La notizia è di quelle destinate a segnare un prima e un dopo per lo spazio europeo: Leonardo ( LDO ), Airbus e Thales hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) per unire le rispettive attività spaziali in un unico campione continentale con ambizione globale. Al centro, la catena del valore dei satelliti militari e dual-use: progettazione, produzione, integrazione di carichi utili, servizi di comunicazione sicura, intelligence e sorveglianza (ISR), oltre alle costellazioni LEO/MEO per connettività resiliente e anti-jamming. L’operazione, ispirata al modello MBDA nel mondo dei missili, punta a restituire all’Europa autonomia strategica contro giganti come SpaceX/Starlink, integrando asset chiave come Thales Alenia Space e Telespazio con parti del business spaziale di Airbus e le rimanenti attività spaziali di Leonardo e Thales.

Indice rapido
- 1) Struttura dell’accordo: governance, perimetro e sinergie
- 2) Cosa faranno: linee di prodotto e piattaforme satellitari
- 3) Caratteristiche tecniche chiave (comms sicure, ISR, resilienza)
- 4) Investimenti, timeline, target industriali
- 5) Ricadute sul know-how italiano e sulla filiera PMI
- 6) Impatti economici, militari e strategici per l’UE
- 7) Rischi, antitrust e criticità operative
- 8) Conclusioni operative per investitori e policy maker
1) Struttura dell’accordo: governance, perimetro e sinergie
Secondo le note ufficiali e le anticipazioni stampa, la nuova entità avrà una ripartizione partecipativa indicativa di 35% Airbus, 32,5% Thales, 32,5% Leonardo, integrerà Thales Alenia Space e Telespazio con selezionate attività spaziali e digitali di Airbus e i residui business spaziali di Leonardo e Thales (incluso Thales SESO), e punterà ad essere operativa entro il 2027, subordinata a board e clearance regolatorie. Le dimensioni prospettiche: ~€6,5 mld di ricavi annui e circa 25.000 dipendenti, con sinergie industriali attese a regime.
| Aspetto | Dettaglio |
|---|---|
| Azionariato | Airbus 35% – Thales 32,5% – Leonardo 32,5% |
| Perimetro | TAS + Telespazio + porzioni attività spaziali Airbus, Leonardo e Thales |
| Ricavi target | ~€6,5 miliardi/anno (stima comunicata) |
| Tempistiche | Operatività obiettivo entro il 2027, previa approvazioni |
Perché adesso? Tre driver: (1) autonomia strategica UE e riduzione dipendenza da lanciatori/servizi extra-UE; (2) competizione con costellazioni agili e a basso costo (LEO) emerse nell’ultimo decennio; (3) massa critica per programmi dual-use come IRIS² (connettività sicura europea), SICRAL 3 (Italia), GOVSATCOM e futuri segmenti ISR.
2) Cosa faranno: linee di prodotto e piattaforme satellitari
Il portafoglio della nuova realtà – fermo restando il perimetro definitivo – abbraccerà:
- SatCom militari e governativi (X/Ka/Q/V band, anti-jamming, anti-spoofing), per comunicazioni tattiche, comando e controllo (C2) e continuità di governo in crisi.
- Costellazioni LEO/MEO per connettività sicura (IRIS²) con inter-satellite links (ISL) ottici, routing resiliente e pipelining edge-to-cloud.
- Piattaforme ISR (EO/IR, SAR, hyperspectral), situational awareness e Early Warning (missilistico e anti-UAS avanzato), con elaborazione a bordo (on-board processing).
- Comandi terrestri, segmenti user e terminalistica multi-orbita (LEO/MEO/GEO), interoperabile con software-defined payloads e ground segment virtualization.
- Applicazioni dual-use: continuità di critical infrastructure, protezione reti energetiche, back-up PNT e monitoraggio domini marittimo/terrestre.
Molti di questi tasselli sono già presenti nelle competenze di Thales Alenia Space (prime integrator), Telespazio (servizi, controllo missione, ground segment), Airbus Defence & Space (piattaforme e payload), e nei sensori e avionica di Leonardo: l’alleanza li integra sotto un’unica regia per ridurre sovrapposizioni, prezzi e tempi di ciclo.
3) Caratteristiche tecniche chiave: sicurezza, resilienza, latenza
Per i programmi militari e sovereign gov europei, tre aree tecnologiche sono decisive:
- Comunicazioni sicure: cifratura end-to-end, anti-jamming adattivo, beam hopping, ISL ottici per evitare intercettazioni a terra; predisposizione per QKD quando i tempi/standard lo consentiranno.
- Edge-AI a bordo: pre-processing su satellite per ridurre latenza e banda in download, utile per ISR in near-real time e tip-and-cue multi-sensore.
- Architettura multi-orbita: resilienza tramite meshed networking tra LEO/MEO/GEO, fallback cross-link e agile tasking dei payload. Questi concetti sono centrali anche in IRIS² e nelle più recenti best practice NATO/EU su resilienza. :contentReference[oaicite:4]{index=4}
Il programma SICRAL 3 per le comunicazioni militari italiane ha già mobilitato la filiera nazionale: piattaforma elettrica di nuova generazione, star tracker e sensori d’assetto Leonardo, gestione di missione Telespazio. È un benchmark tecnico-industriale su cui innestare nuove capacità.
4) Investimenti, timeline e obiettivi
La fase 2025-2027 sarà dedicata a definizione del perimetro, approvazioni, integration planning e avvio sinergie su acquisti, supply chain e ingegneria piattaforme/payload. L’orizzonte industriale si allinea con i cicli dei grandi programmi UE/NATO: IRIS² (concessione pluriennale da ~€10,6 mld firmata a fine 2024), evoluzioni GOVSATCOM e nuovi pacchetti ISR/C4I a supporto della deterrence by denial europea. Il nuovo campione concentrerà CAPEX/R&D su payload flessibili (software-defined), propulsione elettrica, miniaturizzazione e termal management per LEO/MEO a costi contenuti.
| Milestone | Finestra | Note |
|---|---|---|
| Firma MoU | Ottobre 2025 | Annuncio aziende; struttura azionaria indicativa |
| Board & antitrust | 2025-2026 | Approvazioni e definizione perimetro definitivo |
| Operatività iniziale | Entro 2027 | Start integrazione operativa e sinergie |
5) Ricadute sul know-how italiano e sulla filiera
Per l’Italia, l’operazione è un moltiplicatore su tre livelli:
- Know-how di sistema: consolidamento dell’esperienza end-to-end (dalla piattaforma al servizio) costruita su TAS/Telespazio e Leonardo avionics/sensori; maggiore scalabilità per programmi come SICRAL e segmenti ISR nazionali.
- Filiera PMI: standardizzazione interfacce e design rules favorisce la capillarità della supply chain italiana (meccanica di precisione, RF, ottica, software, GNC). Più ordine pluriannuale = più investimenti in capacità produttiva.
- Ricerca e talenti: hubs italiani (Torino, Roma, L’Aquila, Napoli, Matera) potranno assorbire capex e grandi work packages su propulsione elettrica, strutture leggere, thermal control, sensori e AI di bordo.
Effetto indiretto: aumento della contrattualistica lungo periodo e migrazione verso modelli “as-a-service” (capacity leasing per Ministeri difesa e Protezione Civile), con ricadute stabili su occupazione qualificata e centri di integrazione nazionale. La massa critica europea può infine rendere più credibile la politica industriale su lanciatori e space-traffic management, dove l’Italia ha competenze scientifiche e operative solide.
6) Impatti economici, militari e strategici
Economici – Il nuovo gruppo punta a efficienze di scala, riduzione costi unitari e tempi di sviluppo, contrastando l’erosione di margini tipica del segmento LEO high-volume. Con ricavi potenziali nell’ordine dei ~€6,5 mld/anno, diventa un anchor tenant naturale per programmi UE e NATO e per partnership public-private (PPP).Militari – Le forze europee potranno pianificare reti satcom resilienti, ISR di teatro e early warning integrati con dottrine multi-dominio (terra-aria-mare-spazio-cibernetico). L’interoperabilità con standard NATO, la latency-aware routing e i cross-links ottici riducono la vulnerabilità a denial e deception avversaria.
Strategici – In combinazione con IRIS² (concessione ~€10,6 mld su 12 anni), l’UE può costruire un pilastro di sovranità digitale e sicurezza delle comunicazioni governative, diminuendo la dipendenza da soluzioni extra-UE e rafforzando la postura di deterrence e assured connectivity sul fianco Est e Mediterraneo allargato.Box – Perché conta per l’Italia
Più peso negoziale nei consorzi UE/NATO, visibilità per i champions nazionali e pipeline ordini per PMI. Tradotto: meno ciclicità e più prevedibilità dei flussi di cassa lungo la filiera, con effetti positivi su investimenti, produttività e attrattività dei talenti.
7) Rischi, antitrust e criticità operative
- Antitrust & governance: integrazione di tre grandi gruppi, con JV già esistenti, richiederà remedies su segmenti sovrapposti e ring-fencing di aree sensibili. Tempistiche autorizzative potrebbero dilatarsi.
- Execution: armonizzare processi, PLM, standard qualità e supplier rating di tre “culture” aziendali è impresa non banale. Rischio synergy delay nei primi 18-24 mesi post-closing.
- Supply chain: componentistica spaziale (RF, radiation-hardened, ottica) resta soggetta a lead time lunghi e regimi di export control. Bisogna pianificare dual-sourcing europeo.
- Competizione globale: il delta di costo con i player “new-space” resta tema. Servono design-to-cost aggressivi, digital thread e automatizzazione spinta.
8) Conclusioni operative per investitori e policy maker
Per il mercato italiano della difesa e aerospazio, l’operazione è un pivot strategico. Se ben eseguita, può:
- Allineare la capacità industriale europea a IRIS² e ai futuri work packages NATO, catturando cash-flows ricorrenti.
- Rendere scalabile l’offerta dual-use (difesa + civile), con margini più equilibrati tra programmi istituzionali e commerciale value-added services.
- Consolidare l’ecosistema italiano (Leonardo, TAS Italia, Telespazio, PMI) come hub europeo di sensori, piattaforme elettriche e ground segment.
| Leve d’azione (12-24 mesi) | Priorità | KPI attesi |
|---|---|---|
| Standardizzare interfacce & PLM | Alta | Riduzione lead time -15/20% |
| Dual-sourcing componenti critiche | Alta | Aumento OTD >95% |
| Investimenti su AI di bordo e ISL | Media | TRl8 su due piattaforme |
Bottom line: il maxi-accordo non è solo una somma di asset; è un cambio di paradigma per lo spazio europeo. Per l’Italia significa sedersi al tavolo che decide cosa costruire e come, con la possibilità concreta di scalare la propria leadership in sensori, piattaforme e servizi spaziali sicuri.
Ricapitolando, i più importanti contratti di Leonardo Spa
1. Accordo Leonardo – Airbus – Thales (satelliti militari e dual-use)
Leonardo, Airbus e Thales hanno siglato un maxi-accordo per unificare parte delle loro attività spaziali destinate alla costruzione e gestione di satelliti militari e a uso misto (difesa e civile).
La nuova struttura paritetica prevede una divisione azionaria approssimativamente bilanciata tra i tre colossi europei.
L’obiettivo è realizzare costellazioni di satelliti in orbita bassa, media e geostazionaria per comunicazioni sicure, sistemi anti-disturbo e osservazione strategica.
Si tratta di un accordo industriale con importanti implicazioni militari e geopolitiche, volto a rafforzare l’autonomia tecnologica europea nello spazio.
2. Contratto con la Marina degli Stati Uniti tramite Leonardo DRS
La controllata americana Leonardo DRS ha ottenuto un contratto del valore di circa 41 milioni di dollari con il Naval Sea Systems Command (MARINENAVSEA).
L’accordo prevede la fornitura di hardware e sistemi di gestione del combattimento per navi da guerra della Marina USA e per flotte alleate.
Leonardo DRS opera come integratore di tecnologie avanzate nei settori navale, elettronico e dei sensori.
3. Programma GCAP (Global Combat Air Programme)
Leonardo è capofila per l’Italia, insieme a Elettronica, Avio Aero e MBDA Italia, nel programma di sviluppo dell’aereo da combattimento di sesta generazione.
Il contratto, siglato con il Ministero della Difesa italiano, copre la fase di progettazione e dimostrazione delle capacità operative del futuro caccia multiruolo.
Si tratta di uno dei progetti più ambiziosi in Europa, condotto in collaborazione con Regno Unito e Giappone.
Leonardo si occupa dell’integrazione avionica, radar, sistemi di missione e sensoristica avanzata.
4. Joint Venture Leonardo – Rheinmetall (Germania)
Nel settore terrestre, Leonardo ha firmato con la tedesca Rheinmetall un accordo di joint venture 50/50 per la progettazione, produzione e commercializzazione di nuovi mezzi blindati e veicoli da combattimento di nuova generazione.
L’intesa include lo sviluppo di piattaforme per carri armati, artiglieria semovente e sistemi cingolati modulari destinati sia ai mercati europei che extra-europei.
È un passo significativo verso l’autonomia strategica europea nella difesa terrestre.
5. Forniture militari allo Stato di Israele
Leonardo è presente da anni anche nel mercato israeliano, con diversi contratti di fornitura:
-
Elicotteri AW119KX destinati all’addestramento e supporto dell’aeronautica israeliana (contratto da oltre 150 milioni di dollari).
-
Velivoli da addestramento M-346 “Lavi”, acquistati in 30 esemplari, con un valore complessivo vicino ai 2 miliardi di dollari.
-
Cannoni navali OTO 76/62 installati su unità della marina israeliana.
Queste forniture fanno parte di una collaborazione tecnico-militare consolidata tra Roma e Tel Aviv.
6. Contratto con il Ministero della Difesa italiano (M-345 e NEES)
Leonardo ha firmato un accordo da oltre 500 milioni di euro per la produzione di cinque nuovi aerei da addestramento M-345 e per lo sviluppo del nuovo elicottero d’esplorazione e scorta (NEES).
Il contratto prevede anche servizi di supporto logistico e integrazione di sistemi avionici e armamenti di bordo.
7. Forniture all’Arabia Saudita e al Qatar
Leonardo ha fornito elicotteri AW139 e AW101 per la difesa e la sicurezza nazionale saudita e qatarina.
Gli accordi comprendono anche pacchetti di addestramento piloti e manutenzione per oltre dieci anni.
In Qatar, Leonardo ha fornito inoltre sistemi radar e di sorveglianza costiera per protezione delle infrastrutture energetiche.
8. Contratti con governi europei (Polonia, Regno Unito, Norvegia)
Leonardo è attiva in diversi programmi europei di difesa:
-
Polonia: fornitura di elicotteri AW149 e sistemi di controllo del fuoco.
-
Regno Unito: cooperazione nel radar e sensoristica per caccia Tempest.
-
Norvegia: sistemi radar costieri e sensori per la sorveglianza artica.
Questi contratti rientrano nelle strategie NATO per il rafforzamento della sicurezza europea.
Tabella riassuntiva dei contratti e collaborazioni Leonardo S.p.A.
| N° | Partner / Governo | Tipo di contratto / Programma | Settore | Valore stimato | Anno | Note principali |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 | Airbus – Thales | Joint venture satelliti militari | Spazio / Difesa | n.d. | 2025 | Comunicazioni sicure, costellazioni LEO-MEO-GEO |
| 2 | U.S. Navy (via Leonardo DRS) | Fornitura hardware per sistemi di combattimento | Navale / Elettronica | 41 mln USD | 2025 | Supporto a flotte USA e alleate |
| 3 | Ministero Difesa Italia (GCAP) | Sviluppo aereo da combattimento 6ª generazione | Aeronautica | n.d. (mld € nel complesso) | 2023-2035 | In collaborazione con UK e Giappone |
| 4 | Rheinmetall (Germania) | Joint venture veicoli corazzati | Terrestre | n.d. | 2024 | Sviluppo carri armati europei |
| 5 | Governo Israele | Forniture M-346, AW119, OTO 76/62 | Aeronautica / Navale | > 2 mld USD | 2012-2020 | Addestramento e difesa navale |
| 6 | Ministero Difesa Italia | Produzione M-345 e sviluppo NEES | Aeronautica / Elicotteri | 500 mln € | 2017 | Supporto logistico e R&D |
| 7 | Arabia Saudita – Qatar | Forniture AW139 e AW101 | Elicotteri / Sicurezza | > 1 mld USD | 2018-2024 | Addestramento e manutenzione inclusi |
| 8 | Polonia | Fornitura elicotteri AW149 | Aeronautica / Difesa | 1,8 mld PLN | 2022 | Produzione locale in collaborazione con PZL-Świdnik |
| 9 | Regno Unito | Radar e sensoristica Tempest | Aeronautica | n.d. | 2023-2035 | Parte del progetto GCAP |
| 10 | Norvegia | Sistemi radar e sorveglianza costiera | Difesa costiera | n.d. | 2021-2024 | Cooperazione NATO artica |
Considerazioni finali
-
Leonardo S.p.A. è oggi uno dei principali hub europei per la difesa integrata, con un portafoglio contratti distribuito su oltre 150 paesi.
-
La diversificazione geografica (UE, USA, Medio Oriente, Asia) riduce i rischi politici e di commesse.
-
L’azienda mantiene una forte presenza nei settori aeronautico, spaziale, terrestre e navale, con crescita prevista in ambito elettronica e cyber-difesa.
-
La collaborazione con partner come Airbus, Thales, Rheinmetall e MBDA evidenzia la strategia di costruire una “difesa europea comune” tecnologicamente sovrana.
-
Il portafoglio ordini (“backlog”) di Leonardo supera i 39 miliardi di euro, assicurando copertura pluriennale e visibilità di ricavi futuri.
Fonti e riferimenti
- Comunicato Airbus: firma del MoU con Leonardo e Thales per creare un leader europeo nello spazio, inclusi documenti EN/FR/ES/DE.
- Reuters: accordo quadro e successivi sviluppi; struttura e obiettivi dell’operazione.
- The Guardian: dimensioni attese (ricavi ~€6,5 mld/anno, ~25.000 addetti), sede e ispirazione MBDA.
- Commissione UE: IRIS² Secure Connectivity – obiettivi e perimetro.
- Commissione UE: aggiudicazione concessione IRIS² al consorzio SpaceRISE (dicembre 2024 ~€10,6 mld su 12 anni).
- Breaking Defense: contesto strategico e valore della concessione IRIS².
- Telespazio/Thale
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