Privatizzazione Poste Italiane: anche CDP potrebbe vendere le sue quote

Nella sezione si discute la possibilità di privatizzazione di Poste Italiane, con CDP (Cassa Depositi e Prestiti) che valuta la vendita di una quota della sua quota del 35%, eventualmente in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), il secondo maggiore azionista con una quota del 29,26%.

L’obiettivo è quello di mantenere collettivamente una quota del 51% nella società.

La ipotizzata vendita di circa il 13% del capitale della società potrebbe generare circa 1,7 miliardi di euro. Tuttavia, nell’articolo si rileva che non esiste alcun decreto ufficiale (DPCM) che abbia avviato il processo di privatizzazione, compresa la nomina di un advisor, la determinazione della percentuale di azioni da vendere e il metodo (ABB o OPV).

L’operazione potrebbe essere ritardata fino alla seconda metà del 2024, dopo il voto dell’Unione Europea a giugno.

Il potenziale coinvolgimento di CDP nella privatizzazione non modifica le ipotesi relative alla quota di azioni da cedere (~13%).

Resta l’aspettativa che il processo avvenga attraverso un’offerta pubblica iniziale (OPV), coinvolgendo sia i dipendenti (circa 120.000) che gli investitori al dettaglio. Se la privatizzazione venisse rinviata alla seconda metà del 2024, ciò potrebbe prolungare l’incertezza e imporre un limite al prezzo delle azioni.

Privatizzazione Poste Italiane: anche CDP potrebbe vendere le sue quote

Cos’è CDP, Cassa Depositi e Prestiti

La Cassa Depositi e Prestiti, nota anche semplicemente come Gruppo CDP, è una delle principali istituzioni finanziarie dello Stato italiano, sotto forma di società per azioni a controllo pubblico.

Storia

La Cassa Depositi e Prestiti fu fondata il 18 novembre 1850 a Torino dal Regno di Sardegna con lo scopo di raccogliere i risparmi dei cittadini e di fornire finanziamenti alle imprese e alle amministrazioni pubbliche. Nel corso del tempo, la Cassa ha ampliato le proprie attività e oggi è un’importante realtà finanziaria a livello nazionale e internazionale.

A cosa serve

La Cassa Depositi e Prestiti svolge un ruolo strategico per l’economia italiana. Contribuisce alla crescita del Paese finanziando le imprese, le infrastrutture, la ricerca e l’innovazione. Inoltre, supporta la pubblica amministrazione nella realizzazione di progetti strategici.

Di cosa si occupa oggi

La Cassa Depositi e Prestiti svolge le seguenti attività:

  • Fornisce finanziamenti a imprese e amministrazioni pubbliche;
  • Investe in infrastrutture, ricerca e innovazione;
  • Gestisce fondi pensione e altre forme di previdenza complementare;
  • Offre servizi di advisory e consulenza finanziaria;
  • Partecipa a società e iniziative imprenditoriali.

Partecipate

La Cassa Depositi e Prestiti detiene partecipazioni in numerose società, tra cui:

  • Autostrade per l’Italia;
  • Fintecna;
  • CDP Equity;
  • CDP Reti;
  • SIMEST;
  • Poste Italiane;
  • Trenitalia;
  • Enel;
  • Unicredit.

Le partecipate del Gruppo CDP operano in diversi settori, tra cui infrastrutture, trasporti, energia, finanza, innovazione e servizi.

POSTE ITALIANE NON VERRA’ PRIVATIZZATA

Non sarà una vera privatizzazione anche se ormai i giornali italiani laa chiamano così ma il Governo è intenzionato a vendere quella parte eccedente al pacchetto di controllo , per ricavarne almeno 2 miliardi

Bergamotto ha sottolineato che il controllo pubblico sul Gruppo Poste Italiane verrà mantenuto nonostante la potenziale cessione. Attualmente il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) detiene il 29,26% del capitale di Poste Italiane e, insieme alla quota detenuta da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) pari al 35%, costituisce il 64,26% del capitale della società.

Per mantenere una quota complessiva del 51%, la potenziale tranche in vendita sarebbe pari al 13,26% del capitale della società, che, ai valori di mercato di ieri, potrebbe fruttare circa 1,7 miliardi di euro.

Si prevede che la privatizzazione coinvolgerà circa 120.000 dipendenti e investitori al dettaglio, con circa il 12% dell’attuale capitale di Poste già detenuto da investitori al dettaglio, molti dei quali hanno partecipato alla privatizzazione iniziale nel 2015 al prezzo delle azioni di 6,75 euro, con conseguenti entrate statali di 3,4 miliardi di euro. Si prevede che l’operazione avrà luogo dopo la presentazione del nuovo Piano Strategico il 20 marzo 2024, come ricorda Finanza Italia.

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