Equitalia rottamazione cartelle esattoriali 2017, come funziona

Come funziona la rottamazione cartelle di Equitalia per il 2017? Come posso pagare meno soldi sui debiti che ho con Equitalia? Oggi la Camera ha approvato il Decreto fiscale per abolire Equitalia.
Il Governo  Renzi è riuscito a catalizzare l’attenzione degli italiani intorno a 2 temi molto importanti per la popolazione: le pensionie la riscossione. L’aspirazione per i cittadini in prossimità dell’età pensionabile è di uscire dal mondo del lavoro il prima possibile. Soprattutto per via delle mutate condizioni in direzione sfavorevole oltre all’alta instabilità ed incertezza.
Equitalia è la nota agenzia di recupero crediti gestita dallo Stato italiano, che proprio sul finire del 2016 ha presentato un nuovo decreto legge per regolare i comportamenti in materia di cartelle esattoriali. Le vecchie cartelle, grazie alla Legge di Stabilità che è entrata in vigore nel 2017, potranno essere rottamate. Ma come funziona la rottamazione delle cartelle Equitalia?

Rottamazione cartelle Equitalia 2017

Molte persone, soprattutto quelle che non sono mai entrate in contatto con questo meccanismo, non sanno di preciso cosa sia una cartella esattoriale. Questo documento è una notifica che lo Stato, in questo caso personificato dall’agenzia Equitalia, invia al cittadino moroso in qualche modo verso la comunità per fargli sapere che si aspetta un saldo dei suoi debiti entro una certa data; con il nuovo decreto legge, inoltre, sarà possibile rateizzare la parte mancante del debito in più soluzioni.
La rottamazione delle cartelle cambia gli equilibri della riscossione esattoriale dello Stato nei confronti dei suoi cittadini, quindi è bene vedere punto per punto come lavora questo meccanismo.

Come funziona la rottamazione delle cartelle

Il numero massimo di rate imponibili è diventato di 5 per i debiti segnalati nell’anno 2016, ma il 70% dell’importo totale del debito dovrà essere pagato dal cittadino in ogni caso entro la fine del 2017.
Per saldare il restante 30% si ha tempo, invece, fino a settembre 2018.
Per i provvedimenti notificati prima, invece, il massimo numero rimane 4. Inoltre, chi ha un provvedimento a proprio carico per un debito che è stato contratto dall’inizio del millennio fino al 31 dicembre 2015 e non è stato ancora saldato non dovrà pagare gli interessi maturati su di esso per via del ritardo.
Bisogna comunque presentare la domanda di rottamazione entro la fine di marzo 2017, questa è la scadenza fissata dal Governo.

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Tutte le scadenze da rispettare

Le scadenze sono molto importanti, perché chi non le rispetta può vedersi escluso dalla procedura di condono senza ulteriori possibilità di rientrarvi.
L’importanza di questa legge risiede anche nel fatto che il debito viene condonato secondo un certo importo (quello originario, al netto di more e interessi) che, per assurdo, potrebbe essere già stato corrisposto dal cittadino. Se, infatti, chi è in debito con Equitalia ha già pagato in ritardo parte del suo debito, potrebbe essere coperto per l’importo dell’intero debito dalle more e dalle multe che ha corrisposto nel tempo: questo vede la cancellazione istantanea della sua cartella esattoriale.
Chi sceglie la soluzione di saldo del debito in cinque rate, dovrà versare le prime tre a luglio, settembre e novembre del 2017. Le altre due dovranno essere corrisposte rispettivamente ad aprile e a settembre 2018.

Cosa succede ai beneficiari

Chi si avvale di questa sanatoria merita uno sconto sul debito da corrispondere e non verrà interessato da multe o more neanche per i ritardi di pagamento riferiti a debiti la cui riscossione era stata richiesta entro il 2016.
Possono presentare domanda di sanatoria tutti coloro che si sono indebitati per il pagamento di imposte statali come Irpef, Imu, Irap e Ires, nonché coloro che sono a qualche titolo facenti riferimento a istituti di previdenza sociale come l’INPS o l’INAIL.
Coloro che vogliono rientrare in questo programma hanno 90 giorni di tempo dalla promulgazione della legge per fare richiesta, e quindi verrà comunicata loro la modalità di pagamento della parte di debito che ancora manca, però spogliata di tutti gli oneri accessori: per farlo avranno a disposizione tre rate di importo uguale tra loro, da versare ogni due mesi.
È importante sottolineare che per mantenere la qualifica di beneficiario di rottamazione è bene rimanere sempre al passo con tutti i versamenti senza saltare rate, altrimenti il rischio è quello di vedersi decadere dalla posizione di cartella rottamata e vedere ripristinate tutte le tasse accessorie da pagare in più.

Quali sono le modalità di pagamento ammesse

Sono previste svariate soluzioni di pagamento.
Il pagamento fisico si effettua recandosi allo sportello Equitalia muniti di documento d’identità in corso di validità e di modulo scaricato presso l’apposita sezione del sito dell’agenzia: l’importo viene così versato direttamente sul conto dell’Agenzia delle Entrate.
Le cartelle esattoriali di Equitalia che arrivano a casa, inoltre, recano in allegato un bollettino precompilato specifico, che si può pagare tramite uffici postali o sportelli di credito.
Infine, il cliente può scegliere per la domiciliazione bancaria, fornendo gli estremi del suo conto corrente per farsi inviare le rate del debito direttamente lì.

Chi non può usufruire di questo servizio

Sono esclusi dal servizio, come detto in precedenza, coloro che non rispettano le scadenze, ma anche coloro che hanno estinto il proprio debito entro il 31 dicembre 2016: il provvedimento, infatti, non ha valore retroattivo.
Anche coloro che non hanno scelto Equitalia come riferimento per il proprio recupero crediti non possono usufruire di questa sanatoria. Queste aziende devono comunque, per legge, fissare la scadenza delle proprie rate entro e non oltre il mese di settembre 2017.
Non possono avvalersi della rottamazione alle stesse condizioni, tra l’altro, i possessori di debito in alcuni particolari ambiti, come ad esempio coloro che hanno debiti nei confronti di risorse provviste dalla comunità europea o debiti riguardante l’IVA.
Bisogna restituire in tempo, senza possibilità di rottamazione, anche gli aiuti ricevuti dallo Stato in caso di calamità naturale o di emergenza e le sanzioni richieste in caso di commutazione di detenzione penale in ammenda monetaria e di infrazione del codice stradale.

Il caso particolare delle multe e dell’IVA: è davvero impossibile richiedere la sanatoria?

Chi ha contratto debiti con lo Stato per il mancato pagamento dell’IVA, in realtà, può fare comunque richiesta di rottamazione della cartella esattoriale, ma a diverse condizioni.
I morosi sull’IVA dovranno corrispondere la cifra per i provvedimenti che hanno a che fare con gli anni compresi tra il 2000 e il 2015. La rottamazione non annulla del tutto il debito da pagare, ma soltanto le eccedenze derivate da multe. Allo stesso modo chi ha debiti con Equitalia per via del mai pervenuto pagamento di multe stradali non potrà fare richiesta di rottamazione all’agenzia centrale, come per tutti gli altri debiti.
Qui le decisioni verranno prese dagli Enti nei quali si sono svolte le contravvenzioni, quindi il Comune che l’ha notificata oppure la Regione.
È titolo totalmente discrezionale del Comune o della Regione aderire al progetto di rottamazione, e comunque l’adesione non può essere manifestata più di 30 giorni dopo la promulgazione della legge.
Per questo motivo chi si trova a contravvenire al codice stradale in un luogo che non ha aderito alla possibilità di rottamazione dovrà in ogni caso corrispondere l’intera cifra compresa di mora senza possibilità di appello.

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