Campi di Colza, come mai ci sono tanti campi di colza?

Da qualche anno il numero dei campi di colza è sempre più alto, d’altronde intorno ad aprile-maggio il  loro colore giallo è così evidente che è impossibile non notarli.

Quello che si nota ancora di più è che ogni anno che passa aumenta il numero di terreni coltivati a colza, ma perchè?Cosa sta succedendo in agricoltura? Cosa c’entrano i biocarburanti?

Come mai ci sono tutti questi campi di colza?  Cos’è e a cosa serve la colza?

Nome scientifico: la colza (Brassica napus L., 1753)

Generalità:

  • È una pianta angiosperma dicotiledone.
  • Appartiene alla famiglia delle Brassicaceae.
  • Può essere confusa col ravizzone (Brassica rapa).
  • Ha fiori gialli brillanti (o bianchi a seconda della varietà).
  • È una pianta mellifera: produce molto nettare da cui le api ricavano un miele chiaro e pungente.

Coltivazione:

  • Originaria dell’Europa e dell’Asia.
  • Diffusa soprattutto in Canada, Cina, Europa (Germania e Francia tra i primi produttori).
  • Adatta a vari tipi di terreno, predilige quelli argillosi.
  • Richiede annaffiature moderate.
  • Ciclo di crescita annuale o biennale.

Utilizzi:

  • Semi:
    • Produzione di olio di colza:
      • Alimentare: usato per cucinare, friggere, condire.
      • Industriale: per biocarburanti, lubrificanti, cosmetici.
    • Fonte di proteine per mangimi animali.
  • Stoppie:
    • Sovescio per arricchire il terreno di azoto e sostanza organica.

Vantaggi:

  • Coltura versatile e redditizia.
  • Buona resistenza a malattie e parassiti.
  • Basso impatto ambientale rispetto ad altre colture oleaginose.
  • Rotazioni colturali: favorisce la biodiversità e la salute del terreno.

Svantaggi:

  • Rischio di erbicidi e pesticidi.
  • Produzione di allergeni.
  • Ibridazione con specie selvatiche.

Curiosità:

  • L’olio di colza era usato già nel 1200 nei paesi del nord Europa per l’illuminazione.
  • In Italia, la coltivazione di colza è in crescita, soprattutto nelle regioni settentrionali.

 

coltivazioni di colza
coltivazioni di colza

Costi e Ricavi della coltivazione della colza

Costi di coltivazione di 1 ettaro di colza:

I costi di coltivazione di 1 ettaro di colza possono variare in modo significativo a seconda di diversi fattori, tra cui:

  • Dimensione del campo:
  • Località:
  • Clima:
  • Tecniche di coltivazione:
  • Costo dei fattori produttivi:

In generale, i costi di produzione di 1 ettaro di colza si aggirano intorno agli 800 euro.

Ecco una suddivisione approssimativa dei costi:

  • Lavorazioni del terreno: 200-300 euro/ettaro
  • Sementi: 70-80 euro/ettaro
  • Concimazione: 100-150 euro/ettaro
  • Diserbo: 50-100 euro/ettaro
  • Irrigazione: 50-100 euro/ettaro (se necessaria)
  • Protezione delle colture: 50-100 euro/ettaro
  • Raccolta: 100-150 euro/ettaro

Altri costi da considerare:

  • Ammortamento delle attrezzature agricole
  • Interessi sui prestiti
  • Assicurazione

Resa di un ettaro di terreno con la colza:

La resa di un ettaro di terreno con la colza può variare in modo significativo a seconda di diversi fattori, tra cui:

  • Varietà della colza:
  • Clima:
  • Terreno:
  • Tecniche di coltivazione:

In generale, la resa di un ettaro di terreno con la colza si aggira intorno ai 30-40 quintali.

Tuttavia, con buone tecniche di coltivazione e condizioni climatiche favorevoli, è possibile ottenere rese superiori ai 50 quintali per ettaro.

Ecco alcuni esempi di rese di colza in diverse zone d’Italia:

  • Nord Italia: 35-45 quintali/ettaro
  • Centro Italia: 30-40 quintali/ettaro
  • Sud Italia: 25-35 quintali/ettaro

Ricavi:

Il prezzo della colza varia a seconda del mercato e della qualità del prodotto.

Attualmente, il prezzo della colza si aggira intorno ai 40-45 euro al quintale.

Pertanto, i ricavi di un ettaro di terreno con la colza possono variare da 1.200 a 2.250 euro.

E’ importante sottolineare che la coltivazione della colza può essere un’attività redditizia, ma è importante valutare attentamente i costi di produzione e le rese attese prima di investire in questa coltura.

Conviene coltivare la colza?

Facendo dei semplici conteggi la risposta è si, ogni 1 euro speso si vende colza per 2 euro, questo almeno in teoria, poi con la pratica si può fare ancora meglio.

Colza e biocarburante: tutto quello che c’è da sapere

La colza (Brassica napus) è una pianta oleaginosa da cui si ricava un olio vegetale utilizzato per la produzione di biocarburante.

Biodiesel:

L’olio di colza può essere trasformato in biodiesel, un combustibile alternativo al gasolio fossile. Il processo di trasformazione, chiamato transesterificazione, consiste in una reazione chimica tra l’olio vegetale e un alcol (metanolo o etanolo).

Vantaggi del biodiesel:

  • Riduzione delle emissioni di gas serra: il biodiesel riduce le emissioni di CO2 del 70-80% rispetto al gasolio fossile.
  • Fonti rinnovabili: la colza è una coltura rinnovabile che non contribuisce al riscaldamento globale.
  • Sviluppo rurale: la coltivazione della colza può favorire lo sviluppo rurale e la creazione di posti di lavoro.
  • Minore dipendenza dalle importazioni di petrolio: il biodiesel può contribuire a ridurre la dipendenza dalle importazioni di petrolio.

Svantaggi del biodiesel:

  • Competizione con la produzione alimentare: la coltivazione della colza per la produzione di biocarburante può competere con la produzione di cibo.
  • Deforestazione: l’espansione delle coltivazioni di colza può causare deforestazione e perdita di biodiversità.
  • Uso di pesticidi e fertilizzanti: la coltivazione della colza può richiedere l’uso di pesticidi e fertilizzanti che possono avere un impatto negativo sull’ambiente.

Biocarburanti di seconda generazione:

Sono in fase di sviluppo biocarburanti di seconda generazione che utilizzano la lignocellulosa (la parte legnosa delle piante) come materia prima. Questi biocarburanti non competono con la produzione alimentare e hanno un minore impatto ambientale.

Il futuro del biodiesel:

Il futuro del biodiesel dipenderà da diversi fattori, tra cui lo sviluppo di biocarburanti di seconda generazione, le politiche energetiche e la domanda di combustibili sostenibili.

In Italia:

In Italia, la produzione di biodiesel è in crescita. Nel 2022 sono stati prodotti circa 200.000 tonnellate di biodiesel da colza.

Un ettaro di terreno quanta colza può produrre? E questa quanto biocarburante può produrre?

Produzione di colza e biocarburante per ettaro

La resa di colza per ettaro può variare in modo significativo a seconda di diversi fattori, tra cui:

  • Varietà della colza:
  • Clima:
  • Terreno:
  • Tecniche di coltivazione:

In generale, la resa di un ettaro di terreno con la colza si aggira intorno ai 30-40 quintali.

Tuttavia, con buone tecniche di coltivazione e condizioni climatiche favorevoli, è possibile ottenere rese superiori ai 50 quintali per ettaro.

Esempio:

Considerando una resa media di 40 quintali per ettaro, da un ettaro di terreno si possono ottenere:

  • 16 tonnellate di colza

La quantità di biocarburante che si può ottenere da 16 tonnellate di colza dipende dal processo di produzione e dall’efficienza dell’impianto.

In media, da 16 tonnellate di colza si possono ottenere circa 11-12 tonnellate di biodiesel.

Esempio:

  • 11-12 tonnellate di biodiesel

Quindi, un ettaro di terreno può produrre abbastanza biocarburante per alimentare un’auto per circa 100.000 chilometri.

Tuttavia, è importante sottolineare che questi sono solo valori indicativi.

La resa effettiva di colza e biocarburante per ettaro può variare in modo significativo a seconda dei fattori sopra menzionati.

Inoltre, è importante considerare anche l’impatto ambientale della coltivazione della colza per la produzione di biocarburante.

Colza e biocarburante: tutto quello che c’è da sapere

La colza (Brassica napus) è una pianta oleaginosa da cui si ricava un olio vegetale utilizzato per la produzione di biocarburante.

Biodiesel:

L’olio di colza può essere trasformato in biodiesel, un combustibile alternativo al gasolio fossile. Il processo di trasformazione, chiamato transesterificazione, consiste in una reazione chimica tra l’olio vegetale e un alcol (metanolo o etanolo).

Vantaggi del biodiesel:

  • Riduzione delle emissioni di gas serra: il biodiesel riduce le emissioni di CO2 del 70-80% rispetto al gasolio fossile.
  • Fonti rinnovabili: la colza è una coltura rinnovabile che non contribuisce al riscaldamento globale.
  • Sviluppo rurale: la coltivazione della colza può favorire lo sviluppo rurale e la creazione di posti di lavoro.
  • Minore dipendenza dalle importazioni di petrolio: il biodiesel può contribuire a ridurre la dipendenza dalle importazioni di petrolio.

Svantaggi del biodiesel:

  • Competizione con la produzione alimentare: la coltivazione della colza per la produzione di biocarburante può competere con la produzione di cibo.
  • Deforestazione: l’espansione delle coltivazioni di colza può causare deforestazione e perdita di biodiversità.
  • Uso di pesticidi e fertilizzanti: la coltivazione della colza può richiedere l’uso di pesticidi e fertilizzanti che possono avere un impatto negativo sull’ambiente.

Biocarburanti di seconda generazione:

Sono in fase di sviluppo biocarburanti di seconda generazione che utilizzano la lignocellulosa (la parte legnosa delle piante) come materia prima. Questi biocarburanti non competono con la produzione alimentare e hanno un minore impatto ambientale.

Il futuro del biodiesel:

Il futuro del biodiesel dipenderà da diversi fattori, tra cui lo sviluppo di biocarburanti di seconda generazione, le politiche energetiche e la domanda di combustibili sostenibili.

In Italia:

In Italia, la produzione di biodiesel è in crescita. Nel 2022 sono stati prodotti circa 200.000 tonnellate di biodiesel da colza.

Insomma, conviene coltivare la cola?

La convenienza della coltivazione di colza in Italia dipende da diversi fattori, tra cui:

Fattori agronomici:

  • Clima: La colza predilige climi temperati con precipitazioni ben distribuite durante l’anno.
  • Terreno: La colza cresce bene in terreni fertili e ben drenati, con un pH compreso tra 6 e 7.
  • Tecniche di coltivazione: L’utilizzo di buone tecniche di coltivazione, come la rotazione colturale, la consociazione e la difesa fitosanitaria integrata, può aumentare la resa e la redditività della coltura.

Fattori economici:

  • Prezzi della colza: Il prezzo della colza è influenzato dalle quotazioni sui mercati internazionali e dai sussidi governativi.
  • Costi di produzione: I costi di produzione della colza includono il costo delle sementi, dei fertilizzanti, dei fitofarmaci, dell’irrigazione e della manodopera.
  • Domanda di biocarburanti: La domanda di biocarburanti in Italia è in crescita, ma è ancora inferiore alla produzione nazionale.

Fattori ambientali:

  • Impatto ambientale: La coltivazione della colza può avere un impatto ambientale negativo, se non vengono adottate adeguate misure di mitigazione, come la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti.

In generale, la coltivazione di colza in Italia può essere considerata un’opzione interessante per gli agricoltori che dispongono di terreni adatti e che sono in grado di adottate buone tecniche di coltivazione.

Tuttavia, è importante valutare attentamente tutti i fattori sopra menzionati prima di decidere di coltivare colza.

Alcune considerazioni aggiuntive:

  • La coltivazione di colza può contribuire alla diversificazione colturale e alla rotazione delle colture, che sono pratiche agricole sostenibili.
  • La colza può essere utilizzata come coltura di copertura per proteggere il terreno dall’erosione e migliorare la fertilità del suolo.
  • La colza può essere un’importante fonte di cibo per gli animali selvatici.

In definitiva, la decisione di coltivare o meno colza in Italia deve essere presa caso per caso, valutando attentamente tutte le variabili in gioco.

Per approfondire la convenienza della coltivazione di colza in Italia, è possibile consultare le seguenti fonti:

  • Ismea – Colture da biocarburanti: Scenari e prospettive: []
  • CREA – Colza: una coltura versatile e sostenibile: []
  • Associazione Italiana Biocarburanti – Biocarburanti in Italia: []

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