Da tempo si parla di una grande statua di San Francesco da mettere nel Subasio, alle spalle di Assisi. In questo articolo cercheremo di capire perchè farla, quanti soldi servirebbero, quali caratteristiche e sopratutto quanto sarà alta.

Perchè farla:

Vuoi il perché “da CFO” e non da sognatore? Eccolo: ha senso solo se la statua diventa un volano economico-culturale misurabile, rispettando (davvero) il Subasio e l’identità francescana. Altrimenti è un soprammobile da 50 milioni.

1) Motivo economico (con numeri d’ordine di grandezza)

Domanda esiste già: Assisi ha fatto ~1,4 milioni di presenze nel 2023, circa un quarto dell’intero flusso umbro. Una grande icona panoramica e visitabile (belvedere interno, museo/centro visitatori) può trasformare “giornate mordi e fuggi” in una notte in più e attrarre nuovi flussi.
Benchmark: attrazioni-simbolo spostano numeri. Il Christ the Redeemer di Rio richiama quasi 2 milioni di visitatori/anno; la Statue of Unity in India ha fatto ~5,8 milioni nel 2024 (2,9 milioni già al primo anno, con ricavi ticket significativi). Non sono Umbria, ma indicano il potenziale delle “icone verticali”.
Scenario prudente: se la statua aggiungesse +200–300 mila visite/anno (tra nuovi arrivi e day trip), con spesa media locale di 50–100€ (alloggio, ristorazione, mobilità, biglietti), l’indotto annuo sarebbe 10–30 M€. Payback “di territorio” in 3–7 anni. (Stima: scenari, non garanzie.)

2) Posizionamento e brand (che si monetizza)

Assisi = pace & cura del creato: un San Francesco alto 30 m sul Subasio è un beacon identitario globale, coerente con il messaggio del Santo e con l’attrattività UNESCO del complesso francescano, già tra i principali poli di pellegrinaggio dopo il Vaticano.
Eventi e media: mapping, veglie, summit su ecologia integrale → destagionalizzazione e risonanza mediatica internazionale. Durante gli anni giubilari o grandi appuntamenti ecclesiali i picchi sono tangibili (Assisi è tappa naturale).

3) Filiera e lavoro (non solo cantieri)

Cave, laboratori, acciaio, logistica: commesse ad alto valore per artigiani e imprese tecniche; trasferimento di competenze (CNC + finitura a mano).
Effetto formazione: scuola-bottega per scalpellini e restauratori → capitale umano che resta in Umbria.

4) Perché sul Subasio (e solo se…)

Luogo-simbolo della spiritualità francescana, parco naturale protetto con panorami che amplificano l’icona. Ma proprio perché è parco, va dimostrato che l’opera è reversibile, a basso impatto, paesaggisticamente controllata.

Rischi reali (e come mitigarli)

Ambientale/paesaggistico: è area protetta e Assisi è sito UNESCO; serve VInc+VIA severa, view-shed analysis, galleria del vento, piani fauna/flora, cantierizzazione “leggera” e reversibile.
Kitsch vs sacro: concorso internazionale con giuria tecnico-spirituale (Francescani, storici dell’arte, paesaggisti) e consultazione pubblica.
Ondata turistica mal gestita: navette elettriche, capienze contingentate, prenotazione fascia oraria; altrimenti si rovinano l’esperienza e il parco.
Opex: manutenzione annua non banale (esempi in Rio: fulmini, meteo, restauri ricorrenti). In progetto va creato un fondo di manutenzione dedicato alimentato da ticket del belvedere/centro visitatori e donazioni.

Modello finanziario credibile (mix pubblico-privato)

50 M€ si chiudono con:
1. Donazioni globali (mondo francescano, filantropia internazionale);
2. Corporate/CSR (energia, mobilità, tech) in cambio di diritti sul visitor center e programmi educational (non sulla statua);
3. Ricavi propri: belvedere interno, museo, eventi, merchandising “sobrio”;
4. Fondi culturali/turistici per mobilità sostenibile e tutela paesaggistica (per infrastrutture, non per l’icona).

KPI di successo (prima di posare la prima pietra)

Incremento netto di presenze/arrivi (baseline Assisi 2023) e length-of-stay; NPS visitatore; carico ecologico del parco; Opex coperti da ricavi ricorrenti.
Zero perdite operative dal 3° anno; accessibilità (bus elettrici, disabilità); impatto visivo approvato da Soprintendenza/UNESCO.

In sintesi (spietata ma onesta)

Perché farla? Per trasformare un capitale simbolico unico in valore economico, culturale e occupazionale a lungo termine.
Quando farla? Solo con consenso sociale, tutela ambientale impeccabile e un business plan che regga senza contributi pubblici “a fondo perduto” perpetui.
Se non ci sono queste condizioni, meglio potenziare i cammini, i belvedere e i servizi: costa meno e rende quasi quanto—senza rischiare lo spirito dei luoghi.

Se vuoi, ti preparo un one-pager per sponsor (obiettivi, numeri chiave, governance, KPI e timeline), così vediamo se i 50 milioni stanno in piedi… o si sciolgono come cera ai primi 30 nodi di tramontana.

Quanto dovrebbe essere alta?

Per farne un polo attrattivo a livello regionale e mondiale, dovrebbe essere vista sia da Perugia che da Foligno, città che sono dalla parte opposta una dall’altra e che distano da assisi circa 20 chilometri.

Per calcolare l’altezza minima della statua che si possa vedere da 20 km di distanza (supponendo che sia a livello del mare e che l’osservatore sia anch’esso a livello del mare), dobbiamo considerare la curvatura terrestre.

La formula approssimativa per la distanza dall’orizzonte è:

dove hh è l’altezza dell’oggetto rispetto al suolo.

Passo 1 – Calcolo del raggio visibile della statua
Se l’osservatore è a livello del mare, per vedere la cima della statua a 20 km, la distanza dell’orizzonte dovuta alla sua altezza deve essere 20 km:

Passo 2 – Osservatore non a terra
Se l’osservatore è alto (ad esempio su una collina o edificio di 2 metri di altezza occhi-compresi), la sua linea dell’orizzonte copre già parte della distanza.
La distanza visibile dell’osservatore è:

la statua di san francesco si vedrà fin da perugia

Quindi alla statua restano da coprire:

grandezza statua san francesco ad assisi

💡 Risultato pratico

Osservatore a livello del mare: statua alta ~31 metri
Osservatore alto 2 m: statua alta ~18 metri

⚠️ Questi valori valgono in condizioni ideali: aria limpida, nessun ostacolo e visione della cima della statua. Se vuoi riconoscere i dettagli da 20 km, la statua dovrebbe essere molto più grande (anche 2–3 volte).

Strategia corretta per la costruzione (evita il “monolite”)

Una statua interamente piena in marmo alta 31 m sarebbe proibitiva (peso e rischi pazzeschi). Per darti un ordine di grandezza: il David (5,17 m) pesa ~5–6 t; scalando in proporzione volumetrica, a 31 m si va oltre 1.000 tonnellate. Intrasportabile, ingestibile, pericolosa.
La soluzione usata per opere giganti è struttura portante interna + “pelle” in marmo (pannelli scolpiti/segmenti) con giunti invisibili.

Schema costruttivo consigliato

Struttura interna: telaio spaziale d’acciaio (S355/S460) o acciaio inox duplex in zone esposte + nucleo in c.a. (o albero centrale in acciaio) per stabilità, accessi e manutenzione.
Rivestimento in marmo di Carrara: pannelli scolpiti su misura spessore 50–100 mm, talvolta alleggeriti sul retro (tasche) o accoppiati a honeycomb in alluminio/titanio per ridurre peso.
Ancoraggi: perni/dowels e staffe in AISI 316/duplex o titanio. Interposizione di isolanti dielettrici per evitare corrosione galvanica.
Giunti: 4–8 mm (variabili) per tolleranze, dilatazioni e drenaggio; stuccature e nastri sigillanti non acidi.
Protezione: parafulmine e messa a terra; drenaggi interni; ventilazione della camera retrostante i pannelli.

Fasi operative

1) Studio di fattibilità e concept

Team: scultore capo + studio d’ingegneria strutturale (Eurocodici), geologo, impiantista, HSE, project manager.
Scelta sito: vincoli paesaggistici, carichi di vento/sisma, logistica di trasporto, fondazioni.
Modello 3D: scultura digitale ad altissima risoluzione; definizione suddivisione in “pelli” (mesh → pannelli).
Wind & seismic: analisi con CFD/galleria del vento e modellazione FEM; definizione azioni EC1 (vento) ed EC8 (sisma).

2) Permessi e iter autorizzativo (Italia)

Titoli edilizi + eventuale VInc (paesaggistica) e VIA se in area sensibile.
Piano sicurezza cantieri speciali, piani di sollevamento, occupazione suolo pubblico, vie grù/trasporti eccezionali.

3) Geotecnica e fondazioni

Indagini (sismiche, penetrometriche, carotaggi).
Fondazione: platea in c.a. (es. 12–16 m di lato, spessore 1,2–2,0 m) o pali se terreno scadente.
Carichi: struttura + rivestimento + vento/sisma con coefficienti parziali.

4) Struttura portante

Nucleo: albero centrale (acciaio tubolare o vano scala/ascensore in c.a.) fino a ~25–30 m.
Telaio spaziale: montanti/diagonali + anelli; passerelle interne per ispezione.
Tolleranze: ±3–5 mm per squadri principali, tenendo conto che i pannelli marmo richiedono precisione d’appoggio.

5) Marmo: estrazione, pre-lavorazione, taglio

Cave di Carrara: scelta varietà (Bianco Statuario, Calacatta, Gioia, ecc.) per uniformità cromatica.
Bloccame → segagione in pannelli grezzi con surplus di materiale per la scultura di dettaglio.
Marcatura: ogni pannello ha ID, orientamento venature, inclinazione e coordinate sulla mesh.

6) Scolpitura e controllo qualità

Pre-sgrossatura CNC a 5 assi (su modello digitale) + finitura manuale da maestri scultori.
Prove a secco in stabilimento: mock-up scala 1:1 di porzioni complesse (viso, mani, drappeggi).
Trattamenti: idrorepellenti/anti-macchia traspiranti (no filmogeni lucidi), test gelo-disgelo.

7) Ferramenta e fissaggi

Sistemi: perni passanti, staffe regolabili, ancoraggi chimici certificati; punti di ritenuta anti-caduta.
Materiali: AISI 316/duplex o titanio grado 5; guarnizioni EPDM; spessori PTFE o nylon come interfacce.

8) Trasporti e logistica

Prefab: pannelli 1–3 m² ciascuno (100–300 kg tipici; fino a 600–800 kg per elementi speciali).
Trasporto eccezionale: pianali ribassati, casse gabbia; percorsi autorizzati; deposito intermedio vicino al sito.
Gru: principale da 250–500 t con jib; minigrù/spider per posizionamento di precisione.

9) Montaggio in quota

Sequenza: dal basso verso l’alto; “zone” (gambe/torace/testa) per chiudere i cerchi strutturali.
Controllo: laser scan a ogni anello per verificare calzata pannelli vs. modello.
Giunti & stuccature: posa elastica, compatibile con marmo (pH neutro), drenaggi e ventilazione.

10) Collaudi e consegna

Collaudo statico struttura + pull-out test ancoraggi marmo.
Piano di manutenzione: ispezioni annuali, lavaggi, riprese di sigillature ogni 8–12 anni, controlli post-evento estremo (vento/sisma).

Numeri chiave (ordine di grandezza)

Altezza statua: 31 m (figura umana in posa “compatta” per ridurre sbalzi).
Superficie rivestimento: 700–1.200 m² (dipende dalla posa e dai dettagli).
Peso rivestimento: con 60 mm medi → ~160 kg/m² → 110–190 t di marmo.
Acciaio struttura: 120–250 t (variabile con vento/sisma e forma).
Fondazioni c.a.: 400–1.000 m³ di calcestruzzo (dipende dal suolo).
Tempo totale: 18–30 mesi (progettazione → autorizzazioni → fabbricazione → montaggio).

Costi (stima ROM, IVA esclusa)

Dipende tantissimo da sito, forma e finitura del marmo (statutario top = €€€). Range realistico per un’icona urbana:

Progettazione & studi (arch/scultura/strutture/CFD/GEOTEC): €1,5–4,0 M
Fondazioni & opere civili: €1,5–5,0 M
Struttura metallica + vernici/corrosione: €1,2–3,5 M
Marmo (blocco → CNC → finitura mano): €4–12 M
Ferramenta/ancoraggi speciali: €0,8–2,0 M
Logistica, sollevamenti, cantierizzazione: €1–3 M
Direzione lavori, sicurezza, collaudi: €0,8–2,0 M
Contingenze 15–25%: €1,8–6,0 M

Totale indicativo: €12–37 milioni (progetto “pulito”). Con pretese di marmo selettivo e dettagli scultorei estremi: €30–60+ milioni.

Rischi e come mitigarli

Vento: dita/braccia tese creano vele; preferire pose “raccolte” o irrigidimenti interni locali.
Sisma: gerarchia delle resistenze; connessioni duttili; distacchi controllati per i pannelli.
Gelo/disgelo & piogge acide: trattamenti idrorepellenti traspiranti, dettagli di gocciolatoio.
Differenze cromatiche: lotti omogenei dalla stessa cava/filone; mock-up grandi prima dell’ordine.

Alternative intelligenti (stesso effetto, meno peso/costi)

Marmo sottile su anima in pietra ricostruita (GRC o UHPC): aspetto Carrara, peso drasticamente ridotto.
Marmo + titanio/alluminio honeycomb: rigidità e peso super contenuti.
Testa/mano/elementi focali in marmo pieno, resto in rivestimento alleggerito.
Scala 25–28 m invece di 31 m: taglio costi e spinte al vento >15%.

Checklist di avvio (operativa)

✅ Scultore + ingegnere strutturista con referenze su grandi sculture.
✅ Concept 3D + pose “aero/seismo-friendly”.
✅ Pre-consultazione con Comune/Soprintendenza/Regione.
✅ Indagini geotecniche.
✅ Budget ROM e cronoprogramma.
✅ Gara tra 2–3 cave di Carrara per qualità/continuità venature.
✅ Mock-up 1:1 (porzione viso/mani).
✅ Piano di manutenzione decennale.

Non solo una statua

Gran piano 😎: non “solo una statua”, ma un polo francescano contemporaneo ai margini del Parco del Monte Subasio e a monte di Assisi, integrato nel paesaggio e in pietra di Subasio (la “pietra rosa/bianca” che caratterizza Assisi). Nota bene: siamo in area UNESCO e a ridosso di Parco regionale → vincoli severi: progetto “low impact”, volumi in gran parte interrati o semi-interrati e localizzati fuori dal perimetro più sensibile del Parco.

Quadro costi (ordini di grandezza, IVA esclusa)

Tre livelli di ambizione, tutti con architettura in pietra locale, verde e mobilità dolce:

A) “Essenziale” (75–110 M€)

Statua 30–31 m (struttura acciaio/c.a. + pelle in marmo Carrara): 15–30 M€
Visitor center/museo (4–6.000 m², parte interrata): 15–25 M€
Spazi spirituali/giovani (2.000 m²): 6–10 M€
Centro sport/outdoor (palestra leggera, no campi invasivi): 4–7 M€
Bar/ristorante/retail (1.500 m²): 5–7 M€
Parcheggi periferici + navette elettriche + sentieri attrezzati: 6–10 M€
Opere paesaggistiche/mitigazioni/energie rinnovabili (FV, geotermia a bassa entalpia): 4–6 M€
Progettazione, permessi, sicurezza, collaudi, imprevisti 20%: 10–15 M€

B) “Firma” (140–220 M€)

Come A) + hotel 70–100 camere in pietra (diffuso/terrazzato): 20–35 M€
Spazi interrati estesi (sale conferenze 600 posti, gallerie espositive, cappella ipogea): 25–40 M€
Mobilità verticale (montacarichi panoramici/funicolare corta): 12–20 M€
Opere paesaggistiche di alto livello + arte pubblica + endowment manutentivo iniziale: 10–15 M€

C) “Landmark” (250–400 M€)

Come B) ma con volumi ipogei rilevanti (10–15.000 m²), hotel 5★ 120–150 camere, infrastrutture mobilità dedicate (nuova strada tecnica schermata / funicolare lunga), grandi dotazioni per eventi internazionali.

Perché range ampi? Gli interrati in roccia costano molto: dal +30% al +80% rispetto ai fuori terra (scavo, consolidamenti, impermeabilizzazioni, finiture in pietra), e il costo di mobilità speciale (funicolari/ascensori in roccia) è altamente sito-dipendente.

Programma funzionale (mix suggerito)

Spirituale/culturale: cappella, sale silenzio, museo “Francesco e il Creato”, belvedere dentro la statua.
Giovani & famiglie: ostello/foresteria semplice (40–60 posti), laboratori, residenze brevi.
Sport & natura: centro cammini, trail running & bike hub, no impianti invasivi; rimessa e-bike, guide ambientali.
Accoglienza: bar, ristorante “km 0”, bookshop, piccolo mercato del territorio.
Ricettivo (fase B/C): hotel in pietra a gradoni con tetti verdi, lucernari, corpi bassi per ridurre l’impatto visivo.

Vincoli chiave (da prendere sul serio)

UNESCO + Parco: studi paesaggistici, view-shed analysis, VIA, rispetto regolamento del Parco; concentrare le volumetrie fuori dalle zone più protette e riusare aree già antropizzate; mobilità a emissioni zero (navette elettriche, percorsi pedonali). (UNESCO World Heritage Centre, parks.it)

Domanda potenziale (perché ha senso qui)

Assisi fa ~1,4 milioni di presenze/anno ed è oltre il 24–25% del turismo umbro; l’Umbria cresce ancora nel 2024. Un polo iconico e ben gestito può allungare la permanenza e spostare parte dei flussi dalla città storica alla corona collinare, riducendo pressione sul centro. (ANSA.it, assisinews.it, Regione Umbria)

Business plan (10 anni, versione compatta)

Ipotesi Base (scenario B “Firma”)

Footfall: 350–500 mila visite/anno (mix nuovi e conversione degli attuali).
Ticket (belvedere+mostra): prezzo medio 10–12€ → 3,5–6,0 M€.
F&B + retail: scontrino medio 8–12€ × 60–70% dei visitatori → 1,7–4,2 M€.
Eventi/congressi/donazioni: 1,0–2,0 M€.
Hotel 90 chiavi (ADR 150€, occ. 65%): 3,2 M€ camere + 1,0 M€ ancillari.
Parcheggi/mobilità (tariffe leggere): 0,6–1,0 M€.

Ricavi annui totali: 10–17 M€.
Opex (personale ~120–160 FTE, utilities, navette, manutenzione pietra/statua): 55–65% ricavi → EBITDA 3,5–6,5 M€.
Con CAPEX 140–220 M€, payback economico diretto >20 anni. Tradotto: serve mix finanza che includa donazioni, fondazioni, CSR e contributi per tutela paesaggio/mobilità sostenibile, perché il ritorno privato puro è lento; il ritorno territoriale (indotto) è molto più rapido.

Finanziamento (mix tipico)

25–35% donazioni/filantropia internazionale (mondo francescano & impact donors);
20–30% fondi pubblici solo per mobilità sostenibile, paesaggio, antisismica;
35–45% project finance su ricavi ticket+F&B+hotel (con fondo manutenzione vincolato).

Fasi (per ridurre rischio)

Fase 1 (24–30 mesi, 75–110 M€): statua + visitor center essenziale + mobilità/verde.
Fase 2 (18–24 mesi, +40–80 M€): spazi giovani/sport, ampli interrati, eventi.
Fase 3 (24 mesi, +50–110 M€): hotel e funicolare/ascensori se la domanda lo giustifica.
Il phasing crea “revenue early” e consente di fermarsi dignitosamente se indicatori non vanno.

Linee guida architettoniche

Pietra del Subasio a vista (posa mista bianco/rosa), giunti sottili, volumi bassi, terrazzati con tetti verdi; luci calde, luminanza controllata.
Interrati ventilati e drenati, corti ipogee per luce diurna.
Sentieri e belvederi come vera “attrazione” (San Francesco camminatore → storytelling coerente).
Energia: FV integrato, geotermia a sonde, recupero acque.

Impatti & mitigazioni

Paesaggio: prove di visibilità in 4 stagioni e di notte; no skyline dominante del costruito (la statua sì, i volumi no).
Biodiversità: cantiere “leggero”, finestre temporali anti-disturbo, ripiantumazioni.
Traffico: parcheggi valle + navette elettriche; zero bus in quota.

TL;DR

Un mega-complesso in pietra “francescano e contemporaneo” può costare dai 75 ai 400 milioni di euro a seconda della taglia e del grado di interrato/mobilità speciale.
Lo scenario più sensato per rischi/ritorni è il “Firma” 140–220 M€ a fasi.
Il ritorno privato è lento; il ritorno territoriale (turismo e indotto) è forte se il progetto è bellissimo, sobrio, ecologico e davvero integrato con Assisi.

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Autore

Massimiliano Biagetti

Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.