Costo di una Guerra contro l’ISIS

Roma, Marzo 2015. Ogni giorno un nuovo orrore dalle terre dell’ISIS, oggi se la sono presa addirittura con i reperti della città di Ninive, distruggendo statue di 3.000 anni fa, perché rappresentavano Dèi e non l’unico Dio.
Molte persone in occidente si dicono favorevoli ad una guerra contro l’ISIS.

Ma quanto potrebbe costare una guerra contro uno Stato Islamico dove prima c’era lo stato dell’Iraq, lo stato della Siria, lo stato della Libia e dove ora, dopo mesi di anarchia totale c’é questa organizzazione religiosa così crudele?

Si parla di un territorio vastissimo, dove il  nemico non è organizzato in un vero e proprio esercito, ma in piccole fazioni di guerriglieri, in pratica non si dovrebbe più pensare ad uno scontro come é stato nelle guerre che si studiano sui libri di scuola, satelliti, elicotteri, carri armati, aerei cacciabombardieri, sono mezzi non adeguati, troppo potenti, ingombranti e praticamente inutili contro persone che girano vestiti come civili, armati sono di Kalashnikov e RPG, che girano su Jeep e Mercedes, che conoscono molto bene i luoghi, la cultura della popolazione, la lingue, gli usi ed i costumi e che sopratutto sono temuti dalle popolazioni locali per la loro barbara violenza e rispettati , perché seguono gli ordini di Imam, uomini di chiesa, uomini di Dio….

Un intervento armato contro il Califfato é in corso ormai da mesi, aerei giordani, americani e francesi, stanno cercando di bombardare le postazioni degli uomini in nero, ma con scarsi risultati, non tanto perché  non riescono a distruggerle, ma perché sono postazioni di scarso valore, mobili, facilmente occultabili e i cui caduti possono essere facilmente sostituiti, per non parlare dei mezzi che, come dicevamo prima, si limitano a qualche mitragliatrice o qualche lanciarazzi.
Ma tornado alla domanda precedente, quanto costerebbe una guerra contro l’ISIS?

Costo di una Guerra contro l'ISIS

E’ praticamente impossibile quantificare i soldi per un eventuale intervento contro ISIS, sia se si volesse farlo in Libia, sia se si volesse farlo in Iraq o in Siria, e ora capiremo il perché.

Quando gli Stati Uniti decisero di invadere l’Iraq ( una delle più sbagliate campagne di guerra della storia recente), fecero una previsione di spesa di 300 miliardi di dollari, compresa l’invasione e l’instaurazione di un governo democratico al posto di quello di Saddam Hussein.

Dopo 10 anni, e cioé nel 2013 quando le truppe della NATO iniziarono a smobilitare dall’IRAQ e migliaia di armi rimasero in mano ai civili iracheni ( molti dei quali oggi fanno parte dell’ISIS) il costo della guerra era arrivato a 1.700 miliardi di dollari già spesi + 580 miliardi di dollari spesi in assegni ai reduci o alle famiglie per familiari morti o gravemente feriti. In futuro, tutte queste spese non finiranno e riusciranno a far lievitare i costi fino ad arrivare ad un totale stimato in 6.000 miliardi di dollari, una cifra fantasmagorica per il Nostro bilancio dello Stato italiano, che già entra in crisi se i cittadini pagano o non pagano l’IMU ( che sono circa 1 miliardo di euro…)

Per quanto riguarda l’intervento armato in Afghanistan invece, dove ancora sono presenti i militari italiani e che rimarrà con ogni probabilità una terra di nessuno quando ce ne andremo, cioé una terra fondamentalmente di anarchia divisa tra piccole fazioni e tribù locali armate fino ai denti, il costo che hanno sopportato tutte le nazioni NATO, non è mai stato calcolato, ma il calcolo più pesante a livello morale é certamente quello dei morti ammazzati.
Tra militari  civili, tra Iraq ed Afghanistan ci sono stati 270-320 mila morti.

Ricordiamo che il tutto é iniziato per cercare i circa 5 mila componenti di Al-Queda fedeli a Bin Laden, il quale in realtà era fuggito dall’Afghanistan da un pezzo e fu ritrovato in Pakistan nel 2011, dopo che un piccolo gruppo di militari americani ( non più di 50) lo cercarono per anni e fu ucciso grazie ad appena una 20ina di Navy Seal americani.

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Membri dello Stato islamico distruggono
statue a Ninive, una delle più antiche città
della terra.

L’intervento militare italiano in Libia contro lo Stato islamico: anche da diverse parti politiche è stato detto che si é favorevoli ad un’intervento militare contro lo Stato Islamico in Libia, questo fatto esclusivamente da militari italiani è praticamente impossibile, e sarebbe quasi del tutto inefficace, vista la vastità di questo enorme paese, per non parlare dei costi, praticamente ingestibili per un paese in grave crisi economica come il Nostro. L’unica opzione sarebbe un’alleanza con gli altri paesi europei e del Nord Africa, cosa improbabile quanto dispendiosa. Un altro elemento necessario sarebbe un’alleanza con delle fazioni anti-islamiche del posto.
[fonte]

Autore

  • massy biagio

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.