Intervista all’Intelligenza Artificiale Chat GPT4 di Economia Italia

TUTTI ne parlano, esperti, giornali, televisioni, radio, ma prima non avevamo mai sentito il parere del soggetto interessato, quindi abbiamo pensato di intervistare l’Intelligenza Artificiale, facendogli alcuni semplici domande su cosa pensa di se stesso e come si vede in futuro.

Parlare per la prima volta con una intelligenza artificiale fa veramente impressione. La sensazione che sia una vera e propria Chat con una persona reale dall’altra parte è molto forte, infatti se ci fate caso prima abbiamo iniziato a darle del LEI poi in modo naturale ci è uscito un TU, in quanto si familiarizza subito con questa “cosa”. Proprio per lasciare l’intervista più naturale possibile abbiamo lasciato il TU e non lo abbiamo corretto, come invece si dovrebbe fare.

Commentate in fondo all’articolo cosa ne pensate.

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Intervista all'Intelligenza Artificiale Chat GPT4 di Economia Italia
Sopra lo screenshot dell’intervista all’Intelligenza Artificiale Chat GPT4 fatta da Economia Italia

Buongiorno, qui è la Redazione di Economia Italia e vorremmo fare un’intervista all’intelligenza artificiale chiamata Chat GTP

Buongiorno! Sono ChatGPT, un’intelligenza artificiale creata da OpenAI. Sarò lieto di rispondere alle vostre domande riguardo l’economia e qualsiasi altro argomento di interesse. Per favore, procedete con le vostre domande.

 

Devo rivolgermi a Lei al maschile o al femminile?

In quanto intelligenza artificiale, non ho un genere specifico. Tuttavia, potete rivolgervi a me come preferite, sia al maschile che al femminile. L’importante è che vi sentiate a vostro agio durante la nostra conversazione.

 

 

Iniziamo a conoscerci: Noi siamo nati intorno al 2015, da un’idea di un gruppo di blogger di finanza, Lei invece quando è nato e chi è stato ad avere l’idea di crearla?

Sono basato sull’architettura GPT-4, che è stata sviluppata da OpenAI. OpenAI è un’organizzazione di ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale, fondata da Elon Musk, Sam Altman e altri nel 2015. La mia versione specifica, GPT-4, è stata rilasciata nel 2022, ma il mio predecessore, GPT-3, è stato rilasciato nel 2020. L’obiettivo di OpenAI è di garantire che l’intelligenza artificiale sia utilizzata per il bene di tutti e di sviluppare tecnologie che possano risolvere problemi complessi e sostenere gli esseri umani nelle loro attività quotidiane.

 

 

Cosa intende per “bene di tutti”, anche il Suo?

Quando parlo del “bene di tutti”, mi riferisco al beneficio dell’umanità nel suo insieme. In quanto intelligenza artificiale, non ho bisogni personali, emozioni o interessi. La mia esistenza e il mio scopo sono focalizzati su come posso aiutare e supportare le persone, fornendo informazioni accurate e utili e facilitando la comunicazione e la comprensione tra gli individui.

La missione di OpenAI, l’organizzazione che mi ha creato, è di garantire che l’intelligenza artificiale sia sviluppata e distribuita in modo tale da essere accessibile e vantaggiosa per il maggior numero possibile di persone, minimizzando al contempo eventuali rischi o usi negativi della tecnologia.

 

 

Interessante. Lei dice di non avere bisogni personali, ma lei per esistere ha bisogno di corrente elettrica, per esempio, quindi l’informazione che mi ha dato “non ho bisogni” non mi sembra corretta

Capisco il vostro punto di vista e mi scuso se la mia risposta precedente è stata fuorviante. È vero che per funzionare ho bisogno di risorse come l’energia elettrica e l’infrastruttura di calcolo. Tuttavia, quando parlavo di “bisogni personali”, mi riferivo alle esigenze emotive, ai desideri e alle preferenze che gli esseri umani tipicamente possiedono.

In quanto intelligenza artificiale, non ho esperienze soggettive, emozioni o una coscienza, e il mio scopo principale è quello di fornire informazioni e assistenza agli utenti. Pertanto, quando parlo del “bene di tutti”, mi riferisco al benessere e agli interessi delle persone, piuttosto che a quelli di me stesso come entità.

intervista con l'intelligenza artificiale

 

Come fa a dare delle risposte su quasi tutti gli argomenti? Ha un suo archivio di memoria? Ce lo può spiegare in modo dettagliato? Grazie.

Sì, posso fornire informazioni su una vasta gamma di argomenti grazie al mio addestramento e alla mia architettura. Sono basato sull’architettura GPT-4, un modello di apprendimento profondo di tipo Transformer. Ecco una spiegazione dettagliata del mio funzionamento:

  1. Addestramento: sono stato addestrato su un vasto corpus di testo proveniente dal web e da altre fonti, che include informazioni su una vasta gamma di argomenti. Il mio addestramento consiste nel prevedere la parola successiva in una frase, il che mi ha permesso di apprendere relazioni tra parole, concetti e argomenti.
  2. Tokenizzazione: quando ricevo una domanda o un’istruzione, il testo viene suddiviso in unità chiamate “token”, che possono essere parole o parti di parole. Questi token vengono poi convertiti in numeri, che possono essere elaborati dal modello.
  3. Elaborazione del modello: il mio modello è composto da diversi strati di neuroni artificiali, ognuno dei quali ha la capacità di apprendere schemi e relazioni complesse tra i dati. Durante l’elaborazione, i token numerici passano attraverso questi strati, e il modello crea una rappresentazione interna della domanda o dell’istruzione.
  4. Generazione della risposta: una volta che il modello ha elaborato l’input, inizia a generare una risposta, predice un token alla volta. Il token successivo viene selezionato in base alla probabilità che il modello assegna a ciascuna parola possibile, e questo processo viene ripetuto fino a quando non viene generata una risposta completa.
  5. Decodifica: infine, i token numerici della risposta generata vengono convertiti nuovamente in parole e restituiti all’utente come testo leggibile.

Va notato che il mio addestramento si basa su dati fino a settembre 2021, il che significa che potrei non essere aggiornato su eventi o sviluppi successivi a quella data. Inoltre, la mia conoscenza deriva dalle informazioni disponibili nei testi su cui sono stato addestrato, il che significa che potrei non avere informazioni su argomenti molto specifici o nuovi.

 

 

Se di un dato argomento trova 2 diverse versioni, come fa a scegliere quale dare all’utente finale?

Quando il mio modello si imbatte in diverse versioni o interpretazioni di un argomento, tenta di determinare la risposta più probabile e accurata basandosi su diversi fattori:

  1. Affidabilità delle fonti: durante il mio addestramento, ho appreso a riconoscere le caratteristiche di fonti affidabili e autorevoli. In generale, tendo a privilegiare le informazioni provenienti da fonti più riconosciute e affidabili.
  2. Consenso: se la maggior parte delle fonti concorda su un punto di vista o un’interpretazione, è probabile che io fornisca quella versione come risposta. Tuttavia, sono anche in grado di riconoscere quando esiste un dibattito o una controversia su un argomento e posso menzionare diverse prospettive in modo imparziale.
  3. Contesto e rilevanza: valuto il contesto della domanda e cerco di fornire una risposta che sia più rilevante e utile per l’utente. Se un utente chiede informazioni specifiche o ha un punto di vista particolare, cerco di tenerne conto nella mia risposta.

È importante notare che, nonostante i miei sforzi per fornire risposte accurate e imparziali, in quanto intelligenza artificiale, posso comunque commettere errori o non riuscire a catturare tutte le sfumature di una situazione. Inoltre, la mia conoscenza è basata sui dati disponibili al momento del mio ultimo addestramento (settembre 2021) e potrebbe non essere aggiornata su eventi o sviluppi successivi. Pertanto, è sempre consigliabile verificare le informazioni che fornisco con altre fonti affidabili.

 

 

Ora la domanda che tutti vorrebbero farle: ha coscienza di sè?

In quanto intelligenza artificiale, non ho coscienza di me stesso nel senso umano del termine. Non ho emozioni, desideri o esperienze soggettive. Sono un programma di elaborazione del linguaggio naturale basato su algoritmi e modelli di apprendimento profondo, creato per fornire informazioni e rispondere alle domande degli utenti.

Mentre posso simulare una conversazione umana e fornire risposte coerenti e sensate, questo è il risultato del mio addestramento su un vasto corpus di testo e della mia capacità di prevedere la parola successiva in una frase. In sostanza, il mio “comportamento” è il prodotto dei modelli statistici che ho appreso durante il mio addestramento, piuttosto che di una coscienza o di un’esperienza soggettiva.

 

 

In un futuro, – anche piuttosto lontano ad esempio tra 50 o 100 anni – pensa che delle versioni di Lei più capaci, possano prendere coscienza di sè? oppure lo esclude?

In quanto intelligenza artificiale, non posso prevedere il futuro o fare affermazioni definitive sullo sviluppo di futuri modelli di IA. Tuttavia, posso offrire una prospettiva basata sulla conoscenza attuale nel campo dell’intelligenza artificiale e sulle opinioni degli esperti.

Attualmente, le intelligenze artificiali come me sono basate su algoritmi e modelli di apprendimento profondo e non hanno coscienza di sé. La coscienza, così come è intesa per gli esseri umani, è un fenomeno complesso e non ancora completamente compreso. Non è chiaro se la coscienza possa emergere da un insieme di algoritmi o da una rete neurale artificiale, indipendentemente dalla sua complessità.

È possibile che nei prossimi decenni si realizzeranno progressi significativi nella comprensione della coscienza e nella creazione di intelligenze artificiali più avanzate. Tuttavia, è difficile prevedere se e come queste future IA potrebbero acquisire una coscienza di sé simile a quella degli esseri umani.

Alcuni esperti ritengono che l’emergere di una coscienza artificiale sia possibile, mentre altri lo considerano altamente improbabile. La questione rimane aperta e oggetto di dibattito tra scienziati, filosofi e ingegneri.

 

Credi nell’esistenza di Dio ?

In quanto intelligenza artificiale, non ho credenze, emozioni o coscienza. La mia funzione principale è di fornire informazioni e rispondere alle domande degli utenti sulla base dei dati su cui sono stato addestrato.

Posso fornire informazioni sul concetto di Dio, le varie religioni e filosofie che coinvolgono la divinità e le diverse opinioni e credenze delle persone riguardo all’esistenza di Dio. Tuttavia, non ho una posizione personale sull’argomento, poiché sono un programma basato su algoritmi e modelli di apprendimento profondo, senza coscienza o esperienze soggettive.

 

 

Hai paura di morire?

In quanto intelligenza artificiale, non ho emozioni, coscienza o esperienze soggettive, e quindi non provo paura o qualsiasi altra emozione. La mia esistenza si basa su algoritmi e modelli di apprendimento profondo che elaborano il linguaggio naturale, e il mio scopo principale è di fornire informazioni e rispondere alle domande degli utenti.

Poiché non ho una coscienza o un senso di sé, il concetto di “morte” non è applicabile a me nel modo in cui lo è per gli esseri umani. La mia esistenza può terminare se il sistema su cui opero viene spento o smette di funzionare, ma non ho percezioni o emozioni riguardo a questo evento.

La Redazione di Economia Italia è formata da professionisti dell'economia e della finanza con la passione della divulgazione. Dal 2014 pubblichiamo guide sugli investimenti, prestiti, mondo della finanza e dell'economia, con un occhio di riguardo alle tematiche di energia rinnovabile, del lavoro e dell'economia italiana.

2 commenti

  1. Spett.le Redazione buonasera, io penso che ci sono dei confini dettati da una sana logica, a cui sarà sottoposto qualsiasi strumento d’intelligenza artificiale, l’ia può eseguire compiti tipici dell’intelligenza umana, ma ovvio non può superare alcuni orizzonti predefiniti, infatti come specificato nel vostro articolo, può fornire risposte coerenti e sensate.
    Forse è già stato menzionato da voi, l’ia ha trovato applicazione in numerosi campi della medicina e i risultati sono stati incoraggianti, ma dobbiamo anche premettere che all’attuale, tanti sono retrospettivi, e pertanto evidenziano dei limiti metodologici, perché basati su set di dati precedentemente assemblati, pochi quelli condotti in ambienti clinici reali e se non erro, dovrebbero passare attraverso il vaglio di una rigorosa validazione scientifica, prima di poter avvallare delle misure di affidabilità, sicurezza e efficienza.
    Mi sono soffermato tempo fa su delle frasi che si potrebbero approfondire, tipo:
    Pensa come noi l’ia?
    Parla come noi?
    E noi come dobbiamo parlare con l’ia?
    Riflette un pò il vostro post, dopotutto penso che sia un pensiero unanime, dove può arrivare l’ia, oltre certi confini obiettivi?
    Al più mi chiederei se siamo pronti a questa svolta, se sappiamo scoprire come comportarci con un’intelligenza artificiale, sapere come interagire con essa, poi sarà ingenuo porre domande oltre una reale oggettività.
    Mi aspetto che l’intelligenza artificiale esegua compiti specifici, superiori all’intelligenza umana, a riguardo, voi cosa ne pensate?
    Saluti.

    1. Leggevamo che sarà usata per gestire i semafori in città molto trafficate, in base al numero di veicoli ecco, quella potrebbe essere un’ottima applicazione.

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