Prostituzione legale: quante tasse entrerebbero con la regolamentazione in Italia

Prostituzione legale: quante tasse entrerebbero con la regolamentazione in Italia.
La prostituzione è definita il mestiere più antico del mondo e se è vero che molte persone sono costrette a prostituirsi per bisogno economico o addirittura costrette da aguzzini, c’è una fetta di persone che lo sceglie come lavoro in modo del tutto libero.
Togliamo subito un altro dubbio che è di molti lettori: prostituirsi in Italia NON E’ ILLEGALE, anche se è reato lo sfruttamento e il favoreggiamento alla prostituzione ( artt. dal n. 3 al n. 8 della legge n. 75 del 1958, quella che abrogò le Case Chiuse in Italia) , però questa attività non è regolamentata e – di fatto – chi lo fa’, lavora in nero.
Ma quanti introiti potrebbe garantirsi lo Stato se la regolamentasse e ne traesse delle tasse?
Scopriamo insieme quanto può arrivare il gettito fiscale dalla legalizzazione della prostituzione, i pro e i contro di una eventuale prostituzione legale e regolamentata nel Nostro paese.

Prostituzione legale: l’esempio degli altri paesi europei

La prostituzione è un fenomeno che ha smesso da tempo di essere considerato socialmente sbagliato.

Le donne che scelgono di fare questo lavoro un tempo erano considerate rifiuti della società, persone alle quali non avvicinarsi per non essere disonorati: oggi, invece, in molti paesi queste professioniste della compagnia sessuale riescono a coniugare tranquillamente attività lavorativa e famiglia.

Prostituzione legale: e lavoro nero in Italia

In Italia, però, c’è ancora un velo che avvolge questo mondo e lo condanna a svilupparsi nel sotterraneo della società:l’illegalità.

Essendo prive di riconoscimento e di norma legale che le tuteli, le prostitute sono nella stragrande maggioranza dei casi donne che non avrebbero voluto fare quel lavoro, ragazze magari molto giovani provenienti da paesi poverissimi che si trovano sfruttate, maltrattate, abusate e spesso drogate dai loro sfruttatori.

Molti paesi europei, per dare dignità a questo lavoro e mettere in regola libere professioniste che dispongono liberamente del proprio corpo ha proposto una tassazione: questo permette alle prostitute di esercitare una professione tracciabile per legge, ma anche di vivere in buone condizioni igienico-sanitarie e prive di sfruttamento e di maltrattamento da parte di chiunque.

Prostituzione legale: quante tasse entrerebbero con la regolamentazione in Italia
MAPPA DELLA PROSTITUZIONE NEL MONDO:

  • Rosso: dove la prostituzione è totalmente illegale
  • Giallo: illegale comprare sesso, ma legale venderlo
  • Blu: prostituzione legale ma non regolamentata, no a bordelli e pip show illegali ( Italia )
  • Verde: prostituzione legale e regolamentata


Prostituzione legale in Germania
:

In Germania, ad esempio, il business che coinvolge le prostitute muove decine di miliardi di euro, poiché in questo paese la legge che legalizza la prostituzione è entrata in vigore nel 2001.

Le prostitute sono così difese anche dalle forze dell’ordine,che possono essere chiamate se un cliente si rifiuta di pagare o tenta di fare del male alla ragazza o di compiere degli illeciti.

Nella sola Berlino ci sono circa 600 bordelli (chiamati Oasi del sesso) e le ragazze sotto i 21 anni non sono ammesse alla professione.

Un altro esempio calzante è l’Olanda, dove nella città di Amsterdam la prostituzione ha assunto quasi un carattere iconico, con le famose “ragazze in vetrina” del quartiere a luci rosse.

Anche in questi luoghi le ragazze sono sicure e vivono in buone condizioni di salute, prestando i propri servizi a pagamento senza paura.

Possibile gettito fiscale della prostituzione legale in Italia:

Secondo alcune stime le prostitute italiane avrebbero una clientela di nove milioni di cittadini e sarebbero in grado di muovere da sole un fatturato che si aggira attorno ai 5 o 6 miliardi di euro.

Una cifra esorbitante che, se legalizzata, finirebbe per una buona parte nelle casse dello Stato.

Il Comitato per i diritti civili delle prostitute

Pia Covre è una ex prostituta (ormai prossima ai 70 anni) che nel 1982 ha creato il Comitato per i diritti civili delle prostitute.

Già dagli anni Ottanta, infatti, infuria il dibattito per cui in Italia dovrebbe essere legalizzata la prostituzione.

Questo comitato si batte a favore dei diritti civili,legali e sanitari delle donne che esercitano questa professione.

Non è giusto, secondo Pia Covre,che una donna che fa la prostituta non abbia diritto ad un’assistenza sanitaria o legale se un cliente prova a rubare e a farle del male: per ottenerla basterebbe farle pagare le tasse.

Quest’associazione da anni si batte perché le prostitute escano dal’anonimato nel quale sono rinchiuse per avere anche una maggiore dignità personale e poter considerare la prostituzione un lavoro come un altro.

Pro e contro della regolamentazione della prostituzione in Italia

In Italia ci sono molti cittadini favorevoli e molti contrari alla legalizzazione della prostituzione.

Vediamo insieme quali sono i pro e i contro di questa scelta.

Pro:

  • maggiore dignità e sicurezza della donna;
  • eliminazione dello sfruttamento e pene severe per chi lo perpetra;
  • importanti introiti per lo Stato dovuti alla tassazione;
  • possibilità di detrarre le prestazioni dalle tasse;
  • accettazione sociale del mestiere della prostituta;
  • rimozione delle prostitute dalle strade e da luoghi di fortuna molto sporchi;
  • assistenza legale per le donne.

Contro:

  • rischio di spettacolarizzazione del fenomeno;
  • concentrazione di molte prostitute nello stesso quartiere o nello stesso edificio;
  • eliminazione della segretezza.

La Redazione di Economia Italia è formata da professionisti dell'economia e della finanza con la passione della divulgazione. Dal 2014 pubblichiamo guide sugli investimenti, prestiti, mondo della finanza e dell'economia, con un occhio di riguardo alle tematiche di energia rinnovabile, del lavoro e dell'economia italiana.

2 commenti

  1. Io non posso capire questo sistema di stranezze Europee. Quando si tratta di banche e leggi sul business comanda la Germania e quando si tratta di leggi sulla prostituzione ognuno pensa di fare la legge come vuole. L'Europa è una e non si possono fare varie leggi in varie nazioni perchè non sono stati dati i poteri per agire come dei Stati indipendenti come lo sono negli Stati Uniti. Perciò la smettanno con i modelli della Svezia o di quella strana Bini. Secondo me persino i bozzi sulle strade delle strisce pedonali provengono da questo tipo di gente sfasata che trasferiscono i loro brufoli di strega sulle strade.

  2. Ma la prostituzione in Italia è già tassata; questo ai sensi dell’articolo 36 comma 34bis della Legge 248/2006, come chiarificato dalla Cassazione con le Sentenze n. 10578/2011, 18030/2013, 7206/2016, 15596/2016 e 22413/2016. Il Codice relativo è 96.09.09 “Altre attività di servizio per la persona non classificabili altrove”.
    Cosa aspettano i sex workers ad aprire la partita IVA e pagare le tasse in merito?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *