Costo Porto d’Armi e Licenza di Caccia: Prezzo e cosa fare per averli

Le armi da fuoco sono un argomento molto delicato da affrontare, ed estremamente regolato dalle Nostre leggi. Il TULPS prevede delle autorizzazioni per possederle, tra cui porto d’armi e licenza di caccia, che scopriremo insieme nell’articolo di oggi comprendendone caratteristiche, costi e modalità per averle.

Specifici permessi, differenti per utilizzi, a cui si unisce l’approfondita conoscenza dei rischi e la necessità di avere certificati d’idoneità psico-fisica e il rispetto di certe tempistiche. Trovandosi in regola con la documentazione richiesta occorre quindi capire, quanto costano e come si ottengono porto d’armi e licenza di caccia?

Porto d'Armi e Licenza di Caccia: Costo e cosa fare per averli?
Sopra: per fare certi lavori di Guardia Giurata serve avere il porto d’armi.

Cos’è il porto d’armi?

Chiamato anche licenza di porto d’armi, il porto d’armi è un’autorizzazione amministrativa che legittima i cittadini italiani a portare o trasportare un’arma, purchè né siano titolari. Disciplinato dall’art. 35, comma 7 del TULPS e successive modifiche, tra cui D.Lgs 104/2018, funge anche da documento di riconoscimento ed è richiedibile per tre diversi scopi:

  • Finalizzato alla difesa personale, valido per un anno e rinnovabile, consente di portare armi fuori dalla propria abitazione
  • Per uso sportivo, valido per 5 anni e rinnovabile, per impiegare armi idonee solo per tiro a volo o tiro a segno in un centro d’esercitazione, mantenendole scariche durante il tragitto
  • Per impiego venatorio, valido per 6 anni e rinnovabile, per impiegare solamente fucili da caccia durante le stagioni venatorie o in aree autorizzate

Anche in caso di pericolo immediato, le armi in questione dovranno essere smontate, chiuse con lucchetti o corde e lontane dalle loro munizioni, il cui acquisto è regolato dallo stesso porto. Tali licenze saranno necessarie anche se un’arma viene ereditata.

Costo porto d’armi e come ottenerlo

Lo stesso art. 35 del TULPS disciplina anche un nulla osta come requisito fondamentale per ottenere il porto d’armi. Da consegnare con apposito modulo in questure, commissariati di Polizia e comandi dei Carabinieri a mano con ricevuta rilasciata dall’ufficio, posta raccomandata con avviso di recapito o PEC, deve contenere:

  • Certificazione d’idoneità psico-fisica ai sensi del D.M. 28/04/1998 del Ministero della Salute, rilasciata dall’ASL di residenza, uffici medico-legali o strutture sanitarie militari e della Polizia di Stato, previa certificazione dell’anamnesi clinica dal medico di base
  • Documentazione o autocertificazione di servizio in Forze Armate o Polizia, o certificato d’idoneità al maneggio armi dalla sezione di Tiro a Segno Nazionale, ottenuti non da più di 10 anni
  • Dichiarazione sostitutiva che attesti l’assenza di condizioni contrarie alla legge o assenza dello status di obiettore di coscienza ai sensi dell’art. 2 della Legge 230/1998 (o dichiarazione di revoca secondo la Legge 130/2007), specificando generalità di soggetti conviventi
  • Due marche da bollo da 16,00 euro, per istanza e provvedimento

La procedura avrà un costo di 35,00 euro. La certificazione consentirà di detenere armi in casa ma non di trasportarla fuori.

L’art. 42 del TULPS disciplina invece il rilascio del porto d’armi per difesa personale, che consente di trasportarne e utilizzarne anche fuori casa. A discrezione del Prefetto della provincia di residenza, ( che può negarlo nonostante si abbiano le “carte in regola”) è valido per soggetti maggiorenni con attendibili ragioni di detenere armi fuori dalla propria abitazione. E’ richiedibile nelle stesse modalità del nulla osta, allegando:

  • Certificazione d’idoneità psico-fisica, ottenibile nelle medesime modalità, prevede apposita marca da bollo da 16,00 euro e visita medica dal costo stimato di 60,00 euro
  • Dichiarazione di certificazione sul conseguimento di capacità tecniche previste dall’art. 8, comma 4 della Legge 110/1975 ai sensi dall’art. 46 del D.P.R. 445/2000
  • Attestazione pagamento di tasse di concessione governativa e/o stampati, con
    • Ricevuta tassa di concessione governativa, da 168,00 euro, con esenzioni ai sensi del D.M. 371/1994 del Ministero dell’Interno
    • Ricevuta pagamento del libretto, da 1,27 euro, 1,14 per guardie giurate e 1,50 in versione bilingue, valido 5 anni e da pagare al primo rilascio e al rinnovo, con gli estremi del conto corrente della tesoreria provinciale da richiedere all’ufficio territoriale competente
  • Due fototessere, con testa scoperta e sfondo chiaro, al rilascio e al rinnovo del libretto
  • Due marche da bollo, con stesse modalità del nulla osta
  • Documentazione di necessità di essere armato
  • Dichiarazione sostitutiva di condizioni non contrarie alla legge o nessuno status obiettore di coscienza, nelle stesse modalità del nulla osta

A seguito della corretta procedura di richiesta, la questura impiegherà 30 giorni per rilasciare la licenza. A nulla osta e porto d’armi si aggiungeranno poi certificazioni accessorie:

  • Denuncia detenzione e cessione, da presentare quando si entra in possesso o si cedono armi o cartucce, anche in eredità, o se varia il luogo di detenzione, rilasciata dalla questura, Polizia o Carabinieri
  • Autorizzazione all’acquisto, dell’arma o cartucce, rilasciata dalla questura
  • Licenza di collezione, per armi corte o lunghe, rilasciata dalla questura
  • Carta Europea, che estende la validità nell’area Euro, rilasciata dalla questura
  • Vidimazione carta di riconoscimento, per trasporto dalle sezioni di tiro al luogo di detenzione e viceversa, rilasciata da Polizia, Carabinieri o prefettura

Il costo totale della procedura d’ottenimento del porto d’armi da difesa, che consente anche acquisto e detenzione di munizioni, è di circa 277,00 euro certificazioni accessorie escluse, sebbene possano esservi differenze in base alla regione di richiesta.

Risorse utili:

costo licenza da caccia, esami licenza da caccia
Sopra: un cacciatore con il suo fedele cane da caccia.

Costo licenza da caccia e come ottenerla

Chiamata anche porto d’armi per uso caccia, la licenza di caccia prevede la stessa procedura di richiesta del porto d’armi da difesa compreso nulla osta, con appositi moduli disponibili in questura. Davanti all’esito favorevole, il rilascio avverrà entro 90 giorni.

In questo caso però, prima di presentare richiesta occorre sostenere un esame d’abilitazione tenuto da commissioni in ogni capoluogo italiano, da cui sono esonerati coloro che hanno svolto servizio militare o prestato servizio in Forze armate o dell’ordine. Di carattere teorico-pratico, riguarderà le seguenti materie:

  • Legislazione venatoria
  • Armi e munizioni da caccia
  • Zoologia applicata alla caccia
  • Tutela della natura
  • Salvaguardia della produzione agricola
  • Primo soccorso

L’esame avrà un costo dai 40,00 ai 100,00 euro a seconda dell’ente erogante, e dovrà essere ripetuto in caso di esito sfavorevole ma non al rinnovo.

Requisiti fondamentali sono poi polizza assicurativa per responsabilità civile terzi dall’uso di armi per attività venatoria e polizza infortuni correlata alla medesima attività. I costi vanno dai 50,00 ai 100,00 euro/stagione venatoria per ogni assicurazione, sebbene Federcaccia presenti prezzi convenzionati dai 10,00 ai 60,00 euro/stagione. A queste si aggiungono anche polizze per eventuali cani al seguito, con costi dai 20,00 ai 100,00 euro a seconda della razza.

Considerando le varie voci di spesa, il costo totale oscillerà tra 300,00 e 450,00 euro certificazioni accessorie escluse.

Numero di cacciatori e porto d’armi in Italia

Stando a elaborazioni Economia-italia.com, al 2022 le licenze di porto d’armi in Italia sono circa 1,2 milioni, -9,5% rispetto al 2017. Di queste:

  • Il 51,64% sono licenze di caccia, pari a 631.304 unità
  • Il 44,48% sono per uso sportivo, pari a 543.803 unità
  • Solo l’1,03% sono per difesa personale, pari a 12.568 unità
  • Il 2,85% appartiene a guardie giurate, pari a 34.852 unità

A conti fatti, quelle di porto d’armi e licenza di caccia sono discipline complesse complici anche gli ultimi aggiornamenti, per via della pericolosità delle armi da fuoco, che è però necessario conoscere nel dettaglio qualora si necessiti di possedere un’arma. Giudizio e responsabilità saranno cruciali nell’utilizzo, che sia per caccia o difesa personale, per evitare incidenti e situazioni spiacevoli imputabili persino in giudizio penale.

Si può andare a caccia in città?

Tecnicamente sì.

Non c’è un “Divieto di andare a caccia in città” anche perchè sarebbe difficile capire cosa significa “città” la suddivisione dei territori a livello giuridico si fa in Comuni, Province, Regioni e non esistono mappe in cui ci sono dei “confini della città”

Però il regolamento sulla caccia è molto chiaro:

  • Non si può sparare a meno di 100 metri da una casa.
  • Non si può esercitare la caccia a meno di 100 metri da del bestiame o gregge.
  • Non si può esercitare la caccia a meno di 100 metri da una fabbrica, o da una strada pubblica.
  • E’ vietato sparare in direzione di edifici pubblici o privati, case, fabbriche ecc ad una distanza inferiore a 150 metri.
  • E’ vietato entrare in giardini o pertinenze civili.

Fonte:  https://questure.poliziadistato.it/statics/17/regole-e-divieti.pdf

La Redazione di Economia Italia è formata da professionisti dell'economia e della finanza con la passione della divulgazione. Dal 2014 pubblichiamo guide sugli investimenti, prestiti, mondo della finanza e dell'economia, con un occhio di riguardo alle tematiche di energia rinnovabile, del lavoro e dell'economia italiana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *