Divorzio: Assegno di Mantenimento, Novità 2019

Una sentenza della Cassazione dice che l’assegno di mantenimento del coniuge in caso di divorzio, non deve più essere calcolato in base al tenore di vita del coniuge quando era sposato, ma che dovrà essere dato solo se l’ex coniuge non riesce a mantenersi e di un importo tale l’assegno di mantenimento dopo il divorzio, gli serva per poter vivere in modo dignitoso, ma non più legato allo stile di vita precedente.
Questa sentenza, sta creando una gran confusione e tante domande tra le persone divorziate o che vogliono chiedere un divorzio, cerchiamo allora di fare chiarezza, rimarcando che però ora deve essere la politica a chiarire il tutto, perchè non è giusto che questioni così importanti come il calcolo dell’importo dell’assegno di mantenimento sia a discrezione del singolo giudice, invece che di una specifica legge decisa dal Parlamento italiano.

Divorzio come cambia l’assegno di mantenimento:

Purtroppo in Italia la cultura giuridica di base latita, e anche molte testate giornalistiche stanno facendo confusione. La Corte di Cassazione in Italia non fa giurisprudenza, cioè le leggi non cambiano in base alle sentenze della Cassazione, che è il 3° grado di giudizio nel processo che si celebra nel Nostro paese.
I tre poteri dello Stato italiano infatti si distinguono in
  • Legislativo ( che può emanare leggi) che è il Parlamento
  • Giudiziario ( che giudica se la legge è rispettata) cioè la magistratura.
  • Esecutivo ( che fa eseguire le leggi) la Polizia ed altri organi di polizia.
Quindi le sentenze della Cassazione non valgono come leggi, in quanto vige il principio di “civil law” , a differenza della giurisprudenza Americana ed Inglese la “common law” che siamo tanto abituati a vedere in film e telefilm e che ci confondono le idee come in questi casi.
Anche se non fanno legge, le sentenze della Cassazione sono importanti.
Va detto però che anche se non fanno legge, le sentenze della Cassazione sono importanti, ancora di più quelle della Suprema Corte di Cassazione. Un avvocato, può sempre citare – durante un processo – queste sentenze, sarà poi il giudice a decidere se tenerne conto, oppure no.
Divorzio: assegno di mantenimento, novità 2019
Il divorzio milionario che ha fatto tanto parlare gli italiani, quello tra
l’ex Presidente del Consiglio Berlusconi e la moglie Veronica Lario.

Cambia l’assegno di mantenimento secondo la Suprema Corte di Cassazione.

  1. La sentenza n. 11504/17 della Suprema Corte di Cassazione, specifica che “Il mantenimento non va riconosciuto a chi è indipendente economicamente” , quindi la Corte con questa sentenza depositata il 10 Maggio 2017,  stabilisce che ci possono essere dei nuovi parametri su cui calcolare un eventuale assegno di mantenimento: cioè che il coniuge a cui spetta il mantenimento, non dovrà più attraverso l’assegno cercare di mantenere il livello di vita precedente al suo ex-compagno, ma dovrà solo dargli un assegno per fargli avere un livello di vita minimo indispensabile alla sopravvivenza.
  2. L’assegno di mantenimento cessa nel momento in cui l’ex-coniuge è in grado di mantenersi da solo o nel momento in cui l’ex coniuge rifiuta un lavoro/reddito il quale può farlo mantenere da solo“.
ESEMPIO: per capire meglio, prendiamo uno dei divorzi che più hanno fatto clamore nel Nostro paese: quello tra l’ex Presidente del Consiglio Berlusconi e la moglie Veronica Lario. Con una sentenza del 23 Giugno 2015, l’assegno di mantenimento alla ex signora Berlusconi è stato fissato a 1.400.000 euro al mese, cioè quasi 17 milioni di euro all’anno, una cifra veramente fuori da ogni logica e che fece molto scalpore. Se questo processo si fosse celebrato non anni fa ma diciamo da domani, l’avvocato di Berlusconi avrebbe potuto citare la sentenza 11504/17 della Suprema Corte di Cassazione e cavarsela con un assegno di 1/2.000 euro al mese, oppure anche NIENTE, visto che comunque la signora Lario aveva a disposizione un reddito minimo derivante da immobili e altro tipo di rendite.

Ma cosa succederà oggi alle coppie che hanno già divorziato? E cosa succederà da ora in poi alle coppie che si stanno divorziando?

Purtroppo quando la discrezionalità del giudice è così ampia, è difficilissimo poter dire, caso per caso, cosa potrebbe accadere agli assegni di mantenimento per l’ex-coniuge.
Innanzitutto possiamo sicuramente dire per chiarire tutta la questione che la legge non è cambiata, però in più c’è questa sentenza, sentenza alla quale si potranno basare gli avvocati divorzisti nella loro discussione durante la causa di divorzio, cercando di far pagare di meno al proprio cliente.
I vecchi assegni di mantenimento quindi rimarranno gli stessi, in molti parlano di cause di divorzio da rifare, ma secondo Noi è solo una gran perdita di tempo e denaro, proprio perchè la legge non è cambiata, e rifare tutto un processo solo in base ad una sentenza della Suprema Corte di Cassazione è estremamente rischioso.

Si impone una rivisitazione legislativa del divorzio

La società è profondamente cambiata in questi ultimi 100 anni. Si consideri che le donne fino al 1945 in Italia nemmeno avevano il diritto di voto.
Il matrimonio era considerato una specie di assicurazione sulla vita. I matrimoni erano principalmente basati su questioni economiche. Ovviamente c’era anche il discorso “amore”, ma non era strettamente necessario, quello che contava nel matrimonio era che il marito potesse prendersi cura della moglie e della prole economicamente per il resto delle loro vite, inoltre il matrimonio implicava la comunione dei beni proprio per rimarcare questo principio: si mettevano insieme tutti i propri averi e si formava una famiglia.
Questi principi, innanzitutto sociali e di civiltà, sono stati anche principi giuridici che ancora oggi sono validi in molti casi.
Purtroppo la Nostra giurisprudenza – molto conservatrice – non è stata in grado di riformarsi come si è riformata la società che ha avuto enormi cambiamenti. Ormai le donne hanno gli stessi diritti degli uomini da decenni, ma leggi, regolamenti ed usi che sono ancora legati ad una società patriarcale li relègano a ruoli di secondo piano, anche grazie a strumenti giuridici come l’assegno di mantenimento. Perchè una persona , una volta che ha divorziato, dovrebbe mantenere lo stesso stile di vita di quando era sposata?
Questa sentenza ci riporta ad una realtà più vicina a quella odierna: se una ex-moglie o ex-marito non lavorano e non hanno un reddito minimo per vivere, è giusto che l’ex – se ha un reddito – lo aiuti finchè non si trova un lavoro, ma nel momento in cui troverà un lavoro e avrà un reddito sufficiente, l’assegno di mantenimento cesserà di essere erogato. La cessazione dell’assegno di mantenimento avverrà anche nel caso in cui la persona che lo percepisce dovesse rinunciare ad un possibile lavoro, come dice la sentenza. Questo equipara quindi l’assegno di mantenimento dell’ex-coniuge, all’assegno di mantenimento per il / i figlio/i.
Per seguire il principio legislativo che la legge è uguale per tutti, il parlamento quindi ora è moralmente obbligato a cambiare la legge sul divorzio, in modo da regolare in modo chiaro il funzionamento dell’assegno di mantenimento.

Fondatore di Economia Italia nel 2014, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Si avvicina al mondo digitale nel 2007, nello stesso anno inizia a scrivere di economia e politica internazionale prima in forum e poi collaborando con varie testate, blog e siti in cui scrive approfondimenti di argomenti di suo interesse, come l'economia italiana, la formazione scolastica, il lavoro, l'impresa individuale, il marketing, i mercati finanziari, le energie rinnovabili, i motori.

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