Quota 100 per Stranieri: Novità 2020

Premesso che anche un lavoratore straniero, che ha versato regolari contributi in Italia, al raggiungimento dei requisiti richiesti, attualmente, dalla legge, matura il diritto ad una prestazione pensionistica come qualsiasi lavoratore italiano.

Prima di puntualizzare su quota 100, apriamo una parentesi sulle prestazioni pensionistiche in essere, giusto per fare il punto della situazione.

Prestazioni pensionistiche in Italia

Il punto di partenza, per quanto riguarda le prestazioni pensionistiche italiane, comincia con la pensione anticipata e di vecchiaia, per coloro che siano iscritti all’ AGO ed alla gestione separata Inps. Parliamo in entrambi i casi di una prestazione economica, versata a lavoratori dipendenti, ed autonomi, anche stranieri, al maturare dei requisiti previsti dalla legge.

L’ assegno sociale, invece, è una prestazione economica, riguarda italiani e stranieri, qualora sussistano requisiti previsti ex lege; dall’ inizio del 1996 si parla, correttamente, di assegno sociale invece di pensione sociale.

La pensione di anzianità ha subito riforme importanti in seguito alla ben nota riforma Monti – Fornero, e può ancora essere richiesta qualora i requisiti sussistevano alla data del 31 dicembre 2011.

La pensione ai superstiti, di tipo indiretto, così come la pensione di reversibilità, sono prestazioni economiche che spettano ai famigliari superstiti, qualora si verifichi la morte dell’ assicurato, o del pensionato (straniero incluso), al verificarsi di condizioni predefinite dalla legge.

In tema di stranieri, ricordiamo, che sono previsti trattamenti pensionistici per i lavoratori stranieri che vengono rimpatriati che hanno raggiunto i requisiti previsti dalla legge, parzialmente diversi da quelli che disciplinano la prestazione pensionistica per i cittadini italiani, o comunitari.

L’ Istituto nazionale di previdenza sociale (INPS) ha in essere convenzioni bilaterali, in tema di prestazioni pensionistiche, con vari Stati esteri.

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Le ultime riforme della previdenza sociale

Le ultime riforme previdenziali (dal Governo Conte 1 e 2, Legge Fornero e successive modifiche, legge di Bilancio 2019, Quota 100 etc.) influenzeranno molto le prestazioni nel 2020.

Proviamo a sintetizzare.

Quota 41 prevede il ritorno della pensione di anzianità al maturare di 41 anni di contributi, per ogni potenziale titolare senza considerare l’ età anagrafica del lavoratore, che invece si dovrà considerare dal 2022.

La quota 100, o pensione anticipata, matura quando la somma di età, contributi versati ex lege, danno come risultato 100 (con minimo di 62 anni di partenza. Dal decreto fiscale, che riguarderà la manovra del 2020 del nuovo governo Conte, lascia inalterata quota 100 senza apparenti modifiche (periodo sperimentale 29 gennaio 2019 – 31 dicembre 2021).

Le pensioni d’ oro, ossia eccedenti 100 mila euro lordi per anno subiranno riduzioni dal 2019 al 2023, con blocco delle rivalutazioni dal 2019 al 2021. Per il 2020 si prevede di riconsiderare l’ indicizzazioni fino ad Eur 2000,00 lordi.

La pensione di cittadinanza rimane in essere anche per il 2020, prevedendo l’ adeguamento ad Eur 780,00 delle pensioni minime similmente al reddito di cittadinanza.

Per l’ opzione Donna si prevede, anche per il 2020, una proroga per l’ intero anno.

Si parla, poi, di pace contributiva: sarà possibile versare fino a 5 anni di contributi (non versati, e quindi assenti), al fine di incrementare il proprio montante contributivo, beneficiando del 50 per cento di deduzione fiscale.

Inoltre, sia per i lavoratori italiani, sia per gli stranieri, al sussistere dei termini di legge, anche per il 2020, rimarranno in essere le diverse prestazioni APE.

L’ APE volontario, ed aziendale, permette di uscire anticipatamente dal mondo del lavoro a partire da 63 anni, con un prestito bancario rimborsabile in venti anni dal momento in cui si raggiunge l’ età della pensione di vecchiaia INPS, con conseguente riduzione dell’ assegno pensionistico periodico.

L’ APE social è destinata alle categorie sociali maggiormente svantaggiate, consentendo di andare in pensione dai 63 anni, senza costi, e con compensazione statale. Nel 2020, è prevista la conferma.

Vi è poi la rendita integrativa anticipata, misura destinata a chi ha versato nella pensione integrativa con agevolazioni fiscali, al fine di fruire, in anticipo, del capitale investito con i criteri propri APE volontaria.

Sarà ancora possibile, nel 2020, il cumulo contributivo dei professionisti. In sostanza, si consente di poter raggiungere i requisiti di contribuzione per la pensione di vecchiaia, in assenza di oneri aggiuntivi, raggruppando i differenti versamenti in casse previdenziali diverse.

Ulteriori precisazioni su quota 100

Per quota 100 si discute in merito ai periodi di lavoro prestato all’ estero. Sarà possibile andare in pensione anticipata?

La pensione con quota 100 può essere fruita da soggetti che abbiano almeno 62 anni, e 38 anni di età contributiva. Al fine di raggiungere tali step, sarà possibile cumulare i periodi previdenziali versati sia in Italia, sia all’ estero. I periodi relativi, tuttavia non devono coincidere, e riguardano solo i contributi versati nei paesi dell’ area comunitaria.

Se i periodi lavorativi sono stati effettuati in paesi non comunitari, sarà possibile solo considerare le contribuzioni delle gestioni private, a fronte dell’ esistenza di convenzioni bilaterali con l’ Italia.

Fondamentale, per poter cumulare i contributi cui abbiamo appena accennato, sarà necessario possedere un minimo di un anno di contributi versati in Italia, ossia le ben note 52 settimane.

Il maturare la pensione con quota 100 prevede la cessazione del rapporto di lavoro dipendente, e riguarda sia per l’ Italia, sia per l’ estero. Inoltre, sarà possibile utilizzare i contributi versati all’ estero anche se gli stessi abbiano già formato oggetto di prestazione previdenziale liquidata all’ estero.

Per quota 100, comunque, potrà essere richiesta per il triennio di sperimentazione, e ad oggi, non pare oggetto di cancellazione in anticipo. Per quanto riguarda la proroga, oltre il triennio, per ora, siamo fermi al limite del 31 dicembre 2021.

Conclusioni

Il requisito fondamentale per ottenere la pensione è il versamento dei contributi.

L’ essere straniero (soggetto comunitario od extracomunitario) non interrompe il meccanismo dall’ ottenere la prestazione previdenziale, al maturare dei requisiti previsti ex lege, quota 100 inclusa (termini e condizioni come sopra citato). Ogni ulteriore variazione dovesse intervenire per il 2020, andrà testata caso per caso.

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