Conseguenze di Trump Presidente degli USA

Se Trump vincesse le elezioni a Presidente degli Stati Uniti d’America, quali sarebbero le conseguenze economiche, finanziarie, in politica estera nel caso di vittoria su Hillary Clinton?
Una vittoria di Donald Trump alle primarie sembrava improbabile o meglio impossibile. Il magnate era fortemente osteggiato nel suo partito, eppure è riuscito a conquistare il GOP. E’ stato nominato candidato per la corsa alla Casa Bianca. L’eccentrico imprenditore americano ha vinto anche le resistenze interne. E ha dovuto fare i conti con le sue uscite bizzarre. Ha fatto parlare di se. Ora si presenta al grande appuntamento praticamente alla pari. La sua vittoria finale non è più improbabile ma è una possibilità. Hillary Clinton rimane la favorita ma non è certa del successo. Trump ha parlato alla “pancia” del Paese. Ha raccontato un’America “vera”.
Le elezioni presidenziali USA si terranno martedì 8 novembre. Gli americani voteranno per il loro quarantacinquesimo presidente. La partita per la successione di Barack Obama si giocherà tra Hillary Clinton, candidata democratica e Donald Trump, candidato repubblicano. I sondaggi rilevano un’elezione incerta, anche se l’ex Segretaria di Stato appare favorita, sia nel voto nazionale che in quello, decisivo, negli Stati in bilico.

Fare i conti con una vittoria di Trump

C’è chi studia le possibili ripercussioni della vittoria di Donald Trump. La Fed è uno dei suoi bersagli. Per il repubblicano la Banca Centrale Americana, è “politicizzata” e dipende troppo dal Governo. Donald Trump critica l’operato della Federal Reserve e attacca il suo governatore Janet Yellen, accusata di mantenere i tassi molto bassi solo per favorire l’amministrazione Obama.
Si è detto preoccupato delle conseguenze di un prolungato mantenimento di una politica dei tassi zero. “Credetemi, quando saranno alzati i tassi anche un po’, succederanno cose molto negative”. Trump è certo che l’economia USA si trova in una “brutta bolla”. Se l’8 novembre dovesse verificarsi la vittoria repubblicana, la Yellen potrebbe dimettersi.

Conseguenze di Trump Presidente degli Stati Uniti

Una vittoria di Trump penalizzerà il dollaro australiano

Il dollaro australiano, dagli analisti, è considerata la valuta che soffrirebbe maggiormente. Anche il peso messicanooscilla in base alla posizione di Donald Trump nei sondaggi politici. Nonostante il forte legame tra peso messicano e Donald Trump non sarà la valuta sudamericana a soffrire di più una vittoria del candidato conservatore, ma il dollaro australiano. Dopo il Messico, un altro “nemico” di Donald Trump, sembra essere la Cina, da lui ritenuta come un grande problema per l’economia statunitense.
Trump vuole incrementare le tasse sulle importazioni cinesi e ottenere una linea più dura in merito alla gestione della valuta asiatica. Dato che l’Australia supporta tutti i prodotti di materie prime della Cina, una vittoria di Trump potrebbe causare una reazione a catena. La Cina è il principale partner commerciale dell’Australia. L’Australia stessa è il sesto più grande partner commerciale di Pechino. Il rapporto tra i 2 paesi si è sviluppato nel corso degli anni. L’economia cinese ha spostato l’attenzione dagli investimenti in infrastrutture fisiche agli investimenti in infrastrutture sociali, secondo quanto affermato dal parlamento cinese. In caso di vittoria di Donald Trump, l’inasprimento delle politiche nei confronti della Cina si andrebbe a ripercuotere sul dollaro australiano. Dal momento che il dollaro australiano beneficia del differenziale di tasso con il dollaro americano, la valuta australiana potrebbe soffrire più delle altre in caso di vittoria di Donald Trump alle elezioni USA 2016.

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Trump e l’immigrazione

Il candidato repubblicano si è più volte espresso contro gli immigrati provenienti dal Messico, contro i cittadini di origine musulmana. Ha accusato la Cina in materia economica.
Il ministro degli Affari Esteri della Germania, Frank-Walter Steinmeier, definisce “pericolosa” per gli Stati Uniti, per l’Europa e per il mondo intero una politica basata sull’isolamento e la paura, in riferimento ai progetti di Trump. Il presidente della Francia, Francoise Hollande, ha definito “da voltastomaco” gli eccessi del tycoon. Una sua vittoria, a giudizio di Parigi, potrebbe scatenare una reazione a catena con l’ascesa al governo di altri candidati conservatori.
Donald Trump può vantare il sostegno di alcuni leader internazionali. Tra i più accesi sostenitori del candidato del GOP il primo ministro ungherese Viktor Orbán, che come lui è apertamente ostile ai rifugiati. Il presidente russo Vladimir Putin, è stato più volte “elogiato” da Trump. Mosca ad una vittoria di Hillary Clinton preferirebbe quella del repubblicano. Proprio con la Russia si potrebbe aprire un inedito asse di collaborazione mutando radicalmente gli equilibri mondiali.

La sensazione è che nessuno stia pensando concretamente all’ipotesi che Trump batta la Clinton, preferendo affrontare la questione al giorno dopo il voto. Se dal 9 novembre parleremo del “Presidente Trump”, il mondo sarà un posto meno stabile e comunque diverso. Altro che Brexit. Una vittoria di Trump cambierebbe gli equilibri globali soprattutto sul fronte economico. Ci sarà bisogno di un periodo di assestamento, di confrontarsi con il modo di agire dell’uomo che rappresenterà gli Stati Uniti d’America.

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