ultime non possono più essere considerate bene riugio.

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I diamanti nella storia

Da sempre esistito sul pianeta, la scoperta della particolarità dei diamanti avviene in India in un’età non sicura, presumibilmente dal IV secolo a.C., quando vengono trovati nei depositi alluvionali dei fiumi Krishna e Godavari. Arrivato poi dall’India all’Antica Roma, grazie alla sua durezza inizia ad essere impiegato per costruire utensili d’incisione.

Se fino al XVIII secolo era l’India la principale riserva mondiale, la scoperta dei nuovi depositi di diamanti in Brasile e America Latina permette l’apertura a nuovi mercati, ma è solo la scoperta di giacimenti minerari in Sud Africa nel 1867 a dare al diamante un’importanza a livello internazionale. E’ proprio in Sud Africa che nel marzo 1869 viene trovata la pietra grezza più grande al mondo, chiamata Cullinan o Stella d’Africa, che a marzo 2020 vale circa 370 milioni di dollari.

Da quel momento, il Sud Africa diviene il principale centro d’estrazione al mondo, subendo negli anni a venire anche notevoli speculazioni e traffici, da parte di contrabbandieri che hanno sfruttato illecitamente le proprietà del diamante. Medesima cosa avviene nelle zone di guerra del continente, con i cosiddetti diamanti di sangue.

Con l’importanza crescente della pietra preziosa, i diamanti diventano anche risorse d’investimento, che si hanno con specifici certificati. Le borse principali in cui sono quotati sono:

  • Londra
  • New York
  • Anversa

La classificazione economica è definita dal Rapaport Diamond Report, indice ideato dall’imprenditore Martin Rapaport nel 1978. Sulla base dei suoi criteri vengono definiti annualmente i diamanti di maggior valore, per favorirne gli investimenti limitando eventuali contraffazioni.

Se fino ai primi 2010 era considerato bene rifugio, dal 2018 il diamante puro ha subito un brusco crollo dei suoi valori, segnando un -13% sulle vendite al dettaglio. Le principali motivazioni sono strettamente collegate alla riduzione di domanda da parte di Cina e Hong Kong (effetto in parte del Coronavirus 2020 sull’economia), e dell’approdo sul mercato di diamanti sintetici, che presentano costi fino al 90% inferiori rispetto alle pietre naturali.

Nonostante la recente volatilità, secondo le stime di Morgan Stanley saranno Canada e Russia ad aumentare la domanda di diamante naturale, con una ripresa prevista entro il 2021.

Miniere e aziende di diamanti, quali sono le più importanti?

Il primato di produzione di diamante spetta al Sud Africa, dove nel 1867 vennero scoperte a Kimberley miniere di kimberlite (pietra che non a caso da’ nome alla città). Principale azienda operante nel settore a livello mondiale è la sudafricana De Beers, presente anche in Botswana, Namibia e Tanzania, nonché in Canada dal 2007.

De Beers detiene il 40% della produzione sul pianeta, con un fatturato annuale di circa 6 miliardi di dollari, ed è controllata dalla multinazionale britannica Anglo American plc.

Oltre che nelle miniere di Kimberley, i giacimenti di diamante più importanti al mondo si trovano in Botswana, con Ywaheng, che è proprietà di De Beers e produce circa 12 milioni di carati per un valore di oltre 2,3 milioni di dollari, e in Russia, dove la miniera Jubilee, proprietà della compagnia nazionale Alrosa, vanta una produzione di 9,2 milioni di carati, dal valore economico di circa 1,4 milioni di dollari.

Conclusioni

Analizzando le proprietà del diamante si possono notare i segni distintivi di un metallo raro, dalla lunga storia e che da sempre è riconosciuto come simbolo di ricchezza ed eleganza. Oltre ad essere il metallo più resistente al mondo è anche quello più raffinato, nonché esteticamente gradevole, in grado di dare grande valore aggiunto a gioielli e preziosi nei quali è incastonato: l’arte orafa è infatti il settore in cui è maggiormente impiegato.

Se tempo addietro poteva essere considerato un bene rifugio, il diamante sta progressivamente perdendo tale qualità. Ciò a causa delle varie turbolenze di mercato e il drastico calo della domanda specialmente dall’Estremo Oriente, che ospita alcune delle economie più stabili al mondo. Una volatilità causata anche dal diamante sintetico, fisicamente simile all’originale, che arriva sui mercati internazionali con costi fino al 90% in meno.

A conti fatti, nonostante previsioni rassicuranti le varie criticità socio-economiche mondiali hanno reso l’investimento sul diamante oltremodo difficile, cosa che ha spinto speculatori e possessori a considerarlo su tempistiche a breve o medio termine.

La sua più importante peculiarità finanziaria, è che si tratta di un bene rifugio che può essere facilmente occultato e trasportato anche in condizioni “non ufficiali”. Ad esempio se c’è un conflitto o una dittatura da cui scappare, comprare diamanti ed andare all’estero in un paese pacifico è il modo migliore per trasportare capitali, una manciata di diamanti di buon taglio potrebbero valere centinaia di migliaia di euro attuali.

Sotto terra ci potrebbero essere migliaia di tonnellate di diamanti 

Un nuovo studio suggerisce che l’interno della Terra è riempito con un quadrilione di tonnellate di diamanti.

Un nuovo studio pubblicato a giugno sulla rivista Geochemistry, Geophysics, Geosystems suggerisce che ci sono 1.000 volte più diamanti sotto la superficie della Terra di quanto si pensasse in precedenza.

Ma questi diamanti non sono raggiungibili: si trovano a circa 90-150 miglia (145-240 chilometri) sotto la superficie della Terra nelle “radici” dei cratoni , che sono grandi sezioni di roccia. I crateri si trovano sotto la maggior parte delle placche tettoniche continentali e si sono mossi a malapena dai tempi antichi, secondo una dichiarazione del MIT News.

Un gruppo di ricercatori di varie università in tutto il mondo ha scoperto la sfarzosa scorta guardando le onde sismiche sotto la Terra. Poiché queste vibrazioni possono cambiare, in base alla composizione, alla temperatura e alla densità di varie rocce colpite, i ricercatori possono utilizzare queste registrazioni per costruire un’immagine dell’irraggiungibile interno della Terra.

 

Utilizzando registrazioni di attività sismica che sono stati tenuti da agenzie governative come il US Geological Survey, il team ha creato un modello tridimensionale delle velocità delle onde sismiche che hanno viaggiato attraverso i principali crateri del pianeta. Quindi, hanno creato “rocce virtuali” da varie combinazioni di diversi minerali e hanno calcolato la velocità con cui le onde sismiche viaggerebbero attraverso quelle composizioni rocciose.

Hanno scoperto che la migliore spiegazione delle velocità effettivamente osservate nel sottosuolo rispetto a quelle previste nei loro modelli di roccia virtuale era che l’1-2% delle radici dei cratoni era costituito da diamanti, mentre il resto era costituito da peridotite (il tipo principale di roccia nel mantello superiore della Terra) e un po ‘di rocce eclogite (dalla crosta dell’oceano).

Quando “le onde attraversano la Terra, i diamanti le trasmettono più velocemente di altre rocce o minerali meno rigidi”, ha dichiarato Joshua Garber, uno studente post dottorato presso l’UC Santa Barbara e autore principale dello studio.

Sebbene “abbiamo scoperto che gran parte dei dati sono stati meglio spiegati dal diamante … non possiamo dirlo con certezza”, ha detto Garber. Poiché è difficile campionare direttamente queste regioni (ma non è impossibile, poiché a volte parti di queste radici cratoniche vengono portate in superficie dall’eruzione del magma), questa è la migliore spiegazione in questo momento, ha detto Garber.

Ma altri ricercatori hanno suggerito alcune spiegazioni alternative: forse queste rocce cratoniche sono più fredde di quanto suggerito dalla letteratura, il che significa che la roccia sarà più rigida – e quindi, le onde sismiche viaggeranno più rapidamente attraverso di esse – anche senza il diamante o le rocce eclogite, Garber ha aggiunto. Tuttavia, sulla base dei loro dati, ritiene che quest’ultimo scenario sia meno probabile.

“La nostra comprensione della Terra profonda continua a migliorare man mano che effettuiamo più misurazioni, facciamo più esperimenti e occasionalmente otteniamo campioni”, ha detto Garber. “Sospetto che continueremo a essere sorpresi da ciò che troviamo.”

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