Una formula aziendale che mette il fattore umano al centro dell’attività, l’idea vincente dell’imprenditore perugino Brunello Cucinelli, proveniente da una famiglia contadina. Idea che, assieme all’unione di innovazione e tradizione, ha portato non solo al successo della sua impresa, ma anche alla sua quotazione in borsa.
Dalle origini umili al rispetto per la figura umana: Brunello Cucinelli cambia il concetto di lavoro dipendente
Una filosofia imprenditoriale innovativa quella che applica l’imprenditore del cashmere Brunello Cucinelli nella sua attività, definita ‘capitalismo umanistico‘.
Classe 1953, Cucinelli proviene da una famiglia numerosa ed estremamente umile di Castel Rigone, un piccolo borgo medievale nella provincia di Perugia. Dopo aver abbandonato gli studi di ingegneria ed aver visto coi suoi occhi la sofferenza del padre e dei fratelli maggiori che lavoravano in fabbrica decide, nel 1978 all’età di 25 anni, di mettersi in proprio e fondare una piccola azienda.
La natura aziendale è quella della lavorazione del cashmere, ma la reason why che contraddistingue la sua attività dalla concorrenza è la sua colorazione: fino a quel momento la maglieria femminile di cashmere era difatti proposta principalmente in colori naturali. Fu proprio questa l’idea che lo rese in poco tempo celebre. La Brunello Cucinelli muove i primi passi a Solomeo, un piccolo borgo medievale in provincia di Perugia dove vivono circa 400 anime.
Grande interesse viene subito mostrato dal mercato, specialmente quello tedesco, che vede l’idea del cashmere colorato come qualcosa di estremamente innovativo. Il retaggio e la ricercatezza di tale tessuto si uniscono alla tradizione del lavoro a maglia e al design contemporaneo: questo permette in pochi anni allo stilista perugino di guadagnare una posizione di riguardo nel mercato non solo italiano, rappresentando una vera e propria fusione tra artigianato e industria.
La colorazione del cashmere non è però l’unico elemento del successo dell’azienda che prende il suo nome poiché, sin da subito, la ricerca ed il desiderio di introiti e crescita imprenditoriale vanno allo stesso passo del rispetto per la figura umana. Il luogo di lavoro è iniziamente un vecchio immobile, ristrutturato per rendere migliori le condizioni dei dipendenti. Gli orari di permanenza in sede sono ben definiti e non vengono superati. Il tutto per il benessere psicofisico dei lavoratori, nonché il loro rendimento.
Con gli anni, per fronteggiare l’aumento della produzione e la crescita dell’azienda altre strutture vengono aperte e il lavoro viene dislocato in tutta Italia, mentre la sede centrale resta il Castello medievale di Solomeo, acquistato diroccato nel 1985 e ristrutturato nel 1987. Tuttavia, la politica aziendale nei confronti dei dipendenti non ha alcun cambiamento.
Il mercato del cashmere, l’avanzata di Cucinelli e la quotazione in borsa
La particolarità professionale e umana dell’impresa di Brunello Cucinelli è il suo maggiore punto di forza in un settore di lusso come quello del cashmere. Ruoli chiave sono quelli delle idee, dell’innovazione del lavoro sartoriale e della sperimentazione. Proprio quest’ultima lo porta, nel 1994, sfruttando anche la rinomata longevità del cashmere, a creare una linea di abbigliamento maschile. Una linea elegante e raffinata, con i materiali di qualità pregiata e una cura sartoriale di alti livelli, elementi che col tempo determinano il successo di Cucinelli. Il core business è lo stesso, ma l’azienda è pronta a farsi conoscere anche nel panorama delle collezioni uomo.
Il 1994 è l’anno, oltre che della nascita della linea uomo, del primo negozio monomarca della sua storia, che viene aperto in una delle mete del lusso più conosciute e ambite: Porto Cervo. Seguiranno a quest’ultimo, nel corso degli anni, altri monomarca in Italia come quelli di Roma, Milano, Portofino e Forte dei Marmi, e in importanti città estere come Berlino, Parigi, Dubai, Mosca, Chicago e altre ancora.
E’ nel 2012 invece che Brunello Cucinelli decide di quotare la sua azienda in borsa a Milano. In un clima di forte pessimismo finanziario dovuto alla piena crisi, la mossa ha però successo. Il roadshow di presentazione viene interrotto per eccesso di richiesta, che è 18 volte maggiore dell’offerta, grazie all’elevato interesse da parte degli investitori internazionali.
Già alla chiusura del primo giorno di quotazione, il 27 aprile 2012, da un valore iniziale di 7,75 euro per azione, si raggiunge quota 11,6 euro, incrementando il valore azionale del 49,7%. Nel 2015, a soli 3 anni dalla prima quotazione, il valore di mercato della Brunello Cucinelli SpA è di circa 947 milioni di dollari.
Secondo la classifica The World’s Billionaires della rivista americana Forbes, a fine 2017 Cucinelli è al 1586esimo posto tra gli uomini più ricchi al mondo e al 33esimo in Italia, con un patrimonio annuale ammontato a 1,51 miliardi di dollari.
L’impegno per Solomeo e per il territorio umbro
L’impegno di Brunello Cucinelli non è rivolto solo alla sua attività imprenditoriale, bensì anche al suo territorio. Solomeo, paese natale di sua moglie Federica, è dove si trasferisce nel 1982 a seguito del loro matrimonio e dove finanzia diversi progetti culturali e di restauro. Nel castello cittadino, inizialmente sede centrale della sua azienda, nasce nel 2013 la Scuola di Solomeo di Arti e Mestieri, il quale obiettivo è quello di far rivivere e tramandare antichi mestieri artigianali, come rammendo e rimaglio o taglio e confezione, ormai scomparsi nel tempo.
Grazie a lui vengono edificate strutture come il Foro delle Arti, il Ginnasio, l’Anfiteatro ed il Teatro, mentre grazie alla fondazione Brunello e Federica Cucinelli, nata nel 2010 per la valorizzazione del territorio, dei monumenti e dei valori spirituali, vengono realizzati il Parco Agrario, Parco dell’Oratorio laico e Parco dell’Industria, ai piedi di Solomeo. Nell’ottobre del 2016, a seguito del terremoto che ha colpito pesantemente il centro Italia, ha finanziato con la sua fondazione la ricostruzione del Monastero di San Benedetto di Norcia.
Brunello Cucinelli è stato inoltre presidente della Castel Rigone Calcio, società calcistica del suo paese natale, dall’acquisizione nel 1998, anno stesso della fondazione, fino al 2014, anno della retrocessione da Lega Pro a Serie D e del conseguente scioglimento. A seguito di ciò la società si unisce al suo progetto Oratorio Laico Contemporaneo, dedicato alle attività sportive giovanili.
“Il grande sogno della mia vita è sempre stato quello di lavorare per la dignità morale ed economica dell’essere umano”
Brunello Cucinelli