Perchè l’Energia in Spagna Costa Meno che in Italia

Recentemente, l’economia spagnola sta andando molto bene, meglio di quella italiana e sembra che uno dei fattori determinanti sia il prezzo dell’energia all’ingrosso, in Spagna molto più basso che in Italia. Cerchiamo di capire perchè, in modo da imitarli, visto che è un paese molto simile al Nostro anche per esposizione al sole.

In media, i costi dell’energia elettrica residenziale sono più alti in Italia rispetto alla Spagna:

📊 Dati recenti (2024)

PaesePrezzo medio €/kWh (tasse incl.)
Italia~0,327 €/kWh (giugno 2024) (euenergy.live, countryeconomy.com)
Spagna~0,244 €/kWh (giugno 2024)

Differenza di circa 8-9 centesimi al kWh.


🏭 Prezzi all’ingrosso

  • In Italia i prezzi all’ingrosso nel 2024 si sono attestati attorno a 100 €/MWh (~0,10 €/kWh), contro circa 50 €/MWh in Spagna (lumisa.es).
    → Impatto diretto sui costi finali: Italia paga il doppio del prezzo all’ingrosso rispetto alla Spagna.

🔍 Cosa spiega il gap?

  1. Dipendenza da gas naturale – In Italia circa il 47–55 % dell’elettricità proviene da combustibili fossili, più costosi (es. LNG) .
  2. Incentivi alle rinnovabili – Comportano oneri aggiuntivi sui consumi .
  3. Tasse e oneri – La struttura fiscale italiana tende a far pagare di più i consumi elevati, mentre in Spagna l’onere fiscale tende a essere più contenuto.

📉 Implicazioni pratiche

  • Su un consumo annuo medio di 2 700 kWh:
    • Italia: 0,327 € × 2 700 ≈ 884 €
    • Spagna: 0,244 € × 2 700 ≈ 659 €
    • Risparmio potenziale: ~225 €/anno passando dalla tariffa italiana a quella spagnola.

✅ In sintesi

  • L’elettricità domestica in Italia costa mediamente ~0,08–0,09 €/kWh in più che in Spagna.
  • La ragione principale: il prezzo all’ingrosso è circa il doppio, perché l’Italia dipende fortemente da gas importato e ha maggiori costi di oneri e incentivi.

Perchè il prezzo dell’energia all’ingrosso è così diverso

No, non è solo una questione di tasse. Il divario nel prezzo all’ingrosso dell’energia tra Italia e Spagna è legato principalmente a strutture di produzione diverse, diversa esposizione ai combustibili fossili, e differenze nella gestione del mercato elettrico.

Ecco i fattori chiave:


⚡ 1. Mix energetico: Spagna più rinnovabile

Fonte energeticaItalia (%)Spagna (%)
Gas naturale~45–55%~20–25%
Eolico + solare~20–25%~45–50%
Nucleare0%~20%
Idroelettrico stabile~10–15%~10–15%
  • Spagna ha molto più eolico e solare, e una quota stabile di nucleare, che producono a costo marginale quasi zero.
  • Italia dipende fortemente dal gas naturale, il cui prezzo all’ingrosso è più volatile e legato ai mercati globali.

🔌 2. Dipendenza dal gas naturale importato

  • L’Italia importa oltre il 90% del gas, spesso via GNL (gas naturale liquefatto), molto costoso.
  • Dopo la crisi energetica 2022, l’Italia ha aumentato la dipendenza da fonti flessibili ma costose.
  • La Spagna ha una rete di rigassificatori molto efficiente, ma anche molto stoccaggio rinnovabile e produzione autonoma, riducendo l’esposizione al prezzo del gas.

🌐 3. Capacità di interconnessione e autosufficienza

  • La Spagna esporta energia quando produce in eccesso (soprattutto da solare/eolico).
  • L’Italia importa energia dalla Francia, Svizzera, Slovenia, Austria, spesso a prezzi elevati nei momenti di picco.

🏗️ 4. Costo del capacity market (Italia)

  • L’Italia paga i produttori (soprattutto a gas) per tenere disponibili impianti anche se non sempre producono — un meccanismo detto capacity market, che alza i costi.
  • In Spagna, il sistema è più market-driven: meno incentivi fissi, più concorrenza sul prezzo reale.

📉 5. Politiche pubbliche e regolazione

  • La Spagna ha introdotto un tetto temporaneo al prezzo del gas nel 2022-2023 (“Iberian exception”), abbassando artificialmente i prezzi all’ingrosso.
  • L’Italia non ha avuto misure simili strutturate sul mercato all’ingrosso.

✅ In sintesi

Il prezzo all’ingrosso dell’energia è più basso in Spagna non per le tasse, ma perché:

  • Produce più energia da fonti rinnovabili e nucleare stabile.
  • Usa meno gas e ha meno volatilità nei costi.
  • Ha meno oneri strutturali (come il capacity market).
  • È più autosufficiente nei momenti critici.

Come hanno fatto gli spagnoli a raggiungere questi obiettivi?

Ecco un confronto dettagliato tra la politica solare ed eolica in Spagna e Italia, mettendo in luce differenze su cosa fanno, da quando, e in che modo:


🇪🇸 Politiche spagnole: solare ed eolico

1. Incentivi early-stage (anni 2004–2008)

  • Real Decreto 436/2004 e 661/2007: introdussero feed‑in tariff (FIT) generose, fino a 0,44 €/kWh, stimolando un boom solare già nel 2008 (circa 2,7 GW installati solo in quell’anno) (es.wikipedia.org).
  • La Spagna divenne uno dei primi paesi al mondo per potenza FV installata.

2. Correzioni e stop ai sussidi (2008–2015)

  • Dopo il boom insostenibile, arrivarono tagli retroattivi e limiti (cap annuali di 500 MW), con una fase stagnante fino al 2015 .
  • L’“impuesto al sol” del 2015 penalizzava l’autoconsumo, ma fu abrogato nel 2018 sotto il governo Sánchez .

3. Regime moderno (post‑2018)

  • Royal Decree 244/2019: introduce incentivi per l’autoconsumo FV, compensazione per l’energia immessa in rete e condivisione collettiva .
  • Nel marzo 2023, semplificazioni authorizzative per impianti < 150 MW, con tempi di approvazione ridotti a ~2 anni .
  • Con il PNIEC aggiornato 2023, obiettivi ambiziosi: 76 GW FV e 62 GW eolico entro il 2030 .

4. Risultati concreti

  • Nel 2023 la Spagna ha prodotto > 50 % dell’elettricità da FER; 24,5 % eolico, 20–27 % solare .
  • A fine 2024 la potenza FV era ~25,5 GW; nel 2023 il Paese ha installato 5,6 GW nuovi .

🇮🇹 Politiche italiane: solare ed eolico

1. Conto Energia (2005–2013)

  • Serie di 5 bandi FIT (“Conto Energia”, 2005–2013), con supporti su 20 anni e costi medi all’installato tra 300–580 €/kW .
  • Grazie a questo l’Italia raggiunse ~18 GW FV entro il 2015, seconda in Europa dopo la Germania

2. Fase successiva — FER X

  • Dopo lo stop del Conto Energia nel 2013, la crescita è rallentata ma proseguita.
  • Nel 2024 la capacità rinnovabile italiana è aumentata: solare +17 % anno su anno, con nuovo piano “FER X” che introduce meccanismi d’asta, semplificazioni e incentivi mirati .

3. Eolico

  • La capacità onshore raggiunge ~11,3 GW al 2021; l’offshore rimane minima (~30 MW), nonostante il primo parco nel 2022 .
  • Anche qui le politiche puntano su FER X e aste competitive, ma con tempi più lunghi e complessità autorizzative maggiori rispetto alla Spagna.

🆚 Confronto diretto: Spagna vs Italia

Aspetto🇪🇸 Spagna🇮🇹 Italia
Incentivi inizialiFIT generose (2004–2007), però tagli dopo il boomConto Energia dal 2005 al 2013 con sostegni decennali
Autoconsumo FVDecreto 244/2019 con compensazione e condivisione collettivaIncentivi FER X in fase di definizione; minor focus sul bilanciamento rete/prosumers
Aste e project dev.Snellimento pratiche (marzo 2023), obiettivi 2030 ambiziosiAste previste da FER X, ma iter autorizzativi ancora lenti
Quota FER prod. (2023)Solare 20 %, eolico 24,5 %, > 50 % da FER totaliCrescita continua, ma quota FER totale inferiore (Italia 2ª più bassa tra grandi UE)

✅ In conclusione

  1. La Spagna ha iniziato prima con FIT generose, ma ha anche saputo regolare il settore, rimuovendo barriere e semplificando l’autorizzazione.
  2. L’autoconsumo e la condivisione colletiva sono maggiormente incentivati in Spagna.
  3. Gli obiettivi 2030 spagnoli sono più ambiziosi e sostenuti da normative chiare e aste efficienti.
  4. L’Italia ha avuto un forte impulso iniziale (Conto Energia), ma ora dipende da FER X e dalle aste; ha inoltre una burocrazia più lenta.

➡ Se vuoi, posso mostrarti i testi dei decreti, grafici di crescita o benchmark delle aste. Fammi sapere!

Cosa dovrebbe fare l’Italia per ridurre questo gap energetico:

Per confrontare l’Italia con la Spagna sui numeri da installare (pannelli solari, pale eoliche, nucleare), partiamo dalle capacità attuali e dagli obiettivi di Valencia.


🇪🇸 Spagna – punto di partenza (fine 2024)

  • Solare fotovoltaico: ~32 GW installati (solo utility-scale), più ~8,5 GW di autoconsumo; obiettivo 76 GW entro il 2030 .
  • Eolico: ~31,7 GW installati (1 186 MW nuovi nel 2024); target 62 GW entro il 2030 .
  • Nucleare: ~7 GW in funzione, generano circa il 20 % del mix; pianificata progressiva dismissione fino a 3 GW entro il 2030.

🇮🇹 Italia – stato attuale e gap da colmare

  • Solare FV: ~36 GW installati (2023) .
    • Per raggiungere la Spagna nei livelli totali (incluse le installazioni recenti ed autoconsumo), servirebbero almeno +10–15 GW aggiuntivi per arrivare a ~46 GW, oppure 40 GW+8 GW di autoconsumo.
  • Eolico: capacità onshore ~11 GW, offshore ancora marginale; bisogna puntare a +20–25 GW (porta da 11 → 31 + circa 20 GW).
  • Nucleare: Italia oggi non ne ha.
    • Per replicare i livelli spagnoli avrebbe bisogno di almeno 1–2 reattori da 1 GW total, idealmente 7 GW totali (7 reattori piccoli o 3 grandi). Però occorrerebbe valutare politiche, accettazione e tempi (minimo 10–15 anni) per ricostruirlo.

📊 Riassunto numerico sintetico

TecnologiaSituazione ItaliaSituazione SpagnaGap da colmare
Solare FV36 GW40–50 GW+10–15 GW
Wind on/off~11 GW~31 GW+20 GW
Nucleare0 GW~7 GW+7 GW (1–2 reatt.)

🚧 Fattibilità e tempi

  • Solare: installare 10–15 GW significa aggiungere ogni anno 2–3 GW per 5 anni, obiettivo realisticamente ottenibile con politiche mirate (FER X, incentivi).
  • Eolico: +20 GW richiede 4–5 GW l’anno; la Spagna fa ~1,2 GW/anno ora. Italia dovrebbe accelerare con semplificazioni e offshore.
  • Nucleare: progetto molto più lungo e incerto (10–15 anni per un singolo reattore), richiede legge nazionale, infrastrutture, consenso, gestione rifiuti.

✅ Sintesi

  • Per equiparare la Spagna, l’Italia dovrebbe installare:
    • ~50 % più potenza solare, +10–15 GW
    • quasi triplicare l’eolico, +20 GW
    • ripensare il nucleare, con almeno 5–7 GW di nuova capacità (1–2 reattori)
  • Con piani ben strutturati e finanziamenti dedicati (FER X, semplificazioni), il solare ed eolico sono realisticamente raggiungibili entro il 2030–2035. Il nucleare, se deciso, richiede almeno un decennio e forti riforme.
differen ze costo energia italia spagna

Quanti pannelli solari e pale eoliche dovrebbe montare l’Italia per ridurre il gap con la Spagna

Perfetto. Ecco una stima pratica e chiara di quanti pannelli fotovoltaici e quante turbine eoliche (da 5 MW) servirebbero all’Italia per colmare il divario con la Spagna in termini di potenza installata.


🔋 OBIETTIVO: colmare il gap al 2025

Gap stimato:

  • Solare FV: +12 GW
  • Eolico: +20 GW

☀️ QUANTI PANNELLI FOTOVOLTAICI SERVONO?

Dato:

  • Modulo solare medio: 400 Wp = 0,4 kW

Calcolo:

12.000 MW÷0,4 kW/pannello=30.000.000 pannelli12.000 \text{ MW} \div 0{,}4 \text{ kW/pannello} = 30.000.000 \text{ pannelli}

👉 Servono circa 30 milioni di pannelli da 400 Wp per colmare il divario solare con la Spagna.

Superficie richiesta (approssimazione):

  • 1 pannello ≈ 1,8 m² → 30 mln × 1,8 = 54 milioni m² = 54 km²

Equivale a circa 1/3 della superficie di Roma.


costo energia italia spagna

🌬️ QUANTE TURBINE EOLICHE SERVONO?

Dato:

  • Turbina media (onshore o offshore): 5 MW

Calcolo:

20.000 MW÷5 MW/turbina=4.000 turbine20.000 \text{ MW} \div 5 \text{ MW/turbina} = 4.000 \text{ turbine}

👉 Servono circa 4.000 turbine da 5 MW per colmare il divario eolico con la Spagna.

Spazio richiesto:

  • Turbine onshore richiedono circa 0,5–1 km² di distanza tra loro per evitare turbolenze → 4.000 turbine = 2.000–4.000 km² (non di suolo “coperto”, ma di “area dispersa”).

📌 Riepilogo finale

TecnologiaGap da colmareQuantità necessariaNote
Solare FV12 GW~30.000.000 pannelli da 400 Wp~54 km² installati
Eolico20 GW~4.000 turbine da 5 MW2.000–4.000 km² area dispersa (onshore/offshore)

🔄 Possibili alternative

  • Si può ridurre il numero di pannelli usando moduli più potenti (oggi si arriva anche a 550–600 Wp).
  • Nell’eolico, si possono usare turbine offshore più grandi (8–15 MW) riducendo il numero totale necessario.

Fammi sapere se vuoi simulare costi, tempi, o emissioni evitate!

Autore

  • massy biagio

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.