Referendum Costituzionale 2016: conseguenze del NO

Già è partita la campagna per il Referendum Costituzionale 2016, cosa conviene votare si o no, come funziona questa riforma costituzionale? Un appuntamento elettorale a cui tutti i cittadini italiani sono invitati a partecipare.
Qual’è la scelta migliore da fare, cambiare la Costituzione italiana per la politica e l’economia? Cosa dovrebbe votare un cittadino, per fare i propri interessi?
Cerchiamo di capire le ragioni per il SI e le  ragioni del NO, cercando di farci un’opinione personale, in modo da poter esercitare il diritto di voto in modo consapevole, a questo referendum, al di là delle possibili strumentalizzazioni e propagande politiche.

Aggiornamento Dicembre 2016: ormai i giochi sono fatti, il Governo Renzi prenderà una sonora batosta da questo Referendum perchè anche se non sono elezioni politiche, almeno il 40% degli elettori sembra aver chiara un’idea: VOTO NO per mandare a casa Renzi.

Peccato che non funzioni così, forse confondono un referendum elettorale con delle elezioni politiche, ma se è vero che la maggioranza è legata ai voti di Berlusconi, è pur vero che il PD e il Governo Renzi avranno la maggioranza pure se il risultato del referendum fosse un NO.
  • Le banche italiane legate al voto del referendum?

Il futuro di MPS è legato al voto del referendum, come dicono molti? Ovviamente no, anche se se il Sì sarebbe un segnale politico che agli italiani piace avere Renzi come leader, ma le banche italiane in crisi ci sono da tempo e ci rimarranno, sia che vinca il Sì o il No, anche sarebbe importante per un investitore sapere che c’è un governo stabile per i prossimi 5 anni.

Aggiornamento referendum Costituzionale Ha vinto il NO

Il referendum non è passato, con il 60% di NO gli italiani hanno deciso che deve rimanere tutto com’è.

E’ stata una partita coraggiosa del Governo, che però si è scontrato con il muro di gomma delle fake news che hanno messo paura o meglio: terrore ai cittadini italiani.

Una grande occasione persa per il popolo italiano per fare un passo in più verso il progresso. Peccato.

Renzi si è dimesso come promesso, la maggioranza è rimasta stabile, quindi non si è fatto altro che cambiare il premier, è arrivato Gentiloni, sempre PD , che ha continuato il lavoro del precedente Governo.

Noi ovviamente non parteggiamo per Renzi o per un altro partito politico, questo sia chiaro, ma pensiamo (traendo conclusione dai dati) che l’Italia ha bisogno di riforme, di partiti politici che una volta che i cittadini li hanno votati debbano governare senza troppi intoppi, che , nel caso che sbaglino siano i cittadini a decidere di mandarli a casa, attraverso normali elezioni politiche e non giochi di segreterie politiche.

  1. Non ci piacciono gli inciuci politici per poter governare, altrimenti si blocca tutto ( vedi il Patto del Nazareno),
  2. non ci piace che l’Italia abbia il maggior numero di politici in Europa,
  3. non ci piace che l’Italia abbia l’unico sistema di bicameralismo perfetto dell’Europa,
  4. non ci piace che le leggi si debbano rimpallare più e più volte tra 2 camere prima di essere votate.

Dopo il Brexit ci sarà un Italexit?

Quello che è accaduto in Inghilterra con i cittadini che a i sondaggi a pochi mesi dal referendum erano contrari ad una uscita dalla UE, quando poi si sono rivoltati con un voto che è sembrato di protesta verso il Governo inglese, le politiche UE sull’immigrazione , più che di consapevolezza, potrebbe succedere anche in Italia e portare ad un viatico per far uscire l’Italia dalla UE.
Ci sarebbe un articolo della Costituzione che vieta referendum su accordi internazionali, ma potrebbe essere bypassato da una riforma Costituzionale o semplicemente da una decisione dell’esecutivo.
Anche se i due referendum sono del tutto differenti –  il referendum sulla Costituzione italiana di novembre è per snellire la burocrazia – in effetti le implicazioni politiche, potrebbero avere anche conseguenze più importanti, visto che anche in Italia c’è ormai un diffuso sentimento anti europeista.

Il Referendum sulla Costituzione 2016 (Disegno di legge S. 1429 DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE)  proposto dal Ministro responsabile per le riforme costituzionali Elena Boschi, sta trovando un vasto fronte di partiti, politici ed opinione pubblica oltre che il Comitato per il NO assolutamente contrari, e non solo per quanto riguarda i contenuti dello stesso Referendum, ma per questioni politiche.

Referendum Costituzionale 2016: conseguenze del NO
Quesito della scheda del Referendum Costituzionale di Domenica 4 Dicembre 2016


Perché il Referendum sulla Costituzione sta diventando uno scontro politico
:

Non è nemmeno un vero e proprio ‘scontro ideologico’, cioè basato su delle precise ideologie, ma un vero e proprio scontro politico, che – bisogna sottolinearlo – è stato iniziato proprio dalla firmataria, Maria Elena Boschi che qualche giorno fa se ne è uscita con l’infelice frase “Chi vota NO al Referendum sulla Costituzione è come quelli di Casapound“, in pratica dando del fascista a chi non la pensava come Lei e da Renzi, il quale ha detto “Se non vincono i SI al Referendum Boschi sulla Costituzione, mi dimetto“.

Purtroppo, anche stavolta Renzi ha messo in campo tuta la sua limitatezza come statista, che tra l’altro si è rilevata anche discreta in questi 2 anni di Governo, peccato per i suoi difetti, cioè avere un EGO smisurato e l’altro che è pure peggiore, cioè buttare il dibattito politico in scontro personale.

Referendum Costituzionale 2016: come funziona votare si o no?

Perchè votare NO al Referendum Costituzionale 2016:

Molte persone dichiarano che voteranno NO proprio perchè così “Il Governo Renzi si dimetterà“, e detto da persone che non credono nelle promesse di Renzi sembra molto singolare.

La maggior parte delle persone che dice di voler votare NO invece, lo fa proprio per dare un voto di protesta contro il Governo Renzi, senza minimamente prendere in considerazione il contenuto della riforma costituzionale.

Votano NO per paura di una dittatura. Uno dei nodi principali del referendum Costituzionale, è quello di svuotare il Senato dei propri poteri e di abolire così il bicameralismo perfetto, che fu fatto padi padri fondatori, proprio per avere un più ampio margine di discussione su tutte le leggi, avere più pareri e quindi evitare una debacle dittatoriale. Questo perchè nel 1948 si usciva da un ventennio di dittatura che lasciò l’Italia in ginocchio.

Votano NO per antipolitica: non sono numeri e percentuali da trascurare, quelle persone per cui tutto quello che vuol fare la politica è sbagliato, non importa cosa, nemmeno sanno di cosa si tratta ma sono contrari comunque.

Votano NO perchè “la Costituzione più bella del mondo non si tocca“, a olte ignorando che la stessa Costituzione già prevede che si possano cambiare alcune parti e rimanere invariati i principi fondamentali.

VOTA NO, chi dice che il risparmio sui costi della politica italiana sarà minimo.

referendum costituzione 2016
Maria Boschi, di cui questo Referendum Costituzionale porta il nome

Perchè votare SI al Referendum che cambierà la Costituzione?:

Votano SI perché le riforme sono importanti per uno paese che vuol progredire e crescere, e la riforma costituzionale è la più importante, è la base.

Votano SI perchè lo dice Renzi, perchè hanno votato PD e si fidano di Renzi, non per altro.

Votano SI perchè il bicameralismo perfetto era stato contestato anche nel 1946, da anni studiosi di diritto costituzionale si sfidano a colpi di eloquenza sul migliore sistema per governare. Togliere anche al Senato la discussione di normali leggi, significa dimezzare l’iter parlamentare, che in questi ultimi anni è stato fatto a colpi di decreto legge proprio per sveltire questo iter.

Votano SI per ‘licenziare 200 parlamentari: ci saranno 95 senatori dopo la riforma contro i 315 di oggi, cioè 220 parlamentari in meno da mantenere, che non sono pochi.

Vota SI chi sa che la Costituzione italiana si può cambiare eccome. La Costituzione italiana è divisa in più parti. Ci sono i principi fondamentali, che non possono essere cambiati, poi ci sono altre parti che invece possono essere cambiate, proprio per esigenze congiunturali e storiche. La Costituzione italiana è stata cambiata già 13 volte.

VOTA SI chi non vuole più i senatori a vita. Il Presidente della Repubblica potrà nominare dei senatori per speciali meriti, ma questi potranno presiedere solo per 7 anni e non potranno essere nominati, non più ‘a vita’.

VOTA SI chi vuole abolire l’indennità parlamentare ai Senatori. Non essendo più membri del parlamento, non riceveranno più nemmeno l’indennità parlamentare.

VOTA SI: chi vuole risparmiare sui costi della Politica italiana.

Referendum Costituzionale, cos'è, cosa prevede, come votare, votare si o no.
Renzi decise di centrare la discussione del Referendum Costituzionale
in un livello personale, alimentando lo scontro politico.
Una strategia totalmente fallimentare
che gli farà perdere un Referendum fondamentale per l’Italia


Data del Referendum Costituzionale
:

La data del voto per il Referendum sulla Costituzione non è ancora chiara, lo stesso Presidente della Repubblica ha detto che bisogna far presto e decidere una data del Referendum.
 Elezioni: chi è Donald Trump  500 euro Bonus Cultura  Costi della Politica Italiana

POSSIBILE DISTRIBUZIONE SENATORI PER REGIONE ( in caso vincano i Sì) :

Nuova distribuzione dei seggi per regione
Regione Seggi Regione Seggi Regione Seggi
Abruzzo 2 Lazio 8 Sardegna 3
Basilicata 2 Liguria 2 Sicilia 7
Bolzano (prov.) 2 Lombardia 14 Toscana 5
Calabria 3 Marche 2 Trento (prov.) 2
Campania 9 Molise 2 Umbria 2
Emilia Romagna 6 Piemonte 7 Valle d’Aosta 2
Friuli Venezia Giulia 2 Puglia 6 Veneto 7
Complessivamente 74 consiglieri regionali e 21 sindaci, più quelli di nomina presidenziale (~5)
referendum costituzionale in italia
L’obiettivo più importante è l’eliminazione del bicameralismo perfetto.
Ecco come funziona nel resto d’Europa,
in pratica solo l’Italia e la Polonia usano il bicameralismo perfetto.
In Polonia c’è dal 1990, in quanto il Senato fu chiuso a forza dagli stalinisti.

Considerazioni sul Referendum sulla Costituzione di Novembre:

La Costituzione è la base dell’accordo tra cittadini italiani per la convivenza. Dovrebbe interessare a tutti e tutti dovrebbero essere d’accordo o meno su un suo cambiamento.

L’impressione che si ha è che fino a poco tempo fa’, tutti fossero d’accordo a cambiare la Costituzione.

L’impressione che si ha oggi, è che ogni italiano vorrebbe riformare la politica italiana e cambiare la Costituzione, però solo come la riscriverebbe lui.

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Fondatore di Economia Italia nel 2014, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Collaboratore di varie testate, blog e siti in cui scrive approfondimenti di economia italiana, finanza, trading, politica ed economia internazionale, lavoro, fare impresa, marketing, rinnovabili, motori.

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