Il Petrolio dello Stato islamico: a chi viene venduto?

Nono tutti sanno che nello Stati Islamico ISIS o IS, ci sono pozzi di petrolio, ogni combattente prende 500 $ e ogni comandante militare 1.200 $, una somma enorme sia in Iraq che in Siria, soldi che provengono per lo più dal commercio del petrolio , dai pozzi conquistati in Iraq o da qualche ‘buco’ in qualche pipeline. Qui: Prezzo Petrolio Oggi.

Aggiornamento 14 Novembre 2015, passeranno alla storia come gli attentati di Venerdì 13 novembre a Parigi quelli di ieri sera, dove un gruppo di 8 persone armate, al grido di Allahu Akbar , in diversi punti della città hanno seminato quasi 130 morti e altre centinaia di feriti, prima di morire suicidi.
Il più grave attentato terroristico in Europa dalla fine della 2a guerra mondiale, é stato rivendicato dallo Stato Islamico.

Aggiornamento 26 Giugno 2015: l’ISIS ha scatenato una campagna mondiale di terrore con attentati concomitanti in Francia, Kuwait, Tunisia.

  • In Tunisia un gruppo di uomini armati, é arrivato dal mare verso delle spiagge piene di turisti, a 140 km. a sud di Tunisi, sparando all’impazzata. Hanno fatto 11 morti e decine di feriti, prima di fuggire.
  • In Francia le notizie sono ancora incomplete, comunque sembra che un uomo si sia fatto esplodere nei pressi di una fabbrica, ci sono 2 morti ed una testa mozzata.
  • Kuwait: le prime notizie parlano di un attentato in una moschea, sempre nelle stesse ore degli altri due con molti feriti.

L’IS ha fatto sapere che ci sarà un ‘mese del terrore’ in tutto il mondo, in concomitanza con il Ramadam islamico (18 giugno al 16 luglio 2015)

Ma chi compra il petrolio dell’ISIS?  Sembra che il petrolio dei jihadisti tagliagole dell’IS, vada dove sempre è andato il petrolio iracheno ‘illecito’, cioè quello rubato dai vari pozzi e le varie pipeline,  verso la Turchia, nel Kurdistan.

Il Petrolio dello Stato islamico. a chi viene venduto?

Praticamente, da sempre esiste il mercato nero del petrolio in Iraq, come in ogni altro stato produttore di petrolio.  Questo veniva venduto prima e viene venduto anche ora agli stati confinanti: Siria, Iran, Turchia (Kurdistan)  non certo in modo ‘ufficiale’, ma ufficioso a contrabbandieri locali,  poi se ne perde le tracce.
Forse lo usiamo Noi la mattina, quando mettiamo la benzina per andare al lavoro, dopo che è passato di mano in mano, da raffineria a pipeline, da petroliera a distributore…
Quello che più preoccupa gli analisti però, é l’Economia dello Stato Islamico.
Se é vero che questi jihadisti sono una costola di Al-Queda e che come al-Queda venivano aiutati dai musulmani sunniti estremisti (i vari sceicchi arabi) e dal business de sequestro di persone, chiedendo ed ottenendo ottimi riscatti, ora tutto questo non vale più, o meglio: quei soldi ancora arrivano, ma solo una piccola parte del grande giro d’affari in mano ai capi militari dell’ISIS,

ISIS é riuscito a prendere le leve del potere dell’economia siriana ed irachena in quei territori che ha conquistato, quindi ora controlla l’agricoltura, la pastorizia  e – appunto – l’oro nero, cioé le principali fonti di ricchezza di questi 2 paesi che MAI avevano sofferto la fame prima d’ora.

Prima che arrivassero gli americani in Iraq, prima che ci fosse la rivoluzione in Siria, queste popolazioni non si potevano considerare ricchissime, ma stavano abbastanza bene, rispetto a ora, dopo guerre che hanno fatto decine di migliaia di vittime.
Anche quando sono arrivati questi signori dello Stato Islamico, i morti ci sono stati, ma sono stati più le persone che si sono sottomesse e si sono convertiti al loro particolare Islam, un islam ordotosso, estremista, insomma: hanno preso dell’Islam un pò tutto, ma non hanno dimenticato quella parte in cui l’Islam, per esistere appieno, ha bisogno di un Califfato e di una Sharìa.

Dove prendono le armi i jihadisti?

  • Come in molti avranno notato, le armi sono americane. Queste sono state prese dai jihadisti ai militari iracheni. Fino all’anno scorso infatti i jihadisti ( che sono formati per la stragrande maggioranza da ex rivoltosi siriani  e da elementi iracheni che hanno sempre combattuto contro gli americani – l’attuale Califfo è stato ospite delle prigioni irachene-americane per diverso tempo – ) usavano solo Ak-47 e RPG di fabbricazione sovietica, presi negli enormi depositi dell’esercito siriano, solo dopo si vedono che usano camionette, blindati, cannoni e fucili di fabbricazione americana, basta farsi un giro su internet e le immagini di certo non mentono.

Chi ha addestrato i jihadisti?

  • Difficile dirlo, quello che si sa per certo che è molti militari della NATO e di vari paesi , durante i primi 2 anni di rivoluzione in Siria sono entrati in territorio siriano come consiglieri militari, il che significa che erano istruttori.
  • Tutti gli stati occidentali ( iniziando da quelli europei) hanno da sempre condannato la politica di Assad e quando hanno potuto, hanno dato mano forte ai ribelli, sia a livello politico che a livello militare ( per quel poco che potevano). Il problema che nessuno si è posto il problema ( o meglio se ne sono fregati) e nessuno ha fatto i conti con l’Islam, una religione molto radicata nel territorio, nata proprio per per avere una struttura di potere , una religione che è anche politica, oltre che modo di vivere.
  • Tutti questi insorti siriani sono quindi diventati automaticamente jihadisti combattenti in nome di Allah, e questa cosa si è ampliata sempre di più, anche grazie a vari ‘interessi esterni’ di nazioni ( alcuni dicono americani, altri europei, altri sionisti, altri arabi) e di private organizzazioni ( supporto di danaro da parte di sceicchi arabi che hanno finanziato Onlus vicine ai jihadisti, associazione islamiche che hanno mandato combattenti)
  • Una volta entrati in Iraq, i jihadisti hanno praticamente trovato la strada spianata: gli americani se ne erano andati da un pezzo e l’esercito iracheno non ha fatto altro che abbandonare le armi, togliersi le divise e scappare via. Per questo ora i jihadisti hanno armi e materiale che erano dell’esercito iracheno.
  • Noi il problema lo avevamo visto 12 mesi fa. Il mondo se ne è accorto solo dopo la strage di Parigi di Charlie Hebdo.

3 commenti

    1. Credo che lo comprino i soliti noti: le multinazionali del petrolio , in particolare quelle dell'arabia saudita

  1. l'arabia saudita è il principale produttore di petrolio, non ha bisogno di comprarlo da nessuno….lo vende e finanzia l'Isis, come gli Emirati arabi….ma siccome sono alleati degli americani, nessuno dice nulla.

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