Primi segnali di ripresa della Nostra Economia

2015 Questo blog di economia, di solito cerca di essere molto realista e non si è mai buttato in previsioni economiche azzardate, tanto meno se si tratta di previsioni positive.
Il tempo. ci ha insegnato ad essere cauti, e negli ultimi anni ad essere anche – in parte – pessimisti, visto com’é strutturata la Nostra economia e chi ne tira le fila, cioè la Nostra politica.

E’ per questo  motivo, che ci stupiamo anche Noi di fare una previsione positiva per quanto riguarda la crescita economica del Nostro paese.
L’ISTAT ci dice che questo inizio di primavera sta portando dei piccoli segnali positivi, il CHE NON SIGNIFICA CRESCITA ECONOMICA, ma che significano un blocco della tendenza negativa.

Primi segnali di ripresa della Nostra Economia

L’Italia è come quel bagnante che non sa nuotare e si trova in acque dove non tocca; ora – non si sa bene come, il Governo dice grazie alle riforme, che in realtà sono state poche e troppo vicine nel tempo per aver avuto un’influenza sull’andamento economico – invece di continuare a bere acqua salata, ha finalmente toccato il fondale.
Dal toccare il fondale con le punta delle dita, a tornare in spiaggia a godersi il sole a pancia all’aria però, ce ne corre.

L’economia italiana é stata così destabilizzata da questa lunga crisi, durata 6 – 7 anni, che niente é più come prima.

 

  • Se prima trovare un posto fisso per tutta la vita, che ci permettesse di pensare di mettere su famiglia, prendere un mutuo, invecchiare con la tranquillità economica, era diventata una cosa difficile fino al 2007 – 2008, ora é diventata una cosa praticamente impossibile.  Il mercato del lavoro è così profondamente cambiato che rispetto a 20 anni fa è del tutto stravolto.  Come dicevamo, per anni, il sogno di tantissimi italiani era quello di lavorare con lo Stato, il tanto agognato ‘posto fisso’, che oggi é inesistente in quanto quasi tutte le Pubbliche Amministrazioni hanno bloccato i concorsi, e questo da anni.
  • Se nel Nord-Est, il sogno di tantissimi italiani era quello di continuare a lavorare nell’azienda familiare, magari cercando di farla crescere, oggi questo sogno si è trasformato in un incubo schiacciato dalla tassazione e dalla burocrazia. Miracoli economici come quello che fece il sig. Ferrero negli anni ’50, sono solo dei ricordi da studiare nelle Università di Economia.
  • Il problema é che non abbiamo più la LIRA, dicono in molti , ma la moneta a Noi ci sembra solo uno dei problemi che ci hanno portato alla recessione, e nemmeno il più importante.
  • Tutti attendono una riforma pensioni, che probabilmente, peggiorerà ulteriormente la situazione di milioni di lavoratori, si perchè dal 2017 , una persona deve arrivare a 67 anni per poter andare in pensione, e questa è una cosa inumana, non importa se in altri paesi ‘lo fanno’, obbligare un vecchio a lavorare non lo si faceva nemmeno con gli schiavi ai tempi dei romani, dove gli schiavi anziani erano esentati dalla stragrande maggioranza dei lavori.

l’ISTAT, come dicevamo, dopo averci detto che il fatturato delle industrie a Gennaio è sceso, ci fa sapere che il prezzo dei prodotti all’ingrosso é aumentato, e che anche il prezzo dei prodotti al consumo sta avendo un timido aumento. Se è vero che i dati dall’occupazione non sono proprio rosei, è pur vero che le ore lavorate a marzo sono state di più, rispetto il mese precedente.

Insomma: una ripresa economica ci sarà, questo è certo, in quanto é una legge dell’economia, dopo una crisi economica, c’è una ripresa, il vero problema è – come tutti gli analisti han detto – che sarà una ‘ripresina’, cioé saranno dei timidi segnali che Noi cercheremo di ascoltare ad ‘orecchie tese’, per poi riproporveli.

Niente sarà più come prima, perché ormai quel modello di sviluppo che fece dell’Italia il 7° paese industrializzato al mondo, é finito, semplicemente.

Dove bisogna andare a parare?

  • Noi non lo sappiamo, non abbiamo la sfera magica, nonostante molti sedicenti esperti di economia che sembra che abbiano la soluzione di tutti i guai del mondo del Loro ultimo e-book, e che ve lo faranno scoprire solo se gli darete 20 euro, Noi non ci sentiamo di prendere in giro nessuno.

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