L’Eurofighter Typhoon è da oltre vent’anni uno dei pilastri della difesa aerea italiana. Con l’ordine di 24 nuovi Typhoon Tranche 4, l’Aeronautica Militare investe nel futuro, sostituendo gli ormai superati Tranche 1. I nuovi caccia offrono sensori avanzati, capacità multiruolo, armamenti di ultima generazione e la predisposizione per le guerre del futuro. Vediamo le differenze chiave tra le versioni, e confrontiamoli con gli altri caccia moderni come F-35, Rafale e Su-57.
Tranche 1 vs Tranche 4: differenze tecniche
Motore:
- Entrambe le versioni montano due turbofan EJ200 (~90 kN ciascuno).
- I Tranche 4 integrano un controllo motore digitale aggiornato, migliorando affidabilità e manutenzione.
Radar e sensori:
- Tranche 1: radar meccanico Captor-M.
- Tranche 4: radar AESA Captor-E (ECRS Mk1/Mk2), con scansione elettronica, migliore portata e tracciamento.
- IRST avanzato e sensori multibanda per la Tranche 4.
Avionica e cockpit:
- Tranche 1: avionica analogica-digitale, display multifunzione standard.
- Tranche 4: cockpit con Large Area Display, visore casco HMD, elaborazione dati avanzata.
Guerra elettronica:
- Tranche 1: DASS Praetorian di prima generazione.
- Tranche 4: DASS aggiornato, contromisure elettroniche moderne, predisposizione per controllo di droni wingman.
Armamenti:
- Tranche 1: compatibile solo con AIM-120 AMRAAM.
- Tranche 4: compatibile con MBDA Meteor, Brimstone III, Storm Shadow, Spear 3, Marte ER.
Tabella di confronto: Typhoon Tranche 1 vs Tranche 4
Caratteristica | Tranche 1 | Tranche 4 (Nuovo) |
---|---|---|
Radar | Captor-M (meccanico) | Captor-E AESA (scansione elettronica) |
Motore | EJ200 (base) | EJ200 con controllo digitale aggiornato |
IRST | PIRATE di prima generazione | PIRATE aggiornato |
Armamenti | AIM-120, Sidewinder | Meteor, Brimstone, Storm Shadow, etc. |
Display | MFD standard | Large Area Display + HMD |
Guerra elettronica | Praetorian 1a gen | Praetorian evoluto + jammer moderni |
Sensor fusion | Limitata | Avanzata |
Ruolo | Prevalentemente aria-aria | Multiruolo completo |
Eurofighter Typhoon Tranche 4 vs F-35 Lightning II
Filosofia:
- Typhoon: caccia 4.5 gen con prestazioni cinetiche eccellenti.
- F-35: stealth, sensor fusion avanzata, missioni di penetrazione.
Stealth:
- Typhoon visibile ai radar.
- F-35 progettato per bassa osservabilità.
Radar e sensori:
- Entrambi montano AESA, ma l’F-35 ha DAS e visione a 360°.
Prestazioni:
- Typhoon: Mach 2+, supercruise, agile.
- F-35: Mach 1.6, meno veloce ma con migliore consapevolezza situazionale.
Armamento:
- Typhoon: grande carico esterno.
- F-35: armi interne per mantenere la furtività.
Eurofighter Typhoon vs Rafale
Motore e agilità:
- Typhoon: più potente, leggermente superiore in salita e accelerazione.
- Rafale: versatile, ottimo a bassa quota.
Radar e sensori:
- Entrambi hanno AESA e IRST.
- Rafale eccelle in guerra elettronica con il sistema SPECTRA.
Multiruolo:
- Entrambi completamente multiruolo.
- Rafale nato con questa filosofia, Typhoon aggiornato nel tempo.
Eurofighter Typhoon vs Su-57 “Felon”
Stealth:
- Su-57 ha un profilo parzialmente stealth.
- Typhoon molto visibile, ma beneficia di supporto NATO.
Prestazioni:
- Su-57: spinta vettoriale, super-manovrabile.
- Typhoon: più maturo, agile ma senza motori orientabili.
Sensori:
- Su-57: radar con antenne distribuite, IRST.
- Typhoon: radar AESA Captor-E, IRST avanzato, contesto operativo NATO.
Armi:
- Su-57: missili R-77M, R-73, armamento interno.
- Typhoon: Meteor, Brimstone, IRIS-T, Storm Shadow.
L’Eurofighter Typhoon Tranche 4 è un investimento per il futuro della difesa italiana. Potente, aggiornato, interoperabile e versatile, si colloca come il caccia europeo più evoluto della sua generazione. Non è stealth, ma compensa con prestazioni cinetiche, sensori avanzati e capacità di armamento. Resterà operativo e competitivo fino alla piena maturazione dei caccia di sesta generazione.
Un Eurofighter Typhoon dell’Aeronautica Militare in attesa al decollo. Questo caccia europeo di quarta generazione avanzata rimarrà il pilastro della difesa aerea italiana oltre il 2030 grazie ai nuovi esemplari Tranche 4 appena ordinati.
Ricapitolando
L’Eurofighter Typhoon è un caccia multiruolo bimotore, frutto di un consorzio europeo tra Italia, Regno Unito, Germania e Spagna. È entrato in servizio nei primi anni 2000 e costituisce tuttora la spina dorsale della difesa aerea italiana. Di recente, l’Italia ha firmato un contratto per 24 nuovi Typhoon Tranche 4 destinati a sostituire i vecchi Typhoon Tranche 1 entro la fine del decennio. I nuovi velivoli incorporano tecnologie avanzate che non sono presenti sui Tranche 1 (entrati in servizio circa 20 anni fa) e che sarebbe antieconomico o impossibile aggiornare su questi ultimi. Di seguito vedremo in termini semplici ma dettagliati quali sono le differenze tecniche tra i Typhoon di nuova generazione e quelli vecchi, esaminando motore, radar, armamenti e avionica. Inoltre, faremo un confronto tra il Typhoon e altri caccia moderni, come il F-35 Lightning II, il francese Dassault Rafale e il russo Sukhoi Su-57, per capire dove si colloca il Typhoon in ambito internazionale. (Parola chiave: Eurofighter Typhoon)
Differenze tra Typhoon Tranche 4 e Tranche 1
I Typhoon sono stati sviluppati e prodotti in “tranches” (lotti evolutivi): i Tranche 1 rappresentano i primi esemplari con capacità limitate, mentre i Tranche 4 (noti anche come “Typhoon NG” – Next Generation) sono gli ultimi standard appena ordinati, con piena capacità multiruolo e predisposizione per future migliorie. Ecco le principali differenze:
- Motore: Tutti i Typhoon montano due turbofan Eurojet EJ200 da ~90 kN di spinta ciascuno con postbruciatore. Il motore è lo stesso sui Tranche 1 e Tranche 4, garanzia di continuità logistico-manutentiva. Sebbene la potenza di base sia invariata (ogni EJ200 eroga circa 20.000 lb di spinta, ovvero ~9 tonnellate), sui nuovi esemplari il controllo digitale del motore sarà aggiornato con un’unità di ultima generazione per migliorarne affidabilità e supporto futuro. In pratica, le prestazioni di velocità e accelerazione restano eccellenti: il Typhoon supera Mach 2 in quota e può operare in supercruise (volo supersonico senz’uso di postbruciatore) – una capacità che pochi caccia al mondo possiedono. I Tranche 4 manterranno dunque la stessa agilità e rapporto peso-potenza elevatissimo dei predecessori, apprezzati dai piloti, ma con minori esigenze manutentive.
- Radar e sensori: Questa è forse la differenza maggiore. I Typhoon Tranche 1 montano il radar Captor-M, un radar meccanico a scansione convenzionale. I nuovi Tranche 4 saranno dotati invece del Captor-E a scansione elettronica attiva (AESA), denominato anche European Common Radar System (ECRS). Un radar AESA non ha parti meccaniche in movimento: orienta il fascio elettronicamente, offrendo maggiore portata, capacità di tracciare più bersagli simultaneamente e affidabilità superiore rispetto al vecchio radar. In particolare, l’ECRS Mk1 (già in sviluppo per Germania e Spagna) o addirittura l’Mk2 in versione avanzata (con funzioni di guerra elettronica) potrebbero equipaggiare i Typhoon italiani, a seconda dei tempi di consegna. Oltre al radar, i nuovi Typhoon avranno sensori migliorati: ad esempio un aggiornato sistema IRST (Infra-Red Search and Track) per la ricerca passiva di bersagli aerei, probabilmente un’evoluzione del sensore PIRATE già impiegato sui lotti successivi del Typhoon. Nel complesso, il Tranche 4 avrà una suite sensori multispettro completamente integrata, con gestione automatizzata grazie a computer di missione molto più potenti rispetto ai Tranche 1. Questi aggiornamenti consentiranno una sensor fusion avanzata, ossia la combinazione in tempo reale dei dati di radar, IRST, data-link e altri sensori per offrire al pilota un quadro tattico completo.
- Avionica e autoprotezione: I progressi in questo ambito sono notevoli. I Typhoon di nuova generazione implementeranno un cockpit modernizzato, probabilmente con Large Area Display (LAD) – un grande display panoramico touchscreen – al posto dei display multifunzione più piccoli dei vecchi esemplari. Saranno integrati anche visori casco di ultima generazione (HMD) per consentire al pilota di mirare i bersagli semplicemente guardandoli. Sul fronte della protezione elettronica, il sistema DASS “Praetorian” (Defensive Aids Sub-System) verrà potenziato nei Tranche 4 con nuovi sensori di allerta radar, contromisure elettroniche più sofisticate e maggiore automatizzazione. Questo significa più efficacia nell’individuare e disturbare radar nemici e missili in arrivo. I Tranche 1 avevano un DASS di prima generazione, adeguato per la minaccia dei primi anni 2000 ma oggi superato: i velivoli più nuovi disporranno di contromisure allo stato dell’arte. Inoltre, è allo studio per il Typhoon NG la capacità di controllare droni “wingman” senza pilota durante le missioni, ampliando drasticamente le possibilità tattiche (ad esempio impiegando droni per ricognizione avanzata o attacchi in coordinamento col caccia pilotato). Questa rete uomo-macchina rappresenta uno dei passi verso la futura sesta generazione.
- Armamento e capacità multiruolo: I vecchi Typhoon nacquero come caccia principalmente da superiorità aerea (intercettori). Avevano infatti inizialmente capacità aria-aria eccellenti, ma limitazioni nel ruolo aria-suolo (solo successivamente furono integrate alcune bombe guidate). I nuovi Typhoon Tranche 4 invece nascono omniruolo, progettati per eccellere sia nel combattimento aereo sia nell’attacco al suolo/navale. In particolare, i Tranche 4 saranno compatibili fin dall’origine con gli armamenti più moderni, senza bisogno di costosi retrofit. Ad esempio potranno impiegare i missili aria-aria a lungo raggio MBDA Meteor, che grazie al motore ramjet hanno gittate superiori a 150 km e mantengono alta energia nell’intercettazione finale. I Typhoon Tranche 1 non sono in grado di utilizzare i Meteor (limitandosi ai missili AIM-120 AMRAAM), e questa incompatibilità è uno dei motivi principali del loro prossimo ritiro. Oltre ai Meteor, i nuovi Typhoon potranno lanciare missili aria-suolo di precisione come il Brimstone III (micromissile anticarro e anti-veicolo di ultima generazione) e potranno impiegare i pod di designazione più avanzati come il Litening V per guidare le bombe laser. Già con gli aggiornamenti “Phase 3 Enhancement” dei Tranche 2/3 era stata aggiunta l’integrazione di Brimstone e del missile da crociera Storm Shadow, ma i Tranche 1 non hanno ricevuto tali upgrade. I Tranche 4 saranno inoltre predisposti per futuri sistemi d’arma, come il missile antinave Marte-ER o lo stand-off Spear 3. In sintesi, un Typhoon di nuova generazione potrà portare praticamente tutto l’arsenale occidentale più avanzato, dagli smart bombs a guida GPS/laser fino ai missili aria-aria a lunghissimo raggio, cosa che i Tranche 1 non potevano fare.
In breve, il Typhoon Tranche 4 conserva le doti eccellenti di cellula e motori del progetto originario (agilità, velocità, quota, doppio motore affidabile) ma colma le lacune elettroniche dei primi lotti: radar AESA, avionica digitale moderna, armamenti allo stato dell’arte e crescita futura assicurata. Questo garantisce all’Aeronautica Militare un velivolo in grado di restare efficace fino al 2060, quando si affacceranno i caccia di sesta generazione.
Confronto con gli altri caccia di ultima generazione
Passiamo ora a confrontare l’Eurofighter Typhoon (nella nuova configurazione) con alcuni caccia moderni noti – l’F-35 Lightning II, il Dassault Rafale francese e il Sukhoi Su-57 russo – evidenziando pro e contro in termini di motore, radar, armi e filosofia d’impiego. Questi velivoli rappresentano la quinta generazione (F-35, Su-57) e la “4.5 generazione” avanzata (Rafale, contemporaneo del Typhoon).
Eurofighter Typhoon vs F-35 Lightning II
Un F-35A Lightning II dell’Aeronautica USA in volo. Il caccia di quinta generazione F-35 differisce radicalmente dal Typhoon per filosofia progettuale: punta su bassa osservabilità e sensoristica avanzata piuttosto che sulla velocità pura.
L’F-35 Lightning II è un caccia di quinta generazione prodotto da Lockheed Martin e adottato da molte nazioni NATO (inclusa l’Italia). A differenza del Typhoon, l’F-35 è monomotore (monta un turbofan Pratt & Whitney F135 da circa 43.000 lb di spinta con postbruciatore) ed è stato progettato sin dall’inizio con la caratteristica chiave della stealth, cioè la ridotta osservabilità ai radar. Ecco i punti salienti del confronto:
- Stealth: Il Typhoon non è un velivolo stealth – sebbene abbia una segnatura radar relativamente ridotta per un caccia convenzionale (grazie a qualche accorgimento RAM e alla cellula pulita), è ben lontano dalla furtività di un F-35. L’F-35 ha forme sfaccettate, alloggiamenti interni per le armi e rivestimenti speciali che gli conferiscono una traccia radar estremamente bassa frontalmente. Ciò permette all’F-35 spesso di vedere per primo il nemico e ingaggiare senza essere visto. Un Typhoon carico di serbatoi e missili esterni ha una traccia radar molto più ampia, quindi in uno scontro BVR (Beyond Visual Range) partirebbe svantaggiato contro un F-35 in termini di rilevabilità.
- Sensori e avionica: L’F-35 eccelle nella sensor fusion e nella consapevolezza situazionale. Ha un radar AESA (AN/APG-81) all’avanguardia, un sistema IR di ricerca (EOTS) e un set di telecamere IR a 360° (DAS) sul velivolo che forniscono al pilota una visione sferica di ciò che accade attorno, proiettata anche sul visore casco. Il Typhoon Tranche 4 colma parte del gap dotandosi anche lui di radar AESA e sensori avanzati, ma l’architettura dell’F-35 – sviluppata 15 anni dopo – è nata digitale e integrata fin dal primo bullone. L’F-35 agisce come un vero nodo di rete, condividendo in tempo reale dati con altri assetti (altri aerei, AWACS, difesa aerea) via data-link avanzati. Il Typhoon dispone di data-link MIDS per scambiare informazioni con altri velivoli alleati, ma la potenza di calcolo e la fusione dei dati sull’F-35 sono un riferimento assoluto (lo stesso software dell’F-35 richiede decine di milioni di righe di codice). In sostanza, l’F-35 è un “computer volante” stealth, il Typhoon è un caccia più tradizionale aggiornato con elettronica moderna.
- Prestazioni cinetiche: Il Typhoon surclassa l’F-35 in termini di velocità, quota e manovrabilità classica. Il Typhoon raggiunge Mach 2.0+ e supercruise, l’F-35 è limitato a circa Mach 1.6 di velocità massima. Il Typhoon può operare oltre i 55.000 piedi, il soffitto operativo dell’F-35 è simile (~50.000 piedi). In accelerazione e rapporto spinta-peso, il Typhoon (specialmente scarico) ha vantaggi, anche grazie al peso inferiore (circa 11 ton vuoto contro oltre 13 ton di un F-35A) e ai due motori. In un combattimento manovrato a corto raggio (dogfight) il Typhoon potrebbe avere un’agilità leggermente migliore, favorito anche da aerodinamica a delta-canard che gli conferisce elevata capacità di virata. Tuttavia, l’F-35 non va sottovalutato: ha un design instabile con controllo fly-by-wire sofisticato, può sostenere 9 g ed essendo pensato per il combattimento entro il raggio visivo ha anche lui un’ottima manovrabilità, oltre ad avanzi in angoli d’attacco elevati (post-stallo) grazie alla cellula furtiva ottimizzata. Inoltre l’F-35A ha un rapporto spinta/peso paragonabile a un caccia F-16, quindi più che adeguato. Ma nel complesso, se privassimo i due aerei dei sensori e considerassimo solo le doti aeromeccaniche, il Typhoon è più veloce e con accelerazioni migliori.
- Armamento e ruoli: L’F-35 è pensato come caccia bombardiere stealth multiruolo, con enfasi sulle missioni di strike di prima linea (suppressione difese aeree nemiche, attacco a precisione) con la possibilità di difendersi egregiamente in aria. Il Typhoon nasce come caccia da superiorità aerea ed è diventato multiruolo col tempo. In termini di armamenti, entrambi possono impiegare un’ampia varietà di missili e bombe guidate occidentali. L’F-35 ha il vantaggio di poter portare armi internamente (fino a 4 – 6 ordigni a seconda della configurazione, ad esempio 4 AIM-120 o 2 bombe da 1000 kg e 2 missili), mantenendo la furtività durante un attacco iniziale. Il Typhoon deve portare tutto esternamente su piloni (fino a 13 punti d’attacco), il che aumenta la RCS radar ma gli consente anche una maggiore capacità di carico complessiva (fino a 9 tonnellate di armamento, più dell’F-35). Dopo la prima ondata stealth, anche l’F-35 può usare piloni esterni (per missioni meno esposte può arrivare a 9 attacchi totali con oltre 8 tonnellate di carico), ma normalmente il Typhoon può portare più missili aria-aria contemporaneamente (ad esempio 6 Meteor + 2 IRIS-T + serbatoi, combinazione non possibile sull’F-35 per limiti baie interne). In sintesi: Typhoon più payload, F-35 più furtività. Da notare che l’Italia utilizzerà i Typhoon principalmente per difesa aerea e superiorità, riservando agli F-35A/B (che possiede) i compiti di penetrazione stealth e strike strategico. I due velivoli risultano dunque più complementari che concorrenti nelle forze aeree moderne.
Eurofighter Typhoon vs Dassault Rafale
Un Dassault Rafale C francese decolla durante un’esercitazione multinazionale in Alaska nel 2024. Il Rafale è spesso considerato il “cugino” del Typhoon: simile per dimensioni e configurazione aerodinamica, ma con filosofie progettuali differenti.
Il Dassault Rafale è un caccia multiruolo francese di 4ª generazione avanzata, entrato in servizio all’inizio degli anni 2000. Come il Typhoon, è bimotore, con ala a delta e alette canard, ed è pensato per compiti sia aria-aria che aria-suolo. Francia e partner Eurofighter scelsero strade separate negli anni ’90, quindi Typhoon e Rafale si svilupparono parallelamente. Vediamo il confronto:
- Prestazioni e motori: Il Rafale monta due turbofan Snecma M88 da circa 7,5 ton di spinta ciascuno, quindi ha una spinta totale inferiore rispetto ai due EJ200 del Typhoon (2×9 ton). Il Rafale è leggermente più piccolo e leggero: ~10 ton a vuoto contro ~11 ton del Typhoon. Ne risulta che entrambi i caccia hanno un eccellente rapporto spinta/peso, ma il Typhoon è un po’ più “muscoloso” in accelerazione e salita. Velocità massima: Typhoon ~Mach 2.0, Rafale circa Mach 1.8. Entrambi possono supercrocierare: il Rafale, se leggero e con 4 missili aria-aria, è documentato possa mantenere Mach 1.4 senza postbruciatore; il Typhoon arriva intorno a Mach 1.5-1.6 in configurazione aria-aria pulita. Come agilità, i due aerei sono abbastanza paragonabili: entrambi progettati per 9 g, con canard e controllo FBW che conferiscono eccellente manovrabilità. Il Typhoon tende ad avere migliore velocità ascensionale e regge meglio l’alta quota (ha tangenza >55.000 ft, il Rafale indicativamente 50.000 ft di tangenza). Il Rafale però brilla nel volo a basse quote e nel profilo penetrante: ha dimostrato grande stabilità e controllo nel volo a bassissima quota su terreno accidentato, grazie anche a un avanzato autopilota. In breve, nessuno dei due ha un vantaggio schiacciante in manovra, ma il Typhoon è un po’ più veloce mentre il Rafale è un po’ più versatile nelle missioni che richiedono decollo/atterraggio su portaerei (la Marine nationale lo usa su portaerei, cosa che il Typhoon non fa) e profili a bassa quota.
- Avionica e sensori: Sia Rafale che Typhoon nella loro evoluzione hanno adottato radar AESA. Il Rafale dal 2013 monta il radar Thales RBE2-AA (AESA) sugli standard F3 e successivi, paragonabile come classe al Captor-E (anch’esso AESA) che equipaggerà i Typhoon di nuova generazione. Entrambi i radar AESA supportano i missili Meteor e offrono modalità aria-suolo avanzate (es. mappatura ad alta risoluzione). Il Rafale è dotato di un sensore IRST frontale chiamato OSF (Optronique Secteur Frontal), che includeva canale IR e TV per il tracciamento passivo di bersagli aerei; nella versione aggiornata OSF-IT il canale IR è stato migliorato per ingaggi a distanza. Il Typhoon ha il sensore PIRATE IRST, anch’esso per ricerca infrarossa a lungo raggio. Dunque sul piano sensori passivi IR i due aerei sono simili. Dove il Rafale ha un asso nella manica è nel sistema di guerra elettronica SPECTRA: un avanzatissimo suite di autoprotezione elettronica completamente integrata, che funge sia da ricevitore d’allerta, jammer, e persino sistema d’inganno attivo. SPECTRA ha la fama di rendere il Rafale parzialmente “stealth elettronico” grazie alla capacità di gestione della segnatura (emettendo disturbi attivi sofisticati per confondere i radar nemici). Il Typhoon dispone di Praetorian DASS, anch’esso efficace, ma molti esperti ritengono SPECTRA un sistema più raffinato in alcuni aspetti. Va detto che i nuovi Typhoon vedranno miglioramenti nel DASS per colmare il divario. In termini di data fusion, entrambi i caccia sono stati aggiornati per presentare al pilota un’immagine tattica unificata; il Rafale F4 in particolare ha introdotto ulteriori potenziamenti nella connettività dei velivoli in volo (scambio dati in tempo reale tra Rafale in formazione). Nel complesso, Typhoon e Rafale si equivalgono molto come avionica in configurazione aggiornata – con AESA, IRST e data-link moderni su entrambi – ma con implementazioni nazionali differenti (componentistica inglese/tedesca/italiana sul Typhoon vs francese sul Rafale).
- Armamenti e impiego: Sia Rafale che Typhoon ora possono impiegare un vasto arsenale: Meteor per il lungo raggio aria-aria (Francia lo integra dal Rafale F3R, Italia/Germania sul Typhoon P3E); missili IR a corto raggio (il Typhoon impiega IRIS-T o ASRAAM, il Rafale i MICA IR e a breve i MICA-NG); bombe guidate di varie tipologie (GBU, AASM Hammer nel caso francese); missili da crociera (lo Storm Shadow/SCALP EG è utilizzabile da entrambi – integrato sul Typhoon dai Tranche 2 britannici e su Rafale F3); missili antinave (il Rafale impiega l’Exocet AM39 e presto il futuro Marte ER, il Typhoon integrerà il Marte-ER per l’Aeronautica Italiana). Una differenza: il Rafale è ottimizzato dall’origine per il ruolo aria-suolo nucleare francese, infatti può trasportare l’ordinanza nucleare tattica (ASMP-A) – capacità non rilevante per il Typhoon nel contesto italiano. D’altro canto, il Typhoon in configurazione aria-aria pura può portare più missili BVR (fino a 6 Meteor + 2 IRIS-T) mentre il Rafale attualmente porta tipicamente 4 Meteor + 2 MICA. Entrambi i caccia hanno un cannone interno per il dogfight (Typhoon un Mauser da 27 mm, Rafale un GIAT 30 M791 da 30 mm). In termini di filosofia d’impiego, Rafale è davvero un “onniruolo” (Dassault lo definisce omnirole): un singolo Rafale può passare da missioni aria-aria ad aria-terra nella stessa sortita con appropriate configurazioni di armi. Il Typhoon è ora anche multiruolo, ma le forze aeree tendono a specializzarne alcuni in caccia puri (es. Typhoon italiani allarmi difesa aerea) mentre dedicano altri velivoli allo strike (ad esempio l’Italia usa gli Tornado IDS e ora gli F-35 per gli attacchi al suolo più rischiosi). La Francia invece affida praticamente tutte le missioni al Rafale, dalla superiorità aerea all’attacco nucleare, dunque il Rafale ha un profilo d’impiego più poliedrico all’interno della stessa forza.
Riassumendo, Typhoon e Rafale sono entrambi caccia europei di 4ª generazione avanzata, con prestazioni simili e tecnologia all’avanguardia. Il Typhoon ha un leggero vantaggio in performance “sportive” (velocità/arrampicata) e raggiungerà con i Tranche 4 una parità sul piano radar e missili. Il Rafale offre forse un’integrazione multiruolo più completa in un singolo pacchetto e un sistema di guerra elettronica eccellente. In uno scontro ipotetico, molto dipenderebbe dall’avvistamento iniziale (entrambi possono usare Meteor a oltre 100 km). Nel dogfight, sarebbero avversari temibili l’uno per l’altro, con esito legato all’abilità del pilota. Per l’Europa è positivo che entrambe le piattaforme si siano evolute e cooperino (es. Meteor è frutto di cooperazione) anziché trovarsi davvero su fronti opposti.
Eurofighter Typhoon vs Sukhoi Su-57 “Felon”
Il Sukhoi Su-57, nome in codice NATO “Felon”, è il caccia russo di quinta generazione introdotto in servizio limitatamente dal 2020. È un velivolo bimotore stealth che la Russia ha sviluppato per competere con F-22 e F-35 occidentali. Un confronto diretto con il Typhoon risulta interessante perché il Su-57 combina caratteristiche di furtività con un design votato alla super-manovrabilità, mentre il Typhoon rappresenta la migliore espressione non-stealth della 4ª generazione occidentale.
- Stealth e design: Il Su-57 adotta una cellula a bassa osservabilità, con stive interne per armi e ampio uso di materiali compositi, ma gli esperti stimano che la sua furtività sia inferiore a quella dell’F-35 e F-22. Presenta elementi che tradiscono compromessi: ad esempio le grosse derive e ugelli motore non schermati lo rendono più visibile ai radar da certe angolazioni. Sukhoi ha privilegiato una configurazione aerodinamica tradizionale (doppia deriva, ali trapezoidali) con soluzioni stealth solo parziali. Ciò significa che, pur essendo meno rilevabile di un Typhoon su radar, il Su-57 non raggiunge il livello di invisibilità dei caccia USA di quinta gen. Nel confronto col Typhoon, va riconosciuto che il Su-57 ha firma radar minore (specialmente frontalmente) grazie alle forme sfaccettate e al rivestimento RAM – il Typhoon apparirebbe sul radar del Su-57 a distanze maggiori. D’altro canto, il Typhoon beneficia della maturità: possiede un RCS ridotto per essere un caccia non stealth, e la sua cellula collaudata non soffre i rischi tecnici di un progetto stealth più giovane (problemi di vernice RAM, etc. di cui il Su-57 ha sofferto in sviluppo). In sintesi: vantaggio Su-57 nell’ingaggio BVR iniziale per minor tracciabilità, ma non del tutto invisibile.
- Prestazioni e motori: Il Su-57 è grande e potente. I primi esemplari montano motori Saturn AL-41F1 (derivati Su-35) da ~14,5 ton di spinta ciascuno, mentre i motori definitivi “Izdeliye 30” in sviluppo daranno oltre 17 ton e miglior supercrociera. Parliamo quindi di una spinta totale superiore alle 29–34 ton, molto più dei ~18 ton totali del Typhoon. Il Su-57, grazie anche alle ali ampie, può superare Mach 2 e dovrebbe poter supercrocierare attorno a Mach 1.3–1.5 (con i motori nuovi forse Mach 1.6). Il Typhoon, come detto, supercrociera anch’esso ed è velocissimo in accelerazione, ma il Su-57 essendo più grande ha potenzialmente velocità ed autonomia maggiori – ad esempio il raggio d’azione stimato del Su-57 supera i 1500 km, quasi il doppio di quello efficace di un Typhoon con serbatoi esterni. In agilità, il Su-57 è progettato per la super-manovrabilità: ha ugelli di spinta vettoriale 3D e può compiere manovre post-stallo estreme (cobra, kulbit) per evadere missili o girarsi rapidamente. Il Typhoon non ha vettorazione di spinta (era opzionale, mai implementata) ma ha un’ottima stabilità e controllo a elevati angoli d’attacco grazie ai canard. Nell’ambito di un dogfight, il Su-57 potrebbe eseguire manovre impossibili per il Typhoon, ma queste sono situazioni limite: in combattimento reale entro il raggio visivo, il Typhoon punterebbe su velocità e rateo di virata costante, il Su-57 su manovre improvvise a bassa velocità. Difficile dire chi avrebbe la meglio – molto dipende dal pilota – ma certamente il Su-57 ha un margine di manovre extra grazie ai motori orientabili.
- Sensori e avionica: Il Typhoon Tranche 4 con radar AESA e suite DASS aggiornata sarà un velivolo molto moderno dal punto di vista elettronico. Il Su-57 però nasce concettualmente dopo: è dotato di un radar AESA N036 Byelka con antenne distribuite (oltre al radar frontale, ha radar laterali in banda L sulle ali per rilevare aerei stealth) e di un sistema IRST a 360° (ha più sensori IR intorno alla fusoliera). Sulla carta, il Su-57 ha un set sensori impressionante: radar frontale potente, radar di coda per coprire dietro, IRST per caccia e terra, tutto integrato. Tuttavia, le capacità di elaborazione e fusione dati russe sono un’incognita: alcuni esperti ritengono che l’avionica del Su-57 non sia allo stesso livello di quella occidentale in termini di software e networking. Ad esempio, il Typhoon con il data-link MIDS può scambiare target con AWACS e altri caccia NATO in rete, il Su-57 avrebbe un datalink dedicato tra Su-57 ma l’integrazione interforze russa è meno collaudata. Inoltre, i sistemi di guerra elettronica del Su-57, seppur presenti, non hanno la reputazione di finezza di quelli occidentali – mentre il Typhoon riceverà upgrade derivati dall’esperienza NATO. In sintesi, il Su-57 è dotato di sensori all’avanguardia sulla carta, ma è incerto quanto efficacemente li fonda tra loro e con il resto delle forze (ad esempio droni o caccia di 4ª gen russi). Il Typhoon invece, pur non stealth, opera in un contesto NATO altamente interconnesso e beneficerà di standard comunicativi comuni.
- Armamenti: Il Typhoon può lanciare missili aria-aria europei (Meteor, IRIS-T) e americani (AMRAAM, Sidewinder) a seconda delle integrazioni, oltre a bombe guidate e missili da crociera occidentali. Il Su-57 ha a disposizione un ventaglio di armamenti russi: in primis i missili aria-aria a lungo raggio R-77M (AA-12 evoluzione, simile agli AMRAAM) e probabilmente in futuro gli R-37M (AA-13, missiloni ultra-lungo raggio ~300 km già usati su Su-35). Per il dogfight usa R-73/74 (missili IR a visione off-boresight). È plausibile svilupperanno un missile ramjet tipo Meteor, ma al momento non noto. Nelle stive del Su-57 c’è spazio per 4–6 missili medio/lungo raggio, più 2 vani laterali per missili IR cortoraggio. Quindi in configurazione stealth il Su-57 può portare almeno 6 missili aria-aria internamente – paragonabile a un Typhoon armato (che però li ha esterni). Per l’aria-suolo, il Su-57 potrà impiegare bombe guidate russe e forse un nuovo missile da crociera ipersonico in miniatura in stiva. Al momento però, il Su-57 è in pochi esemplari e non ha avuto impiego bellico rilevante, quindi le sue capacità aria-suolo restano teoriche. Un Typhoon odierno, al contrario, è collaudato in missioni di bombardamento (vedi impiego sui teatri come Libia, Siria da parte di UK e Italia). In uno scontro diretto, conta soprattutto l’arma BVR: il Meteor del Typhoon contro l’R-77M o R-37 del Su-57. Il Meteor probabilmente ha migliore capacità di ingaggio manovrante grazie al ramjet, l’R-37 ha portata pure maggiore ma nasce per bersagli grandi e non agili. Se il Typhoon riesce a sopravvivere alla prima salva invisibile del Su-57, avrebbe buone chance con i suoi missili di colpire il Felon.
In definitiva, il Typhoon vs Su-57 sarebbe una sfida tra filosofia 4.5 gen agile vs 5ª gen russa stealth. Il Su-57 partirebbe avvantaggiato cercando di avvicinarsi senza farsi vedere per lanciare i suoi missili prima che il Typhoon lo agganci. Il Typhoon farebbe affidamento su supporti come AWACS (che potrebbero scoprire il Su-57 non completamente stealth) e sulle contromisure elettroniche avanzate per neutralizzare i missili nemici. In dogfight ravvicinato, il Su-57 con i suoi trick di super-manovra potrebbe mettere in difficoltà un Typhoon, ma il Typhoon non è indifeso e ha piloti NATO addestrati intensivamente al combattimento manovrato. Va sottolineato che il Su-57 è ancora un programma giovane con pochissimi velivoli operativi, quindi sul campo l’affidabilità e le reali capacità rimangono da dimostrare. Il Typhoon invece è un caccia collaudato da anni di servizio operativo. Come spesso accade, il contesto tattico e l’addestramento farebbero la differenza più che il confronto diretto di macchina.
Conclusione
L’Eurofighter Typhoon, specialmente nella nuova incarnazione Tranche 4, si conferma un caccia formidabile e adattabile, in grado di tenere testa alle sfide moderne. I Typhoon Tranche 1 pionieri hanno servito bene, ma la tecnologia è progredita: radar AESA, armamenti come il Meteor e avionica digitale sono indispensabili per prevalere negli scenari attuali. L’Italia, ordinando i nuovi Typhoon, investe nel mantenere superiorità aerea nazionale con una piattaforma che potrà evolvere ancora (Phase 4 Enhancements, integrazione con futuri droni da combattimento, ecc.). Pur confrontandosi con caccia più recenti come l’F-35, il Typhoon mantiene un ruolo fondamentale complementare: dove l’F-35 agisce da “apripista” invisibile, il Typhoon garantisce prestazioni cinetiche, presenza dissuasiva e capacità di reazione rapidissima (grazie a velocità e quota). Rispetto ai pari-generazione Rafale, il Typhoon Tranche 4 non teme il confronto, avendo colmato il gap in multiruolo e sensoristica. Infine, di fronte a potenziali avversari come il Su-57, il Typhoon rappresenta un pacchetto estremamente maturo e affidabile inserito in un ecosistema (NATO) fatto di supporto condiviso e strategie cooperative, fattori che spesso superano le mere specifiche tecniche.
In ottica futura, l’Eurofighter Typhoon resterà protagonista: grazie ai continui upgrade potrà operare efficacemente almeno sino al 2040–2050 e oltre, affiancando gradualmente i caccia di sesta generazione quando arriveranno. Nel frattempo, con i Typhoon Tranche 4 l’Aeronautica Militare potrà contare su caccia all’avanguardia per proteggere i cieli italiani e contribuire alle missioni NATO, forte di un velivolo europeo che unisce prestazioni eccellenti e tecnologia aggiornata con successo – un vero “guardiano supersonico” per le generazioni a venire.
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Fonti:
- A. Galletto, Italy Orders New Batch Of Up To 24 Eurofighter Typhoons, The Aviationist
- Jon Lake, More details of Italy’s Tranche 1 Typhoon replacement, Aerospace Global News
- TurDef, Italy Replaces Typhoon Tranche 1 with 24 Tranche 4/5 Jets
- Dati tecnici: MTU Aero Engines – AEROREPORT (EJ200 supercruise); Dassault Aviation (Rafale specifications); Wikipedia F-35 (Mach 1.6).
- National Security Journal, Su-57 Felon Is No Match for the F-35 (analisi difetti Su-57).