Prova Africa Twin Adventure Sports Lunga Durata: 10.000 KM.

Oggi vi parliamo della prova Africa Twin Adventure Sports 2018, la nuova versione dell’AT con il serbatoio maggiorato ed alcune importanti modifiche su motore, ciclistica ed estetica.
Non si tratta di un semplice test-drive, ma di una prova approfondita di 3 mesi su tutti i tipi di terreno, oltre 10.000 Km. fatti con questa Honda che vi diciamo subito essere molto bella.
Non stiamo a parlarvi dell’importanza dell’Africa Twin nella storia del motociclismo, già ampiamente spiegata da tanti altri siti specializzati, qui si parla di Economia e motociclette, del rapporto qualità/prezzo e in questo caso, partiamo dalla prova e da quello che si può vedere a livello esterno della moto.

Africa Twin Adventure Sports, segni particolari: bellissima

Parliamo subito dell’estetica di questa attesissima versione Adventure 30° Anniversario della prestigiosa Honda Africa Twin, una moto che ha segnato sicuramente un’epoca ed è stata prodotta per la prima volta dalla prestigiosa casa nipponica nel 1988.

TUTTI sono d’accordo su un fatto: questa moto ha un design ed una livrea spettacolari.

Difficilmente si trovano tanti motociclisti provenienti da diverse esperienze e marche, che hanno tutti lo stesso identico giudizio su una cosa: qui sono tutti d’accordo che questa Africa Twin Adventure Sports è veramente molto bella.

Prova Africa Twin Adventure Sports lunga durata

Il designer è italiano e sappiamo che ha fortemente voluto questo tipo di livrea sgargiante che riprende i colori dell’AT che gareggiava nella Parigi Dakar negli anni ’80 e ’90.

Il serbatoio è di oltre 24 litri ma non è sgraziato ed è molto stretto vicino la sella, in modo da permettere di alzarsi in piedi e guidare agevolmente la moto in fuoristrada.

Spiccano i cerchi in oro, le forcelle dello stesso colore, i nuovi fianchetti ( con tanto di cassettino per gli attrezzi che si può aprire solo con una brugola) e il telaio bianco com’era un tempo.

Anche la sella riprende i colori della moto che gareggiava alla Dakar.

Nuovo anche il maniglione per il passeggero collegato con il portapacchi a farne un unico pezzo con un tubolare che ricorda quello del para serbatoio.

Nuova è anche la marmitta che ora è più gradevole sia all’occhio che all’orecchio, avendo un bel sound aggressivo.

A completare un musetto molto aggressivo, il para serbatoio in tubolare ed il grande para motore, molto avvolgente.

Altezza da terra 92 cm. o 90 cm. a secondo di come si mette la sella del pilota.

In sella all’Africa Twin Adventure Sports: strumenti e comandi

Questa moto è dotata di: comando gas Throttle By Wire, con il quale ora si hanno 4 riding mode e controllo trazione, ABS ( disinseribile) ma anche manopole riscaldate , presa corrente 12V, fari a led, para serbatoio e para motore di serie.

Ci sono 3 riding mode preimpostati più uno da personalizzare.

Tour che serve quando si vuole avere una guida più aggressiva

Urban, per quando si sta in città e si ha una guida più rilassata

Gravel, per quando si va fuoristrada e la ruota non deve scivolare

USER: si può impostare a proprio piacimento.

C’è una bella differenza per ogni tipo di riding mode, ma tutti sono gradevoli e ben fatti.

La posizione di guida è semplice, per l’altezza della sella apriamo una piccola parentesi.

Prova Africa Twin Adventure Sports: come va il motore

Il motore è dolcissimo ma non dorme, tutt’altro: ai bassissimi regimi sembra di avere una moto elettrica per quanto è silenzioso, ai bassi sembra avere uno scooter per come riprende, poi ai 4000 giri cambia tono, si fa adulto e si sente: entra la coppia e sembra di stare su un BMW GS per quanto spinge.

Sembra, perchè ha “solo” 95 CV che oggi sembrano pochi rispetto le altre moto in vendita, ma che pochi non sono per niente.

Il motore borbotta piacevolmente fino ai 5000 – 6000 giri, quando tira fuori un carattere inaspettato. Sia il rumore allo scarico che la potenza, fanno diventare questa moto quasi una ‘motard’ con cui divertirsi tra le strade collinari.

La moto va in piega che è una bellezza, la ruota anteriore da 21″ non si sente ( veniamo da una 19″), non da nessun tipo di problema anzi;  la AT Adventure da subito confidenza al guidatore sulla strada, l’autostrada e le stradine strette della città, poi pigliamo una strada bianca e la musica… non cambia.

Le strade bianche e le strade “fuoristrada” sono una goduria, questa moto sembra essere a casa sua fuoristrada tra breccia, petraie, buche, prati, anche con le ruote di serie, non tassellate sembra di guidare sempre in una strada, anche quando l’asfalto ce lo siamo lasciato dietro ormai da tempo: impressionante.

Il rumore della nuova marmitta – quasi impercettibile fino a 3000 giri – inizia ad assomigliare ad un Akrapovic sopra i 4000 giri, l’apri-chiudi diventa quasi entusiasmante.

Guida su strada normale

La guida su strada è estremamente piacevole. Le strade comunali, provinciali, quelle collinare piene di curve sono uno dei luoghi ideali dove far girare questo motore, che diventa veramente grintoso, a tratti cattivo sopra i 5-6000 giri.

Il sound aiuta in tutto questo, facendo diventare la guida una bella esperienza.

Non siamo su una moto sportiva, i CV “solo” una novantina, ma il motore c’è e fa il suo dovere.

Il confort di marcia è favoloso: una volta che si sostituisce la sella con una touring, anche dopo 4 o 5 ore di curve ininterrotte la moto non affatica per niente. Il segreto?

Praticamente non esistono vibrazioni.

Le sospensioni non fanno rimpiangere nemmeno il mitico Telelever BMW.

Non esiste il tipico affondo delle moto da enduro quando si frena e si scende in piega, quindi le spalle non si affaticano e , a lungo andare , questa moto non stanca per niente.

Il motore non scalda, anche con 30° C. di temperatura esterna.

Come va in autostrada l’AT Adventure

Tutto perfetto, una volta messe le mani sul problema del vento ( vedi sotto).

Il motore sembra avere più CV di quelli che effettivamente ha e le medie che si possono tenere senza stancarsi sono notevoli.

La moto è stabile e va bene, ma soffre un po’ il vento forte. Perfetta invece quando non ce n’è.

Come va in fuoristrada

Appena metti le gomme fuori dall’asfalto, con un click togli il Traction control e l’ABS, la moto sembra tornare a casa sua.

Chi l’ha provata non è un grande esperto di fuoristrada, proprio per questo possiamo dire che questa moto in fuoristrada è favolosa, in quanto permette anche ai meno bravi di apparire come degli enduristi navigati.

L’Africa Twin Adventure è studiata per andare fuoristrada, e la guida in piedi è naturale, anche una persona alta non deve tenere la schiena curva, ma si troverà perfettamente in linea , con la testa che guarda in avanti.

Il problema dell’aria e del parabrezza piccolo

In autostrada, superati i 120-130 km/h arriva un po’ d’aria addosso, non sul casco ma su braccia e spalle.

Honda vende 2 accessori: 2 stranissimi spoiler, tipo “baffetti” trasparenti e 2 plastiche nere che servono per far defluire l’aria quella che arriva da sotto.

Se è vero che una moto non è una macchina, ed è normale che arrivi un po’ di aria, è pur vero che una moto che si accinge ad essere una vera 360° ed in grado di ANDARE VERAMENTE DAPPERTUTTO, sarebbe bene si doti di un parabrezza un po’ più alto, un po’ più alto, un po’ più protettivo, insomma.

Va detto però, che le linee così come sono danno un senso di grazia e bellezza che con un parabrezza più grande probabilmente perderebbero.

Vediamo nelle prossime settimane cosa ci proporrà Honda con i suoi accessori dedicati o qualche offerta di qualche marca Aftermarket.

Aggiornamento a 7.000 KM:

La migliore soluzione che abbiamo trovato, è quella di mettere i 4 deflettori di Honda e di prendere un parabrezza della stessa altezza ( 53 cm.) ma leggermente più largo nella parte alta.

Lo vende Touratech a 170 euro, oppure GIVI a 120 euro, quello che è praticamente “doppio” che si può regolare in altezza. La cosa fondamentale è che sono tutti e 2 molto più larghi dell’originale.

Abbiamo provato anche quello della GIVI più alto e più grande, ma poi in autostrada inizia ad entrare l’effetto vela, superati i 120-130 km/h, questo accade anche quando si superano le auto o camion o si sta in scia.

Conclusioni sul parabrezza:

Il parabrezza piccolo non è assolutamente un problema se non si fanno lunghi spostamenti autostradali, la moto va benissimo pure così, come viene venduta. D’altronde un parabrezza piccolo è stata anche una scelta estetica per Honda.

Se invece ogni volta che si prende la moto ci si sposta tramite autostrade>/superstrade, ecco che converrà prendere uno dei parabrezza che vi abbiamo consigliato sopra

Altezza di sella: molti ne parlano male, ma è solo questione di abitudine

La sella si può spostare da 90 a 92 cm. Chi l’ha provata è alto 185 cm. e quella più bassa non andava bene, perfetta quella più alta.

Ci sono persone che già ci hanno detto che l’hanno comprata e che son alti 175 cm e ci dicono di trovarsi bene.

Una moto così, con ruote così grandi 21″ e 18″ pollici e con ammortizzatori così ampi non può essere bassa, è una questione matematica.

Per chi è più di 175 cm. non è un problema anzi, la guida è molto piacevole, per i più bassi, se sono abituati a guidare moto da cross o da enduro bene, altrimenti prima di acquistarla prendete bene le misure perchè potrebbe risultare scomoda, resta il fatto che tante persone guidano moto e arrivano ad appoggiare solo 1 piede, è più che altro una questione di abitudine.

Durezza sella:

La sella è dura. Ottima per il fuoristrada, va bene anche per la strada, ma se ci si vogliono fare lunghi viaggi è bene cambiarla e metterne una da turismo.

Ci sono in vendita su Touratech a partire da 350/400 euro e ci sono decine di bravi artigiani specializzati nel farle.

Noi ci siamo avvalsi di SR Sellerie di Brescia. Il Top per quanto riguarda le selle di moto fatte a mano.

Consumi

I consumi variano da 20 km/l a 18 Km/l.

Se proprio si spalanca il gas per tanti chilometri si raggiungono pure i 16 km/ litro ma dopo una giornata in moto, è praticamente impossibile scendere sotto la media dei 18 km/l anche andando molto allegri.

Quindi, gli oltre 23 litri di serbatoio bastano per fare almeno 400 Km.

Come va l’Africa Twin Adventure Sports con le borse e bauletto da viaggio?

Ci proponiamo di provarla anche quando ci saranno le borse, e come ci si trova con il passeggero, ma per il momento dovete accontentarvi della prova di questa motocicletta così.

Conclusioni

Per un prezzo di 15.400 euro o 16.400 euro ( quella con cambio DTC), conviene comprare questa moto?

Secondo il Nostro parere sì, questa moto li vale tutti, è una moto a 360° facile, divertente, potente quanto basta, che può andare veramente dappertutto, con le ultime novità dell’elettronica ed esteticamente molto valida.

Il nuovo ‘quadro strumenti‘ non ci è piaciuto molto, per questa cifra pretendiamo uno dei nuovi strumenti come ha la nuova GS o la Ducati, per esempio ma bisogna riconoscere che dopo un paio di giorni ci si abitua e le informazioni sono complete.

Molti ci chiedono è meglio l’Honda Africa Twin  Adventure o il BMW GS Adventure?

Sono moto molto diverse.

L’AT Adventure è una moto nata come moto da enduro che può andare bene anche in strada.

Il GS Adventure è una moto nata come moto da strada che può andare bene anche fuoristrada.

Se è vero che il Boxer BMW da 125 CV è inarrivabile per potenza, emozioni in coppia e dolcezza ai bassi, è pur vero che la maneggevolezza dell’AT Adv il Panzer tedesco se la sogna.

Con l’AT Adv la stradina bianca da esplorare la cerchi con curiosità.

Con il GS Adv la eviti come la peste, perchè se vai da solo e ti incastri o ti cade la moto, sei praticamente fottuto.

Al di là della differenza di costo ( parliamo di circa 7.000 euro con tutti i pacchetti possibili) è proprio una differenza d’uso.

Se usate la moto per fare una vacanza all’anno con la moglie in Europa, meglio il GS.

Se la usate quasi tutti i giorni e ci girate da solo, meglio l’AT Adv.

Questa è la Nostra opinione.

 

Cambio manuale o DTC?

Non si risparmiano solo 1.000 euro si risparmiano anche 10 Kg con il cambio manuale.

Questo peso non si nota assolutamente nemmeno in fuoristrada , se la usate in modo tranquillo, mentre un po’ di differenza lo sentirete solo se siete dei grandi smanettoni dell’enduro, quindi Vi consigliamo di comprare la versione DTC, che – diciamolo – è una figata assoluta.

Non state ad ascoltare vecchie megère al bar che vi dicono che “un vero motociclista deve avere un cambio a pedale“, che se fosse per persone così, MAI 2 ragazzi avrebbero avuto successo dopo aver messo un motore ad una bicicletta e nemmeno avrebbero fondato la Harley-Davidson.

Preghiamo chi ha domande o suggerimenti di commentare qui sotto ed iscrivervi alla Nostra Pagina Facebook.

Fondatore di Economia Italia nel 2014, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Collaboratore di varie testate, blog e siti in cui scrive approfondimenti di economia italiana, finanza, trading, politica ed economia internazionale, lavoro, fare impresa, marketing, rinnovabili, motori.

4 commenti

  1. FRANCESCO CI SCRIVE:
    Da ex possessore di LC da 23.000€ e attuale possessore di Africa Twin, posso dire che è una moto fantastica.
    È leggera, bella, affidabile e potente quanto stra basta per divertirsi e non prendere la paga da nessun’altra endurona tra le curve.

    Il mio lc è andato da Dio ed è stata un ottima compagna, ma è pesante come un carro armato, questa sembra una piuma.
    La infilo in garage senza fatica, la sposto indietro anche col passeggero sopra, la carico a schifo e ci viaggio in coppia (la mia ragazza dice di stare meglio qui che sul gs, perché ha le gambe più distese, lamenta solo più aria sulle gambe), cambio gomme e vado a farci Enduro (vero) o a scannare sulle piste africane.

    Questa moto si avvicina decisamente più a concetto di libertà che il gs non da, ci sono persone che nemmeno riescono ad alzarlo se cade a terra un gs😂
    Il periodo degli elefanti da 300kg sta passando e le moto a portata di uomo stanno tornando finalmente.

    Non fatevi imbambolare dal marketing, provate una moto (che sia questa o altre più easy) e scoprirete piaceri che quei transatlantici non possono darvi 👌

    Ps. Se mai la mia compagna decidesse di non voler più venire in moto, prenderei un moto ancora più piccola.

  2. VITTORIO CI SCRIVE:
    Ottima moto e anche bella.
    Secondo me non è l’alternativa al GS1200.
    È un genere diverso, più vicina al GS850 che però secondo me le è inferiore in tutto.

  3. IVO CI SCRIVE:
    Bella moto !! e 100 cv su questa moto sono giusti perché ti permettono di farci tutto quello che vuoi. Io ero andato a vedere la standard con l’idea di acquistarla, ma purtroppo per me era un po’ piccola 😅

  4. CARMINE CI SCRIVE:
    Anche a me piace avere ‘cavalli a oltranza’……ma questo quando mi faccio il giretto in giornata di 5/600 km tra Italia Slovenia e Croazia x puro divertimento…….quando viaggio reputo già i 125 del GS superiori a quanto necessario……quindi i 95 di Africa uniti ai 10 kgm di coppia a 6.000 giri non credo poi siano così poco……questo x parlare quasi tecnicamente…..in pratica la trovo bellissima…..motivo già questo sufficiente x acquistarla🤙

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